SESSO DA ARREDAMENTO
Dagli anni Sessanta alcuni grandi designer hanno affrontato il tema dell'erotismo riscrivendo i codici del paesaggio domestico.
Fortemente influenzata dalle tematiche del femminismo è per esempio
la poltrona Up5 del 1969 di Gaetano Pesce per B&B Italia:
il blocco di poliuretano assume la sagoma di una enorme donna accogliente.
Il pouf sferico collegato alla poltrona attraverso una corda, denuncia esplicitamente la condizione di schiavitù a cui la donna è costretta da secoli.
La UP5 divenne un vero e proprio simbolo, venne usata non solo come semplice seduta, ma anche come elemento scenografico soprattutto in fotografia o come elemento di decorazione.
E’ divenuta uno dei prodotti più famosi al mondo, nonché maggiore testimonianza del made in italy e dell’arredamento senza tempo.
La serie (prevalentemente col modello UP5) fa parte della collezione permanente di molti musei, come quella del Triennale Design Museum di Milano, del MoMA di New York (in questo caso col modello UP1) ecc ecc, ed è stata esposta in mostre e musei, dedicati al design, all’arredamento e all’arte contemporanea di tutto il mondo.
Fino al 1973, le sedute della serie 7, venivano confezionati sottovuoto, in questo modo occupava nell’imballaggio il 90% in meno dell’ingombro.
L’imballaggio consisteva in una scatola piatta di cartone con un rivestimento interno in PVC che manteneva sottovuoto la seduta.
Una volta scartata dall’imballaggio la seduta acquistava lentamente la sua forma definitiva grazie all’aria che penetrava all’interno delle celle del poliuretano e ne aumentava il volume.
Per i modelli più grandi, come la UP5, il processo durava circa un’ora.
Una volta raggiunta la forma definitiva la seduta non poteva più raggiungere la forma compatta, ma anzi acquistava una definitiva rigidità.