In Cina le sequenze genetiche depositate nella banca internazionale Gisaid, aggiornate al 22 dicembre, indicano che "stanno circolando soprattutto le sottovarianti BA.5.2 e BF.7 e che sono 81 le sequenze della sottovariante XBB depositate al 9 dicembre", dice il genetista Massimo Zollo, coordinatore della Task force Covid-19 del Ceinge di Napoli, che ha analizzato i dati con Angelo Boccia, del gruppo di Bioinformatica del Ceinge coordinato da Giovanni Paolella. Il fatto che siano state depositate solo 81 sequenze della XBB, rileva, indica che è stata bloccata l'azione di sequenziamento delle varianti, o non è resa pubblica. A permettere alla XBB si diffondersi velocemente sarebbe la mutazione chiamata F486P, che le permetterebbe di sfuggire agli anticorpi generati sia da infezioni da Omicron 5 sia dai vaccini e inoltre rafforzerebbe il legame con il recettore Ace2 che si trova sulle cellule umane. Sono state rilevate anche mutazioni sulla proteina Spike, l'artiglio molecolare che il virus usa per agganciarsi alle cellule umane, più quattro mutazioni sulla nucleoproteina N, che ha la funzione di proteggere il genoma virale, e cinque sull'enzima necessario al virus per riprodurre il suo materiale genetico. "Questo significa - conclude Zollo - che il virus SarsCoV2 sta migliorando anche nella capacità di replicarsi".