iniziare a lavorare/cambiare lavoro

Buongiorno, mi trovo in una situazione ”analoga”, nel senso che non ho problemi economici pressanti, ma molta voglia di rimettermi in discussione.
46 anni, laurea in ingegneria elettronica, PhD, ho lavorato sia come dipendente che a p.iva in vari settori industriali, dalle telecomunicazioni alla difesa, dove ho maturato più che altro esperienza come progettista, con un’ultima esperienza manageriale nel campo del networking in un’azienda purtroppo decotta.
Mi sono ritrovato a piedi a settembre e complice l’emergenza covid non mi sono ancora reimpiegato.
Conoscenza a livello C1 di inglese, B2 francese e tedesco, B1 svedese, tre figli fra i 5 e i 10 anni, moglie impiegata nel settore turistico (quindi adesso a casa, ma senza problemi di lingue e capace di ricollocarsi all’estero) tre case di proprietà, niente debiti, 50k di risparmi da parte, stento a ritrovare un’occupazione: forse troppo qualificato in Italia, dove neanche mi chiamano per un colloquio, ho iniziato a guardare all’estero, ma con il covid è tutto bloccato e nelle diverse interviste, appurato che vivo in Italia, l’interesse sembra scemare e ancora non sono arrivato a un’offerta contrattuale. I lavori di bricolage in casa stanno finendo e inizio un po’ a preoccuparmi per il futuro. Non avrei pensato di ritrovarmi così spaesato a questa età e non vedo più un futuro per la famiglia. La mia paura è di ritrovarmi bloccato in Italia in autunno con una seconda ondata di covid e senza redditi. Che fare? Emigrare alla cieca, senza un contratto in mano? Tentare qualcosa in Italia? Ma cosa?
Grazie a chi vorrà darmi qualche utile consiglio.

Che te ne fai di 3 case? Non hai pensato a venderne 2 e iniziare a vivere di rendita?
 
Che te ne fai di 3 case? Non hai pensato a venderne 2 e iniziare a vivere di rendita?

Buongiorno, a 46 anni vorrei vivere di lavoro.
Delle due case ”in più”, una è piccola e di scarso valore, l’altra veniva affittata a turisti da mia moglie, che conosce il settore. Attualmente non forniscono reddito, nonostante stia tentando di affittarle. Ho valutato l’ipotesi di venderle, ma il momento non sembra buono, le stesse agenzie immobiliari mi hanno consigliato di affittare, anziché vendere. E poi, una volta vendute, anche ricavandoci in totale 400k, come investirli, per ottenere una buona rendita? Eventualmente, le venderei per acquistare una casa in cui vivere all’estero, quando fossi sicuro di aver trovato il posto giusto e di non tornare indietro: quindi non adesso, ma in futuro.
 
45 anni, trading e scalping sui mercati sportivi su Betfair dai 20 ai 30 anni, girato il mondo giocando a poker online dai 30 ai 40. Ora ho 2 figli, da 5 anni un lavoro molto leggero come receptionist (servizio esternalizzato/appaltato ) presso un ente pubblico. Ho casa di proprietà finita di pagare anno scorso. Sono in possesso di una laurea in giurisprudenza quadriennale e di tutti gli ulteriori crediti formativi necessari per insegnare. Classi di diritto son super inflazionate quindi manco provo a partecipare ai concorsi, avendo casa di proprietà e 2 figli non sono minimamente disposto a trasferirmi. Mai provato ad inserirmi nel mondo del lavoro anche perchè ho sempre guadagnato molto più col poker di quanto potesse offrirmi un normale lavoro. Quindi 0 esperienza nonostante la mia età. Stavo valutando l'ipotesi di prendere un ulteriore laurea in economia per poi propormi verso i 50 anni a qualche azienda, ma anche qua la vedo dura vista età ed esperienza. In base alle vostre esperienze e alla mia formazione cosa mi consigliereste di fare? Rimettermi a studiare ( cosa? seconda laurea o meglio master? ), potrei farlo anche al lavoro senza problemi, o cercare già adesso di inserirmi nel mondo del lavoro? Mente allenata allo studio, inglese livello B2. Col poker ho smesso nel 2015, non ci son state più le condizioni per renderlo una passione profittevole. Appassionato di criptovalute e Bitcoin ma senza quel background tecnico informatico necessario a farlo diventare qualcosa più di una passione avendo studiato legge.

Ho 3 alternative:
- continuare a cazzeggiare come ho fatto fino ad ora ( ho le possibilità per continuare a farlo ) e godermi i figli.
- cercarmi un lavoro serio
- formarmi ulteriormente...ma in cosa?

Di sicuro ti sconsiglio di prendere una ulteriore laurea: nessuna azienda prenderebbe un 50 enne neloaureato in Economia con esperienza di lavoro zero e CV vuoto.
La laurea in Giurisprudenza te la sei bruciata a suo tempo quindi è come non averla.

Ho frequentato un po' il mondo del poker anni fa, quando andava veramente di moda: a livello di marketing sono stati dei grandi perchè erano riusciti a far credere che fosse possibile vivere col poker da milionario, senza lavorare, alla Bilzerian. Ahahahah...e i gonzi abboccavano(e giocavano) facendo guadagnare(le briciole) a chi si impegnava,studiava ed aveva capacità(tipo te).
Poi dietro chiaramente i vari Negreanu, Hellmut e compagnia cantante venivano pagati per fare le trasmissioni TV dove facevano finta di giocare cash con soldi propri, ospitate, sponsorizzazioni di piattaforme, coaching etc....tutti belli blindati con contratti di collaborazione alla ricerca di entrate fisse e sicure, chissà come mai..

Un po' come quando andava di moda lo zafferano: "Perchè andare in ufficio 10 ore al giorno? Il tuo capo ti stalkerizza? Vagli nel ciocco e vivi producendo zafferano:1 Kg costa 10.000€, ne produco 3 ed è come aver lavorato tutto l'anno stando all'aria aperta con la mia compagna..."
E subito chiedevo ai generosi procacciatori "Se è così redditizio, perchè non lo fai te invece di vendermi kit da reddito di bulbose? Ma soprattutto, se è così redditizio, perchè incentivi tutti sti competitors?". Ahahahah....

Scusa della divagazione,veniamo a noi: dunque a naso direi che sei il classico tipo brillante,intelligente,inaffidabile e che non ha voglia di lavorare.
Lo si capisce dal fatto che dal 2015 ad oggi non hai concretizzato una mazza ma soprattutto dal fatto che cerchi la "scorciatoia" del pezzo di carta per cercare un lavoro "sistemato". Oggi non sono più gli anni 80' dove bastava una laurea per accedere socialmente alla classe dirigente e riscuotere un posto fisso ben retribuito.
Oggi ti chiedono cosa sai fare e tu non sai fare nulla. Ma sei intelligente e brillante. Ecco metterei a frutto questo, eviterei di cazzeggiare come hai fatto fino ad ora, scandaglierei un po' il mercato del lavoro in base a dove vivi ed in funzione delle varie opportunità(visto che non sei disposto minimamente a trasferirti) mi formerei in funzione di quello.
 
Buongiorno, a 46 anni vorrei vivere di lavoro.
Delle due case ”in più”, una è piccola e di scarso valore, l’altra veniva affittata a turisti da mia moglie, che conosce il settore. Attualmente non forniscono reddito, nonostante stia tentando di affittarle. Ho valutato l’ipotesi di venderle, ma il momento non sembra buono, le stesse agenzie immobiliari mi hanno consigliato di affittare, anziché vendere. E poi, una volta vendute, anche ricavandoci in totale 400k, come investirli, per ottenere una buona rendita? Eventualmente, le venderei per acquistare una casa in cui vivere all’estero, quando fossi sicuro di aver trovato il posto giusto e di non tornare indietro: quindi non adesso, ma in futuro.

Eppure su Twitch c'è uno che gioca a poker come "lavoro", di Mantova. Dice che "lavora" per 6 mesi all'anno e gli altri 6 non fa niente.
Certo, vive quasi come un barbone ed è da solo, però se lavorasse sempre credo che riuscirebbe a vivere bene.

Comunque 400k sono tanti. Se hai campato col poker immagino tu ci sappia fare coi numeri, perciò mi studierei la tassazione degli affitti e la borsa.
Una casa affittata a studenti in una città universitaria può tranquillamente farti entrare 1500€ lordi al mese. Altrimenti, sempre in una città desiderata, potresti fare un Airbnb.

Anche in borsa potresti campare di rendita. Ti basterebbe fare il 7% annuo per portare a casa 20k€ netti annuali. Un'altra strategia sarebbe quella di investire in aziende che staccano dividendi mensili.

Io però ragiono con la testa di uno che odia essere dipendente e vuole smettere di lavorare. Tu invece dici di voler lavorare, quindi potresti vederla diversamente.
Se vuoi lavorare io eviterei gli studi e andrei semplicemente a chiedere direttamente ai proprietari. Alla fine stupido non sei e la tua conoscenza linguistica è ottima in tutto il settore turistico e di ristoro.
 
Eppure su Twitch c'è uno che gioca a poker come "lavoro", di Mantova. Dice che "lavora" per 6 mesi all'anno e gli altri 6 non fa niente.
Certo, vive quasi come un barbone ed è da solo, però se lavorasse sempre credo che riuscirebbe a vivere bene.

Comunque 400k sono tanti. Se hai campato col poker immagino tu ci sappia fare coi numeri, perciò mi studierei la tassazione degli affitti e la borsa.
Una casa affittata a studenti in una città universitaria può tranquillamente farti entrare 1500€ lordi al mese. Altrimenti, sempre in una città desiderata, potresti fare un Airbnb.

Anche in borsa potresti campare di rendita. Ti basterebbe fare il 7% annuo per portare a casa 20k€ netti annuali. Un'altra strategia sarebbe quella di investire in aziende che staccano dividendi mensili.

Io però ragiono con la testa di uno che odia essere dipendente e vuole smettere di lavorare. Tu invece dici di voler lavorare, quindi potresti vederla diversamente.
Se vuoi lavorare io eviterei gli studi e andrei semplicemente a chiedere direttamente ai proprietari. Alla fine stupido non sei e la tua conoscenza linguistica è ottima in tutto il settore turistico e di ristoro.

Mi confondi con Tamburello.
Comunque, l’affitto turistico è sopravvalutato: vivere pensando di affittare un solo appartamento è estremamente rischioso. Invece, investire con una rendita annuale del 7% annuo è un vero e proprio “lavoro”: anche molti fondi di investimento azionari blasonati non raggiungono un simile obiettivo.
Io voglio lavorare, anche perché mi è sempre piaciuto farlo, ma il problema è che mi torvo in forte difficoltà a ricollocarmi in questo periodo.
 
Io voglio lavorare, anche perché mi è sempre piaciuto farlo.
Prendo spunto da questo post. Sei uno dei pochi a cui piace lavorare,ma lo stato purtroppo non ci tutela. Quindi vanno trovate alternative. Lavoretti e/o volontariato?
ma il problema è che mi torvo in forte difficoltà a ricollocarmi in questo periodo.
purtroppo non sei l'unico...
 
Prendo spunto da questo post. Sei uno dei pochi a cui piace lavorare,ma lo stato purtroppo non ci tutela. Quindi vanno trovate alternative. Lavoretti e/o volontariato?
purtroppo non sei l'unico...

Stendiamo un velo pietoso su quello che fa lo Stato italiano: gli uffici di collocamento sembrano fatti per collocare solo quelli che vi lavorano, per non parlare della totale assenza di aiuti alle famiglie. Per dirne una, gli assegni familiari vengono erogati solo ai nuclei con almeno il 70% del reddito proveniente da lavoro dipendente, per cui io (anche nei periodi in cui sono stato dipendente) non ho mai visto un centesimo nonostante tre figli. Ma sinceramente non mi interessa avere un trattamento assistenziale: non ci ho mai contato. Certo che ogni volta che mi sono confrontato con colleghi omologhi europei è stato evidente che in Italia gli stipendi sono inferiori di un 40% (mentre il costo della vita è analogo), che nel resto dell’Europa vengono erogati direttamente sul conto corrente fondi mensili per ogni figlio (mediamente tra i 100 e i 200 euro cash, indipendentemente dal reddito, mentre qui abbiamo solo detrazioni fiscali in dichiarazione) e che altrove l’aliquota IRPEF di tassazione non tartassa solo la classe media, come in Italia (per dirne una, in Germania si paga il 14% fino a 50k e poi a salire) dove anziché abbassare le aliquote dei redditi più bassi propongono assurdamente di appiattirle tutte ad un’unica flat, sostenendo che così si combatte l’evasione fiscale (come se un evasore cominciasse a pagare le tasse perché tra Irpef e Iva il carico fiscale è sceso dal 60% al 40%). Purtroppo è un paese di furbi e alla fine ti ritrovi a dover guardare all’estero per ricollocarti, nonostante la formazione post-laurea, nonostante anni di esperienza nell’industria: alla fine smetti di vedere un futuro per i figli in Italia. E non ti immagini quanto mi faccia male il pensiero di espatriare.
 
Giuseppe Pisauro, presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), calcola che le erogazioni del governo in questi mesi stanno raggiungendo un terzo delle famiglie italiane. Dove arrivano, questi trasferimenti varati nell’emergenza Covid-19 contano per la metà del reddito disponibile prima della crisi, anche se la distribuzione si presenta come l’ennesimo paradosso del welfare. I redditi più alti riescono a intercettare una fetta sorprendentemente larga dei sussidi di emergenza. Secondo l’Upb, sta ricevendo sussidi una ogni quattro del 10% delle famiglie con maggiori entrate nel Paese; la fetta riservata a questi redditi più alti d’Italia (l’8,8% del totale dei trasferimenti) è pari alla fetta dedicata al 10% delle famiglie che guadagnano di meno.
Nella fretta dell’emergenza, forse era inevitabile che l’antidolorifico fosse distribuito in modo non impeccabile. Ma ora la domanda più urgente è un’altra e riguarda il panorama nel Paese quando lo tsunami delle tutele pubbliche si sarà ritirato. Quel giorno non è lontano: le misure di cassa integrazione straordinaria legate alla pandemia sono arrivate a coinvolgere sette milioni di lavoratori — un aumento del tremila per cento sul 2019 — ma sono finanziate solo per nove settimane. Le indennità degli artigiani durano due mesi, così come il reddito di emergenza per chi non ha altre forme di ricavi. Nel frattempo il 17 agosto scade il congelamento per legge dei licenziamenti, mentre filiere vitali e collegate come l’automobile e l’acciaio faticano a ripartire. Senza nuovi sussidi — che implicano più deficit e più debito — a settembre l’Italia rischia di trovarsi di fronte a un muro di disoccupazione e stress sociale.
 
Stendiamo un velo pietoso su quello che fa lo Stato italiano: gli uffici di collocamento sembrano fatti per collocare solo quelli che vi lavorano, per non parlare della totale assenza di aiuti alle famiglie. Per dirne una, gli assegni familiari vengono erogati solo ai nuclei con almeno il 70% del reddito proveniente da lavoro dipendente, per cui io (anche nei periodi in cui sono stato dipendente) non ho mai visto un centesimo nonostante tre figli. Ma sinceramente non mi interessa avere un trattamento assistenziale: non ci ho mai contato. Certo che ogni volta che mi sono confrontato con colleghi omologhi europei è stato evidente che in Italia gli stipendi sono inferiori di un 40% (mentre il costo della vita è analogo), che nel resto dell’Europa vengono erogati direttamente sul conto corrente fondi mensili per ogni figlio (mediamente tra i 100 e i 200 euro cash, indipendentemente dal reddito, mentre qui abbiamo solo detrazioni fiscali in dichiarazione) e che altrove l’aliquota IRPEF di tassazione non tartassa solo la classe media, come in Italia (per dirne una, in Germania si paga il 14% fino a 50k e poi a salire) dove anziché abbassare le aliquote dei redditi più bassi propongono assurdamente di appiattirle tutte ad un’unica flat, sostenendo che così si combatte l’evasione fiscale (come se un evasore cominciasse a pagare le tasse perché tra Irpef e Iva il carico fiscale è sceso dal 60% al 40%). Purtroppo è un paese di furbi e alla fine ti ritrovi a dover guardare all’estero per ricollocarti, nonostante la formazione post-laurea, nonostante anni di esperienza nell’industria: alla fine smetti di vedere un futuro per i figli in Italia. E non ti immagini quanto mi faccia male il pensiero di espatriare.

Merito di una politica miope e interessata alla poltrona. Nessuna visione lungimirante, solo scelte demagogiche e quasi clientelari. Forse davvero dovremmo imporci dei piani quinquennali come la vecchia URSS dato che i ns. politici sono volutamente traditori delle future generazioni.
 
Secondo me è proprio il mercato del lavoro italiano che è impazzito. Sono d'accordo che gli uffici di collocamento servono a poco o nulla, sulle agenzie interinali stendiamo un velo pietoso, ci sono persone che non hanno voglia di lavorare ma pure certi imprenditori fanno cadere le braccia. Dicono che ormai il personale non si trova più (posso capire per i lavori più specializzati) ma addirittura vedo interviste di alcuni che dichiarano di voler andare a cercare operai in Africa visto che gli italiani non hanno più voglia. :rolleyes: Ricordo benissimo i colloqui che ho fatto con imprenditori che oltre a farmi due domande in croce passavano tutto il tempo del colloquio a lamentarsi di non trovare personale per i motivi più disparati per poi dirmi che ero perfetto per quel lavoro e poi dirmi "ti faremo sapere", non richiamarmi più e ritrovare lo stesso identico annuncio di ricerca del personale.
Addirittura adesso devi essere specializzato per andare a vendemmiare o raccogliere le fragole. Ricordo benissimo che quando andai io a fare la vendemmia semplicemente ci mostrarono come fare, una persona più esperta dell'azienda vinicola ci seguiva costantemente e insieme a me c'erano studenti, extracomunitari, casalinghe e io che mi ero diplomato da un paio di mesi, persone che una vigna l'avevano vista solo in tv e per la cronaca stavamo lavorando per una delle aziende più famose nel Chianti quindi parliamo di vino di alta qualità.
Non parliamo poi delle varie selezioni per fare le pulizie e servizi di portierato: colloqui con psicologi, domande sulla mia vita personale, test attitudinali e per cosa? Per pulire i pavimenti e poco più.
E per finire la domanda ****** che tutti i selezionatori fanno: "perché vuoi lavorare con noi?"
"perché sono disoccupato e ho bisogno di lavorare forse?" :rolleyes: :mad:
 
cercarsi un lavoro serio sarebbe l'ideale, ma si trova? a 45 anni ti scartano per l'età , la maggior parte delle aziende
sul paese italia non si puo fare nessuno affidamento visto la collusione totale dei politici e la mancanza di welfare
emigrare all'estero ,tipo germania, svizzera sarebbe un'idea, ma allo stesso tempo una sconfitta per chi è costretto ad emigrare perche lo stato inesistente non garantisce a
nessuno una posizione lavorativa
le case in piu appena potete vendetevele
 
Se dovessi emigrare per lavoro personalmente non vedrei la cosa come una mia sconfitta personale ma una sconfitta del sistema Italia e di questo mercato del lavoro folle anche se ovviamente so che all'estero non c'è l'oro colato. Per quanto riguarda l'età ho visto che addirittura in alcuni annunci non vogliono candidati sopra i 25 anni ma in compenso richiedono pluriennale esperienza :eek:, e non credo che con la situazione lavorativa attuale ci siamo molti ragazzi/e al di sotto dei 25 anni con anni di esperienza continuativa in un determinato lavoro. Per i concorsi pubblici ho notato che proprio in questo periodo ne dovrebbero uscire diversi per via di un ricambio generazionale ma non sono molto fiducioso per quel che mi riguarda.
 
Se dovessi emigrare per lavoro personalmente non vedrei la cosa come una mia sconfitta personale ma una sconfitta del sistema Italia e di questo mercato del lavoro folle anche se ovviamente so che all'estero non c'è l'oro colato. Per quanto riguarda l'età ho visto che addirittura in alcuni annunci non vogliono candidati sopra i 25 anni ma in compenso richiedono pluriennale esperienza :eek:, e non credo che con la situazione lavorativa attuale ci siamo molti ragazzi/e al di sotto dei 25 anni con anni di esperienza continuativa in un determinato lavoro. Per i concorsi pubblici ho notato che proprio in questo periodo ne dovrebbero uscire diversi per via di un ricambio generazionale ma non sono molto fiducioso per quel che mi riguarda.

conosco tanta gente che si è dovuta trasferire per lavoro dal sud al nord ora non tornerebbe indietro manco sotto tortura
a volte cambiare non è un male
spaventa ma non è detto che sia peggio
 
conosco tanta gente che si è dovuta trasferire per lavoro dal sud al nord ora non tornerebbe indietro manco sotto tortura
a volte cambiare non è un male
spaventa ma non è detto che sia peggio

Certo, a volte conviene anche trasferirsi valutando bene i pro e i contro in altre zone d'Italia dove magari c'è una mentalità diversa da quella del luogo di origine ma a me non piace proprio come è strutturato il mercato del lavoro italiano dove dopo una certa età sei considerato "vecchio" e dove spesso i colloqui sono una farsa grottesca come ho già ampiamente descritto in altri post. Alla fine, mi duole dirlo e apparirà scontato, per trovare lavoro in Italia serve la classica "spintarella", altro che centinaia di cv inviati e colloqui che sembrano sedute di psicoterapia. Sapessi in quanti posti dove sono stato a parlare tramite qualcuno me lo hanno detto in faccia: "qui assumiamo per conoscenza" e ovviamente per il "conoscente" non conta l'età e se il lavoro lo sa svolgere più o meno bene.
 
Certo, a volte conviene anche trasferirsi valutando bene i pro e i contro in altre zone d'Italia dove magari c'è una mentalità diversa da quella del luogo di origine ma a me non piace proprio come è strutturato il mercato del lavoro italiano dove dopo una certa età sei considerato "vecchio" e dove spesso i colloqui sono una farsa grottesca come ho già ampiamente descritto in altri post. Alla fine, mi duole dirlo e apparirà scontato, per trovare lavoro in Italia serve la classica "spintarella", altro che centinaia di cv inviati e colloqui che sembrano sedute di psicoterapia. Sapessi in quanti posti dove sono stato a parlare tramite qualcuno me lo hanno detto in faccia: "qui assumiamo per conoscenza" e ovviamente per il "conoscente" non conta l'età e se il lavoro lo sa svolgere più o meno bene.

si
tante aziende private preferiscono selezionare candidati dalla lista fornita dai dipendenti stessi piuttosto che presi dal mercato
ma non per fare un favore al dipendente
semplicemente perchè vogliono qualcuno di fidato

a te non capita mai di avere bisogno di un miratore, idraulico ecc.?
tu prima di affidarti a caso sul mercato non chiedi ad amici se conoscono qualcuno di bravo?
 
si
tante aziende private preferiscono selezionare candidati dalla lista fornita dai dipendenti stessi piuttosto che presi dal mercato
ma non per fare un favore al dipendente
semplicemente perchè vogliono qualcuno di fidato

a te non capita mai di avere bisogno di un miratore, idraulico ecc.?
tu prima di affidarti a caso sul mercato non chiedi ad amici se conoscono qualcuno di bravo?

Ok ma allora possiamo eliminare direttamente i centri per l'impiego, le agenzie interinali e tutti i siti web di annunci di lavoro, tanto basta sentire uno che già lavora in azienda e fidarsi di quello che mi dice quando mi indica un candidato.
Scherzi a parte intendevo dire che in questa maniera si chiudono molte porte per le persone che hanno voglia di lavorare e sanno fare il loro lavoro perché tanto il posto è assicurato per "l'amico dell'amico" che magari non ha mai fatto quel lavoro in vita sua (non parlo di lavori specialistici) e di voglia ne ha poca. Di esempi ne ho visti diversi quando lavoravo di gente che occupa posti che nelle ricerche necessitano di certe caratteristiche ma poi nella pratica non le hanno e non supererebbero quasi sicuramente una selezione seria e imparziale (e sottolineo imparziale).
 
Io dopo la laurea ho cercato lavoro per 3 anni, ovviamente mai trovato. Aggiungo che per lavoro intendo lavoro, non insurance consultant ( venditore di polizze), credit collector ( recupero credito call center), corporate affairs ( segretario), e tutti gli altri nomi inglesi ed altisonanti inventati apposta per confonderti e darti l'illusione di qualcosa che non esiste. Per carità, sono laureato in legge quindi è solo colpa mia, un po' anche di mia madre in realtà che non mi ha fatto un TSO quando ho pagato la tassa d'iscrizione, ma tant'è.
In Italia resta solo chi ha una rendita da posizione, il resto leva le tende, se interessato al lavoro ovviamente. Altrimenti arrabattandosi si riesce lo stesso a vivere dignitosamente, con una qualità della vita che in pochi altri paesi al mondo ho riscontrato
 
Io dopo la laurea ho cercato lavoro per 3 anni, ovviamente mai trovato. Aggiungo che per lavoro intendo lavoro, non insurance consultant ( venditore di polizze), credit collector ( recupero credito call center), corporate affairs ( segretario), e tutti gli altri nomi inglesi ed altisonanti inventati apposta per confonderti e darti l'illusione di qualcosa che non esiste. Per carità, sono laureato in legge quindi è solo colpa mia, un po' anche di mia madre in realtà che non mi ha fatto un TSO quando ho pagato la tassa d'iscrizione, ma tant'è.
In Italia resta solo chi ha una rendita da posizione, il resto leva le tende, se interessato al lavoro ovviamente. Altrimenti arrabattandosi si riesce lo stesso a vivere dignitosamente, con una qualità della vita che in pochi altri paesi al mondo ho riscontrato

Che tipo di rendite hai ora (supponendo che riesci a condurre una vita decente senza lavorare)?
 
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