Piani Individuali di Risparmio (PIR) Vol. II

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Se per 2017 intendi, quelli iniziali senza venture Capital, corretto non si possono più aprire, perché sono stati rimpiazzati da quelli con venture Capital.
Penso che i fondi li hanno convertiti tutti in quelli nuovi, per non avere 2 gestioni separate, ma può essere che qualcuno con masse ingenti si è tenuto sia quelli vecchi che quelli successivi.

Ma non hanno nulla a che vedere coi PIR alternativi.
Esistono tuttora i PIR con quelle nuove regole e i PIR alternativi.
 
Ma invece tornando a noi utenti attivi col fai da te...
Sono prodotti che non ho mai considerato in passato, ma ora coi tassi che sono tornati a rendere qualcosina e col fatto che col PIR siamo obbligati a restare investiti, avete da consigliarmi un etf monetario con rendimento 1-1,5% almeno dove parcheggiare liquidità da usare poi durante i ribassi del mercato?
Grazie

EDIT

mi sembra di capire che uno dei migliori tra i monetari potrebbe essere:

Xtrackers II EUR Overnight Rate Swap UCITS ETF 1C

Ticker XEON
 
Ultima modifica:
Vorrei aprire un PIR quale mi consigliate tra le decine di PIR presenti sul mercato? Grazie.
 
Gimme5 oppure altri medio piccoli che costano meno dei big e in passato ricordo avevano avuto migliori performance.

Ogni tanto escono articoli con aggiornamenti sui rendimenti dei fondi PIR.
Considera che le performance di quelli che hanno una buona parte investita in bond, avrà avuto pessime performance negli ultimi 12 mesi, ma ora dovrebbero tornare a fare buoni risultati
 
Correggetemi se sbaglio ma mi sembra che attualmente per i PIR ordinari non ci sia più l'obbligo che c'era un paio d'anni fa di investire una parte in società non quotate.
Quindi in teoria, se ci fosse un intermediario che lo consentisse, si potrebbe aprire un nuovo "PIR fai-da-te".
Se c'è interesse da parte di una massa critica di almeno 100 folisti, vorrei proporre ad alcuni intermediari l'attivazione di un "PIR fai-da-te".
Lancerò quindi un sondaggio dove proporrei condizioni che reputo accettabili sia per il cliente che per l'intermediario.
Trattandosi di prodotto complesso da gestire, che comporta per l'intermediario investimenti in termini di software, personale e consulenza legale/tributaria, direi che è normale che ci sia un canone fisso annuo.
Tenendo conto di quello che proponevano SIM e fiduciarie qualche anno fa, direi che il canone potrebbe essere:
- 120 € annui per conto fino a 20 eseguiti all'anno,
- 250 € annui per conto fino a 50 eseguiti all'anno,
- 450 € annui per conto oltre 50 eseguiti all'anno.
Poi l'intermediario applicherà comunque una commissione fissa per eseguito secondo il proprio tariffario standard.
Prima di lanciare il sondaggio, fatemi sapere se avete commenti su questa iniziativa. Grazie.
da quello che ho capito il vincolo del 3,5% da investire in fondi venture capital che ha spinto directa a interrompere nel 2019 l'apertura di nuovi conti pir fai da te è decaduto già un anno dopo nel gennaio 2020, da allora sono passati 3 anni e mezzo, forse ci sono altri motivi per cui in questo lasso di tempo non sono tornati ad agevolare i pir fai da te. in ogni caso se ci fosse di nuovo la possibilità a me interesserebbe, visto che comunque dedico già una parte del portafoglio a investimenti di lungo periodo sul mercato italiano
 
Directa ho già provato a contattarla riguardo alla riattivazione dei PIR fai da te, sia pubblicamente nel thread dedicato, sia privatamente. Ma non ho avuto risposta. Secondo me non vogliono più creare nuovi PIR fai da te perché non sono remunerativi, sono complessi da gestire e perché non sono più in linea con la nuova strategia commerciale (che mira a creare una rete di promotori finanziari che offrano prodotti più costosi).
 
Se per 2017 intendi, quelli iniziali senza venture Capital, corretto non si possono più aprire, perché sono stati rimpiazzati da quelli con venture Capital.

Vorrei chiarire che secondo le disposizioni attualmente in vigore, il venture capital è facoltativo e non più obbligatorio come era inizialmente.

Il comma 102 della legge istitutiva degli attuali PIR ordinari (Legge 11 dicembre 2016, n. 232, e successive modifiche), precisa infatti che "le somme o i valori destinati nel piano di risparmio a lungo termine devono essere investiti per almeno il 70 per cento del valore complessivo in strumenti finanziari, anche non negoziati nei mercati regolamentati o nei sistemi multilaterali di negoziazione". Si tratta di una possibilità e non di un obbligo.

Chiarimenti sulla normativa attuale in materia di PIR sono inoltre forniti nella circolare 10 E/2022 dell'Agenzia delle entrate.
 
Directa ho già provato a contattarla riguardo alla riattivazione dei PIR fai da te, sia pubblicamente nel thread dedicato, sia privatamente. Ma non ho avuto risposta. Secondo me non vogliono più creare nuovi PIR fai da te perché non sono remunerativi, sono complessi da gestire e perché non sono più in linea con la nuova strategia commerciale (che mira a creare una rete di promotori finanziari che offrano prodotti più costosi).
Se il motivo per cui banche e broker snobbano i pir fai da te è quello di rifilare in alternativa i fondi pir, beh sbagliano, il cliente disposto (e capace) a farsi carico della complessità dei vincoli e del rischio di non rispettarli e perdere il vantaggio fiscale pur di fare da sè, preferirebbe investire in autonomia in PMI del Burundi piuttosto che delegare la gestione ad un fondo! Per quanto di nicchia possa essere il pir fai da te, andrebbe comunque a dare una mano a far crescere gli investimenti di lungo periodo sui titoli italiani, magari proprio quelli delle aziende che potenzialmente potrebbero proporre i pir fai da te!
 
Ultima modifica:
Quasi sicuramente anch'io non ci fosse stata la possibilità del fai da te, non avrei aperto un PIR.

Ma in realtà, ricordo che quando avevo visto i rendimenti un paio d'anni fa', ce n'erano alcuni con rendimenti elevati, meglio del mio fai da te (di cui sono comunque soddisfatto pienamente) ma penso probabilmente meglio di chiunque noi qui 😉

Poi probabilmente dal COVID in poi avranno perso, ma non ho più seguito
 
Quasi sicuramente anch'io non ci fosse stata la possibilità del fai da te, non avrei aperto un PIR.

Ma in realtà, ricordo che quando avevo visto i rendimenti un paio d'anni fa', ce n'erano alcuni con rendimenti elevati, meglio del mio fai da te (di cui sono comunque soddisfatto pienamente) ma penso probabilmente meglio di chiunque noi qui 😉

Poi probabilmente dal COVID in poi avranno perso, ma non ho più seguito
leggevo pagine addietro di fondi pir investiti anche in obbligazioni argentine, credit suisse et similia, penso la maggior parte dei piristi fai da te abbiano messo qualcosa di piu difensivo nella quota globale del loro investimento per controbilanciare la maggiore volatilità delle small cap italiane, quindi non mi meraviglia la sovraperformance, finchè va tutto bene... Ma in fondo non è una questione di confronto delle performance, ma del diverso target della clientela a cui sono rivolti i due strumenti a confronto, che non sono e mai saranno in concorrenza tra loro, tu hai detto che diversamente non avresti mai aperto un pir, io non cambierei la libertà di fare a modo mio con la prospettiva di un rendimento maggiore ma nel gestito, chi investe in fondi non si butterebbe mai in un fai da te anche se ce ne fosse la possibilità
 
Vero hai ragione, sarebbe da vedere come sono andati dopo tra COVID guerra e aumento dei tassi con crollo dei bond.

Comunque direi che sono pienamente soddisfatto del mio fai da te qui la mia attuale situazione:
Versati 149.157,49 € (e tra questi ci sono anche 1.824,84€ di costi tenuta conto e Tonin tax e bolli,)
Prelevati 34.188,28€
Saldo attuale 156.673,20€
Guadagno totale quindi 41.703,99€ +27,96% che corrisponde a un 9,01% annualizzato considerando le date di versamento e prelievo

Qualche ingresso è andato pure male come tempistica. Ma considerando che ci sono anche dei bond, devo dire di essere pienamente soddisfatto.

Buona parte di questi guadagni è da considerarsi merito esclusivo del PIR e dei suoi vincoli. Senza questi vincoli avrei sicuramente prelevato spesso troppo in anticipo perdendo ulteriori guadagni.
 
nel frattempo ho aumentato la parte bond Italia.
la borsa è sui massimi dal dopo Lehman Brothers
sui 144k attuali Italia ne ho 60k sui bond e vedrò di incrementare ancora di qualche migliaio è che non è semplice trovare bond con tagli piccoli da usare nel PIR.

i rendimenti sono tornati più che decenti sui bond.

lo svanataggio è che così facendo metto un pò di zavorra alla mia strategia, che era quella di ridurre l'esposizione verso l'Italia sfruttando i dividendi delle azioni

 
Salve per caso c'è qualcuno che conosce i Pir su fondi CPR Asset Management collocati da Unicredit?
 
Gimme5 oppure altri medio piccoli che costano meno dei big e in passato ricordo avevano avuto migliori performance.

Ogni tanto escono articoli con aggiornamenti sui rendimenti dei fondi PIR.
Considera che le performance di quelli che hanno una buona parte investita in bond, avrà avuto pessime performance negli ultimi 12 mesi, ma ora dovrebbero tornare a fare buoni risultati
Con il Gimme5 sono in perdita del 20,77%... State attenti nel fare queste valutazioni...
 
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100 azioni messe nel PIR a settembre 2018, poi ricevute come dvd 2 azioni a giugno 2023.
A settembre 2023 si possono vendere 100 azioni, ma bisogna tenersi 2 azioni in ptf fino al 2028?
 
100 azioni messe nel PIR a settembre 2018, poi ricevute come dvd 2 azioni a giugno 2023.
A settembre 2023 si possono vendere 100 azioni, ma bisogna tenersi 2 azioni in ptf fino al 2028?
Bella domanda.... :mmmm:
A me non è mai capitato un caso simile. :mmmm:

Sarebbe interessante se tu mandassi una mail per chiarimenti a Directa e poi ci mettessi a conoscenza della risposta. :bow:
 
100 azioni messe nel PIR a settembre 2018, poi ricevute come dvd 2 azioni a giugno 2023.
A settembre 2023 si possono vendere 100 azioni, ma bisogna tenersi 2 azioni in ptf fino al 2028?
A rigore di logica si, ma se devi reinvestire il discorso dei cinque anni non conta.
 
ma perchè vuoi prelevare ?
in questo caso devi comunque puoi rispettare il 70% di Italia.
se invece vuoi reinvestire, come ti hanno già detto, non cambia nulla

un dividendo comunque è visto come un versamento, quindi a rigor di logica, direi si, che parte dal 2023 il conto per quelle 2 azioni.
ma sbagliano a mio avviso a conteggiare anche i ratei* sulle cedole dei bond, quindi può essere che anche in questi casi venga fatta una interpretazione differente, secondo me errata.

* i ratei vengono conteggiati come parte integrante dell'investimento, invece visto che le cedole sono considerati versamenti, i ratei ritengo andrebbero considerati prelievi durante un acquisto di bond e versamento in caso di vendita. capisco che si complica la cosa, ma così dovrebbe andare per logica secondo me.

P.S. ieri la vecchia Mediaset staccava un dividendo corposo vicino al 10%, non ha ritenuta estera e viene considerata come società rientrante nel 21%
 
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