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Argentina, la banca centrale vara subito la stretta sui cambi - Il Sole 24 ORE
in Argentina viene ora limitata moltissimo la possibilità di acquisto di valuta estera; una scelta quasi inevitabile, giunti a questa situazione. E' inoltre direi abbastanza in linea con le tendenze politiche della nuova gestione.
La bc argentina ha annunciato che dal primo novembre sarà tagliata la remunerazione dei fondi versati dalle banche presso la bc; naturalmente le banche taglieranno in maniera immediata la remunerazione dei soldi tenuti in banca da comuni correntisti. La scelta della bc argentina è coerente con le restrizioni sull'acquisto di valuta estera: sinora l'argentina ha tentato di limitare la fuga di capitali offrendo tassi altissimi, ora che per legge limitano l'acquisto di dollari, tagliano i tassi.
D'altra parte le scelte degli ultimi mesi ed anni (alzare i tassi e consumare valuta estera fra l'altro presa a prestito per difendere il cambio senza riforme e senza smettere in sostanza di monetizzare) sono state follemente fallimentari e se non han preso atto del fallimento con almeno un anno di anticipo, è puramente per motivi politici, per tirare avanti sino alle elezioni.
E' piuttosto facile che in assenza della possibilità di comprar valuta estera e con remunerazione dei depositi tagliata, l'inflazione, la tassa da inflazione impoverirà ulteriormente chi ancora ha qualche risparmio o chi ha un reddito. E' stata una follia rimandare sino alle elezioni l'ammissione piena di un fallimento, ed il fmi è corresponsabile. Ogni giorno che passa senza che si trovino accordi per la ristrutturazione del debito aggrava la situazione argentina.
**********
La scelta da parte di uno stato di finanziare parte della spesa pubblica direttamente stampando moneta, al fine di contenere il debito pubblico, pare quindi molto pericolosa, benchè l'idea di abbattere il debito pubblico (se a tassi fissi e a scadenza mediamente lunga) una tantum tramite inflazione improvvisa ed inaspettata (ovvero non incorporata nell'interesse garantito coi bond già emessi) possa anche funzionare...al fine di abbattere il debito pubblico, truffando i risparmiatori.
Ma l'idea di proporre che la monetizzazione continua possa divenire una chiara, condivisa, annunciata e duratura politica economica attuata al fine di ridurre il debito, svalutare, è semplice follia. Già solo l'idea di annunciare ad esempio piani di uscita dall'euro e svalutazione, non ha senso, l'interesse sul debito risponde subito, si inizia a pagare immediatamente un prezzo. Se si vogliono truffare i risparmiatori, lo si faccia bene, a sorpresa, altrimenti probabilmente non funziona, ma parliamo in realtà più di propaganda elettorale che di idee economiche.
***********
Mi pare inoltre possibile che in futuro l'idea di monetizzare per piccoli importi (lo stato stampa e spende, preferibilmente per investire) venga seriamente considerata in paesi evoluti e civili nel caso di deflazione, stagnazione economica e scarso impatto di altre scelte monetarie.
Questa scelta sarebbe alternativa al qe e nel caso di paesi con situazione debitoria sana (la svizzera ad esempio) non è detto debba causare sfiducia, fuga di capitali ecc, soprattutto se vi fosse diffuso consenso, fiducia verso quelle scelte, fiducia nel fatto che siano una buona scelta per rilanciare magari l'economia. Non devono essere percepite nè presentate come scelte effettuate al fine di pagare il debito pubblico, quella è una vera e propria idiozia.
Viceversa paesi con finanze incerte, classe politica inaffidabile e truffaldina o che passa il tempo a raccontare di come sarebbe meglio poter monetizzare, svalutare e ridurre così il debito pubblico, non avranno alcuna possibilità di intraprendere certe strade se non correndo rischi molto elevati.
Scrivo quindi tutta sta roba per dire che in sostanza, alcuni paesi con finanze in ordine, classe politica seria, potrebbero tentare magari in futuro, di affrontare eventuali periodi di stagnazione economica tramite una monetizzazione realizzata per mirati investimenti, magari nelle aree più povere o a maggior disoccupazione del proprio paese
Forse, non è detto, ma a me pare possibile che la cosa possa avvenire.
E sottolineo ancora una volta che sarebbe una scelta completamente diversa dal creare bolle tramite qe e tassi bassi, scelta che a me pare fortissimamente classista, poichè ha un effetto notevole sui mercati finanziari e sul settore finanziario in generale. Non è certo il calzolaio sotto casa (che non c'è più perchè nessuno si fa più riparare le scarpe) ad avere centinaia di migliaia di euro in borsa o in titoli di stato.
I primi nemici di una forma di monetizzazione "sana", ammesso esista, sono proprio quelli che per puri interessi politici e per propaganda spingono verso la solita monetizzazione per svalutare, per fottere i bondisti ecc ecc
in Argentina viene ora limitata moltissimo la possibilità di acquisto di valuta estera; una scelta quasi inevitabile, giunti a questa situazione. E' inoltre direi abbastanza in linea con le tendenze politiche della nuova gestione.
La bc argentina ha annunciato che dal primo novembre sarà tagliata la remunerazione dei fondi versati dalle banche presso la bc; naturalmente le banche taglieranno in maniera immediata la remunerazione dei soldi tenuti in banca da comuni correntisti. La scelta della bc argentina è coerente con le restrizioni sull'acquisto di valuta estera: sinora l'argentina ha tentato di limitare la fuga di capitali offrendo tassi altissimi, ora che per legge limitano l'acquisto di dollari, tagliano i tassi.
D'altra parte le scelte degli ultimi mesi ed anni (alzare i tassi e consumare valuta estera fra l'altro presa a prestito per difendere il cambio senza riforme e senza smettere in sostanza di monetizzare) sono state follemente fallimentari e se non han preso atto del fallimento con almeno un anno di anticipo, è puramente per motivi politici, per tirare avanti sino alle elezioni.
E' piuttosto facile che in assenza della possibilità di comprar valuta estera e con remunerazione dei depositi tagliata, l'inflazione, la tassa da inflazione impoverirà ulteriormente chi ancora ha qualche risparmio o chi ha un reddito. E' stata una follia rimandare sino alle elezioni l'ammissione piena di un fallimento, ed il fmi è corresponsabile. Ogni giorno che passa senza che si trovino accordi per la ristrutturazione del debito aggrava la situazione argentina.
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La scelta da parte di uno stato di finanziare parte della spesa pubblica direttamente stampando moneta, al fine di contenere il debito pubblico, pare quindi molto pericolosa, benchè l'idea di abbattere il debito pubblico (se a tassi fissi e a scadenza mediamente lunga) una tantum tramite inflazione improvvisa ed inaspettata (ovvero non incorporata nell'interesse garantito coi bond già emessi) possa anche funzionare...al fine di abbattere il debito pubblico, truffando i risparmiatori.
Ma l'idea di proporre che la monetizzazione continua possa divenire una chiara, condivisa, annunciata e duratura politica economica attuata al fine di ridurre il debito, svalutare, è semplice follia. Già solo l'idea di annunciare ad esempio piani di uscita dall'euro e svalutazione, non ha senso, l'interesse sul debito risponde subito, si inizia a pagare immediatamente un prezzo. Se si vogliono truffare i risparmiatori, lo si faccia bene, a sorpresa, altrimenti probabilmente non funziona, ma parliamo in realtà più di propaganda elettorale che di idee economiche.
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Mi pare inoltre possibile che in futuro l'idea di monetizzare per piccoli importi (lo stato stampa e spende, preferibilmente per investire) venga seriamente considerata in paesi evoluti e civili nel caso di deflazione, stagnazione economica e scarso impatto di altre scelte monetarie.
Questa scelta sarebbe alternativa al qe e nel caso di paesi con situazione debitoria sana (la svizzera ad esempio) non è detto debba causare sfiducia, fuga di capitali ecc, soprattutto se vi fosse diffuso consenso, fiducia verso quelle scelte, fiducia nel fatto che siano una buona scelta per rilanciare magari l'economia. Non devono essere percepite nè presentate come scelte effettuate al fine di pagare il debito pubblico, quella è una vera e propria idiozia.
Viceversa paesi con finanze incerte, classe politica inaffidabile e truffaldina o che passa il tempo a raccontare di come sarebbe meglio poter monetizzare, svalutare e ridurre così il debito pubblico, non avranno alcuna possibilità di intraprendere certe strade se non correndo rischi molto elevati.
Scrivo quindi tutta sta roba per dire che in sostanza, alcuni paesi con finanze in ordine, classe politica seria, potrebbero tentare magari in futuro, di affrontare eventuali periodi di stagnazione economica tramite una monetizzazione realizzata per mirati investimenti, magari nelle aree più povere o a maggior disoccupazione del proprio paese
Forse, non è detto, ma a me pare possibile che la cosa possa avvenire.
E sottolineo ancora una volta che sarebbe una scelta completamente diversa dal creare bolle tramite qe e tassi bassi, scelta che a me pare fortissimamente classista, poichè ha un effetto notevole sui mercati finanziari e sul settore finanziario in generale. Non è certo il calzolaio sotto casa (che non c'è più perchè nessuno si fa più riparare le scarpe) ad avere centinaia di migliaia di euro in borsa o in titoli di stato.
I primi nemici di una forma di monetizzazione "sana", ammesso esista, sono proprio quelli che per puri interessi politici e per propaganda spingono verso la solita monetizzazione per svalutare, per fottere i bondisti ecc ecc