Per girarvi del materiale, ho trovato questo documento in rete. E' in inglese e sostanzialmente apre delle riflessioni sull'adeguatezza dei tassi di rendimento delle piattaforme Mintos e Twino (le maggiori piattaforme p2p nei prestiti privati in EUR).
https://blackmoonfg.com/site/pdf/bm_retail_discount.pdf
Per onor di cronaca è redatto da blackmoon, un loro concorrente, anche se quest'ultimo ha come clienti investitori istituzionali anzichè piccoli risparmiatori.
Si concentra sui prestiti coperti da buyback, cioè l'impegno da parte della società che offre il servizio al rimborso totale del capitale del prestito se il credito ha superato i 60 o 90 giorni di ritardo, a seconda dei casi. Questo meccanismo, spiega, fa sostanzialmente spostare il rischio del prestatore, dal richiedente alla società che gestisce la piattaforma, per cui su quest'ultima ci si concentra per valutare l'adeguatezza del rendimento.
Cercando di tradurre e sintetizzare, il documento rileva che:
- Probabilmente, anche se questi rendimenti sembrano allettanti per un investitore "non bene informato", sembrano in realtà non sufficienti a coprire i rischi a cui ci si espone in caso di investimento. Fa una comparazione fra le due piattaforme e altre due società che offrono servizi di prestito al consumo. Queste altre due società hanno volumi di fatturato molto maggiori rispetto alle due baltiche, tali per cui dovrebbero garantire maggiore di capacità di rimborso in caso di forti situazioni di insolvenza da parte dei richiedenti il prestito, quindi minor rischio. Nonostante questo, i rendimenti di Mintos e Twino non si scostano molto dalle piattaforme di confronto: il rendimento concesso dovrebbe essere molto maggiore. Sempre a onor di cronaca, l'analisi è stata condotta ad inizio 2016, ad oggi 2017 i tassi a cui offrono i prestiti personali M e T si sono abbassati ancora di uno 0,8-1% nominale...
- Mintos e Twino non forniscono sufficienti informazioni proprie al prestatore per permettergli di capire quanto sia il rischio effettivo a cui va incontro, anche con la garanzia buyback. Non fornisce cioè sufficienti strumenti per analizzare la capacità attuale e prospettica delle due di coprire le insolvenze (cash flow, situazioni patrimoniali etc.). Inoltre, anche i dati già forniti non sarebbero revisionati da una società di audit, quindi un prestatore si deve intanto "fidare". Questo fattore aumenta ancora di più il rischio piattaforma.
- Passa poi a motivare il perchè, nonostante tutto, ci siano molti risparmiatori non istituzionali che comunque investono in queste piattaforme. Un investitore istituzionale comprende il rischio effettivo e non investe lì proprio perchè ha possibilità di un rendimento più soddisfacente su altri mercati "lasciando" questo mercato ai piccoli investitori che accettano (coscientemente o meno) di avere un rendimento atteso minore ma anche minor "concorrenza" professionale.
Se qualcuno con più esperienza ha voglia di perderci un minuto se c'è qualcosa che mi sfugge o che non ho compreso bene