Capisco tutto benissimo, ciononostante mi sembra si estremizzi in uno scenario a binari paralleli che non si incontrano che nella mia pratica personale non corrisponde alla realtà. Nella mia modestissima esperienza mi è capitato di comprare lo stesso artista sia in asta che in galleria, e più d'uno. Nell'approccio alle opere in galleria o all'asta non ho cambiato i parametri che mi hanno condotto alla decisione finale. Non è neppure vero, per me, che in asta non sarei disposto a spendere tanto o più che in una galleria, se l'opera mi convince di più. Il fatto che l'artista non "tiri" molto nel mercato secondario in quel momento è sempre stato argomento di trattativa con la galleria, poi ogni caso fa storia a sé e non voglio con questo generalizzare.
La mia era una generalizzazione e questo fa sì che non sempre corrisponda, ma in linea di massima direi di si.
Poi, può capitare benissimo di pagare in asta lo stesso prezzo che in galleria o anche di più. Dipende dalle situazioni, dalle opere e dall'imprevedibilità delle aste.
Per gli artisti che seguo, tendenzialmente posso dire che in galleria le richieste sono "mediamente" più alte delle aste dal 30% in più fino al doppio. Parlo di "richiesta", il che vuol dire che magari si può trattare, dilazionare ecc. Poi, può anche capitare a volte che i valori siano analoghi...
Ma del resto, come giustamente dici anche tu, in galleria un minimo di trattativa si prova a farla, quindi il prezzo di richiesta è un parametro di riferimento relativo e non un valore assoluto. Inoltre in galleria in linea di massima ci si aspetta una maggiore selezione qualitativa delle opere, circostanza che può giustificare un prezzo maggiore.
Vale per tutti gli artisti, incluso Griffa: su tot opere che passano in asta (anche limitandoci a quelle storiche), quelle realmente giuste sono solo una parte del totale, le altre vanno dalle carine alle orribili e questo chiaramente dovrebbe riflettersi anche nei valori.
Stesso discorso si dovrebbe applicare ai "coefficenti", che sono numeri di riferimento "piatti" riferiti alle misure ma non alla qualità, in quel caso a parità di prezzo bisogna saper scegliere, perchè il brutto o il bello possono costare la stessa cifra.