Mario Schifano VI

Credo @AM facesse semplicemente notare un nonsense al post precedente di @arte povera che aveva scritto "il mercato è fermo... perchè si compra".
Un mercato in cui si compra, è proprio il contrario di un mercato fermo... perchè un mercato fermo è quello in cui NON si compra.

( E se fosse definito fermo quello in cui si compra allora quello in cui NON si compra cosa sarebbe... un buco nero? :D )

Forse @arte povera voleva esprimere un concetto diverso e diciamo che non è stato chiarissimo... infatti nemmeno io ho capito il senso di quel post :)
Che diamine volevi dire @arte? :D

Credo volesse semplicemente dire che i prezzi sono fermi perché c'è molta merce in vendita, in offerta (e che quindi si compra, accumulo). Quando ce ne sarà meno i prezzi si alzeranno.
Se non è così, bannate @arte povera per qualche mese :angry:
Se è così, altri si autobannino :p
 
Probabilmente voleva dire quello che tu hai interpretato... ma quello che in realtà ha scritto è molto più divertente. ;)

PS. quando si alzano i prezzi potrebbe anche nuovamente aumentare l'offerta, ossia quelli che hanno comprato a poco rimettono le opere sul mercato per realizzare... il mercato si comporta anche così, e anche questa parte va contemplata.
 
Credo @AM facesse semplicemente notare un nonsense al post precedente di @arte povera che aveva scritto "il mercato è fermo... perchè si compra".
Un mercato in cui si compra, è proprio il contrario di un mercato fermo... perchè un mercato fermo è quello in cui NON si compra.

( E se fosse definito fermo quello in cui si compra allora quello in cui NON si compra cosa sarebbe... un buco nero? :D )

Esatto.
 
Bisogna tenere presente che gli schifano degli anni 80 e 90 erano fatti per Telemarket.

Non vorrei ricordare male ma, mi sembra che avesse firmato un contratto che doveva produrre un numero enorme
di opere (ecco perché c'è ne sono molte di "atelier" per dirla alla boni) che se fosse ancora in vita sarebbe appena
a metà dell' opera.

Da ignorante che sono della storia del' arte riesco comunque a riconoscere che Pablo Picasso è il più grande Artista del 900,
e Mario Schifano è un artista fantastico; tuttavia entrambi sembra abbiano superato le 50.000 opere.

Vi immaginate che se Raffaello Sanzio e Michelangelo Bunarotti avesse dipinto tali quantità di opere che cosa ne sarebbe venuto fuori?
O sarebbero dovuti vivere un migliaio di anni, oppure non sarebbero ricordati per quel che sono.
 
Ultima modifica:
Avete dato un'occhiata al catalogo Bolaffi? Diverse opere provenienza Marieni in attesa di giudizio dell'archivio.... io mi domando a chi possa giovare inserire in catalogo roba del genere che già solo per la provenienza (ma basterebbe vedere le opere per capire.....) ha la bocciatura assicurata. Il mercato anni 80/90 fa fatica a decollare anche per tutte queste schifezze che,non si sa come, riescono ad entrare ancora nei cataloghi d'asta. Bah!
 
Bisogna tenere presente che gli schifano degli anni 80 e 90 erano fatti per Telemarket.

Non vorrei ricordare male ma, mi sembra che avesse firmato un contratto che doveva produrre un numero enorme
di opere (ecco perché c'è ne sono molte di "atelier" per dirla alla boni) che se fosse ancora in vita sarebbe appena
a metà dell' opera.

Informazione fuorviante!
Il contratto con Telemarket è stato negli ultimi anni, non ricordo se dal 93-94. Prima no.
Poi Telemarket compro’ e commercializzò opere anche precedenti (tra cui opere seriali ma anche capolavori assoluti)

Negli anni 80 fino a inizio anni 90 un mercante importante fu Mazzoli.
 
Non bisognava neanche metterle in asta... Non ha senso...
 
Credo volesse semplicemente dire che i prezzi sono fermi perché c'è molta merce in vendita, in offerta (e che quindi si compra, accumulo). Quando ce ne sarà meno i prezzi si alzeranno.
Se non è così, bannate @arte povera per qualche mese :angry:
Se è così, altri si autobannino :p

Ho inteso la stessa cosa ...
 
Bisogna tenere presente che gli schifano degli anni 80 e 90 erano fatti per Telemarket.

Non vorrei ricordare male ma, mi sembra che avesse firmato un contratto che doveva produrre un numero enorme
di opere (ecco perché c'è ne sono molte di "atelier" per dirla alla boni) che se fosse ancora in vita sarebbe appena
a metà dell' opera.

Da ignorante che sono della storia del' arte riesco comunque a riconoscere che Pablo Picasso è il più grande Artista del 900,
e Mario Schifano è un artista fantastico; tuttavia entrambi sembra abbiano superato le 50.000 opere.

Vi immaginate che se Raffaello Sanzio e Michelangelo Bunarotti avesse dipinto tali quantità di opere che cosa ne sarebbe venuto fuori?
O sarebbero dovuti vivere un migliaio di anni, oppure non sarebbero ricordati per quel che sono.

Picasso ha prodotto circa 120.000 opere.
 
Schifano avrà sempre molteplici mercati, questo lui voleva e questo probabilmente sarà sempre. Per questo molte opere rimarranno del solo locale interesse italiano con le relative logiche conseguenze, non mi farei altre illusioni.
 
Avete dato un'occhiata al catalogo Bolaffi? Diverse opere provenienza Marieni in attesa di giudizio dell'archivio.... io mi domando a chi possa giovare inserire in catalogo roba del genere che già solo per la provenienza (ma basterebbe vedere le opere per capire.....) ha la bocciatura assicurata. Il mercato anni 80/90 fa fatica a decollare anche per tutte queste schifezze che,non si sa come, riescono ad entrare ancora nei cataloghi d'asta. Bah!

:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:
Bolaffi è meglio che si occupi di filatelia
 
Ci viene in aiuto Bukowski:
"Recessione è quando tua moglie scappa con un altro.
Depressione è quando torna."
Ciao a tutti!!

Ps, visto che qui non ci scrivo mai.
:bow::p

"Le due più grandi invenzioni dell'uomo sono il letto e la bomba atomica,
la prima ti tiene lontano dai guai,
la seconda li elimina"
P.S.
Continua a non scrivere qui,
se non vuoi farti tanti nemici..futuri milionari!
Meglio tenerseli buoni,non credi?
;)
 
Bisogna tenere presente che gli schifano degli anni 80 e 90 erano fatti per Telemarket.

Non vorrei ricordare male ma, mi sembra che avesse firmato un contratto che doveva produrre un numero enorme
di opere (ecco perché c'è ne sono molte di "atelier" per dirla alla boni) che se fosse ancora in vita sarebbe appena
a metà dell' opera.

Caro Marco,

Da ignorante che sono della storia del' arte riesco comunque a riconoscere che Pablo Picasso è il più grande Artista del 900,
e Mario Schifano è un artista fantastico; tuttavia entrambi sembra abbiano superato le 50.000 opere.

Vi immaginate che se Raffaello Sanzio e Michelangelo Bunarotti avesse dipinto tali quantità di opere che cosa ne sarebbe venuto fuori?
O sarebbero dovuti vivere un migliaio di anni, oppure non sarebbero ricordati per quel che sono.

Il contratto con Telemarket è del 1996, quindi 1996/98.
 
Credo volesse semplicemente dire che i prezzi sono fermi perché c'è molta merce in vendita, in offerta (e che quindi si compra, accumulo). Quando ce ne sarà meno i prezzi si alzeranno. Se non è così, bannate @arte povera per qualche mese :angry: Se è così, altri si autobannino :p
chiaramente come ha capito l'amico "Gino" e qualcun'altro, poi è anche vero (ma va da se), che quando i prezzi inizieranno a salire qualcun'altro metterà opere sul mercato (stasi) altrimenti come dovrebbe salire? per avere un mercato che nel tempo si conferma essere "solido" e non gonfiato, bohh!!, quindi ha ragione anche "Biagio", insomma gli aspetti sono sempre molteplici da valutare, ...
es.: se vedete un grafico di un mercato azionario tra sali e scendi graficamente si percorre una sinusoide che risulta essere sempre crescente, tra massimi e minimi che diventano punti relativi nel tempo, la stessa cosa accade sul mercato di un'artista.
 
Ultima modifica:
Infatti, le "variabili" sono tante e varie.
Io ad esempio seguo il mercato di Boetti da circa 20 anni, artista che ha prodotto molto come Schifano, ed è evidente che agli aumenti di quotazioni seguono anche momenti in cui molte opere ricompaiono sul mercato e per la maggior parte sono quelle che appartengono a chi le ha pagate meno che poi approfitta per cercare di realizzare bene.
Poi ci sono dei momenti di sedimentazione in cui le quotazioni tendono a stabilizzarsi, a volte anche con dei lievi cali ecc.
Insomma, possono esserci diverse fasi e diverse variabili, che poi non è detto che si possano applicare nello stesso modo a tutti gli artisti e ai loro differenti mercati e momenti di mercato.

In ogni caso per me questo è sempre un argomento interessante e coinvolgente.
 
Infatti, le "variabili" sono tante e varie.
Io ad seguo il mercato di Boetti da circa 20 anni, artista che ha prodotto molto come Schifano, ed è evidente che agli aumenti di quotazioni seguono anche momenti in cui molte opere ricompaiono sul mercato e per la maggior parte sono quelle che appartengono a chi le ha pagate meno che poi approfitta per cercare di realizzare bene.
Poi ci sono dei momenti di sedimentazione in cui le quotazioni tendono a stabilizzarsi, a volte anche con dei lievi cali ecc.
Insomma, possono esserci diverse fasi e diverse variabili, che poi non è detto che si possano applicare nello stesso modo a tutti gli artisti e ai loro differenti mercati e momenti di mercato.

Giustissimo, per Boetti credo che una svolta importantissima a livello internazionale sia stata la triplice esposizione Reina Sofia di Madrid, Tate e Moma. Quando vedremo altre rassegne simili per Artisti Italiani?
 
Giustissimo, per Boetti credo che una svolta importantissima a livello internazionale sia stata la triplice esposizione Reina Sofia di Madrid, Tate e Moma. Quando vedremo altre rassegne simili per Artisti Italiani?

siamo un pochino :ot:
ma a mio parere la svolta non fu da parte dei musei:no:
bensì le “mani lunghe” di importanti mercanti:
Barbara Gladstone a New York con la mostra del 2013 riuscì a far lievitare con un solo evento, quello del febbraio 2013, tutto il mercato degli arazzi. Poi arrivò la Ben Brown Fine Arts e White Cube da Londra, che insieme alla Edward Totah consolidarono il mercato dei tappetini.:rolleyes:
 
Ma Brix, metti il cartello Off-Topic e poi continui a parlare di Boetti sul 3D di Schifano? :D

Io personalmente avrei qualche difficoltà a determinare quale sia stata esattamente la "svolta" internazionale di Boetti. Mi verrebbe da dire che le mostre in galleria e le mostre museali sicuramente sono le rotaie parallele di uno stesso binario. Quindi l'una si completa con l'altra, ed entrambe sono una svolta.
Può accadere benissimo, ed è piuttosto frequente, che queste due rotaie viaggino in modo del tutto distaccato e che ci siano artisti che hanno solo l'una o solo l'altra (in questo caso si tratta di "monorotaia" :D:D:D )

Certamente la svolta dal punto di vista della affermazione e della notorietà nel caso di Boetti l'hanno data le grandi mostre Reina Sofia, Tate e Moma.
Sulla svolta di mercato è indubbio che la Gladstone abbia avuto un ruolo di primo piano, ma anche andando a ritroso, Ben Brown a Londra arrivò a metà anni 2000 e anche Spruth Magers a Berlino forse anche prima. Gagosian fece a NY una mostra di Boetti a inizio anni '2000, e Sperone ne organizzò diverse già negli anni '90.
Queste sono alcune tra le semi-recenti che mi vengono in mente.
Ma naturalmente anche Tornabuoni a Parigi organizzò due grandi mostre (una un paio d'anni fa e una credo una decina di anni fa), poi a Londra almeno un paio ne organizzò Sprovieri e a NY la Esso Gallery almeno altre due. Bartchi a Ginevra altre 3-4 mostre.

Negli ultimi 20 anni di mostre in gallerie internazionali di Boetti ce ne sono state davvero tante, e per questo trovo difficile individuare un vero e proprio punto di svolta. Oltretutto va anche detto che Boetti ha lavorato con galleria internazionali di livello già dagli anni '60 anche se con notevoli difficoltà di vendita (che sono poi state la fortuna di alcune gallerie che hanno tenuto le opere...).
E d'altro canto anche le partecipazioni a mostre in musei internazionali sia per personali che collettive, Boetti le ha avute a partire dagli anni '60, e per tutta la sua carriera e tra la sua scomparsa e il "Grand Tour Boettiano", di mostre museali ce ne sono state diverse!

Aggiungerei un terso fondamentale tassello che rappresenta una base solida per la svolta di Boetti: l'Archivio Boetti e l'uscita del Catalogo Ragionato.
Molte cose sono cambiate proprio grazie a questo lavoro, quindi un ruolo determinante va riconosciuto al lavoro di Anne Marie Sauzeau e poi a Matteo Boetti e ora a Agata Boetti che sta portando avanti questo compito con grande professionalità.
Queste sono cose che fanno la differenza, o se volete, la svolta.
 
PS. Mi scuso con gli Schifaniani per l'OT ma può essere utile prendere come spunto la "svolta internazionale" di Boetti per ragionare su possibili svolte internazionali di altri artisti che avrebbero le carte in regola per potervi aspirare. Incluso evidentemente Schifano.
 
referendum aperto :
banno o non banno Biagio per l':ot:
e l'intrusione su 3D errato?


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:D
 
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