Le scuole riaprono il 7 ma nessuno sa cosa fare....

Io offro il punto di vista di insegnante al primo incarico, fresco fresco: la scuola è semplicemente lo specchio della nostra società.
Siamo una società di mediocri, la scuola non può che sfornare mediocri. Attenzione eh, troppo comodo dare la colpa solo agli insegnanti, vi piacerebbe:

- i genitori non stanno dietro ai figli e quando gli stanno dietro fanno più danni della grandine, fanno da avvocati, vogliono i voti alti a prescindere e contestano qualsiasi cosa sia negativa al punto da preferirgli quelli che nemmeno si presentano ai ricevimenti.

- i docenti vivono in un mare di burocrazia, piani personalizzati per i disabili, BSA DSA, consigli di classe, collegio docenti, dipartimento materia bla bla bla...

- il dirigente scolastico è un parafulmine terrorizzato dai ricorsi, dai genitori che minacciano azioni etc....nei piccoli centri invece c'è il nodo delle iscrizioni: una scuola troppo severa porta a poche iscrizioni, quindi meno classi, quindi trasferimenti dei docenti etc..


In questa situazione ci dovete mettere che la sanatoria DAD dello scorso anno ha fatto capire ai ragazzi che saranno promossi a prescindere quindi hanno smesso di studiare anche quelli che studiavano il necessario per passare. Non studia più nessuno e non si è nelle condizioni di fare bocciature a tappeto.
Ti chiedono poi di dare 3 voti in 3 mesi scarsi....io ho 8 classi di 25 ragazzi, alcune classi le vedo 1 volta a settimana. Secondo voi 3 voti rispecchiano la realtà?

E' esattamente il quadro che ho vissuto gli ultimi anni, confermo parola per parola, l'ultimo in particolare, con la differenza rispetto a missed che avendo fatto dall'interno la scuola di una volta ho il vivo ricordo di come era tutto diverso prima (missed può averlo solo da studente)

Poi ci sono ANCHE gli insegnanti che dall'inizio della loro carriera si sono imboscati, ANCHE i dirigenti scolastici incapaci, ecc. ma ci sono anche quelli che poco alla volta hanno mollato o hanno ridimensionato di molto le loro pretese perchè il sistema scolastico, come dice missed, è esattamente lo specchio della nostra società.

Non è assolutamente detto che le scuole "difficili" siano le più gettonate, è vero piuttosto il contrario, soprattutto se non si parla di licei prestigiosi nel centro delle grandi città
 
E' mia opinione che oramai, o da sempre, solo alcune scuole e università servano per preparare ai lavori concreti, quelli che mandano avanti ciò che deve funzionare.

E' quindi anche mia opinione che per la gran parte dei posti impiegatizi, gestionali, direttivi, fittizi, occorrano soprattutto o esclusivamente appoggi e raccomandazioni, spesso con confermative successive restituzioni di favori, che non servano le scuole e le università se non per imparare a fare qualche chiacchiera tipo superc a z z ole.
 
La dad nazionale sarebbe la negazione della linea che da sempre ha guidato i ministeri, tagliando le gambe a molti insegnanti che lavoravano coprendoli di inutili carte, e cioè che nessuno va lasciato indietro, anche se lavativo, e che ogni ragazzo va (o andrebbe) seguito con percorsi didattici personalizzati.

Piuttosto sarebbe il momento, come auspicano anche alcuni presidi, che si differenzi l'offerta formativa con indirizzi più semplici e indirizzi più difficili. I ragazzi e i genitori non da oggi vanno a caccia dell'istituto e/o dell'indirizzo più morbido.

Non è un caso se nello stesso istituto ci sono indirizzi mezzi vuoti ma con studenti di livello più alto e indirizzi che scoppiano di iscrizioni ma con un'utenza da mettersi le mani nei capelli e insegnanti disperati (pensa solo al coordinatore di una classe, caso reale, di trenta studenti con 12 disabili ciascuno dei quali richiedeva un piano didattico personalizzato (PdP) individuale.
Nei casi più gravi (DVA) il PdP è compito degli insegnanti di sostegno, ma in tutti gli altri casi deve essere redatto dal coordinatore.

Se l'offerta fosse differenziata vedresti i migliori studenti (ma anche i migliori insegnanti) spostarsi verso gli indirizzi più completi e impegnativi, mentre gli altri (studenti e insegnanti) migrerebbero in senso opposto.

D'altronde, a parte poche nicchie che tirano il mercato italiano non chiede così tante figure qualificate, richiede soprattutto profili di tipo esecutivo e procedurale, bassi stipendi, pessime condizioni di lavoro, possibilità di crescita professionale minima. Non mi sorprende se lo stato tanto fa la bocca grande quando si tratta di parlare dell'importanza delle scuola tanto poco fa quando si tratta di mettere ciò in atto.

Ripeto, ci ho passato una vita nella scuola, ho visto l'evoluzione (anzi l'involuzione), ho visto sempre più impotenti consigli di classe a cui avrei affidato a scatola chiusa i miei figli (se ne avessi) e i miei nipoti, troppi paletti, troppi vincoli per chi lavora e prova a far crescere i ragazzi.
Non ho quindi alcuna fiducia nel futuro. L'unica speranza per i ragazzi, una volta diplomati, è l'autoaggiornamento usando le infinite risorse della rete, quelle che avrei pagato per avere i primi anni che insegnavo. Ma vedo che una volta iniziato a lavorare si adagiano, quello fanno, niente fanno per crearsi un futuro migliore, ammesso che ci sia.
Le eccezioni le conto sulla punta delle dita.

Lo so bene come funziona, soprattutto negli ultimi anni... Io sono contrario all'idea del nessuno resti indietro ecc ( e nota che ho un figlio con DSA grave, soprattutto alle elementari, ma dopo un sacco di lavoro adesso va molto meglio anche se le difficoltà in lettura rimarranno sempre se il testo è troppo lungo, malgrado molti anni di logopedia....). Sono invece assolutamente a favore di classi differenziate per capacità degli alunni ( chi è più bravo fa programmi diversi e più seri rispetto agli altri, spesso con professori diversi) e anche a favore di scuole speciali per chi ha handicap e va seguito da insegnanti specializzati in contesti adeguati.
Seguendo queste idee ho mandato il figlio più grande a studiare in UK a 15 anni ( ovviamente da solo), in una scuola dove le materie vengono scelte dagli alunni ( ultimo biennio) e la selezione per entrare è molto forte. Le classi erano appunto divise per capacità degli studenti con test molto seri in entrata ( in pratica ti fanno un test simile al qi per la parte logico matematica e una settimana di test scritti e orali in tutte le materie che vorrai fare), perché lì ogni anno pubblicano il ranking dei risultati degli esami finali per ogni scuola e dove gli studenti vengono ammessi all'università, quindi devono selezionare per avere buoni risultati.
A posteriori devo dire che è stata una buona scelta anche se pesantie sotto molti punti di vista ( non vederlo per mesi).
Un sistema così da noi non esiste ed è lontanissimo da quello che è stata creato negli ultimi decenni e ha portato ad un costante abbassamento del livello medio
 
Torre1 l'ha scritto varie volte e ampiamente fatto capire... se anche la scuola riprendesse in presenza non cambierebbe il fatto che il livello è in gran parte bassissimo. Ormai è un database di fatto che si protrae da qualche decennio e peggiora sempre....

Concordo pienamente. Diplomato nel 2011, nella mia classe c'erano diversi personaggi (senza alcun tipo di handicap) che in 5a superiore stentavano a leggere ad alta voce, facevano grossolani errori di ortografia (doppie errate, errori con le h, ecc) e se messi davanti ad una settimana enigmistica lasciavano a metà, disperati, lo schema della prima pagina.

Buon Itis del nord italia eh, non stiamo parlando del terzo mondo. E per esperienze riportate e vissute sulla pelle da amici, anche nei più rinomati licei non è che il livello fosse tanto migliore.

Come già scritto in un'altra discussione simile, il vantaggio della dad è quello di non avere elementi di disturbo. Chi vuole seguire segue con profitto, chi non vuole seguire si fa gli affari suoi. Per qualche mese mi sembra una soluzione accettabilissima. Per quanto riguarda la socialità, ogni ragazzo se non tappato in casa da insulse zone rosse con divieto di uscire a far passi, può benissimo socializzare al campetto, in piazza ecc
 
Lo so bene come funziona, soprattutto negli ultimi anni... Io sono contrario all'idea del nessuno resti indietro ecc ( e nota che ho un figlio con DSA grave, soprattutto alle elementari, ma dopo un sacco di lavoro adesso va molto meglio anche se le difficoltà in lettura rimarranno sempre se il testo è troppo lungo, malgrado molti anni di logopedia....). Sono invece assolutamente a favore di classi differenziate per capacità degli alunni ( chi è più bravo fa programmi diversi e più seri rispetto agli altri, spesso con professori diversi) e anche a favore di scuole speciali per chi ha handicap e va seguito da insegnanti specializzati in contesti adeguati.
Seguendo queste idee ho mandato il figlio più grande a studiare in UK a 15 anni ( ovviamente da solo), in una scuola dove le materie vengono scelte dagli alunni ( ultimo biennio) e la selezione per entrare è molto forte. Le classi erano appunto divise per capacità degli studenti con test molto seri in entrata ( in pratica ti fanno un test simile al qi per la parte logico matematica e una settimana di test scritti e orali in tutte le materie che vorrai fare), perché lì ogni anno pubblicano il ranking dei risultati degli esami finali per ogni scuola e dove gli studenti vengono ammessi all'università, quindi devono selezionare per avere buoni risultati.
A posteriori devo dire che è stata una buona scelta anche se pesantie sotto molti punti di vista ( non vederlo per mesi).
Un sistema così da noi non esiste ed è lontanissimo da quello che è stata creato negli ultimi decenni e ha portato ad un costante abbassamento del livello medio

Tutte considerazioni e scelte condivisibili. Sono da sempre un fautore dell'autoaggiornamento permanente usando le infinite risorse che la rete rende disponibili gratuitamente. Quindi non mi spaventa di per sè l'idea che la scuola affondi, mi spaventa di più l'idea che non riesca ad insegnare e inculcare l'idea ai ragazzi di come, fuori dalla scuola, sapersi organizzare, cercare materiale in rete, costruire appunti su tutto ciò che si trova di utile in rete appunti continuamente organizzati, con indici di ricerca, toc, ecc. organizzando il ripasso nel tempo.
Se si continua a studiare dopo la scuola niente è perso, ma se non lo si fa anche la miglior scuola di questo mondo è inutile, poco alla volta si perderà tutto ciò che ti ha dato
 
Sono invece assolutamente a favore di classi differenziate per capacità degli alunni ( chi è più bravo fa programmi diversi e più seri rispetto agli altri, spesso con professori diversi)

Facendo mente locale ricordo che alle medie questo era stato fatto, c'erano quattro sezioni (a b c d), i più brillanti erano stati messi nella A e poi via via a scendere. I professori erano praticamente identici nella A e nella B, mentre molti della C e della D erano diversi

Cosa che non è stata fatta poi alle superiori (2007 se ricordo bene), tre sezioni composte da studenti di livello molto eterogeneo
 
Torre1 l'ha scritto varie volte e ampiamente fatto capire... se anche la scuola riprendesse in presenza non cambierebbe il fatto che il livello è in gran parte bassissimo. Ormai è un database di fatto che si protrae da qualche decennio e peggiora sempre....

Quindi vogliamo mandare tutti gli under 18 in fabbrica a cucire palloni?
Vogliamo vietare di fare figli e istituire la naZioen delle pensioni?
Siccome l'istruzione ha dei difetti, possiamo peggiorarla a piacimento?
Vogliamo abolire la scuola?
 
Facendo mente locale ricordo che alle medie questo era stato fatto, c'erano quattro sezioni (a b c d), i più brillanti erano stati messi nella A e poi via via a scendere. I professori erano praticamente identici nella A e nella B, mentre molti della C e della D erano diversi

Cosa che non è stata fatta poi alle superiori (2007 se ricordo bene), tre sezioni composte da studenti di livello molto eterogeneo


Io invece facendo mente locale ricordo che nella mia scuola elementare di molti decenni fa cerano le sezioni A e B, io ero nella B mentre nella A c'erano tutti i figli dei notabili o sotto notabili del paese indipendentemente dal fatto che fossero intelligentissimi o deficienti.
 
Seee, arriva il fenomeno .... tutto facile



Guarda che con la dad si interagisce nello stesso modo, in dad continuavo a dialogare ed interagire con i ragazzi come facevo in classe. Devo dirti però che, per mia scelta personale, sono stato tra gli insegnanti che hanno usato pesantemente la videoconferenza anche fuori orario per consulenze, supporti di gruppo, problemi anche personali (non didattici) di singoli studenti da gestire. E' stata forse l'esperienza più ricca, ma quando lo fai non hai più orari, le ore in più non si contano.
Un paio di ragazzi che si erano intrippati con i loro progetti e, stando a casa per il lockdown, ci davano dentro a qualsiasi ora, mi hanno contattato anche il sabato sera in tarda ora o la domenica mattina presto.
Non è vero che non può esserci interazione con la dad. Semmai il problema è per quei ragazzi che ne approfittano per imboscarsi, ma ti garantisco che anche in presenza ho visto classi intere che, una volta mirata la materia, quella che si decide di non studiare per tirare su le altre, non c'è stato verso di recuperare
E non tutti gli insegnanti, con pieno diritto (lo dico senza alcun sarcasmo, la scuola fatta bene logora più di quanto si pensi) sono disposti a farlo.

Apprezzo il tuo voler scendere dentro gli argomenti.

Concorderai con me però che tu sei uno fuori dal coro.
Normalmente per un insegnante credo sia più difficile mantenere dialogo e interazione davanti al PC rispetto al farlo in classe in presenza.
Non ne faccio una questione di impegno (riconosco alla classe docente la capacità di essersi fatta trovare pronta in breve al cambio normativa di marzo), ma proprio una questione di efficacia nell'interazione.

A mio parere, con la dad è molto più "facile" cadere nello schema "racconto-la-lezione-prendete-appunti" che affrontare un dialogo costruttivo di illustrazione concetti tramite interazione.

Poi ovvio, l'insegnate brillante, che si impegna al 100x100, troverà il modo di farsi valere anche con la dad. Ma si tratta comunque di un mezzo che costringe i capaci ad impegnarsi ancora più del solito, e gli altri a mollare un po' prima (non per colpa, ma per inefficacia del mezzo).
Soprattutto se da strumento temporaneo (marzo/aprile) diventa mezzo perpetuo.
Come te anche a me è venuta l'orticaria ad assistere allo spettacolo di settembre ottobre (in cui le direzioni erano diverse e disperate).

Mille volte meglio a quel punto sarebbe stato organizzare dei percorsi obbligatori in presenza tra giugno e settembre (quando il virus per la stagionalità era meno forte) per recuperare le lacune formatesi in primavera e preparare un autunno con dad più efficace, anziché rimandare tutto continuamente, senza piani concreti, se non "tenete aperte le finestre".
 
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Quindi vogliamo mandare tutti gli under 18 in fabbrica a cucire palloni?
Vogliamo vietare di fare figli e istituire la naZioen delle pensioni?
Siccome l'istruzione ha dei difetti, possiamo peggiorarla a piacimento?
Vogliamo abolire la scuola?

Chiaramente no, ma per un genitore/studente che vuole una scuola più seria ce ne sono da cinque a dieci che la scuola seria la vogliono a parole solo a fino a quando non volano i due e i tre (meritati), dopo di questi partono le rivendicazioni al ribasso. La politica del ministero è in parte responsabile in parte conseguenza di questo atteggiamento.
Chi la scuola l'ha vista dall'interno, studenti ed insegnanti, ci sono stati qui diversi interventi di entrambe le categorie, può testimoniare che la dad di per sè non è la ragione principale di questa scarsissima qualità, pre-esistente al covid, davanti a cui il corpo docente (e parlo di quella parte che ancora ci crede e si sbatte) è sempre più impotente.
L'unica strada da seguire, secondo me, ma vedo che è una tesi condivisa, è la differenziazione dei percorsi. Vuoi la scuola seria ? Allora ti impegni, e in quel caso la dad, soprattutto se integrata dalla dad fuori orario, laddove è possibile, potrebbe bastare ed avanzare (si perde però tutta la parte di socializzazione, altrettanto importante).
Non ti impegni ? Scegli un indirizzo più morbido alla tua portata, cosa per esempio possibile in ambito universitario, ci sono montagne di diversi indirizzi e sotto indirizzi con difficoltà del tutto diverse.
Una scuola appiattita al ribasso, dopo il crollo degli ultimi tre-quattro anni, dove ogni volta che pensi di aver toccato il fondo l'anno successivo rimpiangi lo schifo dell'anno precedente, sono il primo a dire con non serve a niente, o meglio, non vale il tempo che lo studente investe per la scuola (almeno 32 ore settimanali in classe, più i tragitti e quel poco di studio che si fa a casa)
 
Chiaramente no, ma per un genitore/studente che vuole una scuola più seria ce ne sono da cinque a dieci che la scuola seria la vogliono a parole solo a fino a quando non volano i due e i tre (meritati), dopo di questi partono le rivendicazioni al ribasso. La politica del ministero è in parte responsabile in parte conseguenza di questo atteggiamento.
Chi la scuola l'ha vista dall'interno, studenti ed insegnanti, ci sono stati qui diversi interventi di entrambe le categorie, può testimoniare che la dad di per sè non è la ragione principale di questa scarsissima qualità, pre-esistente al covid, davanti a cui il corpo docente (e parlo di quella parte che ancora ci crede e si sbatte) è sempre più impotente.
L'unica strada da seguire, secondo me, ma vedo che è una tesi condivisa, è la differenziazione dei percorsi. Vuoi la scuola seria ? Allora ti impegni, e in quel caso la dad, soprattutto se integrata dalla dad fuori orario, laddove è possibile, potrebbe bastare ed avanzare (si perde però tutta la parte di socializzazione, altrettanto importante).
Non ti impegni ? Scegli un indirizzo più morbido alla tua portata, cosa per esempio possibile in ambito universitario, ci sono montagne di diversi indirizzi e sotto indirizzi con difficoltà del tutto diverse.
Una scuola appiattita al ribasso, dopo il crollo degli ultimi tre-quattro anni, dove ogni volta che pensi di aver toccato il fondo l'anno successivo rimpiangi lo schifo dell'anno precedente, sono il primo a dire con non serve a niente, o meglio, non vale il tempo che lo studente investe per la scuola (almeno 32 ore settimanali in classe, più i tragitti e quel poco di studio che si fa a casa)

Torre, sei atteso nell'altro thread "Mandato di arresto imminente...?", a proposito dello scambio di idee con Zuger ;)
 
Apprezzo il tuo voler scendere dentro gli argomenti.

Concorderai con me però che tu sei uno fuori dal coro.
Normalmente per un insegnante credo sia più difficile mantenere dialogo e interazione davanti al PC rispetto al farlo in classe in presenza.
Non ne faccio una questione di impegno (riconosco alla classe docente la capacità di essersi fatta trovare pronta in breve al cambio normativa di marzo), ma proprio una questione di efficacia nell'interazione.

A mio parere, con la dad è molto più "facile" cadere nello schema "racconto-la-lezione-prendete-appunti" che affrontare un dialogo costruttivo di illustrazione concetti tramite interazione.

Poi ovvio, l'insegnate brillante, che si impegna al 100x100, troverà il modo di farsi valere anche con la dad. Ma si tratta comunque di un mezzo che costringe i capaci ad impegnarsi ancora più del solito, e gli altri a mollare un po' prima (non per colpa, ma per inefficacia del mezzo).
Soprattutto se da strumento temporaneo (marzo/aprile) diventa mezzo perpetuo.
Come te anche a me è venuta l'orticaria ad assistere allo spettacolo di settembre ottobre (in cui le direzioni erano diverse e disperate).

Mille volte meglio a quel punto sarebbe stato organizzare dei percorsi obbligatori in presenza tra giugno e settembre (quando il virus per la stagionalità era meno forte) per recuperare le lacune formatesi in primavera e preparare un autunno con dad più efficace, anziché rimandare tutto continuamente, senza piani concreti, se non "tenete aperte le finestre".

Diciamo che chi era abituato ad insegnare in modo interattivo, compresa la trasmissione dei concetti nuovi presentati agganciati a concetti già trattati, con la dad è un dito più difficile, ma niente di insormontabile. Chi tendenzialmente in classe lavorava con la classica lezione frontale continuerà a maggior ragione a farlo in dad.

Semmai il problema è che chi si vuole imboscare lo può fare. C'è da dire tuttavia che in presenza ho inchiodato più di uno studente che sembrava attentissimo ma in realtà guardava nel vuoto pensando agli affari propri senza seguire un dito della tua lezione.
In presenza chi vuole si imbosca lo stesso, con classi piccole è più facile sgamarli, ma continueranno a rifarlo, con classi più grandi è quasi impossibile.
La dad come strumento principale di lavoro è frutto solo dell'emergenza.
Ad emergenza rientrata si tornerà con la didattica in presenza. Sui corsi di recupero non illuderti, il recupero vero è quello che si fa in itinere inglobandolo nella propria didattica. Il recupero come moduli esterni, con sospensione dell'attività didattica, è stato con gli anni una delle ragioni principali del crollo dei ragazzi che non facevano niente in classe poi in due-tre settimane (ma anche meno) con corsi concentrati pensavano di recuperare tutto.
Balle, l'apprendimento richiede tempi di somministrazione e consolidamento distribuiti nel tempo, è molto più efficare lavorare poche ore alla settimana per un anno che concentrare tutte le ore in un mese con una full immersion.
Sono un musicista, ho visto siti che allenavano l'orecchio musicale, e la loro raccomandazione guarda caso andava nella stessa direzione, meglio 30 minuti al giorno, tutti i giorni che 4 ore alla settimana concentrate in un solo pomeriggio. L'apprendimento vero è fatto di tempi lenti, non accelerati

Su tutto il resto sono pienamente d'accordo
 
Torre, sei atteso nell'altro thread "Mandato di arresto imminente...?", a proposito dello scambio di idee con Zuger ;)

Mi hanno scoperto ? Mi devono arrestare ? Mi dichiaro prigioniero politico vittima di un complotto dei kumunisti :o

Venderò cara la pelle, ricordatevi di Alamo !!! :D
 
La scuola rispecchia il paese, vi sono ormai professori universitari ordinari che tengono corsi di analisi matematica ed algebra, con livello di conoscenze da quarta liceo, non hanno nessuna idea delle materie che spiegano, cercano soluzioni del tipo x= in eq differenziali con incognita y(x). Non sanno calcolare integrali e derivate immediate da liceo classico. Sbagliano regolarmente calcoli con radici e potenze, e non per distrazione, quei calcoletti che si imparano credo in prima liceo. A ciò portano concorsi farlocchi, promozioni basate su amicizie magari politiche e personali. Vi sono orami esami universitari di matematica in facoltà scientifiche, che verrebbero superati anche da bambini di terza media, con magari 6 o 7 ore di lezioni personalizzate.
Sono casi estremi, ma secondo me non sono poi così infrequenti, anzi in varie zone mi pare probabile si diffonda questo tipo di realtà
 
E secondo me un'azione mirata ed efficace per migliorare il sistema scolastico deve necessariamente essere accompagnata da riforme e modifiche di molto altro, altrimenti si crea un buon sistema scolastico in un paese in generale non competitivo e con ogni probabilità non si farebbe altro che investire soldi per favorire l'incremento delle migrazioni verso l'estero.
 
....Chi tendenzialmente in classe lavorava con la classica lezione frontale continuerà a maggior ragione a farlo in dad.
Anche in una lezione frontale se non fai intervenire gli alunni dopo 10 minuti ne hai persi un terzo e in dad mi pare difficile
Semmai il problema è che chi si vuole imboscare lo può fare. C'è da dire tuttavia che in presenza ho inchiodato più di uno studente che sembrava attentissimo ma in realtà guardava nel vuoto pensando agli affari propri senza seguire un dito della tua lezione.
In presenza chi vuole si imbosca lo stesso, con classi piccole è più facile sgamarli, ma continueranno a rifarlo, con classi più grandi è quasi impossibile.

In presenza è difficile imboscarsi ; parlo per la matematica, se chiami uno alla lavagna , gli fai risolvere un problema o eseguire una dimostrazione nel frattempo puoi chiedere a tutti gli altri di eseguire lo stesso esercizio e puoi controllare passando fra i banchi lo svolgimento e valuti anche chi è al posto; in dad l'interrogazione mette fuori gioco la metà degli allievi se non tutti
.
La dad come strumento principale di lavoro è frutto solo dell'emergenza.

Su questo posso convenire anche se non è l'unico strumento; ci sono tante altre soluzioni; un esempio : suddivisione delle classi numerose con aumento di ore di docenza (un po' di straordinari agli insegnanti).
Ad emergenza rientrata si tornerà con la didattica in presenza. Sui corsi di recupero non illuderti, il recupero vero è quello che si fa in itinere inglobandolo nella propria didattica. Il recupero come moduli esterni, con sospensione dell'attività didattica, è stato con gli anni una delle ragioni principali del crollo dei ragazzi che non facevano niente in classe poi in due-tre settimane (ma anche meno) con corsi concentrati pensavano di recuperare tutto.
Balle, l'apprendimento richiede tempi di somministrazione e consolidamento distribuiti nel tempo, è molto più efficare lavorare poche ore alla settimana per un anno che concentrare tutte le ore in un mese con una full immersion.
Su questo ho qualche dubbio, dipende dalla materia; per quanto riguarda la formazione generale hai ragione mentre per apprendimenti su un argomento specifico (un linguaggio di programmazione ad esempio) un lavoro a tempo pieno rende meglio ma si tratta di corsi di approfondimento.

Sono un musicista, ho visto siti che allenavano l'orecchio musicale, e la loro raccomandazione guarda caso andava nella stessa direzione, meglio 30 minuti al giorno, tutti i giorni che 4 ore alla settimana concentrate in un solo pomeriggio. L'apprendimento vero è fatto di tempi lenti, non accelerati
Ti credo sulla parola, sono ignorante in campo musicale
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