Interessante articolo per capire il meccanismo del flusso.
Ricordiamo brevemente le caratteristiche che la rendono così importante: La corrente del golfo è una corrente superficiale di acqua calda che parte dal golfo del Messico e si dirige verso il nord Atlantico, durante il suo percorso ad alta velocità perde umidità per evaporazione diventando una vera e propria autostrada di acqua tiepida salatissima. L'eccesso di salinità dell'acqua la rende via via più densa e nel nord Atlantico le masse superficiali cominciano a sprofondare verso gli abissi innescando un moto perpetuo profondo che richiama altra acqua calda superficiale dalle basse latitudini equatoriali verso nord. Questo circolo continuo denominato grande nastro trasportatore, in parte aiutato anche dalla funzione della banchisa polare, è il responsabile del clima mite delle nazioni europee più settentrionali e più occidentali. Per capire di quanto possa mitigare il clima abbiamo preso la situazione attuale delle temperature superficiali marine in tutto il comparto atlantico settentrionale. Guardate a parità di latitudine quanti gradi di scarto ci sono tra il mare che circonda l'Inghilterra o tocca la Francia occidentale e quello che invece tocca le sponde canadesi settentrionali. Dai 7 ai 10°c. Un enormità in termini di clima soprattutto in inverno, la differenza tra una bufera di neve con -5°c e un rovescio di pioggia con +5°c. E' proprio questa la peculiarità del clima europeo rispetto quello nord americano ma in un futuro non troppo lontano le cose potrebbero cambiare. L'interruzione del nastro trasportatore non favorirebbe più l'arrivo di masse d'acqua calda sub equatoriale verso nord e le temperature del nord Atlantico, del mare del Nord e persino della Manica potrebbero diventare pericolosamente simili a quelle del mare del Labrador favorendo inverni lunghi e rigidi in Europa. Difficile calcolare l'influenza di un simile cambiamento anche sul Mediterraneo che gode di un clima proprio essendo praticamente chiuso verso l'Atlantico ma di sicuro cambierebbero molte cose e dovremo abituarci ad un tipo di clima diverso, più freddo dell'attuale o soltanto più estremo. Nelle due immagini a lato abbiamo riportato un confronto della grande corrente del golfo com'era nel 2003 e com'è oggi. Si nota abbastanza bene la differenza soprattutto nella sua parte più lontana dall'origine. Mentre nel 2003 il flusso principale e quindi quello più veloce riusciva a raggiungere tranquillamente il 45° parallelo, a distanza di due anni quello stesso flusso appare già sopra al 40° parallelo discretamente indebolito tanto da perdere velocità, il che lo costringe a compiere la curva di ritorno un po' anticipata. Ma al di la di quello che accade nel suo limite più occidentale, si nota molto bene una perdita di potenza lungo tutto il suo tratto. Guardate come nel 2003 esso appare più lineare mentre nel 2005 più tortuoso e pieno di curve. Ebbene proprio l'eccessiva curvatura è rappresentativa di una diminuzione della velocità, basta fare una semplice associazione di idee per capirlo meglio. Pensiamo ai nostri fiumi, quelli più importanti. Dov'è che presentano la maggiore tortuosità di percorso fatta di curve (meandri) ? Nella parte più a valle dove la velocità della corrente decresce e si passa dai monti alla pianura (in un flusso minore velocità uguale maggiore tortuosità). Ovviamente non sappiamo se si tratta di un rallentamento temporaneo ma c'è già chi si diverte ad immaginare futuri scenari invernali apocalittici per la nostra mite Europa, ironicamente interessata negli ultimi anni da temperature soprattutto estive mai raggiunte prima. Record positivi che cominciano ad affiancarsi a record negativi come quello del recente Marzo in cui si è verificata la nevicata più abbondante ed estesa che abbia mai interessato il nostro continente. Dall'Olanda all'Italia, dalla Spagna ai paesi danubiani questo era lo spettacolo che offriva l'Europa vista dal satellite il 5 Marzo del 2005 e chissa che in un futuro non lontano questa non possa costituire la norma per i nostri inverni....