Olimpo 2018 - Artisti Italiani

Quali sono secondo te gli artisti che prossimamente vedranno salire il consenso del m

  • Getulio Alviani

    Voti: 18 28,6%
  • Mario Schifano

    Voti: 14 22,2%
  • Tano Festa

    Voti: 3 4,8%
  • Giulio Turcato

    Voti: 7 11,1%
  • Achille Perilli

    Voti: 8 12,7%
  • Pino Pinelli

    Voti: 5 7,9%
  • Giorgio Griffa

    Voti: 14 22,2%
  • Claudio Olivieri

    Voti: 4 6,3%
  • Gilberto Zorio

    Voti: 4 6,3%
  • Maria Lai

    Voti: 10 15,9%
  • Carol Rama

    Voti: 7 11,1%
  • Ketty La Rocca

    Voti: 5 7,9%
  • Alberto Biasi

    Voti: 5 7,9%
  • Fabrizio Plessi

    Voti: 5 7,9%
  • Piero Gilardi

    Voti: 5 7,9%
  • Luigi Ontani

    Voti: 14 22,2%
  • Bruno Munari

    Voti: 9 14,3%
  • Luigi Ghirri

    Voti: 5 7,9%
  • Enrico Baj

    Voti: 8 12,7%
  • Claudio Parmiggiani

    Voti: 4 6,3%
  • Roberto Crippa

    Voti: 9 14,3%
  • Ugo La Pietra

    Voti: 1 1,6%
  • Toni Costa

    Voti: 4 6,3%
  • Gianfranco Baruchello

    Voti: 9 14,3%
  • Mauro Staccioli

    Voti: 7 11,1%

  • Votanti
    63
  • Sondaggio terminato .
Vanessa Beecroft

direi che il sondaggio ha avuto un sacco di voti! bene complimenti.

Identificare gli ANNINOVANTA sempre con la coppia Cattelan / Beecroft ha contribuito a svuotare di senso e di pluralismo quel decennio italiano.:(

E adesso che il mercato è un po’ saturo si cerca (finalmente) di guardare o meglio studiare (parlo sempre all'interno di quegli anni '90) un po’ anche altrove.:cool:

Io grazie al FOL sono anni che invito a guardare anche tra gli altri Artisti della :Generazione añni "60" 18/07/2007 * 18/07/2017 : 10 anni di Forum insieme OK!
 
Identificare gli ANNINOVANTA sempre con la coppia Cattelan / Beecroft ha contribuito a svuotare di senso e di pluralismo quel decennio italiano.:(

E adesso che il mercato è un po’ saturo si cerca (finalmente) di guardare o meglio studiare (parlo sempre all'interno di quegli anni '90) un po’ anche altrove.:cool:

Io grazie al FOL sono anni che invito a guardare anche tra gli altri Artisti della :Generazione añni "60" 18/07/2007 * 18/07/2017 : 10 anni di Forum insieme OK!

Caro Investart non è il collezionismo che identifica gli anni 90 con pochissimi nomi italiani.
Quanti artisti italiani della generazione anni 90 hanno un curriculum dello stesso peso, per esempio, degli YBA?
Cattelan, Stingel, Vezzoli, Beecroft (meno importanti ma sempre internazionali Arienti, Pivi, Bonvicini, Toderi, Bartolini) se ne dimentico qualcuno non arriviamo a 10.
Ma che piaccia o meno, per il resto del mondo gli artisti anni novanta piu importanti, iconici e acclamati sono Cattelan, Stingel, Vezzoli, Beecroft

Il tuo invito a guardare oltre è senza dubbio esemplare ma se l'oltre significa investire su artisti che hanno prevalentemente un curriculum Nazionale
 
La mini lista seguente è stilata con i nomi dei periodi storici non considerati nei sondaggi e anche attraverso i nomi che ho letto nei 3D tra i non eletti
L'artista con piu stelline/voti sarà il venticinquesimo nome del sondaggio di ripescaggio
Si puo scegliere il nome entro le ore 16 del 15/11

Marisa Merz
Antonio Sanfilippo **
Celeste Boursier Mougenot
Jean Miotte
Giuseppe Uncini
Nunzio *
Francesco Clemente *
Vanessa Beecroft ***
Lucio del Pezzo
Jacques Villegle*
Michele Zaza **
 
TOP 12 UFFICIALE - SONDAGGIO CHIUSO AL VOTO 62 DEL 15/11/2018
1) Alviani
2) Griffa
3) Ontani
4) Schifano
5) Lai
6) Barruchello
7) Crippa
8) Baj
9) Perilli
10) Rama
11) Staccioli
12) Turcato
 
TOP 12 UFFICIALE - SONDAGGIO CHIUSO AL VOTO 62 DEL 15/11/2018
1) Alviani
2) Griffa
3) Ontani
4) Schifano
5) Lai
6) Barruchello
7) Crippa
8) Baj
9) Perilli
10) Rama
11) Staccioli
12) Turcato

Alviani dopo 3 anni di presenze si classifica primo!
Buon trend
Per la prima volta ci sono 2 donne in classifica!
Bene.

Ciao
 
e track per caso o meno oggi sul sole24 ore esce questo articolo...

Le artiste in Italia: un gap che rappresenta un’opportunità - Il Sole 24 ORE

Le artiste in Italia: un gap che rappresenta un’opportunità

Sono trascorsi 47 anni dall'articolo a firma di Linda Nochlin “Perché non ci sono state grandi artiste” (ARTnews, 1971) e oggi le donne, sebbene siano riconosciute tra i protagonisti dell'arte contemporanea, spesso rimangono un fenomeno da tematizzare e presentare in forma separata, e solo alcuni grandi nomi spiccano autonomamente. Parte da questo assunto la ricerca condotta tra il 2016 e il 2018 da tre docenti Naba – Silvia Simoncelli, Caterina Iaquinta ed Elvira Vannini – nell'ambito del Master in Contemporary Art Markets, che si è posta l'obiettivo di colmare la mancanza di informazioni aggiornate relative al sistema italiano, in un momento in cui il lavoro delle artiste è sempre più richiesto e c'è un'attenzione crescente da parte di musei e grandi collezioni verso lavori di artiste “storiche”, come Ketty La Rocca, che negli ultimi tre anni ha visto incrementare il suo prezzo di mercato del 40%, o Lucia Marcucci, che è arrivata al doppio, entrambe acquisite l'anno scorso dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, come ci racconta il gallerista Simone Frittelli. Nata come progetto didattico, la ricerca “Donne Artiste in Italia. Presenza e Rappresentazione”, avviata con seminari interdisciplinari su genere e arte che integrano la ricerca quantitativa e i dati di mercato con le discipline della storia e della critica d'arte, è disponibile online da oggi e verrà presentata questa sera in un incontro pubblico presso la NABA. Il report che dà corpo alla pubblicazione fornisce dati relativi al 2016 sulla presenza delle artiste e lo sviluppo dei loro percorsi professionali, sia nella sfera della produzione culturale sia in quella commerciale.

Donne Artiste in Italia. Presenza e Rappresentazione
Le differenze di genere aumentano ai vertici della piramide. La sociologa dell'arte tedesca Katrin Hassler nel saggio che apre la sezione “Sistema e mercato dell'arte. Le donne in cifre”, a cura di Silvia Simoncelli, afferma che il tema genere e arte viene spesso discusso senza fare affidamento su una chiara idea dei dati concreti, “una situazione quasi inconcepibile se si pensa ad altri campi sociali come quello economico o scientifico, dove si ha a disposizione un'enorme quantità di dati che fornisce una visione sulla situazione di genere a diversi livelli professionali”. Tra i risultati più interessanti della ricerca che Hassler ha pubblicato lo scorso anno, condotta su dati forniti da ArtFacts, emerge che nella classifica dei Top 100 artisti a livello globale la disparità di genere tocca la percentuale più alta (solo il 12,6% degli artisti elencati sono donne), mentre diminuisce man mano che la piramide allarga la sua base.


Lisetta Carmi, “I travestiti”, 1965 (Courtesy l'artista, Martini & Ronchetti e Collezione Donata Pizzi)
L'evidenza del gap di genere nei numeri. La situazione italiana non racconta nulla di meglio rispetto all'andamento internazionale. Nella ricerca, la mappatura del sistema italiano è avvenuta attraverso agenti in campo culturale e commerciale che delineano un ideale percorso di carriera: si è partiti dal conteggio del numero di artiste nelle accademie e si è giunti alla loro presenza nelle aste, passando per le gallerie, le istituzioni pubbliche e private, la Biennale di Venezia. Ne è emerso che più si sale di grado, minore è il numero di artiste presenti. Se le donne che frequentano l'accademia di belle arti sono il 66% contro il 33% dei colleghi uomini, nelle gallerie la loro presenza cala al 25%, dato che scende al 19% in relazione alle mostre personali nelle istituzioni e arriva alla punta minima del 13% di presenze al Padiglione Italia della Biennale di Venezia. A ciascun livello avviene dunque una nuova selezione che si basa sul livello precedente e che taglia ulteriormente la presenza femminile. Per quanto riguarda l'analisi della presenza di artiste nelle aste, sono state prese in esami due situazioni: le asta d'arte moderna e contemporanea a Milano, dove le donne si posizionano al 5%, e l'Italian Sale a Londra – che propone una selezione altissima del mercato italiano – che registra un 3% di presenza femminile. Anche i valori di mercato sono molto diversi: il record d'asta del 2016 riferito ad un artista uomo è stato ottenuto da “Sofa”(1968) di Domenico Gnoli per la cifra di 2.576.250 €, battuto da Sotheby's; il record per un'artista donna è di 76.800 €, ottenuto da “Oggetto ottico dinamico” (1962) di Dadamaino, battuto da Christie's. A Londra, per Italian Sale, la proporzione è pressoché la stessa: 4.685.000 £ per “Rosso Plastica 5” (1962) di Alberto Burri battuto da Sotheby's; 179.000 £ per “Presagi di Birman” (1994) di Carol Rama, battuto da Christie's. Tali cifre, insieme agli altri dati emersi nella ricerca, rendono evidente come la sproporzione di genere nell'arte sia ancora molto accentuata.


Maria Mulas, “Autoritratto allo specchio”, 1981 (Courtesy Archivio Maria Mulas, Milano; © Maria Mulas)
Donne artiste e lavoro. La pubblicazione presenta inoltre l'inchiesta “Donne artiste e lavoro”, sulle relazioni tra artista e lavoro, inteso come produzione artistica e come lavoro parallelo a quello artistico. Le interviste ad artiste professioniste sono state condotte nel 2018, prevalentemente d'età compresa tra i 30 e i 50 anni (30-40, 38%; 40-50, 46%). Il 68% afferma di avere un lavoro parallelo, pur avendo il 54% di esse una galleria che le rappresenta. In relazione alla vendita delle proprie opere, numerose gestiscono autonomamente la transazione: dichiara di avvalersi di un professionista (gallerista, agente, art advisor) solo il 32% delle artiste intervistate (il 42% dichiara “talvolta”; il 24% “mai”). Il dato più allarmante riguarda il fattore dell'esclusione: il 58% del campione dichiara di aver riscontrato episodi di esclusione sociale e/o professionale nel sistema dell'arte italiano e indica lo status economico come il fattore di esclusione più rilevante, prima ancora del genere.

Dibattito. La questione del gap di genere nell'arte contemporanea è stata presa in considerazione per la prima volta anche dal Forum dell'Arte Contemporanea Italiana, che nella sua quinta edizione svoltasi sabato scorso al Mambo di Bologna ha istituito un tavolo di lavoro dal titolo “Osservatorio attivo (diversità di genere)”, coordinato dalle artiste Annalisa Cattani e Stefania Galegati. La necessità di un'indagine strutturata della situazione italiana è, oggi, improrogabile. La ricerca proposta da Naba può dunque essere un primo inizio per estendere anche al nostro Paese – posizionato all'82° posto, subito dopo il Messico, nel Global Gender Gap Report 2017 sulla base di indicatori quali partecipazione politica, scolarizzazione, welfare, empowerment – analisi più strutturate in merito alla disparità di genere in questo campo e può costituire un passo importante per una riflessione internazionale sulle donne nel sistema dell'arte.
 
Adesso mi sovviene Adami... ma non è stato inserito per qualche ragione??? Penso sia una svista questa, imperdonabile...
 
Adesso mi sovviene Adami... ma non è stato inserito per qualche ragione??? Penso sia una svista questa, imperdonabile...

Talmente imperdonabile che mi banneranno a vita da tutti i forum.

Ma prima di spendere i soldi in quadri, investite i vostri i soldi facendovi inviare un tir di tisane e camomilla.:rolleyes:
 
E aggiungo pure che ringraziando il cielo, il 90% del forum ha colto lo spirito giocoso del sondaggio.

Qui in 9 giorni di sondaggio dalle accuse di discriminazione razziale degli artisti siamo passati all'errore imperdonabile per aver trascurato alcuni nomi.

A belli, invece di fare le belle statuine e i saccenti da tastiera imparate a mettervi in gioco!
 
no-one-irritates-us-we-irritate-ourselves-when-we-do-not-control-ourselves_3.jpg :) :) :)
 
Ragazzi ma come siete suscettibili!!! Prendete ogni parola alla lettera e poi parlate di un gioco...Apprezzo tantissimo il gioco,io, ma lasciati fuori alcuni artisti penso che evidenziarlo non sia blasfemia...Poi ripeto non prendete tutto alla lettera e mi scuso per i toni che ad alcuni possono essere sembrati forti o come accusa verdi qualcuno ma non era affatto mia intenzione... dalla lista mancano Zaza, Landi, Cotani, Verna, Cacciolla,Adami etc etc:p:p:p
 
Ragazzi ma come siete suscettibili!!! Prendete ogni parola alla lettera e poi parlate di un gioco...Apprezzo tantissimo il gioco,io, ma lasciati fuori alcuni artisti penso che evidenziarlo non sia blasfemia...Poi ripeto non prendete tutto alla lettera e mi scuso per i toni che ad alcuni possono essere sembrati forti o come accusa verdi qualcuno ma non era affatto mia intenzione... dalla lista mancano Zaza, Landi, Cotani, Verna, Cacciolla,Adami etc etc:p:p:p

Carissimo ok il gioco ma utilizzare la parola imperdonabile mi sembra pesante.
Comunque se ho capito male ti porgo le mie scuse
 
@gius e @artpop BRAVI! Grande esempio di come ci si possa fraintendere e ricomporre il tutto con gentilezza e simpatia. :bow:
 
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