GUERRA ISRAELE - HAMAS [TREDDO UNICO] VOLUME 10

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Spero di no..... penso che rimarra' una area da ricostruire totalmente con gli aiuti di tutto il mondo, un popolo palestinese libero da hamas che e' la sua condanna a morte..... con un governo di palestinesi moderati e paesi arabi mderati e all'inizio con una forza internazionale....e anche con Israele che controllera' molto da vicino Gaza ma senza governarla.
Nella migliore delle ipotesi .....ma non credo occupazione del territorio...... piu' come la Cisgiordania spero senza coloni pero'......
Chi vivra' vedra'.
Non vorrai mica imporre alla Palestina il Governo che vuoi tu eh :o
Dovranno essere come vogliono loro: teocrazia islamica, jihadisti, come l'Iran :o
 
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Spero di no..... penso che rimarra' una area da ricostruire totalmente con gli aiuti di tutto il mondo, un popolo palestinese libero da hamas che e' la sua condanna a morte..... con un governo di palestinesi moderati e paesi arabi mderati e all'inizio con una forza internazionale....e anche con Israele che controllera' molto da vicino Gaza ma senza governarla.
Nella migliore delle ipotesi .....ma non credo occupazione del territorio...... piu' come la Cisgiordania spero senza coloni pero'......
Chi vivra' vedra'.
Non comprendo la logica.

Chi rompe paga ed i cocci sono suoi. Vale in tutto il mondo.

Perchè dovrebbero essere i paesi del mondo tranne Israele a pagare i danni?
Con i danni fatti, perchè proprio Israele che si è dimostrata disumana ed incapace di gestire umanamente ad avere un controllo?

Tu puoi non credere ad una occupazione che di fatto è già realizzata per il 100% della Palestina. La Cisgiordania è lampante esempio della occupazione motivata solo da un colonialismo suprematista e di sostituzione. Non credo sia una condizione ammissibile per una comunità internazionale nei termini delle convenzioni, stando alle quali è indicato come dovuto il ritiro dai territori.
 
Certo. Fanno così anche i nemici dell'occidente, i Putiniani, i filo iraniani ecc.
Non sono diversi, non sono migliori. Vogliono solo prendere il posto di altri per poi fare le stesse cose.
Cerca una volta tanto di stare ai fatti invece di giocare al tanto peggio tanto meglio! Gli Stati che non riconoscono la CPI hanno "nome e cognome", come altrettanto evidenti sono le richieste di procedere all'imputazione per crimini di guerra, sostenitori e destinstari.
La stessa corte è stata accusata di inerzia o eccessiva morbidezza dagli stessi che oggi si lamentano dell'opposto. Questi sono i fatti e ad essi mi attengo extra opzioni o aspirazioni futuribili.

Un po' la stessa cosa di chi oggi sostiene i diritti di Israele sulla base della conquista di territori sui campi di battaglia ma nega il riconoscimento della Crimea o della Georgia, rispetto alle quali la Russia se non altro non ha raso al suolo, cacciato gli abitanti per ricolonizzare l'area.
Tu sei musicista... Io rispetto lo stesso spartito, altri interpretano ad libitum in base al direttore d'orchestra!
 
Sono delle bestie......speriamo che Israele ne elimini a piu' non posso.

oggi
Nel filmato, il terrorista di Hamas descrive i soldati terrorizzati e insanguinati come “donne che possono rimanere incinte”; il padre di Liri Albag chiede: “Che altro possiamo fare per svegliare la nazione?”

A still from footage showing the capture and abduction of Liri Albag, Karina Ariev, Agam Berger, Daniela Gilboa and Naama Levy at the Nahal Oz base on October 7, 2023. (The Hostages Families Forum)
Un filmato che mostra la cattura e il rapimento di Liri Albag, Karina Ariev, Agam Berger, Daniela Gilboa e Naama Levy alla base di Nahal

Gli ostaggi e il Forum delle famiglie scomparse hanno pubblicato filmati strazianti mercoledì che mostrano il rapimento di cinque donne soldato della base di Nahal Oz da parte dei terroristi di Hamas il 7 ottobre 2023, descrivendo il video come una “diminorante testamenta per l’incapacità della nazione di portare a casa gli ostaggi”.
Il video è stato ripreso dalle telecamere indossate dai terroristi di Hamas quel giorno, mentre attaccavano la base vicino al confine di Gaza, e mostra Liri Albag, Karina Ariev, Agam Berger, Daniella Gilboa e Naama Levy, nel filmato, filmati 229 giorni fa. Tutti e cinque sono ancora tenuti in ostaggio da Hamas a Gaza.
Le famiglie dei cinque soldati hanno chiesto di trasmettere il filmato, con alcuni dei genitori che dicono che l’obiettivo è quello di svegliare la nazione, e in particolare la leadership, per lavorare con maggiore urgenza per garantire il loro rilascio. “Voglio che tu trasmetta questo filmato ogni giorno all’inizio della notizia”, ha detto il padre di Liri Albag, nello studio di Channel 12 dopo che il filmato è stato proiettato, “fino a quando qualcuno si sveglierà”.
Il video di tre minuti per il rilascio inizia all’interno di un rifugio sulla base intorno alle 9 del mattino, quando i terroristi stanno letando le mani dei cinque soldati di sorveglianza il cui compito è quello di monitorare l’attività al confine, che sembrano scioccati, inorriditi, feriti e insanguinati.
Uno dei terroristi grida loro: “Voi cani – vi calpesteremo!”

“Ho amici in Palestina”, dice Levy, che ha partecipato a un progetto di coesistenza israelo-palestinese. Poi Albag chiede “qualcuno che parla inglese”. I terroristi rispondono urlando ai soldati prigionieri di stare zitti e ordinando al gruppo di sedersi. “I nostri fratelli sono morti grazie a te. Vi spareremo tutti”, dice loro uno dei terroristi.

Uno dei terroristi chiede poi ad Albag di chiamare il suo amico a Gaza, anche se non è chiaro il perché, mentre un altro chiede da dove si trovi, a cui Berger risponde che è di Tel Aviv.
Il filmato taglia i terroristi a pregare, ancora nel rifugio. Uno dei terroristi descrive gli ostaggi come “donne che possono rimanere incinte”.
“Questi sono i sionisti”, dice uno, e un altro dice: “Sei molto bella”.
Il video taglia ai terroristi che portano i soldati fuori al loro veicolo, mentre gli spari si sentono sullo sfondo. Daniella Gilboa sta zoppicando, essendo stata ferita alla gamba. Poi taglia di nuovo ai soldati all’interno del veicolo, mentre i terroristi urlano contro.


Un ancora filmato che mostra la cattura e il rapimento di Liri Albag, Karina Ariev, Agam Berger, Daniela Gilboa e Naama Levy

In una dichiarazione dopo il rilascio del video, il presidente Isaac Herzog ha detto che avrebbe continuato a offrire alle famiglie di ostaggi “la forza e l’amore”.
“Il mondo deve guardare a questa crudele atrocità. Chi ha a cuore i diritti delle donne deve parlare. Tutti coloro che credono nella libertà devono parlare e fare tutto il possibile per riportare a casa tutti gli ostaggi ora”.

Il primo ministro Benjamin Netanyahu si è detto “inorridito” dal filmato e ha promesso di fare tutto il possibile per riportare a casa gli ostaggi.
“La crudeltà dei terroristi di Hamas rafforza la mia determinazione a combattere con tutte le mie forze fino a quando Hamas non sarà eliminato per garantire che ciò che abbiamo visto questa sera non accada mai più”, ha scritto su X.
Molti membri della famiglia degli ostaggi hanno incolpato Netanyahu e il governo per il trascinamento dei piedi che ha impedito che un accordo per liberare i loro cari venissero raggiunti.



Diversi commentatori dei media hanno espresso smarrimento per il modo in cui i terroristi non sembravano avere fretta di lasciare la base, passare il tempo a tormentare i soldati e lentamente portarli ai veicoli indisturbati e senza alcun segno di forze di sicurezza che vengono in soccorso.
Il video è stato rilasciato in vista di una riunione di gabinetto di guerra mercoledì sera ed è stato dichiaratamente mirato a fare pressione sui ministri per intensificare gli sforzi per raggiungere un accordo con Hamas per rilasciare gli ostaggi. I negoziati su un accordo di tregua sono in stallo da aprile. L’unico accordo precedente, a novembre, ha visto 105 ostaggi rilasciati durante una tregua di una settimana.
“Il video inquietante è stata la realtà di Agam, Daniella, Liri, Naama, Karina e altri 123 ostaggi per 229 giorni”, ha dichiarato il Forum di Hostage e Missing Families. “Il video è una testimonianza schiacciante per il fallimento della nazione nel portare a casa gli ostaggi, che sono stati abbandonati per 229 giorni.”
“Il governo israeliano non deve sprecare nemmeno un altro momento – deve tornare oggi al tavolo dei negoziati!”.

Il ragionamento dei genitori​

I parenti dei cinque hanno detto che i tre minuti e dieci secondi di filmati sono stati pesantemente censurati, con la loro supervisione, per la pubblicazione.​

Eli Albag, il padre di Liri, ha detto a Channel 12 News che il filmato originale dura più di 13 minuti. Si ritiene che l’ufficio del portavoce dell’IDF abbia messo a disposizione delle famiglie il filmato completo e abbia permesso loro di decidere cosa mostrare al pubblico.
“Questa è la versione più sensibile... e ancora terribilmente dura”, ha detto Albag. “Stiamo esponendo noi stessi e le nostre figlie. Siamo andati avanti e indietro più e più volte su se rilasciarlo. Tre delle madri non hanno visto il filmato, non sono pronte a vedere il filmato, non possono sopportare di vedere le ragazze.
“Sono passati 229 giorni da allora”, ha detto, “e lo stiamo vivendo minuto per minuto ... Non ho parole per descrivere gli orrori: in quella base, 54 soldati maschi e femmine sono stati assassinati. Quelle ragazze si sono sedute per due ore con 11 corpi di soldati e un soldato maschio nella loro linea di vista.
Egli chiese: “Che altro possiamo dire? Dove altro possiamo gridare? Che altro possiamo fare per svegliare la nazione?”


Eli Albag, padre dell'ostaggio Liri Albag, guarda il 7 ottobre 2023 filmati di Hamas del rapimento di sua figlia

Alla domanda sul perché sia stata presa la decisione di trasmettere il filmato e ha detto che il gabinetto di guerra si sta incontrando mercoledì sera per discutere degli ostaggi, Albag ha detto: “Se questo film non cambia il pensiero, questo è l’ultimo proiettile che abbiamo, per dirglielo. - Che altro vuoi? Che altro possiamo fare? Se questo non li influenza...
Ci sono voluti cinque anni per raggiungere un accordo per il rilascio del soldato rapito Gilad Shalit nel 2011, ha osservato, “e hanno pagato molto di più” per farlo uscire dalla prigionia di Hamas. “Svegliati! Ci sono 128 ostaggi. Cento ventotto. Il numero è oltre la comprensione. Qualcuno deve svegliarsi. E se questo non li sveglia, non so che altro dire”.
Quando è stato fatto ad Albag che Hamas ha impedito un accordo di cessare gli ostaggi, ha detto che “l’unico modo” per liberare gli ostaggi era “porre fine alla guerra”. Ha detto che non credeva che l’IDF sarebbe stata in grado di distrili, e ha lamentato che tre soldati dell’IDF sono stati uccisi a Gaza mercoledì “in un’area [l’IDF] aveva già ripulito [gli uomini armati di Hamas]”.
Ayelet Shahar Levy, madre di Naama Levy, ha detto che nel film “Vediamo le nostre eroiche figlie nell’ora peggiore è possibile immaginare ... Questa era la loro realtà il 7 ottobre e questo è l’attacco in corso che stanno affrontando per 229 giorni”.
Ha aggiunto in un’intervista a Channel 12: “Spero solo che stiano riuscendo in qualche modo a rimanere coraggiosi e coraggiosi nei giorni che passano. Sappiamo in parte cosa stanno passando in mano ad Hamas. Non ho le parole per spiegare quello che sento...
“Chi ha bisogno di vedere questo film?” chiese retoricamente. “A parte i genitori, pensavamo che i decisori – i ministri, il gabinetto – fosse la cosa importante. E non tutti hanno accettato di guardarlo”, ha detto, riferendosi alle notizie secondo cui i ministri del gabinetto di sicurezza Bezalel Smotrich, Yariv Levin, Eli Cohen e Avi Dichter non hanno guardato il filmato.

Yoni Levy, il padre di Naama, ha detto al canale televisivo che può vedere che sua figlia è “spaventata a morte”, ma anche che “il suo istinto di sopravvivenza” sta funzionando, quando dice a uno dei terroristi che “ha amici in Palestina”.
“Ho guardato il filmato diverse volte e non è più facile”, ha detto. Ma per loro, questo film continua... Per loro, ora, 229 giorni, 330.000 minuti, hanno vissuto questo. Ecco perché stiamo urlando”.
Ha aggiunto: “Gli ostaggi sono diventati solo uno in più nella catena di problemi irrisolti che lo Stato di Israele sta affrontando. Il nostro obiettivo è dire, gente, questo non può essere. Guardate cosa stanno passando in tre minuti. Tutto può aspettare. Non c’è niente di più urgente che restituirli. Per restituire tutti i 128”, ha detto.
“Lo Stato di Israele è abbastanza forte... Può saldare i conti con tutte quelle persone spregevoli .... [Per gli ostaggi] non possiamo più trascinare i nostri piedi”.


In senso orario, dall’alto a sinistra: Daniella Gilboa, Karina Ariev, Naama Levy, Agam Berger e Liri Albag, che sono stati presi in ostaggio da Hamas il 7 ottobre 2023.

La sorella di Albag, Shay, ha detto all’emittente pubblica Kan che il filmato mostrava la forza di sua sorella. Ha notato che nel filmato più lungo, i soldati erano seduti con i terroristi alla base per due ore, mentre “nessuno è venuto a salvarli”.
“Era così importante per noi pubblicare questo filmato in modo che il mondo intero veda, questi sono animali, e ci vorrà del tempo per digerirlo”, ha detto.
Il ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz ha detto che il suo "stomaco si è girato" quando ha visto per la prima volta il video, e che non ha smesso di pensare ai prigionieri fino a quando non saranno tutti restituiti.
Ma la responsabilità dei leader non è solo quella di guardare la realtà negli occhi, ma di creare una realtà diversa anche quando si tratta di decisioni difficili. E questa è la nostra responsabilità”, ha scritto su X.
Yisrael Beytenu MK Oded Forer ha scritto su X che il filmato mostrava “il più grande male umano nell’era moderna”.
Ha chiesto ai gruppi internazionali per i diritti delle donne di fare una dichiarazione e ha affermato che l’obiettivo più importante della guerra in corso era riportarli a casa.
Si ritiene che 124 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre rimangano a Gaza – non tutti vivi – dopo che 105 civili sono stati rilasciati dalla prigionia di Hamas durante una tregua di una settimana alla fine di novembre, e quattro ostaggi sono stati rilasciati prima di questo. Tre ostaggi sono stati salvati dalle truppe vive, e i corpi di 16 sono stati recuperati dalla Striscia, tra cui tre erroneamente uccisi dai militari.
L’IDF ha confermato la morte di 37 di quelli ancora detenuti da Hamas, citando nuove informazioni e risultati ottenuti dalle truppe che operano a Gaza. Un'altra persona è elencata come scomparsa dal 7 ottobre, e il loro destino è ancora sconosciuto.
Hamas detiene anche i corpi dei soldati israeliani caduti Oron Shaul e Hadar Goldin dal 2014, così come due civili israeliani, Avera Mengistu e Hisham al-Sayed, che si pensa siano entrambi vivi dopo essere entrati nella Striscia di propria iniziativa rispettivamente nel 2014 e nel 2015.
Ho visto un po' di volte il video, mi sa che quella con la maglia blu non e' sopravvissuta ( non si vede tra quelle che escono, anzi, forse e' quella messa a terra, quando si sentono le voci di lasciarla li' - inoltre, nella parte del video in cui stanno sedute a terra, sta vicino a quella con i pantaloni bianchi e nel video successivamente ai primi frame, dove dovrebbe essere lei, quella zona e' "oscurata" )
 
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Ho letto un artico interessante che spiega un po' cosa c'e' davvero dietro alla guerra di Israele e Hamas Gaza.
Chi lo scrive non la minima simpatia per gli Usa e Israele.
Bassam Saleh - giornalista palestinese

All’improvviso, la coscienza morale e politica americana si è svegliata, insieme a quella europea, per predicare ancora una volta ai palestinesi e agli arabi il progetto statale promesso, nel quadro di quella che divenne nota come la soluzione dei due Stati.
Ciò accade dopo l’assenza o l’assenza deliberata, per un lungo periodo, del concetto di Stato palestinese, dal dizionario politico e diplomatico americano/europeo, e dopo anni di totale ignoranza del dossier palestinese, a favore di ciò che è noto come gli accordi del secolo e i loro derivati, e dopo quasi due decenni dall’uccisione del leader Yasser Arafat, “sull’altare” dello Stato di Oslo, da cui non si è ottenuto nulla.
Pochi giorni prima dell’operazione Al-Aqsa Flood, il Consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jack Sullivan aveva dichiarato che “il Medio Oriente è diventato più calmo che in qualsiasi momento degli ultimi 20 anni”, sottolineando, nello stesso contesto, la capacità degli Stati Uniti di concentrarsi le sue priorità strategiche al di fuori del Medio Oriente. L’implicito in questo discorso è che non c’è più bisogno di fare “concessioni” e complimenti ai palestinesi finché è possibile muoversi su altri fronti nella regione a prescindere dai palestinesi.
È ormai radicato nella mente dei potenti americani, e ovviamente israeliani, che la linea di normalizzazione attraverso gli “Accordi di Abramo” non ha bisogno di parlare di questioni che riguardano lo Stato palestinese, le colonie, Gerusalemme e altre questioni spinose sospese. L’importante è che la locomotiva della normalizzazione con gli arabi si muova nella direzione desiderata.
È necessario quindi togliere di mezzo le problematiche dei palestinesi, anche se questo significa che gli “arabi” raggirano i palestinesi e li stringono in una tenaglia tra le opzioni dell’isolamento o dell’adattamento in una nuova situazione governata da equilibri di potere più grandi di loro.
Il presidente Biden è rimasto coerente con le politiche di Trump per tutto ciò che riguarda la questione palestinese e mediorientale, compreso quello che era noto come l’accordo del secolo. Accordo che Trump ha iniziato e che Biden ha confermato e sviluppato in seguito come una conquista sulla quale proseguire anche il lavoro per portare più paesi arabi nella casa dell’”obbedienza abramitica”.
Questo ci indica che esiste una costante immutata nella fluttuante agenda americana per il Medio Oriente e che fa perno su Israele in quanto centro regolatore dei movimenti della regione e delle sue tendenze future.
Ma cosa è cambiato perché la questione di uno Stato palestinese o di una soluzione a due Stati riaffiori improvvisamente alla superficie nel discorso americano ed europeo, e venga ripetuta in ogni momento dai loro politici? Ciò che è cambiato, secondo me, è che lo shock del “Diluvio di Al-Aqsa” ha ricordato a tutti che la teoria della deterrenza israeliana, nonostante la sua importanza, si è erosa e non fornisce più una garanzia adeguata per la sicurezza e la continuità dello Stato di Israele.
È emersa l’incapacità di Israele di bloccare l’attacco proveniente da Gaza nei tempi previsti, e questo ha motivato più che mai gli americani e i loro alleati circa la necessità di proteggere Israele non solo dai palestinesi, ma anche dai pericoli regionali, ricorrendo a nuove/vecchie tattiche, invece di fare affidamento esclusivamente sulla pura forza militare.
Ciò che attira l’attenzione qui è che la soluzione dei due Stati non appare nel discorso americano-europeo dalla prospettiva del suo legame con i palestinesi e le loro aspirazioni alla sovranità e al diritto all’autodeterminazione, come nel caso di tutti i popoli che sono state sottoposti a occupazione straniera, ma piuttosto come la migliore garanzia per la sicurezza e l’incolumità di Israele.
Ciò che importa è quindi la sicurezza di Israele, come se fosse una vittima dell’occupazione palestinese e araba, e non una potenza di occupazione e aggressione.
Le diverse amministrazioni americane, e Israele, si sono abituate a selezionare le iniziative e le posizioni arabe che rispondono alle loro priorità e ai loro calcoli in Medio Oriente.
Fin dalle prime ore del “Diluvio di Al-Aqsa”, Biden non ha esitato a lanciare una linea aerea aperta e diretta, per rifornire Israele di munizioni e di tutti i tipi di armi strategiche e tattiche, proibite e non, di cui il suo piccolo alleato ha bisogno.
Fin dai primi giorni è stato fornito a Israele un sostegno finanziario eccezionale, 14 miliardi di dollari in un colpo solo, per non parlare delle generose donazioni e degli aiuti successivi.
Inoltre, Biden si astiene ancora dal chiedere, implicitamente o dichiaratamente, un cessate il fuoco, e per la terza volta la sua amministrazione ha usato il potere di Veto in seno al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per impedire che passassero proposte di risoluzione al riguardo, senza parlare dei precedenti in cui i progetti erano stati esclusi addirittura prima di essere presentati al Consiglio.
Ovviamente non ha risparmiato sforzi per scagionare lo stato aggressore dall’accusa di genocidio a cui è sottoposto presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia.
Anche gli europei hanno ripreso dagli USA la parola d’ordine della soluzione dei due Stati.
Improvvisamente tutti si sono uniti nel linguaggio intorno alla richiesta di uno Stato palestinese, compresi i tedeschi, la cui posizione è quasi una copia delle posizioni del primo ministro della potenza occupante Netanyahu, e anche gli inglesi, che fanno un unico coro congiunto con la Casa Bianca per quanto riguarda le questione del Medio Oriente. :eek: :rolleyes:
La soluzione dei due Stati verrà ricordata come una parola magica che viene usata, spesso senza senso in dichiarazioni, in modo inappropriato e anche a sproposito.
Dopo un attento esame, è chiaro che la soluzione dei due Stati rientra in quella che per gli americani è la loro visione riguardo al giorno successivo, cioè il futuro. Questo si traduce nel creare/rafforzare accordi di sicurezza politica tra Israele e il resto de medio oriente, consentendo così la realizzazione del “Grande Israele” come punto cardine della regione.
Per raggiungere lo scopo le capitali arabe vengono riunite attraverso complessi e intrecciati meccanismi di sicurezza, intelligence ed economici con Israele, al punto che è impossibile staccarsene.
Con il denaro arabo riciclato nella catena di questo enorme sistema, che deve essere costruito, nel quadro di quello che Shimon Peres ha definito nel suo libro “Il Nuovo grande Medio Oriente”, si propone un connubio tra denaro arabo e intelligence israeliana, ovvero la riproduzione del progetto egemonico americano-israeliano, adattando le dinamiche interne e il tessuto delle relazioni guidate da Tel Aviv, senza la necessità di dipendenza continua e permanente da un surplus di potenza militare.
Questo significa bloccare la strada a qualsiasi possibile espansione Cinese o Russa nella regione, e quindi aggirare il progetto della Via della Seta, nel quale i cinesi sono coinvolti da decenni e su cui hanno speso centinaia di miliardi.
Parallelamente significa anche iniziare a gestire la linea congiunta mare/terra che si estende tra l’India e il Golfo, e da lì verso l’Europa.
Gli eventi di Gaza hanno dimostrato l’importanza di questa linea, soprattutto dopo l’assedio imposto recentemente dagli yemeniti sul Mar Rosso e Bab al-Mandab.
È chiaro che c’è una differenza tattica tra Washington e Tel Aviv, ma che non influenza le opzioni e le strategie principali. L’obiettivo comune è porre fine alla Resistenza palestinese e prosciugarne le fonti, anche se ciò richiede l’imposizione di sfollamenti.
Non è un segreto che il segretario di Stato americano Blinken, quando ha visitato diverse capitali arabe, dopo che i carri armati israeliani si erano spostati verso Gaza, stava portando avanti nella sua valigia diplomatica l’approvazione del progetto di sfollamento, ma è stato costretto, successivamente, a dichiarare il contrario di ciò che aveva nascosto, dopo aver incontrato una certa resistenza da parte degli arabi. :eek::eek:
E quando oggi la Casa Bianca dichiara di opporsi all’espansione delle operazioni militari israeliane verso Rafah senza un piano realizzabile, ciò si traduce in un’approvazione pratica dell’attacco purché questo avvenga con un piano realizzabile, cioè razionalizzando gli obiettivi israeliani e rendendoli relativamente più leggeri per la popolazione civile, evitando così imbarazzi soprattutto di fronte alla crescente pressione dell’opinione pubblica mondiale e alle decisioni della Corte Internazionale di Giustizia.
Ma l’importante per loro è che il piano vada avanti sul campo, verso l’obiettivo desiderato, con alcune dichiarazioni ingannevoli che esprimono fastidio e ansia e l’invio di inviati americani nella regione.
La fonte del disaccordo tattico, è che Netanyahu e i suoi alleati della destra ebraica sono immersi nei dettagli della scena palestinese e insistono su un maggiore controllo della Cisgiordania e all’interno della Linea Verde (dove vivono i palestinesi all’interno di Israele) e sull’espansione degli insediamenti coloniali, mentre gli occhi di Biden sono focalizzati su un panorama più ampio e importante, cioè lo scenario complessivo del Medio Oriente e oltre, e vuole riprendere la missione da dove si era fermata per il “Diluvio di Al-Aqsa”.
Il primo obiettivo è portare l’Arabia Saudita nello spazio aperto dichiarato della normalizzazione, nella speranza che trascini con sé il resto dei paesi arabi e islamici, per poi confondere il campo del rifiuto dei paesi e delle forze popolari, e procedere di conseguenza con l’organizzazione.
Per costruire questo sistema egemonico americano si richiede la creazione di nuove dinamiche nella regione che consentano la produzione e la riproduzione del controllo di Israele, mentre la priorità di Netanyahu è focalizzata sulla protezione del suo governo dalla caduta e sulla protezione di sé stesso dalle prove e dalle responsabilità che lo attendono.
Ciò che complica la situazione è che Netanyahu non vuole dare all’amministrazione americana un’ancora di salvezza per far passare il suo progetto, anche vendendo l’illusione e accettando formalmente l’esistenza di uno Stato palestinese “virtuale”, che aiuta a guadagnare tempo, ad espandere il margine di manovra e trovare nuovi equilibri attraverso la normalizzazione.
Gli Stati Uniti, possono non essere d’accordo con l’indisciplinato Netanyahu, su alcuni dettagli e metodi, ma sono d’accordo con lui sulla necessità di portare a termine la missione e inviare messaggi forti ai paesi arabi alleati, prima di quelli nemici, primo fra tutti l’Egitto e la stessa Arabia Saudita, che non hanno altra scelta se non quella di controllare il loro comportamento politico alla luce della superiorità americana e israeliana, e alla situazione di Gaza e come si è ridotta, e poi acconsentire al progetto presentato, chiudendo le porte e le finestre a qualsiasi scommessa, cooperazione o gioco sugli equilibri tra Washington, Pechino e Mosca nel prossimo o lontano futuro. :yes::oops:
Tutto ciò di cui l’amministrazione americana ha bisogno, in questo momento è vendere promesse per un gelatinoso Stato palestinese privo di sovranità. Sa, prima di chiunque altro, che si tratta solo di un miraggio, ma è un miraggio di cui proprio il sistema arabo ufficiale ha bisogno.
I regimi ne hanno bisogno per giustificare la normalizzazione, sostenendo così di aver ottenuto un vantaggio importante per i palestinesi, e che tutto ciò si basa sul fatto che i governanti arabi hanno fatto concessioni per il bene della Palestina e dei palestinesi!
Tutti i movimenti indipendentisti, iniziano innanzitutto con il progetto di liberazione e di conquista della sovranità, poi lo Stato viene come titolo di autodeterminazione, tranne che nel caso palestinese, si intende mettere il carro davanti ai buoi, cioè dichiarare lo Stato come progetto e sbarrare la strada alla domanda di liberazione stessa svuotando il concetto di Stato del suo contenuto.
È chiaro che l’idea di una soluzione a due Stati è un grande inganno come quello ordito nei confronti di Sharif Hussein, al quale gli inglesi avevano promesso di assumere la guida di un grande stato arabo che includesse l’Hijaz, la grande Siria, e il Levante arabo. Si trovò esiliato nell’isola di Cipro, senza terra, né unità, né altro…


Non ci crede piu' nessuno.
Ricalca grosso modo quello che ho sempre sostenuto quando affermavo che i Palestinesi sarebbero diventati un po' come gli animali in via di estinzione nello zoo, una sorta di "testimonianza" e uno strumento per evitare ad Israele l'accusa di genocidio. Del resto le riserve indiane qcs insegnano!

Ai tanti che si riempiono la bocca di autodeterminazione per l'Ucraina chiedo, già lo scrissi non ottenendo risposta, come reagirebbero se domattina Francia e Germania si accordassero per spartirsi l'Italia cacciandoli da esuli per ricolonizzare i territori appropriandosi di beni ed abitazioni. Nessuna reazione? O uno che non ha più nulla da perdere diventerebbe disposto a tutto? Senza dimenticare che i Palestinesi hanno già subito una Nakba, cacciati dai propri territori senza mai vedere riconosciuti definitivamente e su base legale i propri diritti.
 
Ricalca grosso modo quello che ho sempre sostenuto quando affermavo che i Palestinesi sarebbero diventati un po' come gli animali in via di estinzione nello zoo, una sorta di "testimonianza" e uno strumento per evitare ad Israele l'accusa di genocidio. Del resto le riserve indiane qcs insegnano!

Ai tanti che si riempiono la bocca di autodeterminazione per l'Ucraina chiedo, già lo scrissi non ottenendo risposta, come reagirebbero se domattina Francia e Germania si accordassero per spartirsi l'Italia cacciandoli da esuli per ricolonizzare i territori appropriandosi di beni ed abitazioni. Nessuna reazione? O uno che non ha più nulla da perdere diventerebbe disposto a tutto? Senza dimenticare che i Palestinesi hanno già subito una Nakba, cacciati dai propri territori senza mai vedere riconosciuti definitivamente e su base legale i propri diritti.
Questo non sarebbe proprio possibile.....noi facciamo tutti parte della Nato.....
e' vero i palestinesi hanno subito una Nakba, nessuno lo nega ma anche 800mila ebrei sono stati costretti a andare via dai paesi arabi lasciando li', abbandonando case e terreni.....e sono andati in Israele che si e' trovato davanti una marea di gente da gestire.
La Nakba palestinese fu causata dalla guerra del 1948 che Israele vinse dopo essere stata attaccato.. durante quella guerra centinaia di villaggi palestinesi vennero distrutti e circa 700mila palestinesi furono costretti a lasciare le proprie case e diventare profughi di guerra.
Cmq l'articolo di prima spiega bene che i palestinesi sono purtroppo un problema secondario nello scenario Medio Oriente.... :rolleyes:
 
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Ho visto un po' di volte il video, mi sa che quella con la maglia blu non e' sopravvissuta ( non si vede tra quelle che escono, anzi, forse e' quella messa a terra, quando si sentono le voci di lasciarla li' - inoltre, nella parte del video in cui stanno sedute a terra, sta vicino a quella con i pantaloni bianchi e nel video successivamente ai primi frame, dove dovrebbe essere lei, quella zona e' "oscurata" )
Mi correggo, si vede per un microsecondo quella con la maglia blu ( piu' che altro si vede la maglia, non lei ) salire sulla jeep..
Questa invece non si vede salire o quantomeno e' quella che viene presa da terra e messa sulla jeep.

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Questo non sarebbe proprio possibile.....noi facciamo tutti parte della Nato.....
e' vero i palestinesi hanno subito una Nakba, nessuno lo nega ma anche 800mila ebrei sono stati costretti a andare via dai paesi arabi lasciando li', abbandonando case e terreni.....e sono andati in Israele che si e' trovato davanti una marea di gente da gestire.
La Nakba palestinese fu causata dalla guerra del 1948 che Israele vinse dopo essere stata attaccato.. durante quella guerra centinaia di villaggi palestinesi vennero distrutti e circa 700mila palestinesi furono costretti a lasciare le proprie case e diventare profughi di guerra.
Cmq l'articolo di prima spiega bene che i palestinesi sono purtroppo un problema secondario nello scenario Medio Oriente.... :rolleyes:
Ho difficoltà ad affiancare il trasferimento degli ebrei dalla naBla dei palestinesi.

Gli uni, da minoranza raggiungevano terra promessa con incentivi, trasferendosi da un luogo non sempre accogliente a seconda delle congiunture politiche, per andare in un posto dove per statuto da agli studiosi della Bibbia e delle tradizioni, stipendio, casa e terra.
Ai palestinesi è stato tolto tutto per finire in arree ristrette per rifugiati con controlli e sottomissioni in ingresso ed uscita.

I palestinesi sono indubbiamente un problema secondario per l’ordine di valori che pone al primo posto la pecunia. L’Egitto ha rifiutato miliardi da parte dell’Europa per non essere complice e eventuale carnefice per questioni politiche.
È da approfondire il ruolo yemenita, in senso folosofico di fratellanza. Dopo la ritirata francese sono spariti dai giornali ma continuano la loro lotta… perchè?
Houthis say they will target Israel-bound ships anywhere within their range
 

Al di là della crudezza delle immagini, stupisce come a sorvegliare e controllare la frontiera di un stato barbarico come Hamastan, situato a Gaza abbiano mandato delle ragazze ad occhio e croce di scarsa esperienza militare e che probabilmente si son fatte sorprendere nel letto a dormire in una base militare che in teoria avrebbe dovuto essere inespugnabile.
Incredibile la sottovalutazione da parte dell'esercito israeliano e ulteriore motivo per NON fermare questa guerra e andare fino in fondo, costi quel che costi, fino alla vittoria.
 
Surreale , Hamas protesta per la richiesta di arresto dei suoi leaders equiparandoli così a quelli Israeliani :D

" il gruppo terroristico Hamas ha denunciato la decisione del procuratore capo della Corte penale internazionale di chiedere l'arresto dei suoi leader e ha lamentato che il pubblico ministero ha annunciato lo sviluppo nello stesso momento di un'azione simile contro il primo ministro e il ministro della difesa israeliani.
In una dichiarazione di lunedì, Hamas ha affermato di “denunciare con forza i tentativi del procuratore della Corte penale internazionale di equiparare la vittima al boia emettendo mandati di arresto contro un certo numero di leader della resistenza palestinese”.
I mandati si riferiscono alla guerra in corso tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, iniziata quando il gruppo terroristico palestinese ha condotto un devastante attacco contro Israele il 7 ottobre.

Quelli di Hamas sono appoggiati persino da alcuni universitari qui in occidente, perchè ti stupisci? :asd:
 
Ho difficoltà ad affiancare il trasferimento degli ebrei dalla naBla dei palestinesi.

Gli uni, da minoranza raggiungevano terra promessa con incentivi, trasferendosi da un luogo non sempre accogliente a seconda delle congiunture politiche, per andare in un posto dove per statuto da agli studiosi della Bibbia e delle tradizioni, stipendio, casa e terra.
Ai palestinesi è stato tolto tutto per finire in arree ristrette per rifugiati con controlli e sottomissioni in ingresso ed uscita.

I palestinesi sono indubbiamente un problema secondario per l’ordine di valori che pone al primo posto la pecunia. L’Egitto ha rifiutato miliardi da parte dell’Europa per non essere complice e eventuale carnefice per questioni politiche.
È da approfondire il ruolo yemenita, in senso folosofico di fratellanza. Dopo la ritirata francese sono spariti dai giornali ma continuano la loro lotta… perchè?
Houthis say they will target Israel-bound ships anywhere within their range

L'Egitto ben si guarda dall'accogliere gli abitanti di Gaza perchè la giunta militare al potere è acerrima nemica dei fratelli islamici /hamas.

Il PIL di Gaza è crollato dell'80% causa della guerra di Hamas contro Israele. Grande affarone, proprio.
 
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Al di là della crudezza delle immagini, stupisce come a sorvegliare e controllare la frontiera di un stato barbarico come Hamastan, situato a Gaza abbiano mandato delle ragazze ad occhio e croce di scarsa esperienza militare e che probabilmente si son fatte sorprendere nel letto a dormire in una base militare che in teoria avrebbe dovuto essere inespugnabile.
Incredibile la sottovalutazione da parte dell'esercito israeliano e ulteriore motivo per NON fermare questa guerra e andare fino in fondo, costi quel che costi, fino alla vittoria.
Veramente l'esercito israeliano ha responsabilità belle evidenti sugli eventi mai chiariti completamente di quei gg in cui numerosi warning furono ignorati, da quelli in loco a quelli dei servizi egiziani che segnalavano il rischio di attacchi imminenti.

La misoginia dei generali Idf causò il 7 ottobre?

Un ufficiale dell'intelligence del Cairo: «Avvisammo Tel Aviv che stava per succedere qualcosa di grosso»
 
immagino che questo fosse un pericoloso terrorista vero?

Un professore libanese di scuola media è stato ucciso oggi nel sud del Libano in un attacco aereo israeliano, nel quale sono rimasti feriti giovani studenti di una scuola media nella regione meridionale di Nabatiye. Lo ha riferito l'agenzia governativa libanese Nna, secondo cui un drone israeliano ha colpito l'autovettura sul quale viaggiava il professor Muhammad Nasser, 35 anni, mentre si recava stamani alla scuola lungo la strada che collega Nabatiye a Kfardjal. Nello stesso attacco sono rimasti feriti tre studenti di 11, 12 e 13 anni che si trovavano in uno scuolabus in marcia lungo la stessa strada. I tre giovani studenti sono stati ricoverati all'ospedale di Nabatiye, fa sapere l'agenzia Nna.
Altri 10 studenti sono ancora sotto choc a seguito del bombardamento aereo israeliano contro lo scuolabus nel quale viaggiavano.

troppo poco il mandato d'arresto per sti individui

che dicon i folisti? colpa del 7/10? di hamas? di pippo baudo?
 
immagino che questo fosse un pericoloso terrorista vero?

Un professore libanese di scuola media è stato ucciso oggi nel sud del Libano in un attacco aereo israeliano, nel quale sono rimasti feriti giovani studenti di una scuola media nella regione meridionale di Nabatiye. Lo ha riferito l'agenzia governativa libanese Nna, secondo cui un drone israeliano ha colpito l'autovettura sul quale viaggiava il professor Muhammad Nasser, 35 anni, mentre si recava stamani alla scuola lungo la strada che collega Nabatiye a Kfardjal. Nello stesso attacco sono rimasti feriti tre studenti di 11, 12 e 13 anni che si trovavano in uno scuolabus in marcia lungo la stessa strada. I tre giovani studenti sono stati ricoverati all'ospedale di Nabatiye, fa sapere l'agenzia Nna.
Altri 10 studenti sono ancora sotto choc a seguito del bombardamento aereo israeliano contro lo scuolabus nel quale viaggiavano.

troppo poco il mandato d'arresto per sti individui

che dicon i folisti? colpa del 7/10? di hamas? di pippo baudo?
a volte,dietro a insospettati professori di scuola media si nascondono famigerati criminali . la salis insegnava in una
Schola Cantorum ? no di certo ,ma ha la la faccia della santarellina.






media.
 
immagino che questo fosse un pericoloso terrorista vero?

Un professore libanese di scuola media è stato ucciso oggi nel sud del Libano in un attacco aereo israeliano, nel quale sono rimasti feriti giovani studenti di una scuola media nella regione meridionale di Nabatiye. Lo ha riferito l'agenzia governativa libanese Nna, secondo cui un drone israeliano ha colpito l'autovettura sul quale viaggiava il professor Muhammad Nasser, 35 anni, mentre si recava stamani alla scuola lungo la strada che collega Nabatiye a Kfardjal. Nello stesso attacco sono rimasti feriti tre studenti di 11, 12 e 13 anni che si trovavano in uno scuolabus in marcia lungo la stessa strada. I tre giovani studenti sono stati ricoverati all'ospedale di Nabatiye, fa sapere l'agenzia Nna.
Altri 10 studenti sono ancora sotto choc a seguito del bombardamento aereo israeliano contro lo scuolabus nel quale viaggiavano.

troppo poco il mandato d'arresto per sti individui

che dicon i folisti? colpa del 7/10? di hamas? di pippo baudo?
E' tutta colpa dell'ideologia malsana di voler eliminare Israele...parte tutto da qui se non l'hai ancora capito....
Giusto, sbagliato? Un po' una cosa, un po' l'altra.
Israele lotta da decenni contro le varie forze jadhiste che vogliono eliminarlo o cmq che sperano subisca grossi traumi....forze islamiche profumatamente pagate da Iran e altri paesi arabi che contribuiscono parecchio ad oliare economicamente questi fanatici..
Il 7 ottobre ci sono riusciti a far subire un grosso trauma agli ebrei. :yes:
Israele ha risposto in modo crudele e senza pieta' e quindi e' ovvio che ci vadano di mezzo anche innocenti se c'e' una guerra in mezzo.
Sbagliato?? Direi di si se ci vanno di mezzo gli innocenti ma e' stato anche molto sbagliata la carneficina che hanno fatto i terroristi sui civili ebrei .......... purtroppo fa tutto parte del quadro di quella zona....gente che si detesta e si ammazza da tempo infinito.....
Non cambiera' nulla e rimane una tragedia.:yes:
 
Ultima modifica:
a volte,dietro a insospettati professori di scuola media si nascondono famigerati criminali . la salis insegnava in una
Schola Cantorum ? no di certo ,ma ha la la faccia della santarellina.





E
media.
......a volte dietro la morte di 1 professore su una strada del sud Libano ci può stare la solita fake.......ci può stare eh!!
 
  • Wow
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I palestinesi fuggono dal campo profughi di Jabaliya mentre le truppe israeliane lanciano nuove operazioni nel nord di Gaza.
 
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