Gli istituzionali possono comprare titoli AIM?
Data la capitalizzazione e il settore dovrebbe esserci interesse per questo titolo, non solo da parte dei retail
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Technoprobe debutta bene sull'Egm, in attesa di un'operazione straordinaria
Il colosso dell'ex Aim, leader nel settore delle schede sonda per i chip, balza di quasi il 10% partendo da una base di oltre 3,4 miliardi, che si confronta con 10,7 miliardi di valore di tutto il segmento delle pmi. Il ceo Felici: il passaggio al mercato principale entro 18-24 mesi, non è ancora tempo di dividendi, ma di acquisizioni sì
di Elena Dal Maso15/02/2022 12:25
tempo di lettura 3 min
Corporate Italia
Technoprobe debutta bene sull'Egm, in attesa di un'operazione straordinaria
Technoprobe debutta bene sull'Egm, in attesa di un'operazione straordinaria
Il colosso di Euronext Growth Milan, Technoprobe, società lombarda che ha circa un terzo del mercato delle schede sonda (probe card) per effettuare il test di funzionamento dei chip, ha debuttato bene a Piazza Affari, complice anche il rimbalzo delle borse (Ftse Mib +1,25%). Il titolo infatti sale del 9,82% a 6,26 euro rispetto a un prezzo di offerta fissato 5,7 euro (la forchetta era compresa fra 5,4 e 6,3 euro), per una capitalizzazione della società all'avvio delle negoziazioni attorno a 3,426 miliardi di euro (comprensivo dell'aumento di capitale di 143 milioni) grazie a due advisor di qualità, Mediobanca e Intesa Sanpaolo.
"Con la quotazione avremo risorse per crescere e continuare ad essere leader del settore", ha spiegato il ceo, Stefano Felici, prima del suono della campanella a Piazza Affari. "La quotazione ci dà risorse e visibilità per continuare a crescere". Malgrado le turbolenze sui mercati, ha poi aggiunto il manager, "gli investitori stanno apprezzando la nostra società. Dobbiamo sviluppare tecnologie, innovazione. La Borsa ci darà quelle risorse per continuare a crescere".
Felici ha poi aggiunto che il 90% degli investitori di Technoprobe sono soggetti che "normalmente non investono sull'Euronext Growth e questo è un segnale positivo".
Technoprobe si è infatti presentata oggi sul segmento Egm forte di una capitalizzazione di 3,4 miliardi che corrisponde a una raccolta di capitali per 644 milioni di euro. Per capire le dimensioni, basti pensare che l'ex Aim ha una market cap, senza Technoprobe, di 10,761 miliardi suddivisa per 175 pmi. Secondo quanto risulta a milanofinanza.it da fonti finanziarie, il 75% dei capitali è stato raccolto da Mediobanca e Intesa Sanpaolo da investitori esteri, soprattutto fondi americani e inglesi.
Fra gli investitori, i grandi nomi del risparmio gestito, ovvero BlackRock, Fidelity, Invesco e anche i tedeschi di Berenberg. Questi ultimi hanno creduto nella società di Cernusco Lombardone (Lecco), guidata dall'ad Stefano Felici, che ha circa un terzo del mercato delle schede sonda (probe card) per effettuare il test di funzionamento dei chip. E che ha venduto in sede di ipo il 20% in capo alla famiglia Crippa, riunita attorno al fondatore Giuseppe.
