(2/4)
Il clima strutturalista
I miei studi filosofici non vanno oltre il liceo e qui è possibile solo un’estrema sintesi. Comunque, se non interviene qualche esperto a dare spiegazioni più precise, ci possiamo arrangiare con un buon manuale delle superiori (per es. Abbagnano).
Il precursore dello “strutturalismo” è Ferdinand de Saussure, che introduce un nuovo metodo scientifico in linguistica. Negli anni ’60 una serie di intellettuali francesi (marxisti) pensa di poter applicare metodi analoghi agli altri settori (l'antropologia, la psicanalisi, l'economia, la sociologia, il diritto, la storia, la critica letteraria, la musica, il cinema, ecc.). Lo strutturalismo ha successo perché, auto-presentandosi come filosofia “scientifica”, va incontro all'esigenza di porsi in sintonia con un mondo divenuto molto scientifico e tecnico.
È difficile dare una definizione univoca sia di “strutturalismo” sia di “struttura”, ma per i nostri scopi potremmo dire che il lavoro analitico in un certo ambito isola degli elementi fondamentali, che assumono valori differenti in base alle relazioni che si creano, le combinazioni possibili e le regole che si instaurano fra di loro (in questo senso gli elementi formano una “struttura”).
Scrive l’antropologo Lévi-Strauss:
« Saussure rappresenta la grande rivoluzione copernicana nell'ambito degli studi sull'uomo, per averci insegnato che non è tanto la lingua cosa dell'uomo quanto l'uomo cosa della lingua. Con ciò bisogna intendere che la lingua è un oggetto che ha le sue leggi, leggi di cui l'uomo stesso non è consapevole, ma che determinano rigorosamente il suo modo di comunicare e quindi il suo stesso modo di pensare. E isolando la lingua, il linguaggio articolato, come il principale fenomeno umano che, a uno studio rigoroso, riveli leggi dello stesso tipo di quelle che regolano lo studio delle scienze esatte e naturali, Saussure ha elevato le "scienze umane" al livello di vere e proprie scienze. Quindi dobbiamo essere tutti dei linguisti, e solo muovendo dalla linguistica, e grazie a un'estensione dei metodi della linguistica ad altri ordini di fenomeni, possiamo cercare di fare progredire le nostre ricerche».
In Italia il critico Filiberto Menna intende fare in modo che la pittura non rimanga indietro rispetto alle altre scienze umane, applicando ad essa il metodo strutturalista (il Corso di linguistica generale scritto da de Saussure è uscito in traduzione italiana nel 1967).
(segue)