Concordo Zirme.
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1. ROIC-WACC < 5,0
2. Fatturato/ Dipendente < 200k euro (valore flessibile, ognuno ne scelga uno a lui/lei congruo)
3. Utile/ Dipendente < 20k euro (vedi sopra)
4. ATTIVO Totale/PASSIVO Totale > 75% (troppo debito --> adc dietro l'angolo e non solo)
5. Z-SCORE by Edward Altman < 1,30
6. PIOTROSKI SCORE < 5
7. DEBITO/CAPITALE NETTO > 100%
8. DEBITO / ATTIVITA' CORRENTI > 1,10
9. EBITDA / SALES < 5-8%
10 QUICK RATIO < 1,20
11 FLOTTANTE < 25 %
12 FLOTTANTE EFFETTIVO (flottante - % flottante detenuta da istituzionali < 15%
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Se qualcuno ha voglia di scrivere qui sotto qualche altro indicatore che non ho menzionato, sarò felice
di leggerlo e metterlo in pratica.
Se siamo in parecchi a contribuire, magari lo trasformiamo in un thread.
Forza ragazzi/e dateci dentro.
Si quelle metriche sicuramente scremano molte ciofeche, però c’è anche il rischio di non individuare molte perle a basarsi troppo sui numeri.
A mio parere basta cercare aziende che accrescono il fatturato di almeno il 20% annuo, con ROIC pre-tasse > 20% (EBIT/Capitale Investito Netto), e poi andare ad analizzare i flussi di cassa operativi per capirne le dinamiche, ed il gioco, quantitativamente parlando, è fatto. Se si guardano queste 3 variabili, si vanno a toccare praticamente tutte le altre metriche contabili sopra elencate: il debito salta all’occhio nell’analisi del capitale investito netto, mentre il quick ratio diventa poco importante se ci sono flussi di cassa e rischia invece di “penalizzare” quelle aziende che hanno ottimi flussi di cassa perché possono far leva sui debiti vs fornitori che sono praticamente debito a costo zero. Per quanto riguarda Piotroski ed Altman, sono figure non semplici da computare e la cui rilevanza è dubbia, tanto vale leggersi le note integrative e capire meglio come funziona il business in questione.
Al massimo si potrebbe andare anche a vedere il grado di leva operativa (se gli utili salgono molto di più del fatturato spesso è dovuto ad alti costi fissi, e questo aumenta il rischio operativo perché va anche nell’altra direzione se il fatturato scende), e l’incidenza dei singoli costi sul fatturato.
Per riassumere, io consiglierei:
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1. FATTURATO: Crescita > circa 20% di anno in anno negli ultimi 3 anni
2. RENDIMENTO DEL CAPITALE INVESTITO (EBIT/CIN): > circa 20% (al minimo >10%)
3. FLUSSO DI CASSA DELLA GESTIONE OPERATIVA: da analizzare attentamente e da capire
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Molto semplice. La maggior parte del tempo dovrebbe essere poi speso nel cercare di capire bene il modello di business, che costi hanno e perché, le prospettive della società, la sua strategia, perché dovrebbe crescere e continuare a fare business a lungo, quanto è grande il mercato di riferimento, qual è il contesto competitivo, quali potrebbero essere i margini una volta raggiunta una fase di maturità, eccetera, così da poter stimare a grandi linee come potrebbe evolversi la situazione nel giro di qualche anno… che alla fine per il valore di ogni società conta molto più il futuro che il passato.
È interessante però l’utilizzo della metrica fatturato per dipendente. Non so quanto sia effettivamente utile, penso che per certi business sia più importanti che per altri, però avrei interesse a leggere qualche parere.
Ah, le cifre per il flottante possono aiutare ad evitare situazioni illiquide però per me conviene vedere i volumi medi e capire anche quanto si ha a disposizione da investire per evitare di rimanere intrappolati per la scarsa liquidità. Però si rischia di perdere moltissime occasioni comprando solo quando il flottante è elevato. Piuttosto, cercherei aziende in cui l’azionista di riferimento conta in azienda e detiene una buona parte delle quote della società, così da ridurre al minimo il problema principale-agente ed utilizzare a pieno la leva degli incentivi, in quanto sicuramente un manager azionista è più allineato agli interessi della società e degli investitori. E storicamente le società gestite dai fondatori sono le più performanti.