Fondi Pensione Vol.15

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Ciao,

in ottica di arrivare alla pensione con un montante al di sotto della soglia minima per la rendita a vita,

è più conveniente versare nel fondo gli ultimi anni saturando ogni anno l'importo massimo deducibile annualmente, per via del fatto che la RAL in prossimità della pensione è maggiore di quella attuale

oppure, conviene iniziare a versare nel fondo fin da subito e saturare ogni anno l'importo massimo deducibile annualmente, ed interrompendosi poi ad un certo punto per non sforare e sfruttare l'interesse composto negli anni?

Non so se l'esercizio sia stato magari già fatto da altri ma sarebbe carino fare una simulazione, chiaramente facendo tutta una serie di assunzioni, ma non saprei esattamente come fare... :mmmm:

Grazie anticipatamente
Mi aggancio a questo quesito.
Io ho aderito al FP collettivo d'azienda (Allianz Insieme) per cui verso mensilmente la quota datore (7,5% stipendio) e la quota a mio carico (1,5%) oltre che la quota TFR. Avendo 38 anni (e dentro al fondo da aprile 2021) ho scelto l'azionario 100% ed è praticamente certo che supererò la famosa soglia per la rendita.

Per evitare quello che diceva Radeon89, in una delle call in cui gli assicuratori ci avevano spiegato i "trick" per gestire il fondo, era stato consigliato di svuotarlo periodicamente con le richieste di anticipo (effettuabili a partire dall'8° anno di iscrizione) per tenere il montante al di sotto della famosa quota e riscattarlo per intero al pensionamento.

Che ne pensate? E' fattibile?
 
per cui mi consigli di chiudere posta previdenza valore e trasferire tutto in cometa ? è una cosa che sarei obbligato a farla subito o potrei farla anche in seguito?
se non capisco male poste costa (non poco) se versi.

Puoi tenerlo aperto e decidere con comodo,dopo aver visto se con cometa ti trovi bene.

Il consiglio è aderire al negoziale e massimizzare il contributo tramite busta paga.
 
Mi aggancio a questo quesito.
Io ho aderito al FP collettivo d'azienda (Allianz Insieme) per cui verso mensilmente la quota datore (7,5% stipendio) e la quota a mio carico (1,5%) oltre che la quota TFR. Avendo 38 anni (e dentro al fondo da aprile 2021) ho scelto l'azionario 100% ed è praticamente certo che supererò la famosa soglia per la rendita.

Per evitare quello che diceva Radeon89, in una delle call in cui gli assicuratori ci avevano spiegato i "trick" per gestire il fondo, era stato consigliato di svuotarlo periodicamente con le richieste di anticipo (effettuabili a partire dall'8° anno di iscrizione) per tenere il montante al di sotto della famosa quota e riscattarlo per intero al pensionamento.

Che ne pensate? E' fattibile?
tfr +5k (se si può) è la strategia più conveniente. Probabilmente passi la soglia in meno di 15 anni.

Le anticipazioni libere probabilmente non bastano (max 30%). E il grosso vantaggio è far volare il montante, non certo tarpargli le ali. Fregatene della soglia, satura e dopo 30 avrai un montante da almeno 400k.

Se ci sarà ancora la rita, potrai usarla. Oppure compri una casa col 75% di anticipazione. O magari scoprirai che 200k cash e 8k annui di rendita sono meglio di un pugno in un occhio. .. e meglio anche di ritirare il 100% di 100k :cool:
 
Ciao,

in ottica di arrivare alla pensione con un montante al di sotto della soglia minima per la rendita a vita,

è più conveniente versare nel fondo gli ultimi anni saturando ogni anno l'importo massimo deducibile annualmente, per via del fatto che la RAL in prossimità della pensione è maggiore di quella attuale

oppure, conviene iniziare a versare nel fondo fin da subito e saturare ogni anno l'importo massimo deducibile annualmente, ed interrompendosi poi ad un certo punto per non sforare e sfruttare l'interesse composto negli anni?

Non so se l'esercizio sia stato magari già fatto da altri ma sarebbe carino fare una simulazione, chiaramente facendo tutta una serie di assunzioni, ma non saprei esattamente come fare... :mmmm:

Grazie anticipatamente

Condivido l'impostazione suggerita da marble, i ritorni fiscali degli FP sono tali da rendere opportuna la saturazione fin dall'inizio della propria carriera lavorativa, facendo lavorare convenientemente l'interesse composto al lordo della tassazione IRPEF fino alla pensione.

E' invero possibile un'interessante strategia di differimento per chi ha iniziato a lavorare dopo il 2006 (vedi capitolo estensione della soglia di deducibilità fino a 7747 Euro sul quaderno del killer), ma in generale conviene saturare fin dall'inizio l'FP (salvo casistiche con RAL particolarmente basse).

Puoi provare a simulare qualche scenario con il tool FPvsETF messo a punto lo scorso anno, lo trovi qui:

OK boomer, Draghi ha detto di rivolgerti a R.i.t.a., comincia a farci un pensiero

Per esempio puoi specificare una RAL solo per i primi 20 anni (scegli tipologia RAL: "RAL a scaglioni") ed inserire RAL zero per i successivi 20 anni simulando così la sospensione dei versamenti nell'FP, per capire quale montante raggiungi dopo 40 anni di maturazione (fissata un'ipotesi arbitraria di rendimento annuo dell'FP).

Il tool è studiato per mettere a confronto l'evoluzione del montante investendo in un FP (FPN o FPA) piuttosto che in un ETF ma può comunque offrirti una stima dei montanti ottenibili da un FP dopo un certo numero di anni come avevi in mente.

Ovviamente devi avere già le idee chiare sulle tecnicalità degli FP, si tratta di un tool complesso per utenti esperti... ;)
 
Ultima modifica:
Buongiorno, vorrei chiedere un parere ai più esperti; mi viene proposto di sottoscrivere la Polizza Capitello di ASSIDIR; si tratta di una piolizza Mista a Premio Una Tantum; https://www.assidir.it/prodotti-e-servizi/la-polizza-nuova-capitello-3176.html;

Avendo io gia conferito TFR sul neri Garantito, una posizione contributiva minima sul neri, ed avendo conferito ulteriori capitali anche al Fondo Amundi Seconda Pensione; ha senso sottoscrivere un prodotto del genere?
 
Buongiorno, vorrei chiedere un parere ai più esperti; mi viene proposto di sottoscrivere la Polizza Capitello di ASSIDIR; si tratta di una piolizza Mista a Premio Una Tantum; https://www.assidir.it/prodotti-e-servizi/la-polizza-nuova-capitello-3176.html;

Avendo io gia conferito TFR sul neri Garantito, una posizione contributiva minima sul neri, ed avendo conferito ulteriori capitali anche al Fondo Amundi Seconda Pensione; ha senso sottoscrivere un prodotto del genere?

Non è un FP.

Credo che sia meglio chiedere info nella sezione assicurazioni.
 
tfr +5k (se si può) è la strategia più conveniente. Probabilmente passi la soglia in meno di 15 anni.

Le anticipazioni libere probabilmente non bastano (max 30%). E il grosso vantaggio è far volare il montante, non certo tarpargli le ali. Fregatene della soglia, satura e dopo 30 avrai un montante da almeno 400k.

Se ci sarà ancora la rita, potrai usarla. Oppure compri una casa col 75% di anticipazione. O magari scoprirai che 200k cash e 8k annui di rendita sono meglio di un pugno in un occhio. .. e meglio anche di ritirare il 100% di 100k :cool:
Il "se ci sarà ancora la Rita" è una incertezza sufficiente a stare lontani da un investimento pluridecennale, che invece richiederebbe una buona stabilità nelle regole.

Versare quattrini per mezzo secolo e scoprire alla fine della partita quali saranno le regole del gioco è inquietante, almeno per me
 
Il "se ci sarà ancora la Rita" è una incertezza sufficiente a stare lontani da un investimento pluridecennale, che invece richiederebbe una buona stabilità nelle regole.

Versare quattrini per mezzo secolo e scoprire alla fine della partita quali saranno le regole del gioco è inquietante, almeno per me

Forse, ma non e' molto diverso dal versare contributi INPS.
 
Il "se ci sarà ancora la Rita" è una incertezza sufficiente a stare lontani da un investimento pluridecennale, che invece richiederebbe una buona stabilità nelle regole.

Versare quattrini per mezzo secolo e scoprire alla fine della partita quali saranno le regole del gioco è inquietante, almeno per me
quale strumento di oggi sarà stabile per i prossimi 30 anni?
 
quale strumento di oggi sarà stabile per i prossimi 30 anni?
Ma infatti. Qui si sta cercando certezza e stabilità per gli investimenti a lungo termine quando l’esperienza passata ci insegna che sono concetti che non si possono applicare in questo campo.
 
Ma infatti. Qui si sta cercando certezza e stabilità per gli investimenti a lungo termine quando l’esperienza passata ci insegna che sono concetti che non si possono applicare in questo campo.
ci sono poche certezze. Una di queste, dovuta alla demografia principalmente, è che la pensione inps sarà via via più scarsa,e si otterrà sempre più tardi.
 
quale strumento di oggi sarà stabile per i prossimi 30 anni?
Siamo abituati a ragionare in termini di rischio emittente, rischio mercato, rischio valuta, eccetera.

Qui si introduce un rischio legislatore, il quale potrebbe inficiare il fatto che il tesoretto faticosamente accumulato possa tornare al proprietario a 70 anni, piuttosto che a 99 anni.

E non è esattamente la stessa cosa :mentre è stato ampiamente dimostrato il vantaggio dei fondi pensione in fase di accumulo, lo stesso non si può dire per il decumulo.

Se ho un BUND 2033, sono ragionevolmente certo di tornare in possesso del mio denaro in una data certa (fatti salvi i rischi già citati).
Mal che vada il legislatore potra' tassare i dividendi, che ne so, al 30% anziché al 12.5% : e io potrò sempre venderlo, mal che vada.

Invece cambiare le carte in tavola senza concedere ALMENO un diritto di recesso al contraente pare assai iniquo : se mi attrai con delle condizioni convenienti dovresti lasciare una via di fuga quando queste vengono modificate.
Mi sembra normale, no?
 
Ma infatti. Qui si sta cercando certezza e stabilità per gli investimenti a lungo termine quando l’esperienza passata ci insegna che sono concetti che non si possono applicare in questo campo.
Niente certezza, niente investimento.
Giusto lo scorso anno circolava l'ipotesi di portare i fondi pensione ad una tassazione di tipo EET : in pratica, dalla forchetta 9%/15% a una forchetta 27/33%.
Con queste spade di Damocle è difficile prendere decisioni IRREVOCABILI... no?
 
Niente certezza, niente investimento.
Giusto lo scorso anno circolava l'ipotesi di portare i fondi pensione ad una tassazione di tipo EET : in pratica, dalla forchetta 9%/15% a una forchetta 27/33%.
Con queste spade di Damocle è difficile prendere decisioni IRREVOCABILI... no?

difficile lo è. Però "niente certezza niente investimento" è inapplicabile.

Per parte mia, posso dire che ho aderito inizialmente per diversificare il tfr (avendone una discreta cifra pregressa) e per il contributo datoriale che non avrei avuto. Col tempo, ho deciso di aumentare il versamento,vista la bontà dello strumento.

Quando ho iniziato, la rita non c'era. Non tutte le modifiche sono negative. La rendita 50% con capitale 50% è una opzione tutto sommato accettabile. (sebbene non la mia preferita).
 
Se ho un BUND 2033, sono ragionevolmente certo di tornare in possesso del mio denaro in una data certa (fatti salvi i rischi già citati).
Mal che vada il legislatore potra' tassare i dividendi, che ne so, al 30% anziché al 12.5% : e io potrò sempre venderlo, mal che vada.
Si ma a che prezzo lo vendi un TDS al quale è stata quasi triplicata l’imposizione fiscale? Lo stesso prezzo al quale hai investito? Lo vedi che anche nell’esempio che hai proposto c’è una perdita dovuta ad un cambio di legislazione.

Il rischio di un mutamento della legislazione purtroppo c’è in ogni campo e va valutato e gestito come tutti gli altri rischi (ovviamente per chi vuol correrlo). Guarda cosa sta preparando la Comunità Europea ai proprietari di case di classe energetica inferiore alla D. Chi ha comprato casa 10/20 anni fa poteva prevederlo? Non penso.
 
Siamo abituati a ragionare in termini di rischio emittente, rischio mercato, rischio valuta, eccetera.

Qui si introduce un rischio legislatore, il quale potrebbe inficiare il fatto che il tesoretto faticosamente accumulato possa tornare al proprietario a 70 anni, piuttosto che a 99 anni.

Per me il rischio legislatore e' sempre presente in qualsiasi tipo di investimento a lungo termine, figuriamoci la previdenza. Chi ha iniziato a lavorare 40 anni fa si trova in una situazione completamente diversa di quelle che sperava e purtroppo non ha avuto vie di fuga o diritto di recesso.
Ragionevolmente possiamo sperare che il legislatore non ci faccia sparire i soldi dall'oggi al domani e che il prossimo prelievo forzoso notturno sia ancora del 6 per mille e non del 6%. Ma per il resto io di previsioni sui prossimi 30 e 35 anni non ne faccio, sono costretto a ragionare sulle regole odierne.

Allargando il discorso, il concetto di lungo termine e' di per se' piuttosto aleatorio soprattutto dal punto di vista personale: qualcuno riuscirà' pure a imbroccare l'autostrada giusta che lo porta dopo trent'anni esattamente dove voleva essere ma tantissimi saranno stati costretti a tali e tante deviazioni dal ritrovarsi da tutt'altra parte. O direttamente fuori strada.
Quindi le incognite sono veramente tante, la sopravvivenza della RITA e' una parte importante ma non cosi' decisiva.
 
difficile lo è. Però "niente certezza niente investimento" è inapplicabile.

Per parte mia, posso dire che ho aderito inizialmente per diversificare il tfr (avendone una discreta cifra pregressa) e per il contributo datoriale che non avrei avuto. Col tempo, ho deciso di aumentare il versamento,vista la bontà dello strumento.

Quando ho iniziato, la rita non c'era. Non tutte le modifiche sono negative. La rendita 50% con capitale 50% è una opzione tutto sommato accettabile. (sebbene non la mia preferita).
È applicabile per me : ognuno valuta i propri investimenti in modo soggettivo.

Il rischio di mettere da parte un bel gruzzolo e di farlo godere ad altri per me è inaccettabile.

Per altri potrà essere diverso.
 
Si ma a che prezzo lo vendi un TDS al quale è stata quasi triplicata l’imposizione fiscale? Lo stesso prezzo al quale hai investito? Lo vedi che anche nell’esempio che hai proposto c’è una perdita dovuta ad un cambio di legislazione.

Il rischio di un mutamento della legislazione purtroppo c’è in ogni campo e va valutato e gestito come tutti gli altri rischi (ovviamente per chi vuol correrlo). Guarda cosa sta preparando la Comunità Europea ai proprietari di case di classe energetica inferiore alla D. Chi ha comprato casa 10/20 anni fa poteva prevederlo? Non penso.
Quindi la vedi come me : il rischio più grande non è il rischio emittente o il rischio mercato.

È il rischio legislatore.
 
Quindi la vedi come me : il rischio più grande non è il rischio emittente o il rischio mercato.

È il rischio legislatore.
Non mi sembrerebbe. Io non pretendo che nulla possa cambiare e valuto questo rischio/opportunità in qualsiasi decisione importante debba prendere.
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro