Manuale minimo di sopravvivenza per clienti indifesi del risparmio gestito bancario

Ok. Ma il KID mi snocciola tutte le spese del prodotto finanziario. Ma chiaro che i prodotti delle varie Asset-Class hanno rendimenti attesi diversi...e di conseguenza, spese correnti ragionevolmente sopportabili diverse.
Per questo sarebbe utile che siti come Quantalys indicassero la media delle Spese Correnti per i prodotti delle varie categorie (almeno per le classi retail); quantomeno uno avrebbe idea se e di quanto si sta allontanando dalla media della categoria.
Non sapevo che questo dato fosse giusto giusto ricavabile dal sito di Morningstar, anche nella versione free:

Livelli commissionali
Il Morningstar fee level permette di valutare il costo di una singola classe di un fondo rispetto alle concorrenti che hanno caratteristiche simili in termini di attività finanziarie in cui investono e canale distributivo. All’interno di ciascun gruppo omogeneo, il coefficiente di spesa (che è la somma delle voci “spese correnti” e “commissioni di incentivo”) di ciascuna share class è classificato rispetto ai competitor, utilizzando cinque quintili: basso (low in inglese, per il più economico), sotto la media (below average, il secondo quintile meno costoso), nella media (average), sopra la media (above average) e alto (high, il quintile più caro).

Morningstar calcola due tipi di indicatore, uno generale (include tutte le classi di fondi) e uno che compara solo quelle al dettaglio (retail). Quest’ultimo è disponibile su Morningstar.it nel nuovo strumento di selezione fondi, nella sezione “Commissioni&Spese”.

Gli indicatori Morningstar per l’analisi dei costi dei fondi

Peccato che analogo strumento non sia presente anche in Quantalys...avrebbe reso la selezione dei fondi più completa.
 
A mio parere, è necessario mettere qui per iscritto una serie di "regole di base" cui il cassettista con patrimonio investito presso i soliti istituti bancari (ovvero la maggioranza degli investitori italiani) che si rivolge a questo forum, possa indicativamente fare riferimento per orientarsi in questo dedalo che è il mondo dei fondi comuni di investimento; dato che molti ancora non sono in grado di fare da soli, e di investire autonomamente su strumenti passivi.
Indicativamente i criteri potrebbero essere: 1-le tipologie di prodotti che si possono mantenere, e quelle invece da evitare come la peste (tipicamente frutto del marketing bancario); 2-LE SPESE CORRENTI MASSIME che si possono ragionevolmente accettare, distinte per ogni asset class (riuscendo possibilmente ad individuare la media delle spese correnti di categoria almeno per le classi retail); 3-la metodologia per comparare, attraverso le piattaforme dedicate, le performance ed il rischio passate, a breve e lungo termine, alla media della concorrenza, e poter così scartare a priori prodotti che hanno già uno storico pessimo.

Secondo me, già con queste poche regole di base, il cassettista anche principiante potrebbe presentarsi in banca con molta più sicurezza e self-confidence.
 
Ragionavo in questi giorni sul tema commissioni, prendete intesa investo:
-commissioni di 0.24% con minimo di 3.5€ (diciamo che quindi da 1500 € in su si satura il minimo)

Si dice sempre che sono alte e posso anche concordare rispetto ad altri (Directa su tutti, ma anche Fineco se prendiamo ETF senza commissioni o promozioni di ingresso etc)
Ma se vedete la questione dal tipico investitore da portafoglio pigro, che compra e tiene per >10 anni, ha davvero senso sbattersi per ridurre queste commissioni cercando la piattaforma migliore?
Stiamo parlando di 280€ ogni 100k investiti, prendendo sempre un orizzonte di 10 anni, 28€ all'anno, 2€ al mese...

Che ne pensate?
Chiaro che se uno vuole pac mensile da 100 euro il discorso cambia un pochino
(non ditemi, perche lo so, che il è classico ragionamento da investitore super lazy che non vuole nemmeno cambiare intermediario :D)
 
commissioni di 0.24% con minimo di 3.5€
A cui devi aggiungere 2,50€ di costi di esecuzione (per i titoli azionari) e 50 centesimi di costo di conferma operazione

Ma se vedete la questione dal tipico investitore da portafoglio pigro, che compra e tiene per >10 anni, ha davvero senso sbattersi per ridurre queste commissioni cercando la piattaforma migliore?
Stiamo parlando di 280€ ogni 100k investiti, prendendo sempre un orizzonte di 10 anni, 28€ all'anno, 2€ al mese...
Concordo, per un PIC può andare bene (a patto di avere condizioni economiche decenti sul conto corrente, cosa tutt'altro che scontata), per un PAC assolutamente no.
Comunque non hai considerato che, ammesso che le condizioni contrattuali rimangano le stesse, poi al momento della vendita (perché immagino tu non voglia prendere solo strumenti a scadenza) dovresti pagare nuovamente fino a 240€ (anzi 240+2,5+0,5), portando il costo totale a 4€/mese
 
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