Formazione PERMANENTE

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

L'autoaggiornamento autonomo è "riservato" ad una piccola nicchia motivata ma non dovrebbe essere il mondo formativo a creare percorsi ad hoc per lavoratori?

Si, ma anche con i migliori insegnanti/formatori di questo mondo, se non c'è una forte motivazione da parte di chi dovrebbe apprendere e fare propria abilità, conoscenze, competenze, se non c'è una disponibilità all'apprendimento attivo, non si va da nessuna parte.
Ho passato tutta la mia carriera di insegnante (discipline tecniche, argomenti attuali, lavoro certo a fine studi) ad investire su come creare e mantenere motivazioni negli studenti.
Per molti anni ci sono riuscito, da un certo momento in poi, a prescindere dalla qualità dei colleghi con cui ho lavorato (quindi anche quando l'intero consiglio di classe era oggettivamente di ottimo livello) no, se non in casi molto particolari. E questo con la ragionevole certezza di trovare lavoro a diploma conseguito, con sviluppi di carriera e stipendi importanti per i più motivati.
Ho forti dubbi che sia sufficiente mettere in atto una formazione su scala nazionale perchè la cosa porti a risultati statisticamente importanti

Per esempio se devono scegliere se fare caporeparto te e uno che lo sa fare, scelgono l’altro.
Poi nel lungo termine tutto si tiene, impara l’arte e mettila da parte. Mica tutto serve subito, ci vuole anche la disposizione d’animo, la curiosità personale. È quella che spinge a fare cose, a imparare, a crescere. Tanti sono bovini al pascolo, ma ci sono anche le gazzelle.


Io sto provando ogni tanto a imparare il turco anche se non mi serve a niente, e neanche sono stato in Turchia. Però le lingue mi piacciono e questa è interessante, molto precisa e “da ingegneri”, dove le parole si montano come le costruzioni del Lego aggiungendo via via suffissi come mattoncini che portano significato.

Per esempio per dire “voi non potete parlare” basta una parola: konuşmabilirsiniz :)
konuş-ma-bilir-siniz
Ogni suffisso aggiunge un pezzo al verbo base konuş (parlare).

Me ne viene qualcosa in tasca? No.
Mi servirà? Probabilmente no.
Però è uno dei modi per non ridursi a ruminanti che biascicano stanchi l’erba in attesa che il sole tramonti e passi un altro giorno uguale all’altro.

La curiosità personale è tutto. Essendo tempo ed energie limitati, e non potendo stare dietro a tutto, si sceglie.

Dire ai ragazzi italiani di approfondire temi tipo
- uso del cacciavite per riparare una spina
- uso dell'ago e ditale per rammendo calzino
- uso di pennello per dipintura cucina

Che poi, mentre si formano permanentemente, portano i pantaloni dai cinesi e non sanno smontare una porta a casa, e chiamano il rumeno

E li pagano pure, e salati, a questi, che sono igniorantizzati e descolarizzati

A questi livelli basta la voglia, youtube è pieno di tutorial in proposito. In altri campi, sarebbe meglio avere dietro qualcuno che ne sa più di te. Tanti anni fa ho quasi inondato la casa per improvvisarmi idraulico. La lezione è servita .....
 
Te ne faccio uno piu' semplice e piu' reale: sei un avvocato e devi sapere leggere un bilancio o valutare una probabilita'.
Un paese in cui un professionista puo' oroglionamente affermare di non avere mai aperto un libro di matematica si dovrebbe sp..are in faccia.

Si ma nell'articolo si parla di formazione digitale e riqualificazione totale .State facendo esempi che non c'entrano perché riportate casistiche di persone che il lavoro già ce l'hanno e dovrebbero acquisire competenze da commercialista ,matematico o amministrativo .
 
Non sono per niente d'accordo.
Io sono "del mestiere" e non lo so fare e credo non lo sappia fare nemmeno Donald Knuth.:D
Mi sembra lo stesso ragionamento delle famose tre "i" che derivano da premesse semplicistiche e limitative perche' a molti per vivere e lavorare non sara' necessaria qualcuna delle "i".
Sarei del parere invece che quelle da sviluppare siano le conoscenze di base (fisica,chimica,logica,lingua, anche un poco di cultura classica) e la capacita' di imparare; tutto il resto viene di conseguenza, date queste premesse a costruire il sito uno poi ci si mette quando e se gli serve e magari impara come fare in qualche giorno.

No, scusa eh, vengono di conseguenza altre cose, non le conoscenze informatiche. Un giovane che avvia un'attività deve essere in grado di curarne la parte telematica, se deve pagare consulenti per il sito etc, ciaone

Sono due conoscenze paralelle, entrambe necessarie
 
Si ma nell'articolo si parla di formazione digitale e riqualificazione totale .State facendo esempi che non c'entrano perché riportate casistiche di persone che il lavoro già ce l'hanno e dovrebbero acquisire competenze da commercialista ,matematico o amministrativo .
La formazione digitale non mi sembra importante, se uno sa imparare, lo smartphone sapra' utilizzarlo dopo qualche giorno.
Ma poi cosa di intende per "formazione digitale" ?
...casistiche di persone che il lavoro già ce l'hanno e dovrebbero acquisire competenze da commercialista ,matematico o amministrativo
Le cose che ho citato secondo me dovrebbero essere il bagaglio di un cittadino "normale", non di un esperto della materia.
riqualificazione totale
Esempio ?
riportate casistiche di persone che il lavoro già ce l'hanno
Nel mio caso le ho riportate per dimostrare che se non si aggiornano quelli che dovrebbero farlo per esigenze professionali, figuriamoci quelli che dovrebbero farlo per buona volonta'.
 
No, scusa eh, vengono di conseguenza altre cose, non le conoscenze informatiche. Un giovane che avvia un'attività deve essere in grado di curarne la parte telematica, se deve pagare consulenti per il sito etc, ciaone
Sono due conoscenze paralelle, entrambe necessarie
...essere in grado di curarne la parte telematica, se deve pagare consulenti per il sito etc, ciaone
Io in realta' un pochettino di sito lo so fare, ma se devo impiantare quello aziendale chiamo uno che lo fa per mestiere, viene meglio.
E ti diro' di piu':sono piu' necessarie abilita' grafiche che informatiche.
Che poi secondo me li fanno una chiavica lo stesso e' un altro paio di maniche.:D (si' sono un criticone :D).
essere in grado di curarne la parte telematica,
Assolutamente NO.
Il problema della ggente non e' telematico/informatico, e' nella logica e nella profondita' di pensiero.
Se ad un cliente (professionista) DEVO TIRARE CON LE PINZE LE SPECIFICHE DI UN PROGETTO CHE RIGUARDA IL SUO LAVORO, per me non e' un problema di competenza informatica/telematica o digitale, ma di "profondita' di pensiero e di analisi".
Percio' uno non deve essere in grado di creare il sito, ma di capire se risponde alle sue esigenze.
 
Ultima modifica:
"Sito", "Telematica"? Ma quanti anni avete? :D

I ragazzini di oggi (per fortuna) si occupano di blockchain, fanno sneaker bot in python, studiano come monetizzare con gli NFT. Le ragazze piu' sveglie fanno valanghe di soldi su onlyfans.

Loro non avranno problemi e certamente non hanno bisogno di farsi insegnare le cose da insegnanti che neanche le capiscono.

Chi li vuole portare in fabbrica credendo che esista solo l'economia del 1800 basata sul manifatturiero fa il solito errore di imporre la propria visione a chi in realtà è nato per spazzare via il mondo vecchio. E' l'errore che facciamo noi Italiani.

Chi avrà problemi con la formazione continua sono i millennials intrappolati nel mondo dei loro genitori (quasi tutti in Italia) e i 40-50 enni.
Purtroppo in queste persone generalmente ho sempre visto grande appiattimento, poca ambizione e zero curiosità verso il nuovo (che fa paura).
 
La formazione digitale non mi sembra importante, se uno sa imparare, lo smartphone sapra' utilizzarlo dopo qualche giorno.
Ma poi cosa di intende per "formazione digitale" ?
Appunto ......può essere aprire una mail o un pdf o configurare un server red hat . L'articolo è generalista

Le cose che ho citato secondo me dovrebbero essere il bagaglio di un cittadino "normale", non di un esperto della materia.
Sicuramente ,una persona che si aggiorna,curiosa , a cui piace imparare avrà comunque benefici ma proprio nella sua autostima in primis .Però credimi ,sulle materie tecniche ,tipo leggere un bilancio ,ci sono persone che non capiranno mai ma non perché sono stupide ,non sono portate .Magari le metti a dirigere un ristorante e te lo fanno diventare una miniera d'oro .Chiunque ha studiato ragioneria avrà visto sicuramente persone che capivano al volo i meccanismi e altri che non ci arrivano anche studiando .
Da operaio a amministrativo ,comunque l'articolo non lo dice e rimane sempre sul generico .Ripeto ,sembra un'articolo che per parlare delle riforme da adottare per il recovery plan c'ha messo in mezzo una superc4zzola .
Nel mio caso le ho riportate per dimostrare che se non si aggiornano quelli che dovrebbero farlo per esigenze professionali, figuriamoci quelli che dovrebbero farlo per buona volonta'.
Scusa perché un avvocato dovrebbe saper leggere un bilancio ? Si avvarrà della consulenza di un commercialista .
 
"Sito", "Telematica"? Ma quanti anni avete? :D

I ragazzini di oggi (per fortuna) si occupano di blockchain, fanno sneaker bot in python, studiano come monetizzare con gli NFT.

Loro non avranno problemi e certamente non hanno bisogno di farsi insegnare le cose da insegnanti che neanche le capiscono.

Chi li vuole portare in fabbrica credendo che esista solo l'economia del 1800 basata sul manifatturiero fa il solito errore di imporre la propria visione a chi in realtà è nato per spazzare via il mondo vecchio. E' l'errore che facciamo noi Italiani.

Chi avrà problemi con la formazione continua sono i millennials intrappolati nel mondo dei loro genitori (quasi tutti in Italia) e i 40-50 enni.
Purtroppo in queste persone generalmente ho sempre visto grande appiattimento, poca ambizione e zero curiosità verso il nuovo (che fa paura).

I ragazzini di oggi (per fortuna) si occupano di blockchain, fanno sneaker bot in python, studiano come monetizzare con gli NFT.
Me li faresti conoscere questi scienziatini ?
Per quello che vedo, i giovani sono solo capaci di fare qualche cavolata sugli smatphone, avessi mai trovato il figlio di qualche mio utente capace di installare correttamente una stampante.:rolleyes:

Loro non avranno problemi e certamente non hanno bisogno di farsi insegnare le cose da insegnanti che neanche le capiscono.
Azz, abbiamo schiere di Pico della Mirandola e non lo sapevamo.
A me non risulterebbe, ma felice di essere contraddetto.
Una domanda: qual e' il contributo degli scienziatini italiani all'open source ?
A me risulta ZERO, in qualche occasione ho dovuto ringraziare qualche romeno (magari ROM :D) che ha messo a punto l'utility che mi serviva.
Cio' mi farebbe desumere che proprio tanti scienziatini non ne abbiamo.
 
Si, ma anche con i migliori insegnanti/formatori di questo mondo, se non c'è una forte motivazione da parte di chi dovrebbe apprendere e fare propria abilità, conoscenze, competenze, se non c'è una disponibilità all'apprendimento attivo, non si va da nessuna parte.
Ho passato tutta la mia carriera di insegnante (discipline tecniche, argomenti attuali, lavoro certo a fine studi) ad investire su come creare e mantenere motivazioni negli studenti.
Per molti anni ci sono riuscito, da un certo momento in poi, a prescindere dalla qualità dei colleghi con cui ho lavorato (quindi anche quando l'intero consiglio di classe era oggettivamente di ottimo livello) no, se non in casi molto particolari. E questo con la ragionevole certezza di trovare lavoro a diploma conseguito, con sviluppi di carriera e stipendi importanti per i più motivati.
Ho forti dubbi che sia sufficiente mettere in atto una formazione su scala nazionale perchè la cosa porti a risultati statisticamente importanti



La curiosità personale è tutto. Essendo tempo ed energie limitati, e non potendo stare dietro a tutto, si sceglie.



A questi livelli basta la voglia, youtube è pieno di tutorial in proposito. In altri campi, sarebbe meglio avere dietro qualcuno che ne sa più di te. Tanti anni fa ho quasi inondato la casa per improvvisarmi idraulico. La lezione è servita .....

Forse hai centrato il punto. Solo chi è realmente motivato, durante il periodo di lavoro si prende dell'altro tempo per aggiornarsi addirittura su cose diverse dal proprio lavoro, in modo da diventare più di valore e quindi accrescere le proprie entrate.
C'è poco da fare...se vuoi guadagnare di più devi essere di più, devi diventare di più, devi servire più persone, in modo che queste ti paghino. Solo se migliori la vita della gente, ricevi dei soldi in buona quantità. Altrimenti purtroppo non è così. Tranne in pochissimi casi sparuti, che non fanno statistica.
E forse è vero, a livello sistemico non si può fare. L'uno per cento rimarrà l'uno per cento, perchè questi fanno le cose in modo diverso dal 99%. E probabilmente è giusto così. E' la Natura, è il pianeta Terra, sono i mammiferi ad essere così, per quanta filosofia abbiano potuto inventare alcuni di loro.
Però si può migliorare, il famoso 1% può diventare anche 2-3%, che sarebbe già un bell'avanzamento di civiltà!
 
Io in realta' un pochettino di sito lo so fare, ma se devo impiantare quello aziendale chiamo uno che lo fa per mestiere, viene meglio.
E ti diro' di piu':sono piu' necessarie abilita' grafiche che informatiche.
Che poi secondo me li fanno una chiavica lo stesso e' un altro paio di maniche.:D (si' sono un criticone :D).
Assolutamente NO.
Il problema della ggente non e' telematico/informatico, e' nella logica e nella profondita' di pensiero.
Se ad un cliente (professionista) DEVO TIRARE CON LE PINZE LE SPECIFICHE DI UN PROGETTO CHE RIGUARDA IL SUO LAVORO, per me non e' un problema di competenza informatica/telematica o digitale, ma di "profondita' di pensiero e di analisi".
Percio' uno non deve essere in grado di creare il sito, ma di capire se risponde alle sue esigenze.

Premessa:
Essere autonomi a livello tecnico e non dipendere da consulenti tecnici esterni (costi, dipendenza, a volte si paga per lavori fatti con i piedi, ecc) sarebbe l'ideale.

Ma oggi la tecnologia è così complessa che ho ci investi quotidianamente per anni, possibilmente da giovani, consolidando continuamente e riutilizzando soluzioni, template, librerie di codice autocostruite integrate con altre sviluppate da altri, o è meglio lasciar perdere.
Avevo investito parecchio dal 2010 al 2016 su javascript, lavorando sulle specifiche del 2009. Poi ho interrotto per anni e ho ripreso seriamente solo da poco.
Parecchio codice trovato in giro non riuscivo (e in parte non riesco) a capirlo, a livello di sintassi, perchè basato su specifiche uscite dal 2015
Lo stesso vale per le estensioni dei browser e i css.
Non è cosa per tutti, ci vuole interesse (tanto), capacità, tempo, energie e tanta organizzazione.

Ciò detto, condivido tutto il tuo post, dall'inizio alla fine, la parte tecnica perchè la mastico, quella successiva per buon senso.
 
Ripeto ,sembra un'articolo che per parlare delle riforme da adottare per il recovery plan c'ha messo in mezzo una superc4zzola .
A me sembra tutta una super*****la: il temino di Miss Italia.

Scusa perché un avvocato dovrebbe saper leggere un bilancio ?
Perche' dovrebbe essere nel bagaglio culturale di ogni cittadino, almeno negli aspetti piu' elementari [1].
Poi ho fatto anche l'esempio piu' semplice della valutazione (semplice) di probabilita' [2]. in quel caso che fa, interpella un laureato in sta****ica ?





[1]In quel caso non si leggerebbero pu77ana7e galattiche come "moneta a debito" e "moneta positiva" e tanti epigoni della sovranita' monetaria andrebbero "a fare i cartoni".
Puo' essere utile alla societa' conoscere i rudimenti che regolano un bilancio.
[2]In quel caso non si leggerebbero pu77ana7e galattiche su convenienza o meno di vaccinarsi e tanti novax andrebbero anche loro "a fare i cartoni".
Puo' essere utile alla societa' conoscere i rudimenti di probabilita'.
 
Ultima modifica:
Ma poi cosa di intende per "formazione digitale" ?



Appunto ......può essere aprire una mail o un pdf o configurare un server red hat . L'articolo è generalista
Si', e' come l'avesse scritto uno (o una) che non ha nessuna idea di cio' di cui sta discutendo.
Gia' non definire bene cosa di intenda formazione digitale (i tuoi due estremi rappresentano la questione), vuol dire parlare a vuoto.
Io sarei piu' del parere di incentivare la "profondita' culturale", anziche' abilita' specifiche in un ambito ristretto (tipo quello digitale).
 
Forse hai centrato il punto. Solo chi è realmente motivato, durante il periodo di lavoro si prende dell'altro tempo per aggiornarsi addirittura su cose diverse dal proprio lavoro, in modo da diventare più di valore e quindi accrescere le proprie entrate.
C'è poco da fare...se vuoi guadagnare di più devi essere di più, devi diventare di più, devi servire più persone, in modo che queste ti paghino. Solo se migliori la vita della gente, ricevi dei soldi in buona quantità. Altrimenti purtroppo non è così. Tranne in pochissimi casi sparuti, che non fanno statistica.
E forse è vero, a livello sistemico non si può fare. L'uno per cento rimarrà l'uno per cento, perchè questi fanno le cose in modo diverso dal 99%. E probabilmente è giusto così. E' la Natura, è il pianeta Terra, sono i mammiferi ad essere così, per quanta filosofia abbiano potuto inventare alcuni di loro.
Però si può migliorare, il famoso 1% può diventare anche 2-3%, che sarebbe già un bell'avanzamento di civiltà!

Mica solo l'umanità, anche gli animali domestici sono diversissimi in fatto di motivazione e capacità di apprendimento. Io ho avuto gatti a cui potevi insegnare una valanga di cose e comunicare in maniera 'razionale' e altri che non capivano niente.
 
Ma poi cosa di intende per "formazione digitale" ?



Si', e' come l'avesse scritto uno (o una) che non ha nessuna idea di cio' di cui sta discutendo.
Gia' non definire bene cosa di intenda formazione digitale (i tuoi due estremi rappresentano la questione), vuol dire parlare a vuoto.
Io sarei piu' del parere di incentivare la "profondita' culturale", anziche' abilita' specifiche in un ambito ristretto (tipo quello digitale).

Sì, è cosi, bravo.
È tempo di rispolverare un minimo la nostra vocazione rinascimentale alla conoscenza orizzontale, il pensiero olistico per dirla in modo new age. Insomma sapere un po’ di tutto e saperlo utilizzare come base per analizzare i problemi nuovi che il lavoro ti pone davanti, invece di avere specialisti che sanno quasi tutto di quasi niente, oppure inutilisti che sanno quasi niente di quasi niente (ma hanno le spalle coperte).

Un meccanico che capisce un minimo di contabilità, come un biochimico che ha qualche base di finanza, non sono collioni che di interessano di cose inutili, se poi si trovano in situazioni in cui sapere anche l’ABC di qualcos’altro fa la differenza.
 
.....
Sicuramente ,una persona che si aggiorna,curiosa , a cui piace imparare avrà comunque benefici ma proprio nella sua autostima in primis ..

Verissimo, benefici in autostima, autonomia, e appagamento personale. Sull'autostima posso testimoniarlo sugli studenti, ne parlavo tempo fa in un altra discussione. Ho seguito proprio lo scorso anno miei studenti che prima non si davano due soldi, poi si sono sbloccati per ragioni misteriose, hanno iniziato a studiare come dei matti, stancandosi, superando momenti di sconforto e impasse senza mai mollare (a differenza del passato) e alla fine hanno ottenuto risultati insperati. Quello che gli si leggeva in viso, ricordo perfettamente la videoconferenza in cui li avevo collegati tutti insieme, era tanta, tanta autostima.

Però credimi ,sulle materie tecniche ,tipo leggere un bilancio ,ci sono persone che non capiranno mai ma non perché sono stupide ,non sono portate .Magari le metti a dirigere un ristorante e te lo fanno diventare una miniera d'oro .Chiunque ha studiato ragioneria avrà visto sicuramente persone che capivano al volo i meccanismi e altri che non ci arrivano anche studiando .
Da operaio a amministrativo ,comunque l'articolo non lo dice e rimane sempre sul generico .Ripeto ,sembra un'articolo che per parlare delle riforme da adottare per il recovery plan c'ha messo in mezzo una superc4zzola .
Scusa perché un avvocato dovrebbe saper leggere un bilancio ? Si avvarrà della consulenza di un commercialista .

Del tutto d'accordo, ne ho esperienza personale e di famiglia. E' chiaro poi che quello che ti riesce bene alla fine finisce per non piacere, con evidente sinergia negativa.

Me li faresti conoscere questi scienziatini ?
Per quello che vedo, i giovani sono solo capaci di fare qualche cavolata sugli smatphone, avessi mai trovato il figlio di qualche mio utente capace di installare correttamente una stampante.:rolleyes:

Azz, abbiamo schiere di Pico della Mirandola e non lo sapevamo.
A me non risulterebbe, ma felice di essere contraddetto.
Una domanda: qual e' il contributo degli scienziatini italiani all'open source ?
A me risulta ZERO, in qualche occasione ho dovuto ringraziare qualche romeno (magari ROM :D) che ha messo a punto l'utility che mi serviva.
Cio' mi farebbe desumere che proprio tanti scienziatini non ne abbiamo.

Concordo pienamente, è una favola quella dei ragazzini hackers maghetti di python. Questi ragazzini esistono, ma sono una infima minoranza. Avendo insegnato in un istituto con indirizzi informatici ed elettronici tutto queste motivazioni dei ragazzi verso queste tecnologie non le ho viste, e non per colpa degli insegnanti quanto piuttosto di sostanziale mancanza di interesse nella stragrande maggioranza dei ragazzi. Sono pochissimi, numero statisticamente irrilevante, quelli disposti ad approfondire a sufficienza per diventare hacker o altro di simile

Forse hai centrato il punto. Solo chi è realmente motivato, durante il periodo di lavoro si prende dell'altro tempo per aggiornarsi addirittura su cose diverse dal proprio lavoro, in modo da diventare più di valore e quindi accrescere le proprie entrate.
C'è poco da fare...se vuoi guadagnare di più devi essere di più, devi diventare di più, devi servire più persone, in modo che queste ti paghino. Solo se migliori la vita della gente, ricevi dei soldi in buona quantità. Altrimenti purtroppo non è così. Tranne in pochissimi casi sparuti, che non fanno statistica.
E forse è vero, a livello sistemico non si può fare. L'uno per cento rimarrà l'uno per cento, perchè questi fanno le cose in modo diverso dal 99%. E probabilmente è giusto così. E' la Natura, è il pianeta Terra, sono i mammiferi ad essere così, per quanta filosofia abbiano potuto inventare alcuni di loro.
Però si può migliorare, il famoso 1% può diventare anche 2-3%, che sarebbe già un bell'avanzamento di civiltà!

Esatto. Intanto posso confermare che durante il lavoro è durissima aggiornarsi. Come insegnante ho potuto farlo anche giocando sull'elasticità dell'orario (potevo spalmare il lavoro extra ore di insegnamento nell'arco di 24/7) ma soprattutto giocandomi i ponti e le ferie estive, altrimenti non ce l'avrei fatta. E comunque i costi in tempi di tempo, energie e sacrifici sono stati molto alti, tenendo anche conto che per quanto riguarda il ritorno scolastico non mi davano un centesimo in più

Negli anni 70, quando di motivazioni ce n'erano di più, mancava la tecnologia, la rete, tutto si pagava, libri, riviste, attrezzatura (un pc costava 6 mesi di stipendio se non più)
A livello di musicisti, comprarsi un hammond o un moog o un mellotron era cosa da figli di farmacisti (infatti a tempi li ho suonati una volta sola proprio dal figlio di un farmacista :D)
Oggi che il sogno di quella generazione si è realizzato, grazie alla rete e alla tecnologia, non è sfruttata se non in minima parte.
Non c'è il tempo e neanche la voglia, a livello di massa.
 
Ma poi cosa di intende per "formazione digitale" ?



Si', e' come l'avesse scritto uno (o una) che non ha nessuna idea di cio' di cui sta discutendo.
Gia' non definire bene cosa di intenda formazione digitale (i tuoi due estremi rappresentano la questione), vuol dire parlare a vuoto.
Io sarei piu' del parere di incentivare la "profondita' culturale", anziche' abilita' specifiche in un ambito ristretto (tipo quello digitale).

E si vede che non aveva argomenti sul recovery plan e riforme ,c'ha buttato il brodo formazione digitale :D
Certo! la cultura o un investimento sulle basi tipo per la comprensione di un testo sarebbero un aiuto ,purtroppo i problemi sono questi
 
Ma poi cosa di intende per "formazione digitale" ?



Si', e' come l'avesse scritto uno (o una) che non ha nessuna idea di cio' di cui sta discutendo.
Gia' non definire bene cosa di intenda formazione digitale (i tuoi due estremi rappresentano la questione), vuol dire parlare a vuoto.
Io sarei piu' del parere di incentivare la "profondita' culturale", anziche' abilita' specifiche in un ambito ristretto (tipo quello digitale).

Teniamo presente poi che in ambito digitale non basta conoscere una tecnologia, spesso una fa riferimento ad altre. Già solo in una pagina web puoi trovarti ad avere a che fare con HTML, css, javascript, PHP, SQL che interagiscono tra loro, c'è da annegare all'inizio .... e anche dopo quando credi di averci capito qualcosa

La profondità culturale dovrebbe essere la base. Ma se non hai esperti su cui contare (o li hai ma ti imbrogliano e creano problemi invece di risolverli) e devi cavartela da solo sei costretto a sapere un po' di tutto, e la cosa diventa molto molto pesante.
 
A livello di musicisti, comprarsi un hammond o un moog o un mellotron era cosa da figli di farmacisti (infatti a tempi li ho suonati una volta sola proprio dal figlio di un farmacista :D)
Oggi che il sogno di quella generazione si è realizzato, grazie alla rete e alla tecnologia, non è sfruttata se non in minima parte.
Non c'è il tempo e neanche la voglia, a livello di massa.

A livello di musicisti, comprarsi un hammond o un moog o un mellotron era cosa da figli di farmacisti (infatti a tempi li ho suonati una volta sola proprio dal figlio di un farmacista :D)
Quando ero ragazzo qualche amico il aveva. Invidia fuori scala.:'(; l' hammond e' bellissimo anche solo come mobile.

Non c'è il tempo e neanche la voglia, a livello di massa.
Ancora di piu' quello che manca e' la curiosita' di conoscere.Quando avevo meno di sei anni con il cacciavite cercavo di smontare le radio ed i giocattoli per vedere cosa c'era dentro.Questa curiosita' nei figli dei miei fratelli non l'ho mai riscontrata.
Qualcuno di voi mi puo' confortare e testimoniare che esiste ancora qualche bambino che smonta i giocattoli per capire come funzionano ?
Ah, spogliare le bambole non vale eh,:D
 
Io credo di fare formazione permanente almeno da quando ho iniziato programmare da autodidatta a 14 anni. Non per scelta eh, la scuola non mi preparava per quello che volevo fare e mosso dalla curiosità negli anni ho imparato C++, Java, Sql, Php, Ruby.
A 18 anni avevo una piccola attività di e-commerce che andava benino.

Tutti mi dicevano: cosa stai a fare a perdere tempo davanti a un pc? Io rispondevo sempre: guardate che questo è il futuro, anche voi dovreste farlo.

Avevo contro alcuni insegnanti, parte della mia famiglia e tutto il sistema burocratico (soprattutto quello camerale che dovrebbe fare formazione) che era completamente allergico al digitale.

Sono andato a Milano, ho fatto un corso con Montemagno, provavo grande disagio, figlio di modesti impiegati in mezzo a bocconiani e nipoti di imprenditori bresciani e bergamaschi.
Io avevo già la mia seppur piccola azienda, loro cercavano di capire cosa fossero queste famose start-up. Ho bussato ai miseri VC Italiani presentando il mio BP e un piano a 3 anni, però non ero nel giro buono, non avevo i 5 anni di Accenture e tutte quelle cose che servono, e il mio business era percepito come "vecchio".

Provai a finanziarmi con le banche ma non avevo garanzie e nessun consulente ne bancario locale ha mai capito il potenziale del business in ottica di disruption tecnologica.
Considerate che si parla del 2008-2009.

Da quella esperienza ne sono uscito soprattutto con debiti erariali, pagati tutti.

Provai anche a presentai un altro BP, a Milano e ad un VC di Berlino, volevo sviluppare mobile games in una nicchia specifica (food), avevo visto il successo di Tencent, sapevo che il modello freemium e i virtual goods sarebbero esplosi anche in occidente.
Questo progetto era certamente troppo ambizioso rispetto alle mie possibilità, in questo caso non sono riuscito ad ottenere il seed per partire.

Dopo mi sono laureato (tardi) e ora sono dipendente per una ditta padronale e faccio il giusto. Il classico programmatore-operaio.
Mi posso ritenere un fallito.
Non ho raggiunto neanche l'1% degli obiettivi che mi ero prefissato e ormai ci ho messo una pietra sopra.
Ma non smetto di imparare e cercare di capire dove va il futuro.

A 32 anni mi confronto con questi ragazzini velocissimi nell'apprendere nuovi trend, seguo progetti blockchain, la scorsa estate mi sono pure buttato sugli NFT cercando di capirci qualcosa.
Negli ultimi mesi mi sto formando in ambito Cina, l'intenzione sarebbe quella di creare un canale di live-streaming shopping per un cliente della azienda in cui lavoro.

Aggiungo che io sono un mediocre, non ho particolari qualità, ma comunque credo molto sia difficile che in media le persone della mia età abbiano vera fame nell'acquisire nuove skills, principalmente perchè tutti stanno già bene così.

I miei amici che hanno seguito quello che facevano tutti stanno molto meglio di me e non si fanno pippe sul futuro.
 
Quando ero ragazzo qualche amico il aveva. Invidia fuori scala.:'(; l' hammond e' bellissimo anche solo come mobile.

Il guaio dell'hammond come altri organi massicci di allora è che non era trasportabile senza manovalanza esterna. Una volta sono riuscito a provarlo con leslie elettromeccanico (altro bel cassone) .... ho ancora i brividi dopo tanti anni
Oggi comunque ci sono tastiere tipo quelle della nord abbastanza leggere (20kg) a prezzi abbordabili (sotto i 3000 euro) che supportano migliaia di timbriche interne e tramite midi-usb utilizzarne un numero ancora maggiore con i virtual instrument (una delle tecnologie che non ho ancora provato)
Le tastiere della nord comprendono anche una sezione di drawbars con cui riprodurre la maggior parte delle timbriche hammond.
Il mio stesso expander midi, roland fantom XR, pur essendo datato (l'ho comprato nel 2008) ha delle ottime riproduzioni di preset hammond
Oggi ci sono virtual instrument su mellotron, minimoog, arp odyssey eccellenti a prezzi contenuti. Ma anche gli equivalenti "fisici", sono disponibili a prezzi abbordabilissimi. Negli anni 70 un minimoog costava più di una fiat 500, se ricordo bene i prezzi di allora
E' il sogno della mia generazione che si è realizzata in questo ultimo decennio
 
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