«Incipit vita nova»

...bdi farà quello deciso da a-ke da illo tempore : banco + ubi + mps
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compiti x casa : da dove partirà il rimba....?...

qualunque cifra diciamo può essere smentita il giorno dopo.

in questo momento mi fido dell'AT solo su un tempo di 2-3 giorni al max, per fare un po' di trading. ma si rischia tanto per portare a casa poco (posizioni LONG intendo. lo SHORT non lo posso fare perché seguo solo ogni tanto la sera con piattaforma web)
 
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...bdi farà quello deciso da a-ke da illo tempore : banco + ubi + mps
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compiti x casa : da dove partirà il rimba....?...

sul lingottino dovrebbe atterrare nella zona descritta dalle lineettearcobaleno che hai postato in settimana .......l'indice non saprei non mi son salvato grafici ....... ne ho lette di tutti i colori ...devo andare a vedere le vecchie lineette che hai postato nel 2015 , penso che il canalone di discesa sia quello .........

adopo...........
 
Da 15200 punti.

Devono crollare ancora big come Enel poste etc...

Inoltre i volumi non sono ancora da botton servono tracollli con almeno 5 - 5,5 miliardi di scambi... Devono partire i riscatti sui fondi...c'è ne ancora... Poi prox mese parte revisione al ribasso del rating delle società petrolifere...e mancano le riforme della Grecia...infine c'è anche il virusssss dobbrasillll

ciao , un altro dieci di indice porterebbe la ciofeka veronese a livelli ake

.............. su afef grande hai niu' .........
 
...bdi farà quello deciso da a-ke da illo tempore : banco + ubi + mps
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compiti x casa : da dove partirà il rimba....?...

Se Banco Popolare ed MPS si fondessero con UBI... beh, UBI non ce la farebbe a sopportare il carico di NPL e dovrebbe lanciare un adc... Più probabile UBI + MPS ... senza adc. :o
 
Report da leggere

(...)

Sembra passata un’epoca da quando molte delle più importanti banche italiane aprivano o si strappavano di mano centinaia di sportelli in un’asta al rialzo senza limiti (con Mps e Carige in prima fila) salvo scoprire qualche anno dopo che il mondo stava cambiando e mungere la propria clientela a suon di commissioni su qualsiasi operazione effettuata allo sportello non era più così semplice nell’era di Internet che stava portando una competizione sempre più serrata sul fronte dei costi dei servizi bancari. Essere presenti con le filiali per “presidiare il territorio” non basta più perché il business bancario è diventato sempre più digitale.

E non c’è bisogno di intendersi di bilanci bancari per capire queste cose: basta entrare da qualche anno nelle filiali e nelle sedi principali delle banche italiane, sempre più desolatamente vuote e inattive, per comprendere come è girato il vento. Per stare un po’ soli ormai non si va più in chiesa quando non ci sono le funzioni religiose; in molte banche si respira la stessa atmosfera in modo più laico. Un effetto nelle filiali del crollo dei ricavi dai servizi (oramai oltre il 50% delle operazioni avviene via web, con gli smartphone, il tablet o il pc) e dal conseguente crollo del numero delle operazioni allo sportello.

(...)

Le banche tradizionali sono appesantite da sportelli e costi del personale elevato e vedranno le poche attività rimaste profittevoli (gestione del risparmio e previdenza) minacciate da operatori ‘ad alta tecnologia’: robo-advisor, banche online e nuovi operatori finanziari. Cosa succederà quando Google deciderà di offrire la possibilità di trasferire denaro da un utente Gmail all’altro? O Facebook vorrà entrare nel settore?”.

La strada futura delle banche (comprese quelle italiane che non operano su un pianeta differente) è molto difficile quindi per chi non saprà adeguarsi. Molte dovranno agire inevitabilmente sia sul taglio dei costi (con una drastica riduzione delle filiali) che sui ricavi. E riguardo ai ricavi, l’unico modo di crescere oggi è strappare quote ai concorrenti. Non ci sono scorciatoie: bisogna essere più bravi nella conoscenza del cliente, nei servizi offerti, nella qualità, nei tempi di risposta. Fintech, tecnologia applicata alla finanza, ma anche una finanza più etica dove il cliente non è il pollo da spennare se si vuole riconquistare un rapporto di fiducia.


Banche, grande non è bello. Più che aggregazioni ora servono tecnologia, innovazione e etica - Il Fatto Quotidiano
 
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E riguardo ai ricavi, l’unico modo di crescere oggi è strappare quote ai concorrenti. Non ci sono scorciatoie: bisogna essere più bravi nella conoscenza del cliente, nei servizi offerti, nella qualità, nei tempi di risposta. Fintech, tecnologia applicata alla finanza, ma anche una finanza più etica dove il cliente non è il pollo da spennare se si vuole riconquistare un rapporto di fiducia.


Banche, grande non è bello. Più che aggregazioni ora servono tecnologia, innovazione e etica - Il Fatto Quotidiano

questa me la segno. :sbonk:
mi è appena arrivata la comunicazione (cioè a dire il vero un po' nascosta nell'ultima pagina dell'estratto conto) da Fineco che dice che metteranno il canone sulla carta di credito classic .. 19,90 all'anno

GRAFICO SETTIMANALE 5 ANNI:
 

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Sabato 6 Febbraio, 2016
CORRIERE DEL VENETO

Aumento di capitale Bpvi, la Bce vuole la lista dei grandi investitori
Commissario se non passa l’aumento: si profila il bis della lettera a Veneto Banca


VICENZA Popolare di Vicenza, la Bce attende entro fine marzo la lista dei grandi investitori che entreranno nell’aumento di capitale.
Mentre, sul fronte soci, si prepara il bis dell’avvertimento già visto in Veneto Banca: senza aumento e spa scatterà il commissariamento.

Gli elementi escono ora, mentre la popolare guidata dal presidente Stefano Dolcetta e dall’Ad Francesco Iorio entra nel vivo degli incontri preparatori con i soci in vista dell’assemblea del 5 marzo, che dovrà approvare trasformazione in spa, aumento di capitale da 1,5 miliardi e quotazione in Borsa.

Ieri sera, a Udine, il palcoscenico più caldo in questo periodo nel duro rapporto con i soci, tra inchieste e reclami per la caduta del valore delle azioni, i vertici della popolare si sono trovati di fronte 1.500 soci.

E martedì e mercoledì sarà il turno dei due appuntamenti, entrambi alle 18, al teatro comunale di Vicenza e alla Zoppas Arena di Conegliano.

Nel frattempo si compone il quadro delle informazioni con cui Bpvi entra nei tre mesi in cui si decide il suo salvataggio.

Dopo la vendita della quota in Save, ieri è emerso che è pronta ad andare sul mercato Prestinuova, la controllata attiva nella cessione del quinto: potrebbe valere anche più di cento milioni di euro.
E altri elementi sono giunti dai documenti che la banca ha depositato in Consob (il Terzo supplemento al documento di registrazione).

Lì emerge come la liquidità sia un fattore tenuto particolarmente sotto controllo.
Nelle due lettere del 25 e 30 novembre 2015, con cui ha fissato al 10,25% di Cet1 il livello di patrimonio da raggiungere (la banca era al 6,94% al 30 settembre), tra le misure da adottare Bce ha chiesto alla popolare, in attesa della ricapitalizzazione, di «porre in essere politiche conservative» e un piano sulla liquidità «per far fronte a possibili deflussi che potrebbero influire sulla posizione di liquidità del gruppo».
Richieste a cui Vicenza ha replicato presentando un piano «comprensivo di prove di stress test» e, attivando meccanismi di allerta in caso di tensione.

Il tema è delicato, nella situazione particolare di Vicenza, colpita dal ritiro dei depositi, dallo scorso settembre, per la rapida successione prima delle inchieste, poi del salvataggio di Etruria e altri tre istituti e infine dell’avvio del bail-in, con i timori per i depositi oltre i centomila euro.

La raccolta perduta è stata rilevante: il conto finale lo si vedrà martedì, con l’approvazione del bilancio 2015.

L’indicatore di liquidità a breve termine (Lcr) è finito sotto pressione scendendo, dicono le carte depositate in Consob, dal 90,6% del 30 settembre 2015 all’80%; ma resta comunque sopra i limiti regolamentari, saliti al 70% a febbraio e la situazione è sotto controllo.

In più dalle parti di via Battaglione Framarin si segnala il dato positivo che l’emorragia di raccolta si è arrestata da inizio anno.

E che l’effetto bail-in è costato in termini di ritiro di grandi depositi sopra i centomila euro, ma almeno non di clienti, che hanno mantenuto il conto in Bpvi. Una base, si spera, per ripartire, una volta sistemata la solidità patrimoniale.

L’altra richiesta rilevante avanzata da Bce è che la banca, nell’ambito dell’aumento di capitale da 1,5 miliardi da completare entro aprile, presenti entro fine marzo una lista dei principali investitori (definiti nella lettera, in inglese, con il termine di «investitori pietre-angolari») intenzionati a prendervi parte, con l’indicazione dei fondi messi a disposizione.

Un invito a Vicenza di portare a casa prima dell’Ipo, tra fondazioni, investitori istituzionali e grandi soci locali, una base di partenza solida che riduca i rischi dell’aumento.

E se si tratterà di vedere quanti saranno disposti a dichiararsi prima dell’Ipo, intorno a Bpvi si resta fiduciosi sul portare a casa una buona base di partenza.

Se è vero che le condizioni di Borsa sono molto peggiorate rispetto al 2015, quando era tornato l’interesse ad investire in Italia, è pur vero l’interesse del territorio :D a partecipare appare in crescita.

La ricapitalizzazione da 1,5 miliardi entro aprile, resta un passaggio imprescindibile.
Lo ricorda un passaggio del documento depositato in Consob: se il piano non fosse completato con successo, Bpvi potrebbe dover fare i conti con misure che «possono includere l’amministrazione straordinaria».
Una formula che richiama quanto già visto in Veneto Banca, con la lettera della Bce inviata ai soci e letta in assemblea. E la formula usata a Vicenza lascia presagire che il bis si vedrà proprio in Bpvi.

OCCIO ...!!!

Ultima novità di cui i documenti depositati in Consob danno conto è l’avvio il 19 gennaio di una verifica ispettiva di Consob verso Bpvi, con l’obiettivo, si legge nei documenti della popolare, di «acquisire documenti e informazioni» sui rapporti tra la popolare e la società assicuratrice di cui è primo azionista «e la valutazione della partecipazione in essa detenuta». :cool:


va a finire che dovranno cederla ai minimi..:censored::censored::censored:
 
si vocifera già di concambio
12 azioni Bpm per 1 BP (Sole24Ore)

evvaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
 
va a finire che dovranno cederla ai minimi..:censored::censored::censored:


meglio se vanno fuori dalle p.....:censored:...:D
Se uno legge i patti,e dunque capisce che quel 15% non garantisce nessun controllo di Cass.,vi è un contrasto nel bilancio di Popvi dove la partecipazione è iscritta a valore di carico :specchio:.Addirittura il patto prevede la vendita del 12% se Popvi si trasforma in Spa,quindi non so che appigli ci siano per valutare il pacchetto ad un prezzo doppio rispetto al mercato
Se Iorio svaluta a valore reale, emerge un ulteriore perdita di 200 milioni di euro.
Spiegato perché le sub pagano il 20%...siano sul filo del rasoio del commissariamento.
Vediamo cosa fa martedì se svaluta o no.


Ho visto i dati di Volkbank.,con Marostica il Texas ratio è passato dal 57% al 95%,sempre uno dei migliori frà le banche italiane.OK!
Marostica era proprio messa malissimo sul fronte dei deteriorati.Con senno di poi é andata benissimo agli azionisti veneti,al contrario dei soci di vicenza e veneto banca sono usciti per il momento indenni.
Pensa se avessero scelto di fondersi con vicenza...che disastro sarebbe uscito..


tornando al banco,fusione assolutamente necessaria.
sul resto lo capiscono anche i muri,che viene fatta anche per salvare poltrone e compensi.
Bankitalia vuole prima la spa poi la fusione,mentre il managment vuole prima la fusione poi la spa per mettere al riparo prima di tutto la carega.
 
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MILANO (Reuters) - Il Ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina non pensa che i recenti ribassi della borsa italiana siano frutto di attacchi speculativi nei confronti dell'Italia anche se riconosce che ci sia confusione da parte dei mercati finanziari nella valutazione del paese.

"Ci troviamo di fronte a una confusione nella valutazione dei mercati finanziari sul nostro paese", ha detto Messina nella conferenza stampa sui conti 2015.

"Non ritengo che ci sia un attacco nei confronti dell'Italia. E' una ricostruzione non credibile", ha aggiunto.

In una fase di crisi mondiale "il nostro paese è tornato un fattore d'attenzione, un'area su cui porre una certa attenzione ma se spieghiamo bene che c'è la crescita, che il governo sta facendo bene le riforme e che le banche sono profittevoli questo atteggiamento si modificherà rapidamente", ha aggiunto, ricordando che negli anni scorsi il mercato borsistico italiano è cresciuto di più degli altri.

"Per quello che vediamo da Intesa Sanpaolo, che è un osservatorio privilegiato, l'economia reale in Italia è in forte recupero e crescita. Per assorbire questa negatività però ci vorrà ancora un po'", ha proseguito Messina.

Il banchiere ha poi sottolineato come il salvataggio delle quattro banche commissariate lo scorso novembre abbia determinato "un impatto di immagine sul nostro paese" pur non avendo proporzioni tali "in termini relativi sul totale del risparmio da generare l'attenzione internazionale".

E sul tema delle sofferenze, ha invitato a guardare il dato netto e non quello lordo. "Chiunque parla di sofferenze lorde invece di nette dice delle fesserie e dà l'occasione di parlare di questo paese in modo negativo", ha spiegato.

Da inizio anno l'indice FTSE MIb ha perso il 19,4% con forti ribassi per i titoli bancari
 
comunque chiuse le gabbie.......fase ribassista sulle banche finita..ora spazio almeno a un rimbalzo in media minimo del 20% di quanto perso da inizio anno e forse anche 38%. quindi da un euro fino a quasi due euro...tra 9 e 10 euro per banco popolare.

:rotfl:
ma con tutte le asfaltate che ti sei preso, ancora a fare proclami trionfalistici:o??
l'unico titolo che potrebbe fare al caso tuo...autostrade...per una asfaltata assicurata:D:D!!!!
 
meglio se vanno fuori dalle p.....:censored:...:D
Se uno legge i patti,e dunque capisce che quel 15% non garantisce nessun controllo di Cass.,vi è un contrasto nel bilancio di Popvi dove la partecipazione è iscritta a valore di carico :specchio:.Addirittura il patto prevede la vendita del 12% se Popvi si trasforma in Spa,quindi non so che appigli ci siano per valutare il pacchetto ad un prezzo doppio rispetto al mercato
Se Iorio svaluta a valore reale, emerge un ulteriore perdita di 200 milioni di euro.
Spiegato perché le sub pagano il 20%...siano sul filo del rasoio del commissariamento.
Vediamo cosa fa martedì se svaluta o no.


Ho visto i dati di Volkbank.,con Marostica il Texas ratio è passato dal 57% al 95%,sempre uno dei migliori frà le banche italiane.OK!
Marostica era proprio messa malissimo sul fronte dei deteriorati.Con senno di poi é andata benissimo agli azionisti veneti,al contrario dei soci di vicenza e veneto banca sono usciti per il momento indenni.
Pensa se avessero scelto di fondersi con vicenza...che disastro sarebbe uscito..


tornando al banco,fusione assolutamente necessaria.
sul resto lo capiscono anche i muri,che viene fatta anche per salvare poltrone e compensi.
Bankitalia vuole prima la spa poi la fusione,mentre il managment vuole prima la fusione poi la spa per mettere al riparo prima di tutto la carega.

resta da capire se i bilanci Volksbank sono "truccati" o meno... pre-incorporazione avevano sì poche sofferenze, ma erano anche svalutate molto meno della Marostica ( tanto per dirla anche meno della vicenza, VB ) loro lassù probabilmente con il discorso regione autonoma finanziano più settori di servizi che manifatturieri altrimenti non capisco come facciano ad avere così pochi deteriorati....

e l'utile di conseguenza sembra uscire giusto giusto per consentire la distribuzione di 0,30 centesimi di dividendo e alzare il valore dell'azione di altrettanti....
 
ve ne dico un'altra avevano deciso gia' da tempo che devono fare aumento di capitale altro che fondersi bpm
 
ve ne dico un'altra avevano deciso gia' da tempo che devono fare aumento di capitale altro che fondersi bpm

Il fatto è che non sò propio chi oggi aderisca ad un aumento di capitale visti i trattamenti.
BP ne ha fatto già fatti 2 uno nel 2011 e uno fine 2014

In quello del 2014 avevano portato l'azione ad un +150% in 6 mesi
Cioè da 9 a 15 + diritti 9
In pratica vendendo azione e diritti uno usciva con 24 euro

Dato che l'azionariato coincide molto con i correntisti.
Un aumento di capitale alla Unipol, porterebbe per reazione anche che azzerano i conti
 
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