Fondi Pensione Vol.15

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Ho fatto un check al volo giusto per verificare se hai applicato correttamente la tassazione separata (TFR_azienda) e la tassazione agevolata (TFR_FPN) rispettando la forchetta 9-15%, mi pare ok ma ci riguardo con calma quando ho tempo da dedicarci.
Perfetto, due occhi meglio di uno.

Considera che si tratta di una proiezione di come potrebbero evolvere nel futuro i due scenari TFR_azienda vs TFR_FPN, NON di una analisi retrospettiva (backtest), più complessa perché richiederebbe di applicare anno per anno i reali rendimenti del TFR e del comparto FPN desiderato.
Certamente, è una proiezione usando i dati storici medi, non è un backtest. Dici che c'è interesse a fare un backtest per valutare la sequenza di FOIxT e rendimenti FP che si hanno avuti per valutare anche questa dimensione? Te lo chiedo perché l'effort per implementare è poco visto che i modelli ci sono, cambierebbero solo gli inputs, che si recuperano con poco tempo, credo.
L'obiettivo consiste nel mostrare quali siano le condizioni di breakeven, ovvero quale rendimento netto minimo annuo (data una ipotetica inflazione futura) deve performare il comparto FPN scelto per battere il montante netto finale del TFR lasciato in azienda per tutta la vita lavorativa (assumendo per ora un unico datore per massimizzare il vantaggio del TFR capitalizzato in azienda) e come varia questo breakeven in funzione della durata della carriera lavorativa.

L'esercizio può risultare utile come double check rispetto alle simulazioni che ho già eseguito in passato (ma che non ho rilasciato pubblicamente) e che chiunque può riprodurre facilmente con Excel una volta comprese le poche regole da applicare.

Ti anticipo che si riesce a semplificare il modello imponendo una RAL costante nel tempo, senza necessità di dover stimare evoluzioni di carriera. Questo dipende dal fatto (verificabile con una simulazione dedicata sulla quale se vuoi puoi cimentarti) che l'aumento progressivo della RAL aumenta invariabilmente il vantaggio dell'FPN rispetto al TFR lasciato in azienda ovvero si allarga la forbice del montante finale su tutto l'orizzonte temporale a favore dell'FPN.

Questo significa che imponendo una RAL costante nel tempo adottiamo un approccio conservativo rispetto al TFR in azienda (cioè lo stiamo volutamente favorendo) e contemporaneamente un modello semplice da replicare anche analiticamente (vedi formula del montante di una rendita periodica posticipata a quote costanti in regime di capitalizzazione composta nel terzo quaderno dedicato alla matematica finanziaria).
Perfetto, personalmente in futuro penso che mi concentrerò a capire meglio la questione della rendita posticipata ed anticipata che è anti intuitiva per la mia mente e mi confondo spesso. Per la rendita a rate costanti invece, le mie simulazioni sono fatte non in forma chiusa quindi si possono applicare rate variabili per rendere -- anche se non cambia molto come sottolinei tu -- la simulazione più realistica. A questo punto, anche se già discusso in passato, mi piacerebbe anche implementare la periodicità della rendita, così da stimare nella pratica cosa cambia avere la flessibilità di poter investire mese per mese contro magari ogni tre mesi, andando a freezare le rate accantonate.
 
Perfetto, due occhi meglio di uno.


Certamente, è una proiezione usando i dati storici medi, non è un backtest....

Va bene come hai fatto, ti riservi la possibilità di poter gestire quote variabili di RAL all'occorrenza.

Verifica di aver applicato correttamente la trattenuta aggiuntiva dell'1% per RAL>52190 Euro (dato 2023) oltre al 9,49% di trattenuta INPS standard, cambia poco, è solo per completezza.

Se ci giochi un po' scopri che se il comparto FPN scelto riesce a performare mediamente almeno quanto l'inflazione, riesce a battere il TFR aziendale in pressoché qualunque combinazione di RAL, inflazione ed orizzonte temporale.
Inoltre più elevata è la RAL e/o l'orizzonte temporale, più l'FPN è avvantaggiato rispetto al TFR lasciato in azienda.
 
Ultima modifica:
I tre output ottenibili dal tool hanno il seguente significato:

FP saturato: aderisci all'FP e lo saturi fino a 5165 Euro (saturazione automatica _sempre_ in busta paga)
ETF: non aderisci all'FP e investi in un ETF la cifra che avresti realmente investito nell'FP saturato
FP+ETF: aderisci all'FP, ci versi il minimo sindacale per avere la quota datoriale ed il resto lo investi in un ETF

Questo è lo schema base su cui abbiamo studiato gran parte delle simulazioni nel thread laboratorio.

La sezione FP+ETF è quella più flessibile perché permette di aumentare a piacere il versamento in busta paga fino ad arrivare a saturazione e dunque volendo puoi ottenere lo stesso output della sezione FP saturato (saturazione FP e nessun investimento in ETF).
Se per esempio inserisci in input un versamento percentuale in busta paga tale da saturare l'FPN, il tool agirà sulla sezione FP+ETF riproducendo esattamente il comportamento della sezione FP saturato (se eccedi con la percentuale, il tool ti avvisa ed ignora l'eccedenza in quanto non supporta le "quote non dedotte" per non complicarlo inutilmente).

L'opzione di versamento con bonifico venne introdotta per riuscire ad eseguire simulazioni avanzate che prevedono l'uso di un FPA (dove di norma si può versare solo con bonifico) e produce effetti esclusivamente nella sezione di output FP+ETF lasciando inalterate le altre due sezioni di output.
Quindi anche con il bonifico attivato, la sezione FP saturato continua a mostrarti cosa succederebbe se tu saturassi l'FPN in busta paga.


Si tratta di un'opzione da maneggiare con cura essendo pensata per riuscire a simulare l'adozione contemporanea di due FP (FPN + FPA), qui sotto trovi il link alla simulazione più avanzata che è stata eseguita, effettivamente non semplice da comprendere:

Chi vi dà un rendimento annuale pari alla deducibilità di un fondo pensione?

Ti consiglio di non usare l'opzione bonifico (peraltro scelta subottimale) fino a quando non avrai acquisito completa padronanza del tool, occorre un po' di pazienza per capirne la logica, per questo occorre conoscere bene il modello descritto nel secondo quaderno del killer.

Puoi iniziare sperimentando con la sezione FP+ETF, cercando di simulare la saturazione dell'FP in busta paga al fine di ottenere gli stessi output della sezione FP saturato (calibrando la percentuale di versamento in busta paga al fine di saturare).

Nel test che hai eseguito con l'opzione bonifico attivata hai evidenziato la perdita di montante introdotta a causa del bonifico di 4000 Euro (il cosiddetto "costo del bonifico").
Ti suggerisco un esperimento interessante, mantieni i 4000 Euro di bonifico e prova ad aumentare progressivamente la RAL a step di 1000 Euro.

La curva gialla FP+ETF si alzerà progressivamente fino a sovrapporsi alla curva blu FP saturato: la RAL corrispondente è quella che annulla i costi del bonifico (in pratica simuli con la sezione FP+ETF la saturazione dell'FPA con bonifico ottenendo le stesse prestazioni dell'FPN saturato in busta paga grazie all'annullamento dei costi del bonifico, proprietà di cui godono le RAL elevate).

Beh @rrupoli,
complimenti enormi per il tuo lavoro. Ho finito con i like e non so che fare di altro per premiarti per quanto hai prodotto... Grazie davvero.

Sono andato a leggermi la pagina che mi hai linkato, che non conoscevo, che risponde perfettamente alle mie domande. Nel mio caso specifico non conviene saturare Perseo Sirio quanto piuttosto versare il minimo in Perseo e saturare un FPA tipo Amundi Secondapensione che ha rendimenti attesi ben superiori al FPN. Tra l'altro con la consistente RAL variabile che ho io mi viene anche bene fare un bonifico piuttosto che andare di trattenuta mensile. Rinuncio alle detrazioni dipendente, ma la tua dimostrazione mi lascia poche perplessità...

Grazie ancora.

P. S.
Però nel tuo quaderno 2 non menzioni la simulazione in oggetto che credo tornerebbe invece molto utile a chi abbia un FPN con rendimenti attesi ridicoli.

P. P. S.
Su Amazon non si riescono a scaricare le revisioni dei tuoi lavori...
 
Beh @rrupoli,
complimenti enormi per il tuo lavoro. Ho finito con i like e non so che fare di altro per premiarti per quanto hai prodotto... Grazie davvero.

Una recensione su Amazon è sempre gradita... ;)

Sono andato a leggermi la pagina che mi hai linkato, che non conoscevo, che risponde perfettamente alle mie domande. Nel mio caso specifico non conviene saturare Perseo Sirio quanto piuttosto versare il minimo in Perseo e saturare un FPA tipo Amundi Secondapensione che ha rendimenti attesi ben superiori al FPN. Tra l'altro con la consistente RAL variabile che ho io mi viene anche bene fare un bonifico piuttosto che andare di trattenuta mensile. Rinuncio alle detrazioni dipendente, ma la tua dimostrazione mi lascia poche perplessità...

Grazie ancora.

P. S.
Però nel tuo quaderno 2 non menzioni la simulazione in oggetto che credo tornerebbe invece molto utile a chi abbia un FPN con rendimenti attesi ridicoli.

Queste simulazioni rappresentano analisi per utenti avanzati, il quaderno del killer è propedeutico a poterle affrontare, oltre a focalizzarsi sulle possibili exit strategy e ottimizzazioni quali la saturazione chirurgica.

Insomma, servirebbe un quaderno dedicato di analisi TFRvsFPN e FPvsETF ma non credo uscirà, sarebbe materiale troppo di nicchia, zeppo di grafici con l'analisi numeriche dei casi più disparati... ;)

P. P. S.
Su Amazon non si riescono a scaricare le revisioni dei tuoi lavori...

Prova a cercare nella sezione del tuo account Amazon "I miei contenuti e dispositivi", l'editore mi ha assicurato di aver aggiornato e resa scaricabile eccezionalmente l'ultima revisione pubblicata di ogni quaderno (cmq sono solo fix di fastidiosi mistype che si annidano come blatte nonostante le maniacali riletture pre e post pubblicazione...).

1686329783446.png



La revisione la vedi in "Leggi estratto", se lo hai scaricato di recente dovresti già avere la 1.3 per quanto riguarda il killer:

1686329940298.png
 
Ultima modifica:
che io sappia, per quota parte. Se il tuo montante fosse composto ad es al 60% da contributi dedotti/TFR e 40% da rendimenti tassati, chiedendo 10K lordi pagheresti il 23% di 6k.
Quindi pagherei soltanto sulla quota parte dedotta. Mi sembra logicamente corretto come applicazione della tassazione.
Pertanto chiedendo l'anticipo di 10000 la tassazione al 23% si applicherebbe sul 60%, ossia su 6000.
Grazie.
 
Pensioni, Tridico: allarme indicizzazione sui conti Inps. Alla Camera scontro su opzione donna

Il presidente dell'Istituto prossimo all'uscita sottolinea che «all'esborso» di 22 miliardi per la perequazione delle pensioni non è corrisposto lo stesso incremento delle entrate contributive per mancanza di un'analoga «indicizzazione» delle retribuzione: un gap che rischia di diventare insostenibile per l'ente.
..sono del mestiere, o si stupiscono del sorgere del sole?
 
Ciao,

Volevo sapere se aprendo un secondo fondo pensione (B) è possibile assegnargli l'anzianità del fondo pensione (A) già aperto

Leggendo qui un vecchio post di @laradio

Mantenere due fondi pensione negoziali

sembrerebbe di si, vorrei però sapere se ci sono limitazioni (magari funziona solo fra fondi aperti?) e quale documento/evidenza dovrei passare al fondo pensione (B) per farmi impostare la stessa anzianità di (A)...

Grazie, buon weekend
 
"...Gli ultimi 10 anni, incluso il 2022 molto negativo, si sono chiusi con un rendimento medio annuo dei fondi pensione negoziali del 2,2%, quello dei fondi aperti è stato del 2,5% e quello dei Pip del 2,9%. Nello stesso periodo la rivalutazione del Tfr media annua è stata pari al 2,4% mentre l’inflazione è stata in media dell’1,7% annuo. Se si considera un periodo ancora più lungo e si guarda agli ultimi 20 anni i fondi negoziali registrano un +2,9% netto annuo e i fondi aperti un +2,7% netto annuo in media mentre il Tfr registra una rivalutazione media annua del 2,5% a fronte di un’inflazione media annua dell’1,9%. Rendimenti dei Tfr dunque lievemente inferiori ma a fronte di un’esposizione al rischio pressoché inesistente. Se si guarda solo agli ultimi tre anni i rendimenti dei fondi sono lievemente negativi mentre il Tfr si è rivalutato in media del 4,3% annuo, un valore comunque inferiore all’inflazione (4,9%). Insomma, risultati non particolarmente esaltanti anche se va detto che chi sceglie di destinare i trattamento di fine rapporto ai fondi gode di un contributo equivalente alla somma versata da parte del datore di lavoro..."

BACKTEST: TFR in azienda vs TFR nel Fondo Pensione Negoziale

Il recente articolo apparso sul Fatto Quotidiano e già commentato un paio di pagine addietro, presta il fianco ad un supplemento di indagine sulla bontà della scelta di aver destinato il TFR al proprio Fondo Pensione Negoziale (FPN) nel decennio appena trascorso.

Prendiamo per buoni i dati riportati dal giornalista:

Inflazione (2013-2022): 1,7% annuo (dato esatto verificato manualmente: 1,74%)
Rendimento TFR (2013-2022): 2,4% annuo netto (dato esatto verificato manualmente: 2,38%)
Rendimento medio degli FPN (2013-2022): 2,2% annuo netto

Quello che eseguiremo è un "backtest" ovvero un'analisi retrospettiva per capire cosa sarebbe successo se avessimo scelto nel 2013 di lasciare il TFR in azienda piuttosto che nel nostro FPN (senza nemmeno versare la quota aderente minima, opzione tecnicamente possibile sebbene subottimale).

Immaginiamo quindi due gemelli con identica RAL di 35000 Euro che hanno cambiato il loro ultimo impiego ad inizio 2013.
Nel 2013 il primo lavoratore decide di lasciar maturare il proprio TFR in azienda, il secondo lavoratore decide invece di aderire al proprio FPN versandoci il TFR maturando.


Simuleremo quindi la maturazione del TFR dei gemelli usando i dati riportati dal giornalista, per capire quanto incasserebbero i due gemelli se oggi terminassero la loro vita lavorativa incassando il loro TFR, al netto delle imposte.

Il modello adottato è quello descritto in dettaglio nei primi 2 quaderni ed assumo che sia già noto ai lettori per cui vado direttamente ai risultati della simulazione in stile "Sliding Doors": ;)


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Nei campi gialli sono stati inseriti i parametri rilevanti, in particolare sono determinanti ai fini del singolar tenzone l'inflazione annua e il rendimento netto FPN.

Per ogni anno trascorso dal 2013 in poi, il modello simula il raggiungimento dell'età di pensionamento con il relativo incasso del TFR netto (il primo gemello lo incasserà dall'azienda con successivo ricalcolo della tassazione da parte dell'AdE, il secondo gemello lo incasserà dal proprio FPN, assumiamo in questo caso in forma di capitale).

Il grafico dovrebbe risultare di immediata interpretazione: se il primo gemello dovesse pensionarsi oggi incasserebbe dall'azienda 20869 Euro netti, il secondo gemello incasserebbe invece dal proprio FPN un montante netto più elevato pari a 23089 Euro.

Il vantaggio competitivo dell'FPN aumenta nel tempo, da come si desume osservando il progressivo allargamento della forbice tra i due montanti (estrapolazione ovviamente ipotetica).

CONCLUSIONI:
La sfida in backtest tra TFR in azienda e TFR nell'FPN si chiude quindi, nel decennio appena trascorso, a favore dell'FPN senza nemmeno dover scomodare il resto della torta potenzialmente sfruttabile con l'FPN (come detto in precedenza si tratta della fetta di torta più consistente, la quale gode peraltro di maggiori vantaggi fiscali rispetto al TFR).


Occorre sottolineare che abbiamo assunto per buono il dato medio di rendimento dell'FPN riportato dal giornalista in chiave di fact-checking.
Per essere più precisi andrebbe inserito il dato di rendimento effettivo annuo del proprio FPN: chi nel passato ha scelto un comparto bilanciato o aggressivo ha molto probabilmente ottenuto risultati migliori di chi ha scelto un comparto conservativo o garantito.


NOTA TECNICA: si noti che per poter ottenere un rendimento netto del TFR del 2,4% annualizzato dobbiamo alzare un poco l'inflazione nella simulazione dall'1,7% all'1,86%.
Questa piccolo aggiustamento tecnico è necessario perché la relazione tra inflazione e rendimento del TFR non è lineare negli anni deflattivi, cioè quando l'inflazione è andata sottozero in un paio di occasioni, il TFR ha garantito un floor dell'1,245% al netto dell'imposta sostitutiva.
Questo piccolo trick ci permette di evitare di dover sviluppare il modello inserendo anno per anno il rendimento puntuale del TFR, con il considerevole vantaggio di poter adottare formule analitiche per calcolare i montanti.
Inoltre ai fini simulativi non ci dobbiamo preoccupare della variazione dell'imposta sostitutiva avvenuta nel 2015 in quanto stiamo operando su rendimenti già al netto di tale imposta.



A completamento del backtest appena eseguito con RAL di 35000 Euro, possiamo esplorare i montanti netti ottenuti oggi dopo 10 anni di lavoro con _qualunque_ RAL, per capire come la variabile reddituale influenzi i risultati finali.

In altre parole, il modello matematico che governa il confronto "TFR in azienda vs TFR in FPN" si può pensare come ad un sistema a 4 variabili indipendenti (RAL, anni di lavoro, inflazione, rendimento FPN).
Nel primo grafico abbiamo fissato 3 delle variabili (RAL, inflazione e rendimento FPN), esplorando i montanti ottenibili (asse Y) su tutta la gamma dei possibili valori temporali (asse X).

Ciò che faremo ora consiste nel fissare la variabile tempo a 10 anni di lavoro, esplorando i montanti ottenibili (asse Y) per tutte le possibili RAL (asse X).
Si tratta di una tecnica che rende possibile studiare modelli matematici complessi agendo su una sola variabile per volta (altrimenti dovremmo costruire incomprensibili grafici multidimensionali...).

Sotto possiamo vedere i risultati dello stesso backtest eseguito in precedenza ma osservato da una diversa prospettiva:

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Come si può vedere, gli anni di lavoro sono fissati a 10, cioè stiamo osservando il montante ottenuto a fine 2022 dai due gemelli che hanno cambiato lavoro nel 2013, esattamente come prima.

La differenza di rappresentazione consiste nel fatto che ora esploriamo tutto il range di possibili RAL, inclusa quella dei gemelli (35000 Euro), alla quale corrispondono gli stessi montanti netti finali già visti nel grafico precedente (riquadro rosso).
Per esempio, il grafico ci dice che se i gemelli avessero avuto una RAL di 50000 Euro avrebbero incassato oggi rispettivamente 28799 Euro di TFR e 32984 Euro di prestazione in capitale dall'FPN.

Il grafico mostra ciò che era stato anticipato in un precedente post: dopo 10 anni di lavoro, il TFR versato nell'FPN ha battuto il TFR lasciato in azienda a prescindere dalla RAL del lavoratore.

Si noti che più la RAL dei gemelli si alza, maggiore risulta il distacco dell'FPN rispetto al TFR. Questo è dovuto evidentemente all'aumento progressivo dell'aliquota media di tassazione separata che penalizza il TFR aziendale dei lavoratori più pagati.

NOTA FINALE: le simulazioni effettuate rappresentano una fotografia di ciò che è accaduto al TFR nello scorso decennio se lasciato in azienda o versato in un FPN con rendimento del 2,2% annuo netto, NON hanno quindi nessuna velleità predittiva su ciò che potrà accadere d'ora in avanti.
Il modello permette di compiere simulazioni sul comportamento futuro dei rispettivi montanti, assegnando il valore desiderato alle variabili predominanti in gioco (inflazione e rendimento netto FPN) allo scopo di valutare la più opportuna scelta finanziaria in merito all'annoso dilemma in discussione.
 
Ultima modifica:
Ciao,

Volevo sapere se aprendo un secondo fondo pensione (B) è possibile assegnargli l'anzianità del fondo pensione (A) già aperto

Leggendo qui un vecchio post di @laradio

Mantenere due fondi pensione negoziali

sembrerebbe di si, vorrei però sapere se ci sono limitazioni (magari funziona solo fra fondi aperti?) e quale documento/evidenza dovrei passare al fondo pensione (B) per farmi impostare la stessa anzianità di (A)...

Grazie, buon weekend
nessuna differenza legata al tipo di fondo. Il problema è che diversi fondi a quanto pare fanno storie..

nb in ogni caso il riconoscimento è in sede di prestazione non all'apertura
 
Per essere più precisi andrebbe inserito il dato di rendimento effettivo annuo del proprio FPN: chi nel passato ha scelto un comparto bilanciato o aggressivo ha molto probabilmente ottenuto risultati migliori di chi ha scelto un comparto conservativo o garantito.


mi collego a questo punto per aggiungere una nota a cui probabilmente non si pensa.

I fatti dicono che i comparti aggressivi performano meglio. Anche la relazione covip, abbiamo letto, li consiglia.

Ovviamente uno può però ribattere che un conservativo per contro è meno volatile, e preferisce non rischiare.

Questo è il prospetto dei comparti di fonte al 31 12 22

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Certamente nel 22 il conservativo ha perso meno, ma comunque -7,59% è una bella botta.

Il punto è che i fondi possono recuperare le minus nei 4 anni successivi. Mi aspetto che il dinamico possa totalmente recuperare le minus del 22, con effetto molto positivo sulle quotazioni future. Sul conservativo - che se va bene fa 1% - ho molto più che qualche dubbio.



In conclusione. Il rendimento medio è un dato pericoloso,se lo si prende per buono pensando che il fondo pensione è una scelta buona e poi a quel punto fa poca differenza. Il conservativo non batte il tfr. Aderire ad un comparto aggressivo lo batte, e molto più rispetto al dato medio.
 
nessuna differenza legata al tipo di fondo. Il problema è che diversi fondi a quanto pare fanno storie..

nb in ogni caso il riconoscimento è in sede di prestazione non all'apertura
Perché? Non è definito per legge?
Esiste un elenco di quelli che fanno storie?

TI ringrazio
 
mi collego a questo punto per aggiungere una nota a cui probabilmente non si pensa.
I fatti dicono che i comparti aggressivi performano meglio. Anche la relazione covip, abbiamo letto, li consiglia.
Ovviamente uno può però ribattere che un conservativo per contro è meno volatile, e preferisce non rischiare.

Questo è il prospetto dei comparti di fonte al 31 12 22

Vedi l'allegato 2911001
...
In conclusione. Il rendimento medio è un dato pericoloso, se lo si prende per buono pensando che il fondo pensione è una scelta buona e poi a quel punto fa poca differenza. Il conservativo non batte il tfr. Aderire ad un comparto aggressivo lo batte, e molto più rispetto al dato medio.

Possiamo verificarlo facilmente, supponiamo che il gemello del backtest avesse avuto il comparto Conservativo FONTE:

Tasso di rendimento effettivo annuo (dic12-dic22) = (12,35/12,064)^(1/10)-1 = 0,235%

Questo è il responso implacabile a favore del TFR in azienda:

1686411191685.png


Può essere interessante osservare che pur con un rendimento decennale così risicato, grazie alla tassazione agevolata, il comparto Conservativo FONTE riesce a mantenersi in testa fino al breakeven che avviene esattamente al termine del nono anno (se togliamo i costi amministrativi), rispetto al TFR in azienda.

Dal decimo anno in avanti il TFR in azienda inizia il sorpasso sul comparto conservativo amplificando brutalmente il vantaggio negli anni seguenti.

Questo aspetto potrebbe rassicurare chi si trova a pochi anni dalla pensione e preferisce scalare la marcia verso un comparto più prudente prima della richiesta di prestazione al fondo (in pratica la tassazione agevolata compensa in parte lo scarso rendimento del comparto conservativo).

Questo è uno di quei casi sfavorevoli per l'FPN in cui occorre chiedere il rinforzo della cavalleria ;) , ovvero passare a computare il vantaggio fiscale da deduzione del resto della torta (quota aderente + datoriale) con il tool FPvsETF e poi fare la somma dei montanti netti ottenuti rispetto ad un investimento alternativo prudente (ad esempio CD o BTP).

Il rendimento del comparto Sviluppo FONTE è allineato al backtest sul rendimento medio già calcolato e dunque favorevole all'FPN.
Per il comparto Dinamico FONTE ovviamente non c'è gara anche solo dopo pochi anni:

1686412650391.png


Tornando alla simulazione Conservativo FONTE, concludo osservando che RAL più elevate hanno l'effetto di allungare il breakeven di qualche anno (con RAL di 60k il TFR in azienda batte l'FPN solo dopo 13 anni).
 
Ultima modifica:
Possiamo verificarlo facilmente, supponiamo che il gemello del backtest avesse avuto il comparto Conservativo FONTE:

Tasso di rendimento effettivo annuo (dic12-dic22) = (12,35/12,064)^(1/10)-1 = 0,235%

Questo è il responso implacabile a favore del TFR in azienda:

Vedi l'allegato 2911014

Può essere interessante osservare che pur con un rendimento decennale così risicato, grazie alla tassazione agevolata, il comparto Conservativo FONTE riesce a mantenersi in testa fino al breakeven che avviene esattamente al termine del nono anno (se togliamo i costi amministrativi), rispetto al TFR in azienda.

Dal decimo anno in avanti il TFR in azienda inizia il sorpasso sul comparto conservativo amplificando brutalmente il vantaggio negli anni seguenti.

Questo aspetto potrebbe rassicurare chi si trova a pochi anni dalla pensione e preferisce scalare la marcia verso un comparto più prudente prima della richiesta di prestazione al fondo (la tassazione agevolata compensa in parte lo scarso rendimento del comparto conservativo).

Questo è uno di quei casi sfavorevoli per l'FPN in cui occorre chiedere il rinforzo della cavalleria ;) , ovvero passare a computare il vantaggio fiscale da deduzione del resto della torta (quota aderente + datoriale) con il tool FPvsETF e poi fare la somma dei montanti netti ottenuti rispetto ad un investimento alternativo prudente (ad esempio CD o BTP).

Il rendimento del comparto Sviluppo FONTE è allineato al backtest sul rendimento medio già calcolato e dunque favorevole all'FPN.
Per il comparto Dinamico FONTE ovviamente non c'è gara anche solo dopo pochi anni:

Vedi l'allegato 2911019

Tornando alla simulazione Conservativo FONTE, concludo osservando che RAL più elevate hanno l'effetto di allungare il breakeven di qualche anno (con RAL di 60k il TFR in azienda batte l'FPN solo dopo 13 anni).
Ottima analisi, per fare l'avvocato del diavolo ci tengo a fare due punti:
  1. Lo scorso decennio ha visto l'inflazione media più bassa o comunque sempre molto bassa, forse grazie alle manovre politiche monetarie della BCE, sempre sotto o vicino il target del 2% credo.
  2. Lo scorso decennio, contro tutte le aspettative, ha visto l'azionario spingere sempre, battendo record su record.
Questi due fattori, il primo che spinge contro il TFR in azienda e il secondo che spinge molto a favore della componente azionaria dei FPN, sono i due drivers principali dei montanti tra le due simulazioni: come si dice sempre il rendimento passato non è indice di quello futuro.

Cosa cambierebbe se nel prossimo decennio l'inflazione media fosse del 4% e il rendimento azionario scendesse al 4% netto?

Seconda considerazione: tirare fuori le agevolazioni del FPN ulteriori non penso sia sensato da fare, perché si sta confrontando la liquidità del TFR verso la liquidità del TFR versata come contributo in uno strumento alternativo, come il FPN. Questa liquidità però non gode dei benefici fiscali del FPN. Inoltre il TFR è liquidito, mentre per il FPN devi sempre stare attento a non superare l'assegno se vuoi ritirare il montante e non "subire" la rendita. Personalmente, la libertà e la flessibilità è una qualità che io pagherei anche a costo caro, sopratutto nel 2023 andando avanti. Ognuno però potrà fare le sue considerazioni.
 
Inoltre il TFR è liquidito, mentre per il FPN devi sempre stare attento a non superare l'assegno se vuoi ritirare il montante e non "subire" la rendita. Personalmente, la libertà e la flessibilità è una qualità che io pagherei anche a costo caro, sopratutto nel 2023 andando avanti. Ognuno però potrà fare le sue considerazioni.
per contro il tfr è obbligatoriamente liquidato e tassato ad ogni cambio di lavoro, mentre il fondo resta intatto a fare interesse composto.

Difficile confrontare due strumenti diversi in tutti gli aspetti
 
per contro il tfr è obbligatoriamente liquidato e tassato ad ogni cambio di lavoro, mentre il fondo resta intatto a fare interesse composto.

Difficile confrontare due strumenti diversi in tutti gli aspetti
Esatto, come il TFR sembra uno strumento peculiare per rivalutazione e tassazione e fine, così il FPN, meglio sottolineare questi aspetti che sono quelli più importanti a mio avviso.
 
...
Seconda considerazione: tirare fuori le agevolazioni del FPN ulteriori non penso sia sensato da fare, perché si sta confrontando la liquidità del TFR verso la liquidità del TFR versata come contributo in uno strumento alternativo, come il FPN....

Quando esplori il costo opportunità di un investimento lo devi fare a tutto tondo, non limitandoti ad osservare solo una parte del problema (errore compiuto dall'articolista FQ che ha "dimenticato" di mettere sul piatto della bilancia il resto della torta...).

Ci troviamo purtroppo di fronte ad uno strumento finanziario complesso a causa della molteplicità delle variabili in gioco (quattro variabili per il dilemma TFRvsFPN, una dozzina di variabili per il dilemma FPvsETF).

Questi tipi di problemi, per poter essere affrontabili analiticamente vanno scomposti (divide et impera) in componenti più trattabili matematicamente (quando possibile), risolti e poi riassemblati, qui trovi una breve descrizione di questo tipo di approccio:

[CAP II] Chi vi dà un rendimento annuale pari alla deducibilità di un fondo pensione?

Riguardo le tue osservazioni, le simulazioni eseguite rappresentano un mero backtest, un'istantanea di ciò che è accaduto in media negli ultimi 10 anni, non hanno alcuna velleità predittiva.
Dopo aver compreso pienamente il modello sottostante puoi compiere tutte le simulazioni che ritieni opportune (dalla più conservativa alla più ottimistica) e poi esprimere valutazioni di tipo quantitativo alle quali unirai valutazioni di tipo qualitativo (differenza in termini di liquidabilità tra TFR e FPN in emergenza, rischio di variazione normativa e/o fiscale, preferenze individuali, etc).
 
Un ultrasettantenne che voglia lasciare un'eredità ai figli può aver senso che faccia il fondo pensione pur essendo in pensione per prendersi la detrazione fiscale sui versamenti sapendo che gli eredi pagheranno il 15% in asse ereditario?
 
Un ultrasettantenne che voglia lasciare un'eredità ai figli può aver senso che faccia il fondo pensione pur essendo in pensione per prendersi la detrazione fiscale sui versamenti sapendo che gli eredi pagheranno il 15% in asse ereditario?
un ultrasettantenne non può aprire un fp. Se lo ha aperto per tempo e lo ha ancora in essere può versare.
 
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