Penne Stilografiche

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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Oggi ho trovato una stilografica di grande pregio, Modigliani numerata...realizzata in galatite con la clip in oro antico che rappresenta un opera di Modigliani.
Saluti a tutti e buona caccia


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AMEDEO MODIGLIANI
Fabbrica: François -Yves Luthier
Nazionalità: Francese
Modello: Modigliani esemplare: n°1083/2300.
Anno: 1995
Tipo: Galalite con vera base cappuccio inciso Modigliani
Dimensioni: Chiusa lunghezza: 15 cm;
aperta lunghezza 15,6 cm. max; diametro max 1,8 cm.
Caricamento: Converter
Pennino: Oro bicolore 18 kt. 750 inciso a mano
Clip: Con innesto sul cappuccio. La clip realizzata in bronzo placcato “oro antico” riproduce
in scala una delle opere più famose di Amedeo Modigliani.

Cenni Storici
E’ un omaggio all’arte di Amedeo Modigliani. La stilo, prodotta in Francia da François-Yves Luthier, è un oggetto esclusivo. La scelta della galatite, un materiale naturale derivato dalla caseina del latte è particolarmente originale. Per la Modigliani, realizzata in solo 2300 esemplari, di cui 250 destinati al mercato italiano, la François-Yves Luthier ha scelto il colore bianco latte, mentre le guarnizioni sono nere. La clip, realizzata in bronzo placcato “oro antico” riproduce in scala una delle opere più famose di Amedeo Modigliani. Si tratta della testa esposta alla Tate Gallery di Londra, nel 1912. Esemplare: n.1083/2300 con scatoletta originale ricca di certificati di garanzia ed esclusività.
Collezione Salvo Panebianco





























Saluti
 
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stilografiche italiane, francesi e tedesche la più antica 1908 la più giovane 1994 ...
valore inestimabile...
 
Oggi domenica al mercantino delle pulci...si possono trovare gioielli a sconto....
inviatemi le foto e vi suggerisco il valore e l'importanza se volete.
Buona domenica
 
Un sogno di stilografica italiana la Benvenuto Cellini in argento massiccio realizzata da Aurora! Cordiali Saluti
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BENVENUTO CELLINI
Fabbrica: Aurora
Nazionalità: Italia - Torino
Modello: Benvenuto Cellini
Esemplare: n°1359/1919
Anno:: 1996
Tipo: Argento massiccio.
Dimensioni: Chiusa lunghezza: 13,6 cm;
aperta lunghezza 16,5 cm. max;
diametro max 2 cm.
Caricamento: A pistone.
Pennino: Aurora in oro bianco 18 kt. inciso
Clip: Tipo Aurora terminante con pallina

Cenni Storici
Benvenuto Cellini è una delle figure del Rinascimento Italiano: a lui si devono capolavori immortali, come il Perseo in bronzo in Piazza della Signoria a Firenze o la Saliera in oro e smalto. Nato a Firenze nel 1500, Cellini è stato scultore, scrittore e vero genio dell’arte orafa. Maestro dei maestri orafi del tempo, con il “Trattato dell’Oreficeria” Cellini ha tramandato alle generazioni future tutta la sua esperienza: un’eredità che Aurora ha raccolto e rinnovato per creare oggetti di scrittura che vantano così le Nobili Origini della tradizione orafa Italiana. In questo caso i maestri orafi scelti dall’azienda si sono ispirati proprio all’arte del grande cesellatore fiorentino per creare una penna prodotta in 1919 esemplari numerati, in ricordo dell’anno di fondazione della casa torinese. Una penna gioiello, destinata ai collezionisti e per chi coltiva con passione l’arte della scrittura Nata dall’esperienza e dall’abilità dei migliori maestri orafi argentieri, la Cellini è interamente in argento massiccio con testina, corpo e cappuccio finemente cesellati a mano, classico fermaglio gioiello, anello con numero inciso, nuova impugnatura tornita e anch’essa lavorata a mano, il pennino, su condotta in ebanite, è in oro massiccio, bagnato platino ed è decorato con fregi che richiamano gli splendori dell’epoca cinquecentesca. Il sistema di ricarica è a pistone ed è dotato dell’ingegnoso sistema di “riserva nascosta”. Scatola in legno con all'interno rivestita in seta di colore blu e flacone d’inchiostro personalizzato, custodiscono un capolavoro di ineguagliabile bellezza ed eleganza.
Collezione Salvo Panebianco
 
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Le più belle sono italiane...

Fabbrica: Settimo Torinese
Nazionalità: Italia - Torino
Modello: Tre verrette
Anno: 1925
Tipo: Collezione in celluloide mai utilizzate.
Dimensioni: Chiusa, lunghezza 12,7 cm;
aperta, lunghezza 14,5 cm. max; diametro max 1,6 cm.
Caricamento: Bottone di fondo.
Pennino: In metallo dorato con inciso “Nib Gold”.
Clip: Elegante a goccia, fermata sul cappuccio da un bottone dello stesso metallo.

Cenni Storici
La collezione perfettamente integra è stata scoperta dopo circa settantacinque anni, in un fondo di magazzino di una nota cartoleria di Roma. Non è stata ancora identificata la ditta realizzatrice di queste penne e il loro nome, ma attraverso la lavorazione e, il sistema di caricamento possiamo risalire di certo al periodo e alla zona di fabbricazione e di provenienza “Settimo Torinese”. Il materiale è pura celluloide, la lavorazione, molto bella è varia nei colori. Trovate originalmente avvolte nella carta velina dell’epoca, possiamo certo confermare che si tratta di splendidi esemplari di lavorazione italiana d’inizio secolo, completa nella gamma dei colori, praticamente nuovi e di grande interesse collezionistico. Trovare una collezione di stilografiche in perfetto stato di conservazione, sopravissute alle Guerre Mondiali, completa nei colori di fabbricazione del secolo scorso, nella vita di un collezionista è un evento molto raro.
Collezione Salvo Panebianco​

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Una meraviglia di antichi strumenti da scrittura

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Grazie tra-fuocoeferro molto gentile, ti auguro una buona lettura!

Dopo le vacanze estive, Vi invio un esemplare unico in assoluto per la sua esclusività e unicità ben conservato per oltre un secolo... da me scoperto in paesi diversi, infatti l'espositore mi è stato venduto nel 1990 da un collezionista di Firenze mentre la stilografica l'ho trovata dopo un ventennio presso un mercatino di antiquariato a Sidney in Australia.... allego scheda tecnico storica. Buona lettura

MABIE TODD SWAN PATENT JAN 19 - 1915
Fabbrica: Mabie Todd & Co.
Nazionalità: U.S.A. New York
Modello: N.O.230 23/6 Patent Jan 19 - 1915 Mabie Todd & Co Swan
Espositore: N.O.230 23/6 Patent Jan 19 - 1915 Mabie Todd & Co Swan in cartone pressato dimensione 15 cm x 26 cm;
Anno: 1915
Tipo: Ebanite nera
Dimensioni: Chiusa lunghezza: 13,6 cm;
aperta lunghezza 16,6 cm. max; diametro max 1,6 cm.
Caricamento: A leva laterale
Pennino: Swan Mabie Todd & Co Perry & C. n°2, 14 Kt.
Clip: Fissa, creata da Swan, con data del
brevetto inciso.(Patent Jan 19 – 1915)

Cenni Storici
La storia di questa antica e gloriosa casa risale alla metà dell’Ottocento, nata in america, è diventata nell’ultimo periodo della sua vita, di proprietà inglese. L’approdo della ditta americana a Londra avviene nel 1884 per opera dell’imprenditore William W. Stewart; le Swan dell’epoca costruite in ebanite liscia si riempivano con il contagocce. Durante la prima guerra mondiale, è la volta della clip, sino ad allora considerata un optional. Tutte le penne portano il marchio di fabbrica, un cigno, sulla testina. Venivano prevalentemente vendute dai gioiellieri, e hanno sul mercato collezionistico un valore molto elevato. Questo esemplare è impreziosito dall’espositore originale d’epoca, ed è stato trovato sprovvisto di penna grazie ad un collezionista toscano il quale me lo ha venduto sprovvisto ovviamente di penna, la stilografica invece è stata da me acquistata mentre mi trovavo come turista in Australia in un mercatino a Sidney, una fortuna? un bel colpaccio? fatto sta che ho ricomposto il tutto dopo 100 anni! INCREDIBILE MA VERO!
Collezione Salvo Panebianco

Pz.1 stilografica + Pz.1 espositore
 

Allegati

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Vedi l'allegato 2318296
Stupenda serie di penne anni '30 in ebanite in perfettissime condizioni:
Waterman's Patrician n°B 5922 - U.S.A.
Montegrappa Elmo - Italia
Jumbo pen - Giappone

Fabbrica: Waterman
Nazionalità: U.S.A. New York
Modello: Patrician n°B 5922
Anno: 1929
Tipo: Celluloide Jet (nero lucente)
Dimensioni: Chiusa lunghezza: 14 cm;
aperta lunghezza 17,2 cm. max; diametro max 1,7 cm.
Caricamento: A leva laterale.
Pennino: 585 Patrician Waterman’s Ideal
Reg. U.S. Pat. Off. Made in U.S.A.
Fountain Pen.
Clip: A lancia dorata.

Cenni Storici
Questa stilografica arrivò nel 1929: la Waterman fu ultima fra le grandi Case a produrre il suo primo modello in celluloide, in compenso realizzò la penna più bella dell’epoca. “Patrician”, presentata nel gennaio 1929 con una campagna pubblicitaria costata un milione di dollari, meritò per la qualità e la bellezza questo nome aristocratico. Era una penna imponente, dallo splendido design Art Déco, “Perfetta come un orologio, bella come un gioiello” diceva la pubblicità dell’epoca. Ed era vero. La Patrician venduta a 10 $ aveva la punta del pennino rifinita a mano e la sua lavorazione contava oltre 300 interventi manuali specializzati. Waterman sospende la promozione della Patrician nel 1935 e la sua fabbricazione nel 1939, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Oggi questa penna è considerata la Rolls Royce del collezionismo.
Collezione Salvo Panebianco

MONTEGRAPPA OVER SIZE
Fabbrica: Elmo e Montegrappa
Nazionalità: Italia - Bassano del Grappa
Modello: Over Size
Anno: 1925
Tipo: Bachelite nera lucida con due verrette in argento base del cappuccio.
Dimensioni: Chiusa lunghezza: 16,1 cm;
aperta lunghezza 19 cm. max;
diametro max 2,2 cm.
Caricamento: Bottone di fondo
Pennino: In metallo con inciso Elmo Iridium 5.
Clip: Massiccia in metallo di forma triangolare con il finale a goccia.

Cenni Storici
Non si hanno certezze sulla data di fondazione della Elmo-Montegrappa: il Lambrou indica l’anno 1921, la gente di Bassano del Grappa opta per il 1916, i titolari attuali della Montegrappa indicano l’anno 1912. Un fatto è comunque certo: venne fondata da Alex Marzotto e Domenico Manea a Bassano, città famosa soprattutto per la produzione di ceramiche e di distillati da vino.
I due intraprendenti personaggi, grazie anche al fortunato incontro con l’ingegnere Heinrich Helm, “il cui nome italianizzato dà la prima parte del marchio, Elmo”, iniziarono dapprima fabbricando pennini d’oro ricoperti con osmiridium; proseguendo poi con la tornitura di barrette di ebanite utilizzate per le ampolline delle gocce oculari e per le penne di sicurezza. Prima che la celluloide entrasse nell’uso comune, l’azienda veneta produsse con successo barre di galatite realizzate in coloratissime tonalità ad effetto marmorizzato. Oggi l’azienda si chiama Montegrappa 1912 S.p.A.
Collezione Salvo Panebianco


Buona visione
 
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Questa è la foto corrispondente al messaggio numero 129.
 
Pennini d'epoca!

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Per secoli la penna d’oca fu lo strumento principale a uso dei pochi che avevano il privilegio di sapere scrivere. Il passaggio al pennino d’acciaio industriale non fu improvviso nè casuale. Si ha notizia che negli anni fra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800 alcuni artigiani (Arnoux in Francia; Harrison, Wise, Donkins e Sheldon in Inghilterra; Williamson negli Stati Uniti) producevano su ordinazione pennini di vari tipi o di vari metalli; si trattava in genere di prodotti piuttosto costosi ma poco efficienti e di scarsa resistenza e autonomia. Ma la rivoluzione industriale era ormai alle porte e fu proprio la lavorazione a macchina, unita a tutta una serie di piccole innovazioni tecnologiche, che permise di ottenere un tipo di pennino robusto ed elastico, con buona resistenza chimica e discreta autonomia di scrittura. La produzione in serie consentì inoltre di ridurre i costi al punto che il pennino d’acciaio fu alla portata di tutte le tasche e potè quindi dare un contributo serio all’alfabetizzazione di massa e alla diffusione della cultura. L’industria del pennino nacque a Birmingham intorno al 1820, grazie all’ingegno pionieristico di abili tecnici quali, Joseph Gillott e Josiah Mason, e all’intraprendenza di imprenditori quali, James Perry e i francesi John e William Mitchell. In pochi anni le fabbriche si moltiplicarono anche nel resto del Paese. Il pennino in acciaio rimase per circa 130 anni il principale e più economico strumento di scrittura, soprattutto nelle scuole. Ne furono brevettate molte varianti, adatte ai tipi di utilizzo più diversi: dalla calligrafia inglese alla “ronde”, dal gotico al disegno a china, dalla litografia alla grafica pubblicitaria, fino ai pennini a più punte per il tracciamento dei tabulati o degli spartiti musicali. Non mancarono i pennini per mancini, quelli per la scrittura araba, quelli a paletta per i poster... La scarsa autonomia, nonostante l’adozione di vari artifici come serbatoi aggiunti, modellature particolari atti a trattenere più inchiostro, fu invece il motivo principale che portò al contemporaneo sviluppo della penna stilografica. Collezione Salvo Panebianco
 
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WATERMAN 42​

Fabbrica: Waterman
Nazionalità: U.S.A. New York
Modello: 42
Anno: 1908
Tipo: Rientrante in oro 18 Kt su ebanite nera, rivestimento sfaccettato ottagonale interamente
bulinata a mano con decorazione floreale fine sul corpo e sul cappuccio. Particolare: la dicitura del pennino è riportata anche sul fondello. E’ impreziosita dalla scatola originale d’epoca.
Dimensioni: Chiusa lunghezza: 12 cm; aperta lunghezza 15,2 cm; diametro max 1,7 cm.
Caricamento: Carica a contagocce – Safety Pen
Pennino: Oro 14 kt. Waterman Ideal Reg. U.S. Pat. Off. Made in U.S.A. n°2
Clip: Arcuata liscia in oro giallo, con pallina terminale fissa.

Cenni Storici
Nel 1907 debuttò la gloriosa Safety identificata con i numeri 42, con un battage pubblicitario notevolissimo che sfruttava lo slogan “Safety First” (prima di tutto la sicurezza). La pubblicità d’epoca di questa stilografica Waterman si servì del seguente slogan: <<Quando vedi ”Sicurezza Innanzitutto” Ricordati che la Stilografica Ideal Safety Waterman è sempre sicura>> Nel caso specifico la sicurezza di cui si parlava consisteva nel fatto che, essendo il cappuccio a vite, non si rischiava che si sfilasse, magari con la penna nel taschino. La novità del modello Safety consisteva nel fatto che il blocco pennino-alimentatore poteva essere fatto avanzare e custodito all’interno, ruotando il fondello posteriore della penna. Questa manovra grazie ad una spirale azionava una coppiglia che permetteva al pennino di uscire, scorrendo lungo due scanalature praticate all’interno del corpo penna e una volta uscito del tutto, la stilografica era pronta a scrivere. Girando il fondello in senso antiorario, il pennino rientrava e, una volta chiusa, la stilografica non poteva assolutamente spandere in quanto, in pratica, era una bottiglia chiusa da un tappo (il cappuccio) nella sua parte superiore e da una guarnizione in sughero in quella inferiore. In posizione rientrata si effettuava il caricamento dell’inchiostro col sistema a contagocce. Lo scoppio della prima Guerra Mondiale “esporta” la stilografica in Europa ma è alla fine del conflitto che Waterman usufruisce di un notevole, pur se indiretto, appoggio pubblicitario: il primo ministro inglese David Lloyd George, infatti, firma il trattato di pace, il 28 giugno 1919 a Versailles, con una penna di questo tipo in oro cesellato che portava inciso un proverbio irlandese beneaugurante. La fine degli anni Dieci e i primi Venti sono tra i migliori per la Waterman le cui penne sono ambite un po’ da tutti: uomini politici e star del cinema, sportivi e “vip” del tempo, non solo in America, ma anche in tutti quei Paesi (Inghilterra, Francia, Germania, Canada) dove le Penne Waterman venivano fabbricate su licenza. E proprio in Europa, dove il gusto della decorazione e della gioielleria era più sviluppato, si produssero splendidi esemplari di Waterman’s rientranti. Erano penne meravigliose, laminate, sfaccettate, decorate nei materiali più preziosi mentre gli stili si ispiravano sia a canoni ancora ottocenteschi sia alla moda trionfante, l’Art Nouveau; tuttavia, come dimostra la pubblicità d’epoca, venivano realizzati anche rivestimenti dove la fantasia dell’artista faceva ricorso a soggetti del tutto particolari ed esclusivi. Gli esemplari placcati in oro che ricoprono integralmente il corpo e i cappucci sono detti “Continental” e sono pure dotati di una clip originale adatta al disegno stesso della penna, a differenza dai rivestimenti francesi per safeties dove il fondello restava in ebanite. Comunque, queste penne da collezione sono oggi tra le più ricercate dai collezionisti, anche perché (queste penne) non facevano parte della produzione normale. Esemplare unico
Collezione Salvo Panebianco​
Pz.1
 
Waterman's 42

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WATERMAN 42​
Fabbrica: Waterman
Nazionalità: U.S.A. New York
Modello: 42
Anno: 1913
Tipo:
Rientrante in oro 18 Kt su ebanite nera, rivestimento sfaccettato ottagonale con fasce sottili longitudinali. Eleganti fascioni traforati e cesellati a mano in oro bianco decorazione “fiorentina ovale”, sia sul cappuccio, sia sulla parte mediana del corpo; delimitati da un motivo floreale a bulino in testa al cappuccio e sulla clip. Esemplare impreziosito dalla sua custodia originale.​
Dimensioni: Chiusa lunghezza: 12,3 cm; aperta lunghezza 15 cm. max; diametro max 1,7 cm.
Caricamento: Carica a contagocce – Safety Pen
Pennino: Oro 14 kt. Waterman Ideal Reg. U.S. Pat. Off. Made in U.S.A. n°2.
Clip: Finemente cesellata, con pallina all’estremità.

Cenni Storici
Nel 1907 debuttò la gloriosa Safety identificata con i numeri 42, con un battage pubblicitario notevolissimo che sfruttava lo slogan “Safety First” (prima di tutto la sicurezza). La pubblicità d’epoca di questa stilografica Waterman si servì del seguente slogan: <<Quando vedi ”Sicurezza Innanzitutto” Ricordati che la Stilografica Ideal Safety Waterman è sempre sicura>> Nel caso specifico la sicurezza di cui si parlava consisteva nel fatto che, essendo il cappuccio a vite, non si rischiava che si sfilasse, magari con la penna nel taschino. La novità del modello Safety consisteva nel fatto che il blocco pennino-alimentatore poteva essere fatto avanzare e custodito all’interno, ruotando il fondello posteriore della penna. Questa manovra grazie ad una spirale azionava una coppiglia che permetteva al pennino di uscire, scorrendo lungo due scanalature praticate all’interno del corpo penna e una volta uscito del tutto, la stilografica era pronta a scrivere. Girando il fondello in senso antiorario, il pennino rientrava e, una volta chiusa, la stilografica non poteva assolutamente spandere in quanto, in pratica, era una bottiglia chiusa da un tappo (il cappuccio) nella sua parte superiore e da una guarnizione in sughero in quella inferiore. In posizione rientrata si effettuava il caricamento dell’inchiostro col sistema a contagocce. Lo scoppio della prima Guerra Mondiale “esporta” la stilografica in Europa ma è alla fine del conflitto che Waterman usufruisce di un notevole, pur se indiretto, appoggio pubblicitario: il primo ministro inglese David Lloyd George, infatti, firma il trattato di pace, il 28 giugno 1919 a Versailles, con una penna di questo tipo in oro cesellato che portava inciso un proverbio irlandese beneaugurante. La fine degli anni Dieci e i primi Venti sono tra i migliori per la Waterman le cui penne sono ambite un po’ da tutti: uomini politici e star del cinema, sportivi e “vip” del tempo, non solo in America, ma anche in tutti quei Paesi (Inghilterra, Francia, Germania, Canada) dove le Penne Waterman venivano fabbricate su licenza. E proprio in Europa, dove il gusto della decorazione e della gioielleria era più sviluppato, si produssero splendidi esemplari di Waterman’s rientranti. Erano penne meravigliose, laminate, sfaccettate, decorate nei materiali più preziosi mentre gli stili si ispiravano sia a canoni ancora ottocenteschi sia alla moda trionfante, l’Art Nouveau; tuttavia, come dimostra la pubblicità d’epoca, venivano realizzati anche rivestimenti dove la fantasia dell’artista faceva ricorso a soggetti del tutto particolari ed esclusivi. Gli esemplari placcati in oro che ricoprono integralmente il corpo e i cappucci sono detti “Continental” e sono pure dotati di una clip originale adatta al disegno stesso della penna, a differenza dai rivestimenti francesi per safeties dove il fondello restava in ebanite. Comunque, queste penne da collezione sono oggi tra le più ricercate dai collezionisti, anche perchè (queste penne) non facevano parte della produzione normale, ma venivano realizzate dagli importatori oppure dai singoli produttori o rivenditori, a volte su richiesta del cliente. Esemplare unico, impreziosito dal contenitore originale d’epoca.
Collezione Salvo Panebianco
 
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SILPA MILANO "Cracker Ice"
Fabbrica: Silpa Stilografiche
Nazionalità: Italia - Milano
Modello: Silpa Milano Lady
Anno: 1922
Tipo: Celluloide: "Cracker Ice"
Dimensioni: Chiusa lunghezza: 11,1 cm;
aperta lunghezza 13 cm. max;
diametro max 1,5 cm.
Caricamento: Bottone di fondo
Pennino: In oro 14 kt. con inciso Silpa.
Clip: A lancia, fermata da un bottone in cima al cappuccio.

Cenni Storici
Le stilo Silpa venivano prodotte a Milano da un consorzio di aziende ancora non del tutto sicuro; il nome “Silpa” derivava da: “Società Italiana Lavorazione Penne e Affini”. Le stilo, assortite nelle forme, in parte piccole per donna e in celluloide si proponevano ad un pubblico esigente.
Esemplare mai usato.
Collezione Salvo Panebianco
 
Ultima modifica:
Ciao


Ma te la canti e te la suoni da solo?

Tu pensi così?
Ti sbagli!


Discussione: Penne Stilografiche

Davvera molto bella anche per un profano come me!!!
05-07-16 13:25
stefano1966
Discussione: Penne Stilografiche

Mille grazie della risposta e complimenti per il thread.
21-07-15 15:12
arcange
Discussione: Penne Stilografiche

Grazie
03-05-15 15:13
zfrank
Discussione: Penne Stilografiche

complimenti per il 3D
03-05-15 12:27
Cris70
Discussione: Penne Stilografiche
 
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C. HAMILTON &. C.
Fabbrica: C. Hamilton &. C.
Nazionalità: U.S.A. - New York
Modello: Rientrante
Anno: 1909
Tipo: In ebanite nera incisa con bande sottili, motivo a onde.
Dimensioni: Chiusa lunghezza, 13,4 cm;
aperta lunghezza 16cm. max;
diametro max 2,4 cm.
Caricamento: Carica a contagocce – Safety Pen
Pennino: In metallo dorato
Clip: Caccia bombardiere americano, in argento massiccio, amovibile. Non di produzione Hamilton.
Cenni Storici
Penna stilografica Hamilton di origine americana, è stata acquistata nel lontano 1977 presso un negozio di antiquariato a Catania. La stilografica è impreziosita oltre che dalla personalizzazione della clip: con un caccia bombardiere americano, anche dalla sua scatoletta originale d’epoca. All’inizio del secolo (1918) i fermagli a fascia amovibili in argento furono molto popolari in Francia, spesso i fabbricanti francesi utilizzavano materiali quali: argento, metallo argentato, e oro, per la realizzazione di fermagli per penna sovente commissionati e non di loro produzione. La personalizzazione, con un aereo in argento massiccio come in questa stilo, può ulteriormente impreziosire l’oggetto penna, attribuendole una storia personale ovvero quella del proprietario. Tale personalizzazione rende la stilografica un oggetto “unico” e perfettamente inquadrabile nel tempo.
Collezione Salvo Panebianco
 
CHE EMOZIONE

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ASTER
Fabbrica: Luigi Pagliero & Figli, Settimo Torinese
Nazionalità: Italia, Torino
Modello: Aster - Parure Prima Comunione,
Anno: 1942
Tipo: Celluloide color bianco marmo, con inciso Aster.
Dimensioni: Stilo: chiusa lunghezza: 11,3 cm;
aperta lunghezza 13,2 cm max diametro max 1,5 cm
Matita: chiusa o aperta: 10 cm max;
diametro: max 1,2 cm,
Caricamento: Bottone di fondo
Pennino: In oro 14 kt. Aster 585.
Clip: Retta dorata

Cenni Storici
Più che fabbricante, questa ditta (Aster) è stata una delle più grandi distributrici di penne prodotte da altri. La prima sua principale fonte di approvvigionamento erano le mille fabbriche, grandi e piccole, del Settimo Torinese che, in pratica, producevano tutto l’anno per essa. Vive il suo periodo di maggior fulgore quando, negli anni ’40, viene di moda la penna bianca per Cresima e Prima Comunione. All’inizio, le penne venivano fabbricate solo in celluloide tornita a mano e con pennino d’oro (spesso in parure con la matita) come l’esemplare qui esposto; con l’avvento delle resine termoplastiche, però, si allargò la produzione e quindi la distribuzione, le cui caratteristiche principali erano l’elegantissima confezione e l’abbinamento della penna a tutta una serie di gadgets quali il messale, la corona per il rosario, medagliette ricordo della cerimonia, cornicette in plastica bianca e color oro. Astuccio originale d’epoca ritrovata presso una antica bottega di antiquariato.
Collezione Salvo Panebianco
 
Ultima modifica:
Ti leggo sempre e puntualmente.
Non conosco a fondo questo settore del collezionismo anche se frequento due Medici che Collezionano penne.
Apprezzo tantissimo i tuoi sforzi a scrivere sul FOL e sono certo che verrai con il tempo premiato e questo thread/forum diventerà piano piano un punto di riferimento per i collezionisti di penne stilografiche.

Con stima.

Brunelli Roberto

Questa mattina ho avuto il piacere di parlare per la prima volta con penblanc. Mi sono tra l'altro complimentato con lui per quanto sta facendo per il forum alimentando questa discussione che dal 26-12-2014 (mi accorgo ora che tra due giorni sarà il suo compleanno:happy:) a fronte di 137 post ha avuto ben 12,476 visite (certificate:cool:) "consacrandola tra le più cliccate" sul web dedicate allo specifico argomento e costituendo così un altra eccellenza per il forum di FinanzaOnLine della Brown Editore e per tutti noi utenti/lettori.
 
Grazie Roberto.
Ti/Vi faccio un bel regalo di fine anno.
La visione di un pennino metallico dimostrativo (insegna negozio) ungherese del 1894 prodotto da Joseph Schuler. Inserito in una foto still life di oggetti personali della mia collezione privata.
Pezzo unico di valore inestimabile.
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ELSO” MAGYAR IROTOLL - GYAR
SCHULER JÒZSEF - BUDAPEST
503 EF

Fabbrica: Elso” Magyar
Nazionalità: Ungheria
Modello: Esemplare dimostrativo pubblicitario da vetrina
Anno: 1894
Tipo: Metallo dorato, 503 EF
Dimensioni: Lunghezza max 35 cm, diametro max 6 cm.

Cenni Storici
Joseph Schuler è nato nel 1858.
Nel 1881, ha fondato la prima fabbrica di carta autocopiante di Ungheria a Budapest. Nel 1894, la fabbrica ha iniziato a produrre la penna d'acciaio.
L'unica fabbrica nel paese, che impiegava 50 lavoratori nel 1895. Nel 1896, durante una importante mostra commemorativa del millennio, la società ricevette una medaglia d'oro per la produzione di penne in acciaio. Mentre l’industria del pennino nacque a Birmingham intorno al 1820, grazie all’ingegno pionieristico di abili tecnici, quali Joseph Gillott e Josiah Mason, e all’intraprendenza di imprenditori quali James Perry e i francesi John e William Mitchell. In pochi anni le fabbriche si moltiplicarono anche nel resto del Paese. Il pennino in acciaio rimase per circa 130 anni il principale e più economico strumento di scrittura, soprattutto nelle scuole. Ne furono brevettate molte varianti adatte ai tipi di utilizzo più diversi: dalla calligrafia inglese alla “ronde”, dal gotico al disegno a china, dalla litografia alla grafica pubblicitaria, fino ai pennini a più punte per il tracciamento dei tabulati o degli spartiti musicali. Non mancarono i pennini per mancini, quelli per la scrittura araba, quelli a paletta per i poster. La scarsa autonomia, nonostante l’adozione di vari artifici come serbatoi aggiunti, e modellature particolari atti a trattenere più inchiostro, fu invece il motivo principale che portò al contemporaneo sviluppo della penna stilografica.
Esemplare acquistato presso un rivenditore di antiquariato a Brisbane in Australia nel 1988.
Collezione Salvo Panebianco
Buon anno a tutti!
 
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