Giorgio Griffa 3.0

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Salve eSide. Per valutare l’interesse, perlomeno da Martini, è sicuramente presto. Ma ci sono collezionisti, in questo caso di Griffa, che non sono “disinteressati”. La mia osservazione iniziale si riferiva allo scollamento grossolano - fino al 60%! - tra il prezzo di galleria (in Italia, dove concerne Griffa, persino inferiore a quello d’oltralpe) e la STIMA di certe aste. Come dici giustamente, con tutto quanto è stato detto e fatto - e anche alla luce del prezzo In galleria, prezzo consolidato e condiviso da gallerie in mezza Europa e USA - quale attore determina questo scarto? Non sarebbe interesse della stessa casa d’asta - e stiamo parlando di Martini, non di qualche asta sperduta di provincia - “difendere” l’opera a questi livelli di uno come Griffa? A che pro stimare un 50x50 storico, che ha fatto una mostra importante come quella di Lorenzelli, a 7-8000? Qualcosa mi sfugge…
 
Salve eSide. Per valutare l’interesse, perlomeno da Martini, è sicuramente presto. Ma ci sono collezionisti, in questo caso di Griffa, che non sono “disinteressati”. La mia osservazione iniziale si riferiva allo scollamento grossolano - fino al 60%! - tra il prezzo di galleria (in Italia, dove concerne Griffa, persino inferiore a quello d’oltralpe) e la STIMA di certe aste. Come dici giustamente, con tutto quanto è stato detto e fatto - e anche alla luce del prezzo In galleria, prezzo consolidato e condiviso da gallerie in mezza Europa e USA - quale attore determina questo scarto? Non sarebbe interesse della stessa casa d’asta - e stiamo parlando di Martini, non di qualche asta sperduta di provincia - “difendere” l’opera a questi livelli di uno come Griffa? A che pro stimare un 50x50 storico, che ha fatto una mostra importante come quella di Lorenzelli, a 7-8000? Qualcosa mi sfugge…

Non sono sicuro se da Martini base = riserva, spero di sì, ma purtroppo ho ormai capito che sono poche eccezioni le case d'asta che palesano la riserva. In generale mi sembra di aver visto che ogni casa d'aste usa una certa "proporzione" abbastanza fissa tra stima e base, così la volontà di rendere una base più appetibile si riflette su stime più basse. Questa almeno l'idea che mi sono fatto.
Tornando a Griffa non penso che chi lo mette in asta possa ignorare i risultati fatti nelle aste in primis, da questo punto di vista sì, la difesa dell'artista è mestiere di altri. Da Martini comunque ho visto molto spesso gare molto partecipate, è probabile che i lotti di Griffa faranno meglio qui che nel recente caso che ho citato.
 
Dimentichiamo le gallerie e i loro coefficienti. Possiamo dire che in ragione di tutto quanto è stato detto e fatto su questo artista da alcuni anni a questa parte ci si poteva attendere ad oggi, su queste opere storiche, maggiore interesse in asta, in Italia, a questi prezzi? Poi a me non interessa che costi la metà o il doppio, non è proprio un interesse personale, sono osservatore disinteressato.
Ieri ho visto su Sky al canale 868 mi sembra,dovrebbe trattarsi di Arteinvestimenti ed avevano un Griffa,bruttino anni 70 ad una cifra esagerata.....alle aste mi sembra sia altalenante, lo sto seguendo.
 
Dimentichiamo le gallerie e i loro coefficienti. Possiamo dire che in ragione di tutto quanto è stato detto e fatto su questo artista da alcuni anni a questa parte ci si poteva attendere ad oggi, su queste opere storiche, maggiore interesse in asta, in Italia, a questi prezzi? Poi a me non interessa che costi la metà o il doppio, non è proprio un interesse personale, sono osservatore disinteressato.

Salve eSide. Per valutare l’interesse, perlomeno da Martini, è sicuramente presto. Ma ci sono collezionisti, in questo caso di Griffa, che non sono “disinteressati”. La mia osservazione iniziale si riferiva allo scollamento grossolano - fino al 60%! - tra il prezzo di galleria (in Italia, dove concerne Griffa, persino inferiore a quello d’oltralpe) e la STIMA di certe aste. Come dici giustamente, con tutto quanto è stato detto e fatto - e anche alla luce del prezzo In galleria, prezzo consolidato e condiviso da gallerie in mezza Europa e USA - quale attore determina questo scarto? Non sarebbe interesse della stessa casa d’asta - e stiamo parlando di Martini, non di qualche asta sperduta di provincia - “difendere” l’opera a questi livelli di uno come Griffa? A che pro stimare un 50x50 storico, che ha fatto una mostra importante come quella di Lorenzelli, a 7-8000? Qualcosa mi sfugge…

E' esattamente come ha sintetizzato Satiricon:
Gallerie e case d'aste fanno lavori diversi. Non credo si possa comparare il coefficiente con il prezzo che spunta in asta.
Chi compra in galleria sa bene che non potrà rivendere allo stesso prezzo nel breve-medio periodo quantomeno.
I valori in galleria e in asta tipicamente possono essere molto diversi tra loro, per qualunque artista.
Quello che può essere interessante da analizzare è l'andamento dei valori in asta e quello delle richieste in galleria, con maggiore riferimento tendenzialmente alle opere storiche.
Lo "scarto" è quello che consente anche agli operatori di mercato di potere comperare un'opera sul mercato secondario avendo margine per rivendere, quando non sia direttamente un collezionista a comperare in asta. Collezionista il quale in asta non reputa quasi mai - salvo in casi di opere particolari o di incaponimenti di rialzi - di pagare quanto in galleria.

Discorso "difesa": non esiste più da decenni nessun approccio di questo tipo.
Nel senso che nessuna galleria va a difendere in asta gli artisti che tratta (li compera in asta se e quando conviene, non concorre di certo a rialzare il prezzo); e nessuna casa d'aste difende le opere in asta, anzi giustamente cerca di averle con riserve più basse possibile perchè l'obiettivo è la creazione di maggiore interesse e ovviamente la vendita.
Le opere che partono da cifre più contenute hanno maggiori possibilità di essere vendute e/o di fare gara.
 
E' esattamente come ha sintetizzato Satiricon:

Capisco tutto benissimo, ciononostante mi sembra si estremizzi in uno scenario a binari paralleli che non si incontrano che nella mia pratica personale non corrisponde alla realtà. Nella mia modestissima esperienza mi è capitato di comprare lo stesso artista sia in asta che in galleria, e più d'uno. Nell'approccio alle opere in galleria o all'asta non ho cambiato i parametri che mi hanno condotto alla decisione finale. Non è neppure vero, per me, che in asta non sarei disposto a spendere tanto o più che in una galleria, se l'opera mi convince di più. Il fatto che l'artista non "tiri" molto nel mercato secondario in quel momento è sempre stato argomento di trattativa con la galleria, poi ogni caso fa storia a sé e non voglio con questo generalizzare.
 
Capisco tutto benissimo, ciononostante mi sembra si estremizzi in uno scenario a binari paralleli che non si incontrano che nella mia pratica personale non corrisponde alla realtà. Nella mia modestissima esperienza mi è capitato di comprare lo stesso artista sia in asta che in galleria, e più d'uno. Nell'approccio alle opere in galleria o all'asta non ho cambiato i parametri che mi hanno condotto alla decisione finale. Non è neppure vero, per me, che in asta non sarei disposto a spendere tanto o più che in una galleria, se l'opera mi convince di più. Il fatto che l'artista non "tiri" molto nel mercato secondario in quel momento è sempre stato argomento di trattativa con la galleria, poi ogni caso fa storia a sé e non voglio con questo generalizzare.
La mia era una generalizzazione e questo fa sì che non sempre corrisponda, ma in linea di massima direi di si.
Poi, può capitare benissimo di pagare in asta lo stesso prezzo che in galleria o anche di più. Dipende dalle situazioni, dalle opere e dall'imprevedibilità delle aste.
Per gli artisti che seguo, tendenzialmente posso dire che in galleria le richieste sono "mediamente" più alte delle aste dal 30% in più fino al doppio. Parlo di "richiesta", il che vuol dire che magari si può trattare, dilazionare ecc. Poi, può anche capitare a volte che i valori siano analoghi...
Ma del resto, come giustamente dici anche tu, in galleria un minimo di trattativa si prova a farla, quindi il prezzo di richiesta è un parametro di riferimento relativo e non un valore assoluto. Inoltre in galleria in linea di massima ci si aspetta una maggiore selezione qualitativa delle opere, circostanza che può giustificare un prezzo maggiore.

Vale per tutti gli artisti, incluso Griffa: su tot opere che passano in asta (anche limitandoci a quelle storiche), quelle realmente giuste sono solo una parte del totale, le altre vanno dalle carine alle orribili e questo chiaramente dovrebbe riflettersi anche nei valori.
Stesso discorso si dovrebbe applicare ai "coefficenti", che sono numeri di riferimento "piatti" riferiti alle misure ma non alla qualità, in quel caso a parità di prezzo bisogna saper scegliere, perchè il brutto o il bello possono costare la stessa cifra.
 
Devo ammettere che le opere presenti da Martini non mi entusiasmano, più interessanti quelle proposte da Dorotheum.
Più volte si è parlato di basi basse in asta spesso "protette" da riserva, resta comunque poco indicativo il confronto con prezzi proposti in galleria.
 
mi fate qualche esempio delle opere più apprezzate o riuscite di questo artista che sto imparando a conoscere e ad amare. A Napoli conosciamo bene Emblema che, per certi aspetti, si può accostare a Griffa
 
Devo ammettere che le opere presenti da Martini non mi entusiasmano, più interessanti quelle proposte da Dorotheum.
Più volte si è parlato di basi basse in asta spesso "protette" da riserva, resta comunque poco indicativo il confronto con prezzi proposti in galleria.
Bentornata Lory!
 
il mercato di Griffa ha delle particolarità non note, quindi difficile da capire per la maggior parte dei potenziali collezionisti.
Non sta a me svelare queste particolarità, ma consiglio a tutti di studiare molto bene l'artista ed il suo mercato.
Soprattutto il suo mercato.
 
mi fate qualche esempio delle opere più apprezzate o riuscite di questo artista che sto imparando a conoscere e ad amare. A Napoli conosciamo bene Emblema che, per certi aspetti, si può accostare a Griffa
Speriamo non legga Accipicchia....:pop::D:D
 

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Salve Taburet. Il Griffa che citi, degli anni duemila, è espressione di un momento che ha visto l’artista lasciarsi alle spalle il “minimalismo” degli esordi. Personalmente preferisco quella ricerca essenziale, “pulita” degli anni 60-70 a quella dell’evoluzione “barocca” del Maestro, laddove linee curve, numeri (la sezione aurea) e anche lettere e parole trovano espressione in colori spesso più marcati. Non trovo strano che il mercato americano trainato dalla Kaplan sembri apprezzare molto questa evoluzione, mentre- al di là delle mie preferenze- in Italia siamo ancorati al Griffa vintage degli anni ‘70…
 
grazie mille per il commento prezioso, a me piacciono molto sia gli uni che gli altri, trovo che l'eleganza minimalista di questo artista sia molto moderna e raffinata in ogni decade, c'è tanto pensiero, apertura mentale a sconfinati orizzonti, concetti essenziali e puri trasmessi con dei dispositivi visivi di rara efficacia. E da quando anche gli americani l'hanno scoperto e valorizzato credo che potrà continuare a crescere serenamente.

p.s. ma vengono esposti in casa senza vetro? solo chiodi, molto affascinante
 
Ciao T! I miei due li ho incorniciati in doppio vetro, museale. Si vorrebbe però, come ben sai, che vadano appesi fissati agli angoli, a mo’ di drappeggio…
 
in italia a quale galleria bisogna rivolgersi per vederne qualcuno? altrimenti tocca organizzare un viaggio a Madrid
 
Studio Guastalla (Milano) e ABC Arte (Genova) sono due. Tante altre gallerie ne hanno, tra cui Ferrarin.
 
faccio una piccola riflessione su come a volte, funziona il mercato dell’arte, e quindi su quali occasioni potrebbe offrire :

pochi giorni fa, stessa asta, 2 opere di Griffa,
entrambe di dimensioni notevoli,
una 1974 (più grande) e una 2007, la qualità si può giudicare dalle foto,

i risultati sono stati (con diritti):
€ 18.750 quella del 2007
€ 22.500 quella del 1974

allora… in ottica di investimento, secondo voi, tra 5 anni, quale delle 2 sarà più aumentata di prezzo ?:P


e anche, oggi, in teoria (se le commissioni d’asta lo consentissero economicamente) quale delle 2 sarebbe conveniente vendere per acquistare l’altra ? :asd:

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