lo shutdown della pubblica amministrazione USA? su cosa? sull'operatività industriale dell'azienda sul suolo americano? essendo un'azienda privata credo infinitesimale. nullo
Grazie gro
Fca prepara il piano industriale al 2020 e punta sulla Jeep
di Massimo Mambretti
Da quando è stata costituita Fca non è mai stata così spumeggiante al salone di Detroit. Insomma, archiviata l’incertezza che ha caratterizzato un lungo periodo del passato, questa volta alla rassegna che apre la stagione dei saloni si è presentata non solo con novità di stampo globale, come la nuova edizione della Jeep Cherokee, o regionali come l’inedita interpretazione del robusto pick-up Ram 1500, ma anche ipotizzando quale road-map seguirà in futuro. Un’operazione in cui gioca un ruolo importante Jeep che quest’anno mette in campo, oltre alla Cherokee e al maquillage della Renegade, la nuova Wrangler da cui scaturirà anche un pick-up e, molto probabilmente, la Wagoneer del Terzo Millennio.
Sono modelli destinati ad ampliare il raggio d’azione del più internazionale dei brand di Fca, che si affaccia nel 2018 puntando a vendere oltre due milioni di vetture. Un quantitativo che si avvicina a quello che piazzava l’intero gruppo Fiat prima della fusione con Chrysler e che, se raggiunto, spingerebbe la produzione di Fca verso quota cinque milioni. Ma non è tutto, perché sia Sergio Marchionne che a fine anno lascerà la guida di Fca sia Mike Manley, ceo di Jeep e di Ram, hanno aperto scorci sul futuro di Fca come forse non era mai capitato in passato in un’unica occasione. E se sono rose fioriranno il 1° giugno, quando sarà presentato il piano industriale 2022 che dovrebbe includere anche il completamento delle famiglie Alfa Romeo e Maserati.
Intanto, per la Jeep si delinea l’obiettivo di piazzare in futuro un suv ogni cinque venduti. Un target che Jeep intende raggiungere tanto rafforzando la presenza in aree come il Sud America quanto con modelli presentati in questi mesi, compresa la Compass, o già deliberati come il suv a sette posti ispirato dalla concept Yuntu, sviluppato per la Cina e prodotto e venduto in loco fra qualche settimana. Ma Jeep guarda anche all’Europa con interesse per valutare se c’è spazio per un suv di taglia inferiore alla Renegade. Ed è stato proprio Marchionne a ventilare che potrebbe, e il condizionale va sottolineato, anche essere prodotto in Italia nel caso venisse deliberato. A prescindere da ciò, l’intenzione sembra esserci tutta. E in Michigan si è affacciata anche la possibilità che arrivi in Europa il brand Ram con un pick-up del settore “1 Tonnellata”. È quello in cui ora giocano la loro partita Fiat e Fiat Professional con il Fullback, frutto di un’operazione di rebranding del Mitsubishi L200.
Marchionne a Detroit ha sottolineato che il successo di Jeep è uno dei principali fautori dell’indipendenza di Fca da legami con altri gruppi automobilistici e che l’azzeramento del debito è a portata di mano ma, soprattutto, ha aggiunto il capitolo riguardante Ferrari. Ovvero, ha confermato che il suv di Maranello si vedrà nel 2020 e che sarà il Cavallino l’unico in grado di originare la prima, vera, supercar elettrica della storia. Una dichiarazione non da poco. E non solo perché togliere smalto a quanto sta per presentare Porsche e a eventuali altre simili realizzazioni.
Insomma, a Detroit il gruppo italo-americano ha annunciato di volere scombussolare il risiko dell’automotive. In particolare sul fronte di suv, crossover e pick-up. Un intento ambizioso ma che, paradossalmente, ha fatto calare l’attenzione verso la star dello stand Fca: la rinnovata Cherokee. Si distingue dalla precedente per il frontale e la coda ridisegnati, l’upgrading del sistema d’infotainment, la riduzione del peso e l’aggiornamento della trazione integrale. Quest’ultimo è destinato a incrementare l’efficienza e, nel contempo, a diminuire la richiesta di gasolio dei già noti motori turbodiesel di 2,2 litri, con i quali la Cherokee sarà commercializzata in Italia dopo l’estate