Intesa San Paolo vol.46 - secondo l'IA LUDOPATICA va certo a 4! o siiiii.....

Boom di acquisti sui titoli delle banche europee, ma c’è anche un rialzo notevole delle posizioni short accumulate contro di essi. E’ quanto emerge da un report di Hazeltree che è stato riportato dall’agenzia di stampa Reuters.

Il quadro è contrastato: da un lato c’è chi punta sulle azioni, dopo le trimestrali appena rese note che, a dispetto di chi temeva numeri deludenti – dovuti a una Bce che sembra avere deposto l’ascia brandita a colpi di rialzi dei tassi contro l’inflazione, ma anche al rialzo delle remunerazioni sui conti dei clienti – si sono confermate più che solide.

Dall’altro lato la paura che la redditività del settore bancario europeo sia destinata a indebolirsi ha portato gli short seller a darsi da fare, accumulando posizioni ribassiste su alcuni titoli in particolare.

Tra questi c’è anche un nome italiano: Intesa SanPaolo, la banca italiana gestita dal ceo Carlo Messina.
 
Ciao e grazie a chi vorrà rispondere: ma col buyback di Giugno (quando sarà?) è prevedibile un ulteriore aumento del valore delle azioni o il valore attuale (in parte) lo sta già incorporando?
 
Ciao e grazie a chi vorrà rispondere: ma col buyback di Giugno (quando sarà?) è prevedibile un ulteriore aumento del valore delle azioni o il valore attuale (in parte) lo sta già incorporando?
Quando una notizia diviene pubblica, il mercato la metabolizza in automatico.
 
Hanno tempo fino ad ottobre non influenzerà affatto le quitazioni
 
Influenzerà quanto si prenderà per ogni azione sui futuri dividendi
 
Scusate, chiedo ai più esperti. Come mai il ptb dei titoli bancari è spesso sotto la parità mentre quello di altri titoli parecchio sopra? Cioè, anche nei periodi felici i titoli bancari viaggiano alla pari (come ora per Intesa, ad esempio). Ma non dovrebbero avere fondamentali diversi? Se oggi Banca MPS chiude tutto, agli azionisti vanno Euro 1.000 a fronte dei 571 pagati per il proprio titolo. Come mai?
 
Boom di acquisti sui titoli delle banche europee, ma c’è anche un rialzo notevole delle posizioni short accumulate contro di essi. E’ quanto emerge da un report di Hazeltree che è stato riportato dall’agenzia di stampa Reuters.

Il quadro è contrastato: da un lato c’è chi punta sulle azioni, dopo le trimestrali appena rese note che, a dispetto di chi temeva numeri deludenti – dovuti a una Bce che sembra avere deposto l’ascia brandita a colpi di rialzi dei tassi contro l’inflazione, ma anche al rialzo delle remunerazioni sui conti dei clienti – si sono confermate più che solide.

Dall’altro lato la paura che la redditività del settore bancario europeo sia destinata a indebolirsi ha portato gli short seller a darsi da fare, accumulando posizioni ribassiste su alcuni titoli in particolare.

Tra questi c’è anche un nome italiano: Intesa SanPaolo, la banca italiana gestita dal ceo Carlo Messina.
Io vedo solo Bridgewater che ha aperto una posizione short su isp per lo 0,49%. E' grossetta come posizione ma sono gli unici se escludi i piccoli, almeno a me così sembra, correggimi se sbaglio.
 
Ultima modifica:
Tra le blue chip che oggi non sono riuscite a muoversi nella stessa direzione del Ftse Mib troviamo anche Unicredit.

Unicredit cala dopo due sedute in positivo​

Il titolo, dopo due giornate consecutive con il segno più e dopo aver chiuso la sessione di venerdì con un frazionale rialzo dello 0,08%, oggi ha ceduto il passo alle vendite, accusando la peggiore performance nel settore bancario.

Unicredit è stato fotografato al close a 35,88 euro, con una flessione dello 0,4% e oltre 6,7 milioni di azioni passate di mano, contro la media degli ultimi 30 giorni pari a poco meno di 9 milioni.

Unicredit: spunti dall’intervista al CEO​

Il titolo non ha trovato alcun sostegno nelle dichiarazioni rilasciate dall’AD del gruppo nel weeek-end.

Nell’intervista pubblicata da Milano Finanza sabato scorso, il CEO Andrea Orcel si è concentrato principalmente sul risiko bancario in Italia e Europa, dove viene ribadita ancora una volta la complessità di fare operazioni che creino valore.

Questo alla luce di un contesto regolatorio complesso, e in assenza dell’Unione Bancaria, e di valutazioni su potenziali target che già riflettono l’appeal speculativo.

Quanto agli altri spunti emersi dall’intervista, si segnala che l’M&A tra banche può essere utile per acquisire nuove quote di mercato difficilmente ottenibili organicamente e per estrarre sinergie.

Questo richiede compatibilità dei network e sovrapposizioni non eccessive.


L’AD ha fatto sapere che Banca Monte Paschi sarebbe stata una banca complementare con Unicredit e che quest’ultima valuta operazioni di crescita inorganica in tutti i mercati in cui è presente.

In caso non venga individuato un target, Unicredit continuerà a comprare azioni, indicando come il titolo abbia ancora molto valore inespresso.

Unicredit: la view di Equita SIM e di HSBC​

Dopo l’intervista rilasciata dall’AD Orcel, gli analisti di Equita SIM hanno deciso di confermare la raccomandazione “buy” su Unicredit, con un prezzo obiettivo a 41 euro.

A puntare sul titolo è anche HSBC che proprio oggi ha rinnovato l’invito ad acquistare, con un target price alzato da 39 a 43,5 euro.

Secondo il broker, il titolo è sottovalutato e vanta un rapporto rischio/rendimento ancora interessante.

Unicredit: Morgan Stanley e Berenberg alzato il target​

A rivedere la valutazione di Unicredit sono stati anche i colleghi di Berenberg, che hanno ribadito il rating “buy”, con un fair value rivisto da 38 a 44 euro.

Anche secondo gli esperti di questo broker la valutazione di Unicredit si conferma attraente, con il titolo che merita un premio sul settore rispetto all’attuale sconto del 5% a cui tratta.

Unicredit: per UBS può salire fino a 48 euro​


Bullish anche la view diUBS che suggerisce l’acquisto del titolo, con un prezzo obiettivo rivisto verso l’alto da 45,5 a 48 euro, valore che implica un potenziale di upside di quasi il 34% rispetto alle quotazioni correnti a Piazza Affari.

Dopo i conti trimestrali, la banca elvetica ha rivisto al rialzo le stime di eps del 3%-4%
 
Io vedo solo Bridgewater che ha aperto una posizione short su isp per lo 0,49%. E' grossetta come posizione ma sono gli unico se escludi i piccoli, almeno a me così sembra, correggimi se sbaglio.
Non ti so dire,
di solito utilizzo il sito della consob, per vedere le PNC,
ma in questo momento non è raggiungibile !!!! :eek:
 
Hanno tempo fino ad ottobre non influenzerà affatto le quitazioni
Perchè dici che non influenzerà la quotazione? Questo va ad aggiungersi alle buone basi che B. Intesa ha posto in questi ultimi due anni. Quindi, se non succede qualche imprevisto inopportuno la quotazione è destinata a salire e non di poco quest'anno e nel '25, e forse anche nel '26. Che sia la volta buona che la sua valutazione stabile lascia le iniziali 2 e3?
 
Perchè dici che non influenzerà la quotazione? Questo va ad aggiungersi alle buone basi che B. Intesa ha posto in questi ultimi due anni. Quindi, se non succede qualche imprevisto inopportuno la quotazione è destinata a salire e non di poco quest'anno e nel '25, e forse anche nel '26. Che sia la volta buona che la sua valutazione stabile lascia le iniziali 2 e3?
Influenzerà al massimo in termini di minor numero di azioni in circolazione da distribuire DVD.
Per quanto riguarda la quotazione seguirà la sua strada bella o brutta che sia.
Da maggio ad ottobre sai quante cose accadranno.
 
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ISP 15'
:fiufiu::sleep::fiufiu::sleep:
 
Se parte poco poco un po' di speculazione su Intesa......




In un’intervista a Bloomberg Tv, il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato che "serve un consolidamento europeo" e che non si opporrebbe a un’ipotesi di fusione tra gli spagnoli di Santander e Société Générale.
"Agire da europei vuol dire avere necessità di un consolidamento europeo" la risposta che ha dato il presidente francese Emanuel Macron a chi gli chiedeva se si sarebbe opposto a un’ipotetica aggregazione bancaria tra Société Générale e la spagnola Santander.
Il presidente francese ha aperto all’ipotesi di fusioni cross border tra banche dell’Eurozona più volte auspicate dalla Vigilanza Bce, ma finora mai realizzate. Dichiarazioni che esprimono una volontà politica nell’accelerazione dell’integrazione europea.
 
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scontro diretto e volumi buoni...
bene...
 
ha superato il massimo pluriennale a 3,6540 di luglio 2015....nessuno commenta?
Io festeggio !!!:ubriachi:
 
speriamo che dopo dividendo non ci sia una fase lunga di stallo. I dati sembrano buoni per cui un po' di spazio ci sta ancora di up-size. Anche se UCG trovo abbia più margine di risalita con una politica più aggressiva e intelligente di ISP
 
Festeggiate vendendo?
Io non ci penso proprio,
il 2024 non sarà come il 2023 (perchè molto probabilmente a giugno, ci sarà un primo taglio dei tassi),
ma sarà in ogni caso, un buon anno.
 
il 24 e il 25 dovrebbero andar bene. I tagli dei tassi sono previsti; ma i risultati saranno ancora buoni. Prima o poi uno storno arriverà e desumo anche consistente. Il target price medio è 3.86 per cui ci stiamo avvicinando
 
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