Poesia Visiva

Bravo:o

Cerca di approfondirla
e se riesci anche a comprarla

è degna di stare accanto a tante ben altre cose che il mercato ha premiato con maggior enfasi
:yes:
 
:clap::clap:

Nanni Balestrini

Marco Scotini e Nanni Balestrini davanti alle opere di Balestrini in mostra a L'Inarchiviabile/The Unarchivable. Italia anni 70.
 

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Qui anche con Germana Agnetti.
Grande Marco Scotini, voglio anch'io la foto con la sua sagoma in cartonato!! :cool:
 
Nanni Balestrini

ultimo acquisto da Martini :fiufiu: :fiufiu: :fiufiu: :fiufiu: .....il colore non rispecchia la realtà....i ritagli di giornali ( visto gli anni ) sono gialli....
nanni.jpg
 
:Dma dai:D
ti è andata bene che avevi accanto un possibile guerriero:fiufiu:

buona giornata a Te, carissimo
 
scusate

un amico mi chiede se a Roma esistono gallerie che trattano poesia visiva.

Potete darmi qualche indicazione?
Grazie;)
 
Mi auguro che a seguito della recente rivalutazione di Ketty La Rocca
(forse un pochino eccessive le richieste di questi signori qui : http://www.wilkinsongallery.com/exhibitions/102-KettyLaRocca):wall:

ci possa essere una riscoperta di ben altri Artisti.

Cito fra i tanti Franco Verdi, poeta eclettico e saggista, che ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca di formule inedite scritte, visive e sonore, per l’uso della parola. Attratto anche lui nel vortice del “gioco della poesia”, ha lasciato la sua impronta per decenni sui diversi sentieri della sperimentazione letteraria e artistica, a partire dagli anni più irrequieti e fecondi della Neoavanguardia.

Buona serata.
 

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qualche spunto per approfondire:


________________________________________
V. FAGONE, Una scheda per Lotta Poetica
G. DORFLES, La Poesia Visiva e Lotta Poetica, in ibidem.
R. APICELLA, Poesia visiva degli anni 72, in Poesia visiva internazionale, Galleria ‘Il Canale’, Venezia, dal 7 al 28 giugno 1972.
SARENCO, Tre concezioni scritturali: Heinz Gappmayr, Rolando Mignani, Franco Verdi, in Tre concezioni scritturali. Heinz Gappmayr, Rolando Mignani, Franco Verdi, factotumbook 4, Calaone-Baone, factotum-art, ottobre 1978
G. PAVANELLO, Poesia in scena, Milano, Ixidem, dicembre 2009
ID., La poesia mentale, espressione di una realtà dissociata [affinché la poesia sorgiva produca una poesia laconica] [2000], in ID., Ciclo, Milano, Ixidem, dicembre 2001
C. BELLOLI, Poesia visuale, oggi, in Segni nello spazio
APICELLA, Poesia Totale come nuovo sviluppo della singlossia, in «Zeta. Rivista internazionale di poesia», I (1979)
 
qualche spunto per approfondire:


________________________________________
V. FAGONE, Una scheda per Lotta Poetica
G. DORFLES, La Poesia Visiva e Lotta Poetica, in ibidem.
R. APICELLA, Poesia visiva degli anni 72, in Poesia visiva internazionale, Galleria ‘Il Canale’, Venezia, dal 7 al 28 giugno 1972.
SARENCO, Tre concezioni scritturali: Heinz Gappmayr, Rolando Mignani, Franco Verdi, in Tre concezioni scritturali. Heinz Gappmayr, Rolando Mignani, Franco Verdi, factotumbook 4, Calaone-Baone, factotum-art, ottobre 1978
G. PAVANELLO, Poesia in scena, Milano, Ixidem, dicembre 2009
ID., La poesia mentale, espressione di una realtà dissociata [affinché la poesia sorgiva produca una poesia laconica] [2000], in ID., Ciclo, Milano, Ixidem, dicembre 2001
C. BELLOLI, Poesia visuale, oggi, in Segni nello spazio
APICELLA, Poesia Totale come nuovo sviluppo della singlossia, in «Zeta. Rivista internazionale di poesia», I (1979)

Grazie Ale , davvero interessante !
Hai preso parte dei volumi della Triennale ?
 
Nell'aprile del 1974 Carrega apre la nuova galleria del “Mercato del Sale”, la cui attività è dedicata al concetto di Nuova Scrittura.] Il nome è un omaggio a Marcel Duchamp, chiamato Marchand du Sel da Robert Desnos nel 1921, come rivela lo stesso Carrega nel Libro errante scritto nel 1988 con Vincenzo Ferrari. La galleria, sita dapprima in via Borgonuovo 20, dal 1980 viene trasferita in via degli Orti 16 e nel corso degli anni ospita più di duecento eventi.Sono importantissime in particolare le mostre Raccolta italiana di Nuova Scrittura (1977) e SCRITTURA ATTIVA. Processi artistici di scrittura in dodici dimostrazioni ESpositive (1979–1980). Nel 1982 Carrega sostiene l’"Artescrittura” redigendo un manifesto firmato da Vincenzo Ferrari, Luca Patella e Magdalo Mussio. Nel 1986 collabora con Eugenio Miccini, Stelio Maria Martini ..... per la rifondazione della poesia visiva.
 

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La poesia visiva in Italia è soprattutto Miccini, Pignotti, Ori e la Marcucci...che costano ancora nulla. Però il mercato dopo le aggiudicazioni (vere al 100%, ho pure visto il bonifico al proprietario di quelle opere...), delle loro opere alla Sothebys, si sta svegliando...;)
 
La poesia visiva in Italia è soprattutto Miccini, Pignotti, Ori e la Marcucci...che costano ancora nulla. Però il mercato dopo le aggiudicazioni (vere al 100%, ho pure visto il bonifico al proprietario di quelle opere...), delle loro opere alla Sothebys, si sta svegliando...;)

Beh, hai un pò sintetizzato, eh?:eek::eek:


Non amo i trattati lunghi come i fiumi, ma in questo caso ..... scusami:bow:

La Poesia Visiva, così definita a iniziare dai primi anni Sessanta, nasce quasi contemporaneamente in due città italiane alla fine degli anni Cinquanta. A Genova, grazie alle sperimentazioni di Luigi Tola e del suo "Gruppo Studio" (Zivieri, Miles e altri) nascono le “poesie murali” e contemporaneamente si sviluppa la ricerca “verbovisuale” di Martino Oberto che riunisce attorno alla sua rivista "Ana eccetera" Ugo Carrega, Corrado D’Ottavi, Lino Matti e altri. A Napoli, invece, è attorno alla figura di Luca (Luigi Castelano) e alla sua rivista "Documento Sud" che fioriscono le esperienze di Luciano Caruso, Mario Diacono e Stelio Maria Martini.

Inizialmente Genova, dove nel 58 uscì il primo numero di "Ana Eccetera". Il 10 luglio 1958, Ezra Pound arrivò a Genova dopo essere stato scarcerato dal suo lungo periodo di ricovero forzato al St. Elizabeth Hospital di Washington. Ad accoglierlo ci sono, tra gli altri, Anna e Martino Oberto che gli porgono come omaggio il numero zero della loro neonata rivista "Ana Eccetera" contenente la traduzione di un Canto di Pound. Pound si stabilirà per un breve periodo a Rapallo, dove affascinerà molti dei giovani artisti genovesi sia per il suo mito che per la sua enorme e curiosa cultura. È così che attorno alla rivista di Oberto e, contemporaneamente, presso il Gruppo Studio, sorta di circolo culturale operaio-studentesco, iniziarono le prime sperimentazioni poetiche di alcuni pionieri della poesia visiva italiana. Dalla rivista, o meglio il bollettino, che fu l'espressione di un gruppo d'intellettuali ed artisti italiani, coordinati da Anna e Martino Oberto nasce "Tool Quaderni di scrittura simbiotica", dalle cui pagine ciclostilate Lino Matti e Rodolfo Vitone, coordinati da Ugo Carrega, cercarono di sviluppare secondo un preciso programma i nuovi assunti estetici mutuati dalla poesia poundiana. Esperienza che confluì nella successiva rivista di Carrega, M. Diacono e L. Landi: "Aaa azioni off kulchur" costituita da fogli raccolti in busta da lettera che nel titolo rinvia ancora chiaramente all'influenza poundiana.
In questo periodo nasce, per opera di Tola, il circolo culturale “Il Portico” di Via Cantore (poi trasferitosi in Via Avio 5) a Sampierdarena, primo gruppo di ricerca e discussione d'arte composto da Tola e da alcuni giovani amici: studenti di liceo, universitari, operai. Il gruppo stampa a ciclostile “Dibattiti” che costituisce il primo vero opuscolo/giornalino fondato e diretto da Tola. Oltre a questo giornalino che raccoglie gli interventi dei vari membri del gruppo del “Portico”, vengono stampati anche una serie di supplementi dedicati alla poesia. Tra questi va sicuramente ricordato il supplemento dedicato alle poesie di Nazim Hikmet, prima traduzione in italiano della sua poesia. Nazim Hikmet soggiornò a Genova dopo la scarcerazione e il “Portico” riuscì ad organizzare una lettura pubblica delle sue poesie sulle gradinate di accesso a Palazzo Ducale su Piazza De Ferrari. Al circolo culturale “Il Portico” nascono le prime poesie murali, poesie destinate ad essere affisse ai muri delle fabbriche, delle scuole e delle università sull’esempio dei giornali di fabbrica e sindacali che utilizzano lo stesso metodo di diffusione. Le poesie murali di Tola sono da considerarsi il primo esempio di Poesia Visiva.
Oltre a “Il Portico” di Tola, alla fine degli anni Cinquanta, sono attive a Genova altre straordinarie realtà culturali d'avanguardia che rendono la città ligure un luogo di punta per la ricerca estetica. La galleria/circolo culturale “Il Deposito” animato dal pittore Eugenio Carmi a Boccadasse, “La Bertesca” centro culturale coordinato dagli editori di “Modulo” Masnata e Trentalance, “La Polena” con uno specifico interesse all’arte concreta e ottica, “Il Vicolo” del futurista Alf Gaudenzi. Ma anche in altri campi Genova è all'avanguardia: nel teatro con “Il Teatrino”, nella musica con personaggi come Bruno Lauzi, Lugi Tenco e Gino Paoli. Dopo l'esperienza del Portico, nel 1958 Luigi Tola fonda il “Gruppo Studio”, continuazione e sviluppo del gruppo precedente, dove confluiscono, oltre ad alcuni dei membri storici de “Il Portico”come Guido Zivieri, molti nuovi adepti: Rodolfo Vitone, il giovanissimo Germano Celant, Danilo Giorgi, Olga Casa, Bruno Lo Monaco, Claudio Tempo, Daniela Zampini, Lella Carretta. Nasce così il sodalizio tra Tola e Vitone, due dei maggiori poeti visivi italiani, legati oltre che dalla comune ricerca estetica e dalle innumerevoli iniziative culturali da una profonda amicizia. Il Gruppo Studio fonda due riviste: Marcatre e Trerosso; e un “club d’arte: La Caràbaga. Marcatré. Notiziario di cultura contemporanea nasce nel novembre 1963 ad opera di Eugenio Battisti (Direttore) in collaborazione con Luigi Tola (Redazione Centrale) e Rodolfo Vitone (Editore). Basato su una struttura a sezioni riesce a radunare intorno a sé artisti, poeti ed intellettuali quali Edoardo Sanguineti, Vittorio Gelmetti, Diego Carpitella, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Paolo Portoghesi, Claudio Tempo e Germano Celant. Edito inizialmente da Rodolfo Vitone (primi cinque numeri), la rivista viene in seguito acquistata dall’editore Lerici che ne trasferisce la redazione a Milano portandola avanti fino al 1969. Legata sempre più alle vicende del Gruppo 63 diviene la più influente rivista della neo-avanguardia italiana. "Trerosso" nasce invece come organo del “Gruppo Studio” di Genova. Il numero zero esce nell’ottobre del 1965. Il numero 2, terzo ed ultimo fascicolo pubblicato, è del giugno/agosto 1966. L'intento è quello di dare visibilità a tutte quelle attività estetiche che lavorano sul rapporto tra arte e comunicazione.
Trovano quindi ampi spazi le sperimentazioni di Poesia Visiva (del gruppo genovese di Luigi Tola, Rodolfo Vitone e di altri poeti visivi italiani e stranieri come Lucia Marcucci, Eugenio Miccini, Lamberto Pignotti, Luciano Ori, Jiri Kolar, etc.). La rivista pubblica anche testi poetici sperimentali lineari, testi di poesia concreta, riproduzioni di opere pittoriche e numerosi articoli teorici. Alla Caràbaga viene organizzata nel 1965 quella che è forse la prima mostra collettiva di Poesia Visiva in Italia. Numerose sono le mostre personali organizzate in stretta collaborazione con il gruppo di Napoli (Martini, Caruso, Diacono e Persico), con il gruppo di Firenze (Miccini, Pignotti, Marcucci) e con artisti internazionali come Jiri Kolar del quale fu organizzata la prima mostra personale in Italia.
Poi Napoli dove la lunga attività sperimentale di Mario Colucci che nel 1953, assieme ad un giovanissimo Guido Biasi, compì un viaggio a Milano che pose le basi delle relazioni con il gruppo dei “nucleari” e alla formazione, al loro rientro a Napoli, del “Gruppo 58” (Biasi, Del Pezzo, Di Bello, Fergola, Luca, Persico). Un gruppo di artisti, a cui presto si avvicinarono anche Stelio Maria Martini, Mario Persico e Mario Diacono, che diede vita, a partire dal 1959, ad una serie di riviste d'avanguardia. La prima fu "Documento Sud" (rivista del Gruppo '58), una delle riviste più interessanti del panorama artistico italiano a cui parteciparono anche Enrico Baj, Jean-Jacques Lebel, Edoardo Sanguineti. Al gruppo si deve anche la successiva edizione di: "Schemi", "Linea Sud", "Quaderni", "Continuum", "Continuazione A/Z", "Silence Wake", "Dettagli" e "Quaderno", esperienza che confluì poi nella rivista romana di Emilio Villa "EX". Una serie di iniziative editoriali che, con l'edizione di "E/Mana/Azione", arriva fino all'inizio degli anni ottanta. “Linea Sud” in particolare testimonia i contatti nazionali ed internazionali attivati grazie ad un fitto scambio epistolare culminati nel numero 2 dell’aprile 1965 dedicato alla Poesia sperimentale con interventi di: Adriano Spatola, Nanni Balestrini, Eugenio Piccini, Toti Scialoja, Lino Matti, Ugo Carrega, Lamberto Pignotti, Stelio Maria Martini, Luigi Tola Mario persico, Antonio Bueno, Giuseppe Chiari, e nei numeri successivi di Henri Chopin, Ilse e Pierre Garnier, Julien Blaine, Isidore Isou, Jacques Spacagna, Roland Sabatier e “Le Manifeste de Théatre-zéro” di Tadeusz Kantor.

Poco dopo viene Firenze e la “Poesia Tecnologica” (definizione coniata da Lamberto Pignotti in un aticolo pubblicato a Milano sulla rivista “Questo e altro”, n. 2 del 1962) del gruppo fiorentino: Lamberto Pignotti, Eugenio Miccini, Lucia Marcucci, Giuseppe Chiari che diede vita al “Gruppo 70”. Le prime manifestazioni sono due convegni organizzati a Firenze sul tema "Arte e comunicazione" nel 1963 e l’anno successivo su "Arte e tecnologia". Ai convegni, oltre ai fondatori Eugenio Miccini (sua l'invenzione del termine "poesia visiva"), Giuseppe Chiari e Lamberto Pignotti, Sylvano Bussotti, parteciperanno anche Luciano Anceschi, Eugenio Battisti, Bortolotto, Gillo Dorfles, Umberto Eco, Aldo Rossi, Roman Vlad, Mauricio Kagel, Antonio Bueno, Alberto Moretti, Silvo Loffredo Pietro Grossi. Intellettuali più vicini al “Gruppo 63” (fondato a Palermo nell’ottobre 1963 dai poeti dell’antologia “I Nuovissimi”: Alfredo Giuliani, Elio Pagliarani, Edoardo Sanguinati, Nanni Ballestrini, Antonio Porta insieme agli studiosi de estetica e critica letteraria Renato Barilli e Umberto Eco) e alla rivista “Marcatre”, già divenuta la più influente rivista della neo-avanguardia italiana. A partire dal 1963 il “Gruppo 70” mette in scena un happening itinerante dal titolo “Poeise e no” basato sull’interazione tra pubblico, poeti e musicisti. La prima rappresentazione ha luogo al Gabinetto Viesseux di Firenze, l’azione viene ripetuta in diversi spazi in toscana e nel resto del paese, coinvolgendo in scena Bueno e Marcucci e successivamente anche Emilio Isgrò e Ketty La Rocca e ampliando l’azione con registrazioni di poesia sonora e proiezioni video. Nel novembre 1964 viene proposta dalla rivista “Malebolge”, fondata da Corrado Costa, Adriano Spatola e Giorgio Celli, la seconda riunione del “Gruppo 63” a Regio Emilia. Vengono invitati a partecipare, oltre il “Grippo 70”, i napoletani Achille Bonito Oliva, Gian Battista Nazzaro, Antonio Russo, e gli altri che fanno capo alla rivista “Linea Sud” diretta da Luca (Castellano), Stelio Maria Martini e Luciano Caruso. Al convegno parteciperà Pignotti come portavoce del “Gruppo 70”. Del 1965 sono le prime esposizioni del “Gruppo 70” alla galleria “La Vigna Nuova” e alla galleria “Numero” di Firenze. Alle mostre parteciparono, oltre agli esponenti del gruppo, molti artisti legati a Fluxus: Gorge Brecht, Dick Higgins, Philip Corner, John Cage, Yoko Ono, Wolf Wostell, Toshi Ichiyanagi, e Nam June Paik. Nel 1966, poco dopo la tragica alluvione di Firenze, il “Gruppo 70” organizza alcune azioni performative in spazi pubblici della città, tra cui la Libreria Feltrinelli In quegli stessi anni Eugenio Miccini da vita al centro culturale “Tèchne” (1969) e all’omonima rivista (pubblicata tra il 1967 e il 1976). Nel suo centro ospita le allora nascenti compagnie di teatro Magazzini Criminali (allora Il Carrozzone) e del Teatro Jarry (Mario e Maria Luisa Santella).
I diversi gruppi d'avanguardia attivi nel territorio italiano, non solo di poesia visiva, vennero a conoscenza l'uno dell'altro proprio grazie alle riviste esoeditoriali che circolavano in modo semiclandestino, legato al passaparola degli ambienti artistici d'avanguardia, e che diedero vita a degli scambi epistolari e di collaborazione tra le diverse realtà italiane. In questo senso l'eperienza di Adriano Spatola è esemplare. "Geiger", la rivista fondata da Adriano Spatola, uscita in nove numeri tra il 1967 e il 1982 (più un decimo numero commemorativo uscito nel 1996), fu costituita da un insieme di fogli non numerati e graffati assieme provenienti via posta a Bazzano, paesino dell'Appennino emiliano dove Spatola resideva. Punto di riferimento e d'incontro per tutti i giovani poeti internazionali, "Geiger" accoglie nelle sue pagine tutte le tendenze della poesia sperimentale. Esperienza poi confluita in "Tam Tam". Proprio grazie Spatola e Parmiggiani nel 1967 a Fiumalbo venne organizzato il festival “Parole sui muri”. Per dieci giorni (8 – 18 agosto) il paese di Fiumalbo, un centro turistico a pochi chilometri dall'Abetone, venne trasformato nella scena corale e ultima dell'avanguardia. Vi parteciparono i maggiori esponenti della poesia concreta, visiva e sonora; cineasti, artisti di confine tra immagine e parola. Gli autori provenivano da molte parti del mondo, e chi non riuscì ad essere presente inviò per posta un'opera, un manifesto, una poesia da affiggere, un disegno: Adriano Spatola, Claudio Parmiggiani, Giuliano Della casa, Franco Vaccari, Sebastiano Vassalli, Pierre e Ilse Garnier, Jean-François Bory, Julien Blaine, Mirella Bentivoglio, Roberto Comini, Franz Mon, Helmut Heissenbüttel, Timm Ulrichs, Gianni Sassi, Arrigo Lora Totino, Jochen Gertz, Heinz Gappmayr, Dom Sylveter Houedard, Jiri Kolar, Ladislav Novak, Carlo Cremaschi, Henri Chopin, Corrado Costa, Vincenzo Accame, Julio Campal, Alain Arias Misson, Eugenio Miccini, Luciano Ori, Lucia Marcucci, Lamberto Pignotti, Ketty La Rocca, Patrizia Vicinelli, John Furnival, Sarenco.

Nel 1971 nasce la rivista “Lotta Poetica”, fondata e diretta da Sarenco. Attorno ad essa si organizza il primo gruppo internazionale di poesia visiva in Italia, con gli italiani Sarenco e Eugenio Miccini, i francesi Julien Blaine e Jean-François Bory, il belga Paul De Vree e lo statunitense Alain Arias.Misson. Il gruppo (ribattezzato negli anni Ottanta Logomotives e a cui aderì anche il poeta Franco Verdi) guidato da Sarenco ebbe una diffusa attività che andò, contrariamente ad altri gruppi italiani, ben oltre i confini nazionali. L’azione propulsiva di Sarenco e del gruppo facente capo alla rivista permise la diffusione del movimento a livello internazionale.Da ricordare la storica partecipazione nella sezione “Open end” all'Esposizione Internazionale de Poesia Concreta allo Stedelijk Museum di Amsterdam del 1970.

Fonte : fondazione Sarenco:cool:
 

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...Alle mostre parteciparono, oltre agli esponenti del gruppo, molti artisti legati a Fluxus: Gorge Brecht, Dick Higgins, Philip Corner, John Cage, Yoko Ono, Wolf Wostell, Toshi Ichiyanagi, e Nam June Paik. ... Cit Artebrixia

Ale se passi da Genova ti devo presentare la Sig.ra Caterina Gualco (Unimediamodern) tutti gli artisti Fluxus che hai menzionato sono passati nella sua galleria , è un pezzo della memoria artistica della mia città
 
GrazieOK!

Intanto proseguo:rolleyes:

I poeti visivi, per contrastare la progressiva alienazione della popolazione, decidono di utilizzare gli stessi media per l’elaborazione della propria espressione, adottano quindi un linguaggio di critica interna al sistema.
L’operazione compiuta da questi artisti negli anni Sessanta e definita guerriglia semiologica, una formula coniata da Umberto Eco.:o

Il materiale prelevato dalla comunicazione quotidiana va rielaborato per agire a livello della fruizione, il mittente emette un messaggio che può essere interpretato in modo diverso dal destinatario, l’importante e rivelare la possibilità di un’interpretazione differente. Il messaggio di partenza viene perciò ripreso dai poeti visivi e distorto grazie a una inusuale associazione di immagini e parole.

Attraverso questo tipo di intervento gli artisti compiono un processo di negazione di quanto viene invece affermato dalla società, essi contrastano l’alienazione dell’essere umano, il suo “svuotamento concettuale” e, rifiutando l’annullamento dell’uomo nella miriade di oggetti di consumo e di messaggi pilotati, attuano un processo di “negazione della negazione”. Il ruolo principale nella realizzazione di questa operazione e assegnato all’osmosi tra parola e immagine. La Poesia Visiva infatti non e solo parola, la creazione dei poeti visivi perderebbe la sua forza evocativa senza la presenza di quei simboli iconici che il cittadino medio ha imparato indirettamente a riconoscere perche sedimentati nella sua mente, ciò che Dorfles definisce “spazzatura iconica della nostra memoria”:o

L’attenzione ai problemi della società e agli avvenimenti della realtà quotidiana e l’elemento fondamentale che lega questo gruppo. L’arte del Gruppo 70 e arte politica, gli artisti dichiarano esplicitamente il loro rifiuto nei confronti di un sistema giudicato mistificatorio e alienante.

Lea Vergine definisce la Poesia Visiva come “pittura da leggere o poesia da guardare”:o, in realtà il processo di fruizione non ammette divisione tra i due termini, l’opera va percepita nella sua interezza perche parola e immagine si sono fuse in un unicum che non avrebbe senso scindere.

La Poesia Visiva, dunque, e guerriglia: e, in quanto tale, si serve non solo della parola o dell’immagine, ma anche della luce, del gesto, insomma di tutti gli strumenti “visibili” del comunicare, e deve necessariamente e progressivamente tendere a trasformare i propri mezzi in quelli delle comunicazioni di massa fino ad impadronirsene per trasformare con essi la società stessa.

I poeti visivi erano ben consapevoli dell’imparità dello scontro che stavano affrontando, nonostante ciò hanno preferito crearsi un loro circuito autonomo. Isolati dal mercato dell’arte perche collocatisi controcorrente, sono riusciti a creare un circuito di relazioni internazionali per la diffusione capillare dei loro principi artistici ed etici e per un costante autorinnovamento.

Buona serata;)
 

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Non si vedono gli allegati.
Mi sono un po' documentato su Giovanni Fontana, anche se non c'è molto in rete, mi sembra un'artista arrivato molto più tardi degli altri , alla poesia visiva.
Le prime sperimentazioni sulla Poesia Visiva come nuovo linguaggio , risalgono a metà anni sessanta , mentre G.Fontana , da quello che ho letto, si colloca dalla fine anni 70 in poi

Cit. Fondazione Berardelli :
A partire dalla metà degli anni sessanta fa esperienza con gruppi teatrali di Frosinone. In questo contesto lavora più volte come attore. Nel 1968 fonda una piccola compagnia sperimentale, che si trasforma successivamente in un’associazione culturale di ricerca teatrale: “Teatro Nuova Dimensione”. Per il teatro ha scritto testi e ha inoltre operato come scenografo e musicista.

Le sue prime scritture verbo-visive risalgono agli anni 1966-1968 e si sviluppano parallelamente alle sperimentazioni sonore su nastro magnetico che vengono utilizzate anche in teatro (1968-1972).

Negli anni settanta inizia la sua collaborazione con Adriano Spatola, che gli pubblica “Radio/Dramma” (Geiger, 1977), testo che si pone tra poesia visiva, scrittura paramusicale, fonetismo, partitura d’azione e libro d’artista. Nel 1978 entra nella redazione di “Tam Tam”, rivista di poesia fondata da Adriano Spatola e Giulia Niccolai, e inizia a stringere rapporti di collaborazione con i più significativi esponenti della sperimentazione poetica visuale: tra i quali Dick Higgins, John Giorno, Henri Chopin, Bernard Heidsieck, Julien Blaine e Jean-Jacques Lebel. Nel 1979 sempre con Adriano Spatola organizza a Fiuggi la rassegna internazionale di poesia visuale e fonetica “Oggi Poesia Domani”, alla quale partecipano poeti visivi, sonori e performer provenienti da tutto il mondo.

Autore di scritture visuali, di fonografie e videografie, ha pubblicato diversi dischi e libri, tra i quali due romanzi sonori: Chorus (Manni, 2000) e Tarocco Meccanico (Altri Termini, 1990). Le sue poesie sonore sono state radiotrasmesse dalle tre reti RAI, dalla BBC, dalla BRT, dalla RNE e da varie emittenti private italiane ed estere.

Ha scritto saggi teorici e critici; tra questi La voce in movimento (Harta performing, 2003) e Poesia della voce e del gesto (Sometti, 2004). Ha curato per la rivista “Il Verri” il CD Verbivocovisual. Antologia di poesia sonora 1964-2004. Ha fondato la rivista internazionale di poetiche intermediali “La Taverna di Auerbach” e la rivista di poesia sonora “Momo (voci, suoni & rumori della poesia)”, ha fatto parte delle redazioni di “Tam Tam” e di “Baobab”, l'audiorivista in cassetta creata da Spatola e di “3 vi tre” (discorivista a 45 giri, prima serie). Ha fatto parte del comitato di direzione di “Altri Termini”. È stato tra i fondatori di “Dismisura” e tra i collaboratori fissi di “Anterem”. Fa parte delle redazioni internazionali della rivista canadese “Inter” e della rivista francese “Doc(k)s”. È stato corrispondente estero della rivista canadese “Rampike”. È direttore responsabile di “Territori”, rivista di architettura e altri linguaggi, periodico dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Frosinone.

Con opere verbo-visuali ha preso parte ad oltre seicento mostre in Europa, nelle Americhe, in Giappone e in Australia; tra queste la XVI Bienal de São Paulo (1981), Italics 1925/1985 (Columbia University, New York, 1985), XI Quadriennale di Roma (1986), Brain Apartment (50a Biennale di Venezia, 2003), Poeti XXL.Maestri europei della Poesia visiva (Chiari, Brescia, 2006), Biennale di Malindi (Malindi, Kenya, 2006).
 
OK!
ma neanche se li clicchi si vedono gli allegati? quando faccio l'anteprima le foto si vedono poi una volta pubblicato il post non vengono più visualizzate... perchè?:cry::mmmm:
 
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