Tagliare le spese di cui gli anziani 'hanno bisogno' sarebbe molto semplice.
Istituire una rete pubblica di centri d'assistenza integrati che facciano sia da residenze per anziani (dignitose ed a prezzi accessibili, oppure convertendo parte della spesa pensionistica nelle rette delle medesime) e contestualmente da una sorta di CAF, centri previdenziali-legali della posizione di questi anziani che molto spesso non sono in grado di prendersi cura lucidamente dei loro interessi (dal pagare l'IMU al farsi rappresentare legalmente) ma non sono disposti a delegare nulla a parenti/figli per non perdere 'autonomia' e 'padronalità' dei loro beni.
Lo Stato è FOLLE ad investire così ingenti risorse in ottanta-novantenni (magari con l'alzheimer) e lasciarli oltretutto 'soli' a 'firmare carte al primo che capita' o seguire voli pindarici con queste risorse.
Soprattutto perché tratta indegnamente i venticinquenni laureati (o comunque formati) che hanno testa, e forza, interessi e capacità per far ripartire il paese.
La conseguenza sarebbe stoppare un immenso flusso di risorse dallo Stato (perché spesso da lì vengono) alle tasche di badanti, dubbi eredi, avvocati, promotori finanziari, assicuratori ed altri personaggi che vivono 'purgando' gente non più lucidissima e/o non più in grado o interessata ad occuparsi dei suoi averi (che poi sono il grosso delle sostanze private del paese) attivamente.
Probabilmente però così faremmo crollare il PIL della Romania, dell'Ucraina e della Moldavia...