Perciò con insistenza, Urbano continuava (e qui riportiamo le sue stesse parole): "vi induco, anzi non sono io a farlo, ma è Dio che lo vuole, a persuadervi con incitamenti come banditori di Cristo, tutti, di qualsiasi ordine, cavalieri e fanti, ricchi e poveri, affinché accorriate a sovvenire ai cristiani per cacciare dalle nostre terre quella razza maligna".
Con toni biblici Urbano aggiungeva: "io lo dico ai presenti e lo comando agli assenti, ma è Dio che lo vuole. per tutti quelli che si metteranno in viaggio, se morissero lungo la strada o durante la traversata, in battaglia contro gli infedeli, vi sarà una automatica remissione dei peccati: e ciò io accordo a quanti partiranno, per l'autorità che Dio mi conferisce.
Che vergogna sarebbe infatti se gente così perfida, degenere, indemoniata, sconfiggesse uomini forti della fede in Dio e resi splendenti dal nome di Cristo! Tutti si affrettino allora alla battaglia contro gli infedeli, una battaglia che avrebbe già dovuto essere cominciata e portata a buon fine da quanti prima, contro ogni diritto, erano abituati a combattere contro altri cristiani e le loro guerre personali!
Diventino, dunque, cavalieri di Cristo quanti fino a ieri furono briganti! Combattano a buon diritto contro i barbari quanti in precedenza pugnarono contro i fratelli dello stesso sangue! Abbiano, quindi, in sorte un premio eterno quanti furono mercenari per pochi soldi! Quelli che si stancavano corrompendo la loro anima e il loro corpo, si battano finalmente per la salute di entrambi! Poichè tutti quelli che quì appaiono tristi e poveri, là saranno lieti e ricchi; quelli che qui sono avversari di Dio, lè diventeranno suoi amici; né tardino a partire: ma, passato l'inverno, affittino le proprietà per procurarsi i fondi per il viaggio e si pongano in cammino".