Gli stadi italiani di una volta (foto, storia, aneddoti...)


ho iniziato a frequentare San Siro nel 1978... avevo 7 anni. ti assicuro che non cerano protezioni oltre alla rete in ferro che vedi. non c'erano tornelli, reti, vetrate, celerini, steward..... San Siro era stupendo e questa partita fu incredibile

a 'nfame :D:D:D:D:D:D:D:D hai tagliato la doppietta di De Vecchi KO!KO!
 
Apro un 3d che avevo sempre in mente di aprire, perchè coniuga alcune mie passioni: il calcio, le foto d'epoca, la storia.

Andrò un pò alla rinfusa, se l'argomento è di vostro interesse, spero partecipiate proponendo anche voi foto, storie raccontatevi (o vissute!), aneddoti, relativi agli stadi italiani di una volta.

grandissimo thread!!!letteralmente bellissimo!!!!!:bow::bow:
 
Per completezza........lo stadio di via Bellini a Firenze.....
LO STADIO

Fino dalle sue origini, il football a Firenze veniva giocato dai vari club cittadini, sui prati del Parco delle Cascine, questo fino al 1917, quando il Comune decise di vietare la pratica del giuoco del football a tutte le squadre nel Parco più famoso della città.
Tutte le società si videro costrette a trovare nuovi terreni di gioco, tra le tante anche i due maggiori club cittadini: il Club Sportivo Firenze si trasferì al vicino Velodromo delle Cascine, mentre la Libertas si sposto' in un campo posto tra Via Paisiello e la ferrovia livornese.
Quest'ultimo terreno di gioco, si rivelò ben presto insufficiente a contenere tutti gli spettatori appassionati al nuovo gioco del football, costringendo i soci della Libertas a cercare un nuovo terreno dove poter costruire un nuovo impianto adeguato. Venne scelto un campo tra Via Maragliano e Via Bellini dove si trovava una vecchia fornace di mattoni... cominciarono così i lavori, nel settembre del 1920 per la costruzione del terreno di gioco con intorno una pista ciclistica e podistica in pirite. Sarà l'impresa di Callisto Pontello, nel 1922, a costruire su progetto del socio della Libertas architetto Baldacci, le tribune e gli spogliatoi con locali di servizio annessi, completando l'opera, lo stadio di Via Bellini,che veniva inaugurato il 22 aprile del 1922. Il nuovo terreno di gioco,di proprietà della Libertas, diventerà dopo la famosa fusione dell'agosto 1926, il primo stadio della neonata A.C.Fiorentina, che vi debutterà nella sua prima gara amichevole disputata a Firenze il 29 settembre 1926, pareggiando per 2-2 contro la Sampierdarenese. Il "mitico" stadio di Via Bellini vedrà la Fiorentina protagonista dei suoi primi cinque campionati, sino al 1930-31. Successivamente, l'impianto verrà usato ancora per alcuni anni dalle squadre giovanili dei viola, poi, durante la seconda guerra mondiale verrà utilizzato come rifugio antiaereo, per essere infine demolito negli anni ' 50 lasciando spazio al completamento edilizio in corso nel quartiere. Alla fine degli anni ' 20, il crescente entusiasmo popolare per il nuovo gioco del football, spinse il presidente della Fiorentina, marchese Ridolfi, a ricercare un nuovo terreno dove edificare un nuovo impianto, piu' consono alle richieste e alle ambizioni cittadine. Finalmente,nel luglio del 1930, il Ministero della Guerra si decise a cedere al Comune di Firenze una parte di terreno sottoposto al demanio militare, nella zona di Campo di Marte. Il presidente contava sulla collaborazione finanziaria dell'amministrazione comunale per costruire un nuovo stadio prestigioso e moderno, ma il Comune si tirò indietro, rifiutandosi all'ultimo momento di finanziare l'opera programmata. Il marchese Ridolfi, convinto dell'importanza del suo progetto per Firenze e non volendo mancare alla parola data nei confronti dei soci e degli sportivi, decise di accollarsi personalmente tutte le spese, vendette un castello di sua proprietà e col ricavato finanziò l'opera. Fu scelto l'avveniristico progetto dell'Ing. Pierluigi Nervi e nel dicembre del 1930 iniziarono i lavori al Campo di Marte, per la costruzione del nuovo grande stadio cittadino. Il primo lotto, comprendente il terreno di gioco, i servizi annessi e la tribuna centrale con l'inedita copertura a sbalzo senza sostegni, fu terminato nel maggio del 1931.
La bellezza e la maestosità architettonica del nuovo impianto, convinsero dopo una visita al cantiere, il senatore Della Gherardesca e la consulta municipale a stanziare un immediato finanziamento per completare subito il secondo lotto, comprendente la tribuna di Maratona con la caratteristica torre svettante e successivamente, le due curve, denominate Fiesole e Ferrovia. La Fiorentina fece il suo ingresso per la prima volta nel nuovo stadio il 10 settembre del 1931 per una gara amichevole non ufficiale contro il Montevarchi. L'impianto, intitolato a Giovanni Berta, venne inaugurato ufficialmente il 13 settembre 1931 con la partita Fiorentina-Admira Vienna, vinta dai viola per 1-0. Lo stadio venne considerato in Italia e all'estero un vero capolavoro architettonico, ricco di elementi innovativi ed avveniristici per l'epoca, come le scale elicoidali esterne per il deflusso degli spettatori, l'innovativa copertura della tribuna in cemento armato a sbalzo senza sostegni e l'elegante e alta torre di Maratona visibile da ogni parte della città; tutte caratteristiche che resero famoso il progettista Pierluigi Nervi in tutto il mondo.Un'altro importante elemento era il terreno di gioco, costruito secondo nuovi dettami tecnici per l'epoca, con un doppio strato di sottofondo alto oltre due metri realizzato con pietre prese dal fiume Arno, che consentiva al terreno sovrastante un drenaggio tra i migliori in europa, senz'altro il migliore in Italia. Dopo la fine della seconda guerra mondiale l'impianto cambia la sua denominazione in Stadio Comunale, resterà così per molti anni sino al 1990,quando dopo i lavori di ristrutturazione previsti per Italia 90 con l'abbassamento del terreno di gioco e l'eliminazione della pista di atletica, lo stadio verrà intitolato ad Artemio Franchi.
 

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il campo di via Bellini venne inaugurato il 2 aprile 1922 mentre il Berta 8 anni più tardi.. la cronaca dell'epoca riporta la fuga degli operai nel momento in cui l'ingegnere architetto Nervi da solo tolse tutti i legni che reggevano l'avveniristica pensilina a getto senza sostegni fissi.. la storia vuole che per una settimana gli abitanti di Campo di Marte si siano lamentati per l'ondeggiare della stessa in un arco di 50 cm di altezza prima che si stabilizzasse.. visti i risultati e il tempo passato possiam dire che aveva ragione Nervi.. operai malfidati..
Al campo di Via Bellini oltre a vari campionati furono giocati anche una semifinale di coppa Italia persa contro il temibilissimo Vado.. una gara di ritorno dei playout per non retrocedere in seconda divisione contro la fortissima Ambrosiana Inter.. si racconta che allora i tifosi viola erano tra i più caldi e appassionati e che nel 1930 con la definitiva promozione in serie A e l'inaugurazione del nuovo stadio Berta, il nostro attuale Franchi, arrivarono a gremire le tribune con ben oltre novantamila spettatori..
foto: il campo di via Bellini
 

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Grazie per il contributo Locco.
 
Grazie. Manca qualcosa del Moretti... Ci pensi tu? :)

Lo stadio dove il pallone pioveva dal cielo...

Chi frequentava il vecchio Stadio “Moretti” negli anni 50 non potrà non ricordarlo. Quindici minuti prima di ogni partita interna dei bianconeri un aereo, un piccolo Piper biposto, sorvolava Udine e lasciava cadere il pallone di cuoio, con cui le due formazioni si sarebbero fronteggiate, nel cerchio di centrocampo dell’impianto sportivo dell’omonima via del centro cittadino.


La “Cicogna”, così era soprannominata, era pilotata da Remo Ferreghini, classe 1918, nato a Orsaria e scomparso in un tragico incidente stradale all’età di 41 anni. Volontario a soli 18 anni nell’Arma Azzurra, con cui conseguì il brevetto di pilota, istruttore di volo e Maresciallo dell’Aeronautica Militare Italiana d’istanza a Campoformido, Gioia del Colle e Alghero, Ferreghini compì numerose missioni di guerra con reparti di bombardamento dimostrando sempre ferrea volontà nel portare a termine i servizi che si apprestava a compiere. Durante la seconda Guerra Mondiale fu fatto prigioniero e internato in Germania per tre anni prima di poter tornare in Friuli e rivedere la moglie e la figlioletta Rosanna.

Proprio dalle mani della piccola Rosanna Ferreghini Paoloni i direttori designati a dirigere le gare delle Zebrette ricevevano il pallone che cadeva dal cielo: “Mio papà mi portava con sé su questo aeroplanino, mi affidava la sfera di cuoio e, insieme, decollavamo dalla pista di Campoformido – racconta la signora Ferreghini oltre cinquant’anni dopo -. Ricordo che arrivavamo a Udine da ovest e che dall’alto vedevo questo campo verde circondato da una miriade di testoline. Quando mio padre mi diceva ‘Adesso!’ io lasciavo andare il pallone dal finestrino e, se non tirava vento, centravo il centrocampo tra gli applausi del pubblico”.

Un momento atteso non solo dalla piccola Rosanna, ma da tutti gli spettatori che gremivano il “Moretti”; un rito che si ripeteva negli anni, domenica dopo domenica, e che la bambina viveva con particolare trepidazione. “Era un istante magico che durava il tempo di un attimo – confessa commossa -, ma che mi è sempre rimasto impresso nella memoria perché davvero speciale”.


E' curioso notare che l'ovale attorno al campo non era una sorta di pista d'atletica bensì una pista di speedway d'epoca.....


1969 Stadio Moretti UDINE - Associazione Motociclistica Friulana
 
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Bravo Giampietro OK!

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L'ultimo è un Udinese-Roma del 61
 
Bravo Giampietro OK!

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L'ultimo è un Udinese-Roma del 61

Gran bella idea Steinmann mi ripetoOK!mio papà che è del '25 a cui ho appena fatto vedere le foto ti ringrazia,il primo da dx in piedi stempiato si chiamava Zorzi ed era suo grande amico.
 
Non sono sicuro di aver già postato questa foto.

Questo è il Velodromo Umberto I di Torino, zona Crocetta. Qui giocava l'FC Torinese, fu poi affittato da Alfred Dick per farci giocare la Juventus dal 1904, poi una volta defenestrato dagli altri soci del sodalizio bianconero e fondato il Toro, ci giocarono questi ultimi fino alla scadenza del contratto nel 1910.
 

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Si spala la neve al Fila
 

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Vi segnalo che il calcio femminile (tranne FORSE quello di serie A) si gioca ancora in campi eroici come quelli delle foto, tranne per il pubblico che non c'è.
Quante volte mi è capitato di vedere giocatrici andare a recuperare il pallone nel campo arato appena fuori la recinzione... (non che il campo DENTRO la recinzione fosse meno arato...)
 
uppo il thread più bello di tutti:yes:

del quale ancora ringrazio Steinmann:bow:

con un omaggio al San Mames


 
Peccato che alcune foto non siano più disponibili
 
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