Investire in Opzioni

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

    Per continuare a leggere visita questo LINK
Non a piacimento. La fisica statistica si applica a sistemi statici o quasistatici, ad es. diffusione. 1- L'applicazione a sistemi turbolenti è poco scientifica.

Diceva un prof. che gli scienziati hanno mandato l'uomo sulla luna e le sonde nel cosmo 2- ma non hanno saputo trovare l'equazione dell'acqua che esce velocemente dalla bottiglia causando il risucchio.

1- però i motori funzionano e sono prevedibili, grazie quei ai modelli.

2- E se possiamo scriverci attraverso PC lo dobbiamo all'uomo andato sulla luna.

Lascia che della pratica e dei sistemi fisici, con tutte le sue limitazioni, se ne occupi chi ci lavora (NASA, airbus, CNH, Cantieri navali, palazzi, dighe e sedie, ecc.).
(Un libro di fluidodinamica è un libro di fluidodinamica, le equazioni e le applicazioni non cambiano a seconda dell'autore e il risultato, se segui le istruzioni, è sempre lo stesso e ripetibile all'infinito).
 
Ultima modifica:
Ho una questione che mi gira in testa e mi piacerebbe sapere se qualcuno ha gia' provato una risposta.
Data una equity, ricavata da una precisa strategia di trading su uno o piu' sottostanti, esiste sempre una strategia di trading in opzioni sugli stessi sottostanti e sullo stesso arco temporale tale che la equity migliora sia in termini di performance assoluta che di max drawdown, a parita' di capitale impiegato?
In parole piu' semplici: se abbiamo un trading system che funziona, e' sempre possibile migliorarlo inserendo opzioni nel portafoglio?
 
Ho una questione che mi gira in testa e mi piacerebbe sapere se qualcuno ha gia' provato una risposta.
Data una equity, ricavata da una precisa strategia di trading su uno o piu' sottostanti, esiste sempre una strategia di trading in opzioni sugli stessi sottostanti e sullo stesso arco temporale tale che la equity migliora sia in termini di performance assoluta che di max drawdown, a parita' di capitale impiegato?
In parole piu' semplici: se abbiamo un trading system che funziona, e' sempre possibile migliorarlo inserendo opzioni nel portafoglio?
ti risponderanno altri piu esperti di me, ma mettere un "sempre" di default stimola la risposta "no" in automatico (giusto o sbagliato che sia) :)

Cio premesso, a naso direi di no:
le opzioni dipendono "troppo" dalla volatilità e se nel TS non ne hai tenuto conto sicuramente sbatti il naso. Ma anche avendola considerata penso sia difficile.

Però si potrebbe esplorare la possibilità, nel caso in cui il sottostante sia estremamente liquido ed siano anche estremamente liquide le opzioni relative (penso a SPY, per es.) si sostituire il sottostante con un per esempio +C -P.
Se apri chiudi esattamente come fosse il sottostante, al piu ci smeni il doppio di commissioni.
Se invece arrivato ad un certo punto della salita chiudi la P, guadagni un qualcosa sulla P e la C ti fa da Stop loss implicito, avendo cmq un minimo gain.
Ma sarebbe da approfondire, sempre che @Cren, @Imar, @Blacksmith. o altri non lo abbiano già fatto.
Risulterebbe cmq un caso particolare, viste le premesse.

C
 
ti risponderanno altri piu esperti di me, ma mettere un "sempre" di default stimola la risposta "no" in automatico (giusto o sbagliato che sia) :)

Cio premesso, a naso direi di no:
le opzioni dipendono "troppo" dalla volatilità e se nel TS non ne hai tenuto conto sicuramente sbatti il naso. Ma anche avendola considerata penso sia difficile.

Però si potrebbe esplorare la possibilità, nel caso in cui il sottostante sia estremamente liquido ed siano anche estremamente liquide le opzioni relative (penso a SPY, per es.) si sostituire il sottostante con un per esempio +C -P.
Se apri chiudi esattamente come fosse il sottostante, al piu ci smeni il doppio di commissioni.
Se invece arrivato ad un certo punto della salita chiudi la P, guadagni un qualcosa sulla P e la C ti fa da Stop loss implicito, avendo cmq un minimo gain.
Ma sarebbe da approfondire, sempre che @Cren, @Imar, @Blacksmith. o altri non lo abbiano già fatto.
Risulterebbe cmq un caso particolare, viste le premesse.

C

Ah ok, tu in pratica costruisci il sottostante sintetico. Potrebbe avere un senso. Il problema si tradurrebbe: si puo' stabilire una regola per chiudere la put (a seconda della equity in questione) che in media mi consente di trarre piu' profitto rispetto a comprare il sottostante?
Secondo me si ma... sto overfittando?
 
Ah ok, tu in pratica costruisci il sottostante sintetico. Potrebbe avere un senso. Il problema si tradurrebbe: si puo' stabilire una regola per chiudere la put (a seconda della equity in questione) che in media mi consente di trarre piu' profitto rispetto a comprare il sottostante?
Secondo me si ma... sto overfittando?

Avresti piu problemi con un sintentico che poi mozzi.
- quando chiudi la venduta
- quanto delta perdi a rimanere con la sola comprata
il sottostante ha delta 1, le ATM 0,5+0,5; chiudi una parte ti resta un qualcosa che è meno di 1.
Se era la "giocata" del secolo ti perdi una fetta di guadagno.
mah, come scrivevo sarebbe da approfondire se ne vale la pena.
Se la strategia di partenza è davvero vincente al piu puoi pensare a scalare , ma non ne so abbastanza

C
 
In parole piu' semplici: se abbiamo un trading system che funziona, e' sempre possibile migliorarlo inserendo opzioni nel portafoglio?

Se hai un trading system che funziona, ed il se è SE, le opzioni a mio parere non sono lo strumento più efficiente per massimizzare la strategia
 
Se hai un trading system che funziona, ed il se è SE, le opzioni a mio parere non sono lo strumento più efficiente per massimizzare la strategia

Dipende anche da cosa trada il trading system.
Se trada la direzionalità e basta è ovvio che le opzioni sono assolutamente inadatte ma funziona molto meglio lo strumento lineare.
Se trada invece altre variabili che si trovano solo nelle opzioni allora è lo strumento lineare a non essere assolutamente adatto.

Il fatto poi di creare un sottostante sintetico con le opzioni (-put e +call) per trarre un "vantaggio" operativo rispetto all'entrata con uno strumento lineare come un future, è solo una illusione.
Se io compro call atm e vendo put atm creo di fatto un long future sintetico formato da due opzioni con delta di 0.50 che sommandosi fanno un delta 1.00.
Quindi, se per assurdo apro due posizioni, una con un Future ed una con -put e + call, ed il prezzo mi sale fino a far diventare il delta della call 1 ed il delta della put 0, a quel punto posso chiudere la put in guadagno ed avere una call a costo zero ma che ho pur sempre comprata usando il premio della put.
Ma la stessa cosa la ottengo anche se compro direttamente il future che ha delta 1,00 ed il prezzo si muove dello stesso delta 0.5 a favore. In questo caso posso comprare la put con i guadagni fatti con il future ed avrei ugualmente una long call sintetica a costo zero con la put pagata dallo stesso guadagno che nel caso precedente mi ha fatto acquistare a zero la call.
 
Dipende anche da cosa trada il trading system.
Se trada la direzionalità e basta è ovvio che le opzioni sono assolutamente inadatte ma funziona molto meglio lo strumento lineare.
Se trada invece altre variabili che si trovano solo nelle opzioni allora è lo strumento lineare a non essere assolutamente adatto.

Prendiamo ad esempio la covered call che mi e' stata suggerita nel thread di Eni in quanto possessore. Se la equity del trading system ha un andamento regolare, cioe' sale senza troppi sbalzi, perche' non affiancare al sottostante la vendita continua di call per incassare un dividendo extra?
Anzi, si potrebbe anche aggiungere qualche long put "gratis" con parte dei premi incassati dalle call per limitare il drawdown.
 
Prendiamo ad esempio la covered call che mi e' stata suggerita nel thread di Eni in quanto possessore. Se la equity del trading system ha un andamento regolare, cioe' sale senza troppi sbalzi, perche' non affiancare al sottostante la vendita continua di call per incassare un dividendo extra?
Anzi, si potrebbe anche aggiungere qualche long put "gratis" con parte dei premi incassati dalle call per limitare il drawdown.
Perché tutte le volte che ENI sale a cannone più di quanto fosse prezzato nelle Call ti perdi il rialzo.

Sono strategie diverse (come mettere un take profit troppo stretto), non c'è alcun vantaggio matematico ma solo la scelta di esporsi a rischi differenti se si ritiene che sia vantaggioso farlo.
 
Prendiamo ad esempio la covered call che mi e' stata suggerita nel thread di Eni in quanto possessore. Se la equity del trading system ha un andamento regolare, cioe' sale senza troppi sbalzi, perche' non affiancare al sottostante la vendita continua di call per incassare un dividendo extra?
Anzi, si potrebbe anche aggiungere qualche long put "gratis" con parte dei premi incassati dalle call per limitare il drawdown.

Una covered call non è altro che una short put quindi io tutti questi vantaggi operativi non li vedo, anzi, vedo un impiego ancora maggiore del capitale.
Casomai, una alternativa operativa valida è comprare semplicemente call deep itm a scadenze lunghissime, e su queste vendere mensilmente call otm in modo che, perlomeno il valore temporale cerchi di fartelo ripagare dal mercato. L'esposizione di capitale è senz'altro minore, hai di fatto uno stop loss implicito ed una rendita continua dalla vendita mensile di call.
Ovviamente, vendere call detenendo sottostante non permette di approfittare dei forti rialzi che potrebbe subire il prezzo ma equivale ad una sorta di take profit oltre il quale ci si può ritenere soddisfatti.
 
Casomai, una alternativa operativa valida è comprare semplicemente call deep itm a scadenze lunghissime, e su queste vendere mensilmente call otm in modo che, perlomeno il valore temporale cerchi di fartelo ripagare dal mercato. L'esposizione di capitale è senz'altro minore, hai di fatto uno stop loss implicito ed una rendita continua dalla vendita mensile di call.
Ovviamente, vendere call detenendo sottostante non permette di approfittare dei forti rialzi che potrebbe subire il prezzo ma equivale ad una sorta di take profit oltre il quale ci si può ritenere soddisfatti.
La "poor man covered Call" non tramonta mai OK!
 
La "poor man covered Call" non tramonta mai OK!

Ci ho fatto anche un video sulla covered call dell'uomo povero ed ho fatto degli aggiustamenti ridefinendola come "La covered call del genovese"...... :D

screenshot.1643372349.jpg
 
Ultima modifica:
buongiorno a tutti, sono nuovo del forum e anche neofita nell'investimento in opzioni. Mi sto approcciando a questo mondo per cercare di crearmi una rendita mensile (l'obiettivo annuo sarebbe un rendimento del 20%-30%) attraverso il selling di naked put su sottostanti Usa di qualità (buon PEG e dividend yield), così in caso di assegnazione si può gestire la situazione; evitando inoltre di usare la leva. Sto per aprire un conto su IB e ho testato in parallelo il sito Power Options che fornisce picks giornalieri su opzioni settimanali o mensili. Volevo chedere se qualcuno di voi conosce questo sito e se ha qualche opinione da condividere rispetto a questo approccio.
 
buongiorno a tutti, sono nuovo del forum e anche neofita nell'investimento in opzioni. Mi sto approcciando a questo mondo per cercare di crearmi una rendita mensile (l'obiettivo annuo sarebbe un rendimento del 20%-30%) attraverso il selling di naked put su sottostanti Usa di qualità (buon PEG e dividend yield), così in caso di assegnazione si può gestire la situazione; evitando inoltre di usare la leva. Sto per aprire un conto su IB e ho testato in parallelo il sito Power Options che fornisce picks giornalieri su opzioni settimanali o mensili. Volevo chedere se qualcuno di voi conosce questo sito e se ha qualche opinione da condividere rispetto a questo approccio.

posso riportarti due frasi, che penso siano in tema sui punti in rosso:
Entries are easy because any clown can buy a lottery ticket, but exits separate winners from losers (A. Elder)
If your motivation is monthly returns, don’t trade at all. You can’t force the market to give you monthly returns...(M.H. Benflika)

C
 
effettivamente mi sono espresso con leggerezza, e con il trading e i traders veri non si scherza...qualche osservazione su Power Options?
 
Power options mai sentito.

Ripartiamo dall'ultima immagine:
brownian stock.png
La scelta del moto browniano per modellizzare i prezzi ha una ragione intuitiva che può essere derivata dall'immagine allegata, ma anche basi più solide che sintetizzo e semplifico di seguito e permettono di costruirci sopra quanto di teorico e pratico ne conseguirà, oltre a consentire di visualizzare il passaggio dalla normalità del moto browniano alla lognormalità dei prezzi e quindi al moto browniano geometrico
Partiamo da un esempio che serve a introdurre un importante concetto statistico.
Immaginiamo che in Italia ci sia un concorso pubblico con esame orale che si tenga in varie sedi, con 100 partecipanti in ogni sede, ogni partecipante tenta il concorso in più sedi perchè il concorso si tiene non contemporaneamente, ma in piu sessioni senza limitazioni alle volte in cui si può partecipare. Dagli scorsi anni so che il voto medio conseguito dai partecipanti è 50 con una deviazione standard 10. So che passano alla seconda prova tutti coloro che ottengono un voto pari o superiore a quello medio di ogni sede del concorso. Ad esempio anche se il voto medio tra tutti i partecipanti in italia è 50, se nella sede di Milano il voto medio è stato 55 ed io ho partecipato qui ottenendo 54, vengo bocciato.
Come faccio a sapere quante probabilità ho di essere promosso avendo conseguito un voto ad esempio di 52 che mi viene comunicato appena dopo l'orale ma non sapendo ancora quanto è stato il voto medio della mia sede di concorso?
Posso considerare tutti i partecipanti al concorso come la popolazione statistica e le sedi come dei campioni statistici con numerosità n=100 estratti dalla popolazione. So che la distribuzione delle medie dei singoli campioni tende ad una distribuzione normale qualunque sia la distribuzione della popolazione stessa (la popolazione originale può avere ad esempio una distribuzione con due mode, logaritmica, ecc., non importa, le medie dei campioni si distribuiranno sempre secondo la gaussiana).
Tale distribuzione delle medie avrà media che tende alla media della popolazione e deviazione standard data dalla deviazione standard della popolazione diviso la radice quadrata della numerosità del campione.
Quindi se faccio la media dei voti di ogni singola sede questi valori ottenuti avranno a loro volta media = 50 e deviazione standard = 10/radice di 100 = 1.
So che questa distribuzione con media 50 e dev st 1 è una distribuzione normale e posso calcolare lo z score di 52 (posso cioè calcolare a quante deviazioni standard dalla media si trova il mio punteggio) →
(52-50)/1= 2.
Quindi 52 si trova a 2 deviazioni standard da 50 e quindi ho più del 95% di probabilità di passare la prova. Detto in altri termini sfruttando le caratteristiche della normale ho calcolato la probabilità che il mio campione abbia una media minore di 52 cosa che mi permette di passare la prova.
Quella esposta è una applicazione del teorema del limite centrale che pone come presupposti l'indipendenza dei campioni estratti ed una sufficiente numerosità del campione stesso, in particolare maggiore è l'asimmetricità della popolazione più grande deve essere il campione per ottenere una distribuzione normale delle medie. Nell'esempio l'indipendenza viene garantita dal fatto che i candidati tentano il concorso in varie sedi quindi è come se si reinserisse un numero nell'urna dopo un'estrazione.
Come è intuitivo all'aumentare delle dimensioni dei campioni sarà sempre più probabile avere media dei campioni coincidente con quella della popolazione e di conseguenza deviazione standard della distribuzione delle medie che diventa sempre più piccola (in coerenza con “n” al denominatore), con dispersione dei valori sempre più piccola.

Questo teorema può essere generalizzato dicendo che date delle variabili indipendenti e con la stessa distribuzione di probabilità (come possono essere gli elementi di un campione statistico o una serie di eventi come ad esempio i lanci di una moneta, ogni lancio presenta sempre le stesse probabilità di dare testa o croce ed è indipendente dal risultato precedente), la somma di tali variabili all'aumentare degli addendi mi darà una nuova variabile che tenderà a distribuirsi secondo una gaussiana. L'esempio sopra è un caso particolare che utilizza le medie, che non sono altro che delle somme pesate.
Quindi se ad ogni lancio di una moneta assegniamo 1 per testa e 0 per croce, 10 volte testa di seguito mi daranno 10 come somma, perciò in questo caso la variabile assumerà valore 10. Il lancio di 10 volte croce mi darà zero. Ripetendo più volte i 10 lanci avrò una distribuzione delle occorrenze con i valori 0 e 10 agli estremi della distribuzione. Alla lunga la frequenza più alta l'avrò in corrispondenza di 5 (cioè le volte che ho ottenuto metà lanci croce e metà testa) con una cosiddetta distribuzione binomiale. La distribuzione binomiale rappresenta la distribuzione di probabilità di prove ripetute indipendenti quando i risultati di ciascuna prova sono solo due. Nel caso particolare in cui gli “outcome” del lancio della moneta hanno la stessa probabilità di verificarsi (p=0,5) se aumento le “dimensioni” della variabile passando a 100, 1000, 10mila 100mila ecc. lanci per volta e aumento il numero delle prove, la distribuzione tenderà ad una normale. Notare che ho dato valori 0 e 1 ai risultati del lancio della moneta, ma potevo assegnare altri valori, la distribuzione non sarebbe cambiata.
binomial.png

Consideriamo ora i prezzi di una azione.
Un mercato efficiente almeno nella forma debole presuppone l'indipendenza del prezzo al tempo t rispetto a quello al tempo t-1, (come detto sono messi fuori gioco da questo presupposto analisi tecnica ed indicatori di momentum), qualunque sia l'intervallo delta t scelto.
Il prezzo è la nostra variabile indipendente. Se inizialmente poniamo
1) la possibilità che i prezzi possano scendere sotto lo zero
2) una ipotesi di linearità del cambiamento del prezzo, cioè che il prezzo può muoversi verso l'alto o verso il basso di un valore costante (+ oppure – “c” che è il valore costante) nell'intervallo di tempo.
è quindi possibile applicare il teorema del limite centrale con gli incrementi ed i decrementi che rappresentano le variabili che si sommano algebricamente ed il prezzo che rappresenta la variabile risultante dalle somme e che assume una distribuzione normale al crescere degli incrementi/decrementi, cosa che avviene rimpicciolendo gli intervalli di tempo scelti all'interno dell'orizzonte temporale.
Quanto detto è possibile visualizzarlo con la macchina di Galton:

galton normal.png

Le biglie cadono da una sorta di imbuto e vengono deviate nei punti di decisione (le punte degli ostacoli triangolari) a sinistra o a destra con uguale probabilità 0,5. La distribuzione normale creata dal tabellone riflette gli effetti addittivi del teorema del limite centrale. Se la punta di un triangolo è a distanza x dal bordo sinistro della tavola (questa distanza immaginiamo sia il prezzo), le punte dei triangoli a destra e a sinistra sotto di esso sono poste a x + c e x – c. (nell'immagine agli estremi avremo x+10c e x-10c poiché ci sono 10 file di triangoli che rappresentano le variabili che si sommano).

Abbiamo praticamente costruito il famoso random walk rappresentato dall'andamento dei prezzi ponendo prezzo iniziale uguale a x; abbiamo che le variabili casuali sono rappresentate dagli spostamenti all'insù +c e all'ingiù -c con uguale probabilità=0,5.
All'aumentare delle variabili, ovvero delle file della macchina di galton, avremo una normale.
Si dimostra che il moto browniano rappresenta il limite di un random walk a passi infinitesimi in cui un intervallo di tempo viene suddiviso indefinitamente in sotto intervalli sempre più piccoli.

In ultima analisi posta l'efficienza debole di mercato, la scelta della distribuzione normale per rappresentare la variabilità dei prezzi è una naturale conseguenza.

Da qui possiamo anche fare finalmente il passo ulteriore dalla distribuzione normale a quella lognormale.

1)Sappiamo che i prezzi non vanno sotto zero
2)Sappiamo che il prezzo di una azione cresce in modo proporzionale a sé stesso.

Con questo voglio dire che l'ipotesi di una crescita costante di ad esempio 2 dollari all'anno non regge. Ciò che misura la crescita del titolo è il rendimento percentuale.
Affinchè questo si mantenga costante la crescita del prezzo in termini assoluti deve aumentare di anno in anno. Nel 2020 il titolo valeva 100, a fine anno 120, con aumento del 20%. Nel 2021 per mantenere la stessa crescita del 20% devo aumentare non di 20 ma di 24.
Quindi non abbiamo un effetto addittivo ma moltiplicativo. Nell'esempio sopra a fine 2021 il titolo vale 144. Cioè invece di avere 100 (prezzo a inizio 2020) + 20 + 20=140; abbiamo 100*1,2*1,2=144.
Dobbiamo perciò adeguare la macchina di Galton alla moltiplicatività dei rendimenti.
galton lognormal.png
Questa volta se la punta di un triangolo è a distanza x dal bordo sinistro della tavola, le punte dei triangoli a destra e a sinistra sotto di esso sono poste a
x*c e x/c, con le biglie che vengono deviate nei punti di decisione sempre con uguale probabilità 0,5. Per mantenere le proporzioni è necessario allungare i triangoli a sinistra di quelli centrali e accorciare queeli a destra (il contrario per chi guarda).
Allo stesso modo aumentando il numero di variabili ovvero le file di triangoli la distribuzione assumerà la forma di una lognormale a causa della versione moltiplicativa del teorema del limite centrale, la cosiddetta Gibrat's Law (in origine pensata per modellare la crescita di una azienda che dovrebbe seguire la distribuzione di probabilità lognormale).
Ora se aumentiamo sempre più le file della macchina di Galton arriviamo a simulare una capitalizzazione continua. Se ricordiamo la formula, il titolo cresce ad un tasso (1+1/n)^n. Dove n è il numero di periodi all'interno di un anno in cui la crescita viene composta. Per n che diventa sempre più grande fino ad infinito, (1+1/n)^n diventa il numero di Eulero “e”. Quest'ultimo non è altro che il tasso di crescita continua al tasso del 100% in un anno.
Da questo punto così come fatto col moto browniano è possibile arrivare a “formalizzare la formula” del moto geometrico browniano che è quello che finisce direttamente nell'equazione di BS. Così come la distribuzione lognormale rappresenta la distribuzione di una variabile il cui logaritmo si distribuisce secondo una gaussiana; allo stesso modo il logaritmo del moto geometrico browniano segue un moto browniano. Si potrà visualizzare la cosa graficamente.

Arrivati a questo punto il mio pensiero è:
Posta l'ipotesi di non arbitraggio, BS non fa altro che definire il modo in cui deve essere effettuato il delta hedging.
Alla fine il suo compito è questo e, data una certa volatilità, il delta dipende da come si ipotizza sia la distribuzione di probabilità del sottostante. Considerato tutto quello detto sopra la scelta migliore sarebbe effettivamente la normale (o meglio BS considera che i logaritmi dei rendimenti abbiano una distribuzione normale, i prezzi ne hanno una lognormale come visto) che a sua volta presuppone un random walk simmetrico (con drift).
Ma concretamente quali sono le cause dello skew? Una disorganizzata spinta psicologica a portare su o giù il prezzo di certi strike oppure una dinamica derivante da come di volta in volta si struttura la domanda e l'offerta da parte degli attori del mercato in base a precise strategie e ruoli? Penso sempre all'sp500, non alle singole azioni con i fattori idiosincratici.
Non so se riesco a rendere ciò che voglio dire.
 
Ultima modifica:
buongiorno a tutti, sono nuovo del forum e anche neofita nell'investimento in opzioni. Mi sto approcciando a questo mondo per cercare di crearmi una rendita mensile (l'obiettivo annuo sarebbe un rendimento del 20%-30%) attraverso il selling di naked put su sottostanti Usa di qualità (buon PEG e dividend yield), così in caso di assegnazione si può gestire la situazione; evitando inoltre di usare la leva.
Personalmente mi sono già espresso sui rischi e le insidie di queste strategia e non voglio tornare sulle tecnicalità delle Put, quindi preferisco risponderti in merito alla scelta dei sottostanti che è la cosa realmente interessante.

  • Le aziende di "qualità", ovvero fattore quality, generalmente non si classificano mediante PEG e DY. Di solito questo universo è caratterizzato da elevato RoE, elevato rapporto tra EBIT e fatturato e debito netto basso rispetto all'EBITDA. Con quel criterio tu ti inserisci nel braccio di ferro tra growth e value;
  • per essere pignolo, vada classificare le aziende con i dati di bilancio "storici" se si tratta di segmentare il mercato per fattori. Ma, se devi andare a valutare la singola azienda, ciò che conta sono il costo del capitale implicito e il tasso di crescita implicito nei prezzi attuali, non quelli "passati" da bilancio. Sono quelli, infatti, a dirti quanto stai pagando il rendimento atteso che ti porti a casa in caso di assegnazione delle Put. Per avere un riferimento per il primo termine, ricordati che in pratica devi caricare un premio al rischio sulla curva dei tassi di interesse del LIBOR. In prima approssimazione, puoi caricare il quadrato della volatilità implicita di lungo termine (è quasi un lower bound) e da lì risolvere per il tasso di crescita implicito: a parità di costo del capitale, per entrare Delta positivo vorrai che questo valore sia sempre il più basso possibile;
  • attenzione che saltare a bordo di un fattore è comunque una scommessa di catturare un trend duraturo. Durante la pandemia il mercato voleva saperne solo di tecnologici ad alta crescita, ovviamente sia per un discorso di quote di mercato in un mondo pandemico-digitale ma soprattutto per il livello infimo dei tassi di interesse che hanno dato un peso enorme alla promessa di flussi di cassa futuri. Da quando è partito il rialzo dei tassi per inflazione fuori controllo (cioè da poco prima che nessuno credesse più alle cazzate di Powell e che le minute della Fed mostrassero una grossa propensione a smantellare il bilancio :D) il mercato vuole solo value...
  • Quality ha retto bene per diverso tempo e ci sono anche dei buoni motivi teorici per giustificare certi rendimenti attesi, il mio suggerimento è semplicemente quello di tenere sotto controllo ciò che il mercato vuole come fattore e di non fossilizzarsi acriticamente su un fattore specifico;
  • ti manca un criterio per valutare la volatilità implicita. Certo che puoi "spiegare" un eventuale premio mediante il confronto con la volatilità storica, ma ti sfuggeranno terribilmente le earnings release o l'asimmetria nel comportamento della volatilità. Quindi occhi aperti, che vendere Put con l'illusione che la volatilità implicita sia cara perchè ti sei perso il fatto che tra 10 giorni riportano vuol dire divertirsi a prendere schiaffoni. Come regola generale, se la struttura a termine della volatilità implicita ATM ha una discontinuità importante che la fa andare in backwardation, ti stai perdendo qualcosa (oltre al fatto che andare corto di Vega su struttura in backwardation... insomma... ;)).
 
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Personalmente mi sono già espresso sui rischi e le insidie di queste strategia e non voglio tornare sulle tecnicalità delle Put, quindi preferisco risponderti in merito alla scelta dei sottostanti che è la cosa realmente interessante.

  • Le aziende di "qualità", ovvero fattore quality, generalmente non si classificano mediante PEG e DY. Di solito questo universo è caratterizzato da elevato RoE, elevato rapporto tra EBIT e fatturato e debito netto basso rispetto all'EBITDA. Con quel criterio tu ti inserisci nel braccio di ferro tra growth e value;
  • per essere pignolo, vada classificare le aziende con i dati di bilancio "storici" se si tratta di segmentare il mercato per fattori. Ma, se devi andare a valutare la singola azienda, ciò che conta sono il costo del capitale implicito e il tasso di crescita implicito nei prezzi attuali, non quelli "passati" da bilancio. Sono quelli, infatti, a dirti quanto stai pagando il rendimento atteso che ti porti a casa in caso di assegnazione delle Put. Per avere un riferimento per il primo termine, ricordati che in pratica devi caricare un premio al rischio sulla curva dei tassi di interesse del LIBOR. In prima approssimazione, puoi caricare il quadrato della volatilità implicita di lungo termine (è quasi un lower bound) e da lì risolvere per il tasso di crescita implicito: a parità di costo del capitale, per entrare Delta positivo vorrai che questo valore sia sempre il più basso possibile;
  • attenzione che saltare a bordo di un fattore è comunque una scommessa di catturare un trend duraturo. Durante la pandemia il mercato voleva saperne solo di tecnologici ad alta crescita, ovviamente sia per un discorso di quote di mercato in un mondo pandemico-digitale ma soprattutto per il livello infimo dei tassi di interesse che hanno dato un peso enorme alla promessa di flussi di cassa futuri. Da quando è partito il rialzo dei tassi per inflazione fuori controllo (cioè da poco prima che nessuno credesse più alle cazzate di Powell e che le minute della Fed mostrassero una grossa propensione a smantellare il bilancio :D) il mercato vuole solo value...
  • Quality ha retto bene per diverso tempo e ci sono anche dei buoni motivi teorici per giustificare certi rendimenti attesi, il mio suggerimento è semplicemente quello di tenere sotto controllo ciò che il mercato vuole come fattore e di non fossilizzarsi acriticamente su un fattore specifico;
  • ti manca un criterio per valutare la volatilità implicita. Certo che puoi "spiegare" un eventuale premio mediante il confronto con la volatilità storica, ma ti sfuggeranno terribilmente le earnings release o l'asimmetria nel comportamento della volatilità. Quindi occhi aperti, che vendere Put con l'illusione che la volatilità implicita sia cara perchè ti sei perso il fatto che tra 10 giorni riportano vuol dire divertirsi a prendere schiaffoni. Come regola generale, se la struttura a termine della volatilità implicita ATM ha una discontinuità importante che la fa andare in backwardation, ti stai perdendo qualcosa (oltre al fatto che andare corto di Vega su struttura in backwardation... insomma... ;)).

Scrivere dopo questo post è come andare ad un concorso di cinematografia e vedersi proiettato il proprio film dopo che la giuria ha visto il Padrino:bow:
 
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