Ma se il
Ma se il debito, anche grazie all inflazione, è in traiettoria discendente, perché temere un default che , se non è avvenuto finora, avrebbe meno possibilità di accadere ora ?E per quanto riguarda il debito italiano...
Secondo me val la pena di considerare prima altri paesi. Vi son paesi come l'Argentina, con un debito in valuta estera che quota attorno a 30 e rendimenti a scadenza oltre il 20%. In sostanza ci si attende a breve una ristrutturazione, che potrà essere evitata solo nel caso di miracoli
Poi vi son paesi come la Turchia, Turchia 2034 in dollari rende il 7.4% (dato fineco); per confronto Italia 2033 in dollari rende il 4.75%. I titoli di stato turchi si son ripresi da giugno in poi, con alcuni cambiamenti degli atteggiamenti di Erdogan su questioni economiche. Quindi abbiamo l'Argentina che sconta già una probabile ristrutturazione a breve con bond a scadenza abbastanza vicina (inizio rimborsi nei prossimi anni) che quotano 30; la Turchia che non poteva continuare sulla strada scelta da Erdogan ma che non pareva esattamente prossima al default. Era però un paese che doveva cambiare a breve, per salvarsi. E chi opera sul mercato sa che prima di fallire, anche un politico o dittatore non esattamente illuminato, tipicamente prova ad evitare il peggio.
Altri paesi (Svizzera, Germania) paiono avere un debito sostenibile anche senza particolari riforme.
E l'Italia dove si trova? L'Italia fa parte dell'unione europea e ciò dà una percezione di buona protezione nei casi di shock; ad esempio con l'arrivo del covid la bce ha garantito ampio sostegno al deficit e secondo me si replicherebbe nel caso di nuovi particolari shock.
Per il lungo periodo certamente servono riforme, ma è difficile vedere una crisi di debito perchè si ritiene che entro 5 o 6 anni andrà tagliata la spesa pensionistica. Ci si aspetta che in qualche modo lo si faccia, ad esempio tagliando la spesa sanitaria.
Quel che secondo me è invece cruciale è che l'Italia mantenga buone prospettive di sostenibilità del debito negli scenari più probabili e non improbabili a breve. Ad esempio: supponiamo che nei prossimi 3 anni la crescita reale italiana sia nulla; supponiamo che l'inflazione europea scenda al 3,5% e che i tassi bce restino al livello attuale; supponiamo che la curva dei tassi tedesca divenga piatta e che l'italia paghi su tutta la curva lo spread attuale incrementato del 20%. Quanto dovremmo pagare in più di interessi, ogni anno? A occhio credo abbastanza, qualche decina di mld.
Questo è un punto debole del debito italiano, è grosso, quindi ogni 1% in più di costo del debito son 30 mld l'anno in più di spesa per interessi. E si fa presto tra spread, normalizzazione curva tedesca ed "effetto rinnovo" (scade debito emesso anni fa a tassi bassi e si rinnova ai tassi attuali) a far crescere di un 1 % l'interesse medio sui circa 3000 mld di debito.
Questo è secondo me il problema essenziale, non gli shock, e neppure il fatto che tra n anni si dovrà tagliare la spesa sanitaria nettamente per limitare così anche la spesa pensionistica; ma la sostenibilità a breve in scenari probabili o non molto improbabili. Quindi chi governa dovrà far un po' di simulazioni ed agire di conseguenza.
Vi sono paesi come la Turchia che possono restare molto a lungo con debito in euro-dollari a rendimenti elevati, semplicemente perchè hanno poche emissioni e quindi ovviamente, anche se il debito emesso ha quotazioni basse e rendimenti elevati, non han bisogno di intervenire immediatamente per contenere i rendimenti poichè i rinnovi del debito in valuta estera sono relativamente rari.
Il Venezuela, prima di smettere di pagare nel 2017, ha pagato per molti anni rendimenti altissimi.
Per l'Italia ovviamente questo scenario intermedio non esiste: dovendo rinnovare credo circa 400 mld l'anno non possiamo certo passare molti mesi emettendo al 10%. Neppure molte settimane.
Quindi l'Italia deve agire in anticipo modulando la spesa pubblica, altrimenti i mercati venderanno largamente il nostro debito.
Naturalmente sarebbe preferibile ridurre il debito, poichè non è buona cosa avere un debito che potrebbe richiedere manovre molto impegnative e penalizzanti ormai anche in scenari non di shock, ma in scenari economici dettati dall'evoluzione macro e monetaria.
E chi compra il debito italiano? https://www.bancaditalia.it/pubblic...finanza-pubblica/statistiche_FPI_20230915.pdf
Solo poco più del 25% del nostro debito è in mani estere.
E chi compra è in generale attento ai rendimenti? Valuta se acquistare debito italiano ad 1 anno, oppure un titolo di stato ad esempio francese ad un anno, che rende meno ma di una quantità irrisoria?
In generale direi di no: il debito italiano è largamente posseduto dalla bce (attraverso la banca d'Italia); da retail italiano che in parte neppure valuta alternative o si reca in banca e compra dietro consigli di impiegati di banca; poi vi sono le banche italiane, ma anche queste sanno che non possono vendere in massa debito italiano per preferire altro, per ovvi motivi devono anzi continuare a comprarlo; e poi vi saranno fondi venduti ai tantissimi che comprano fondi senza saper cosa comprano. In sostanza una parte molto consistente del debito italiano è venduta a persone-enti che o non valutano il rendimento o comprano per altri motivi pur avendo valutato modesto il rendimento, rispetto al rischio. Così un titoli italiano ad un anno rende solo uno 0,1 % circa più di un pari scadenza francese