Portafoglio pigro, consistenza portafoglio e tranquillità (Vol XI)

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Chiusa ad ulteriori risposte.
Meglio uno o meglio l'altro .... ne possiamo discutere. Io preferisco il Gold, ad esempio.
L'importante è non "hedgiarsi" e aggiungerci dell'oro.
Se ti hedgi e compri oro, fai sostanzialmente la stessa operazione due volte. E sovraesporsi in un determinato contesto ( in questo caso contro dollaro) non è una copertura. Ma una precisa esposizione..
Non è che mi sovraespongo, mi copro contro le fluttuazioni del dollaro e delle altre valute in cui sono denominati i bond del tale ETF
 
Dicevo appunto siamo alle interpretazioni,
Se per te quando uno scende e l'altro più o meno sistematicamente sale è decorrelazione, oro e dollaro sono decorrelati.
Per me, invece, l'automatismo (non perfetto, ma tendenziale) inverso è correlazione. Correlazione inversa appunto. Basta intendersi sui concetti.
Non so se c'è qualcuno in grado di fare una backtest( grossolano, dato che il LF è piuttosto recente), ma secondo me, a spanne, un lifestrategy + gold patisce il rafforzamento del dollaro. Vanificando il ruolo di "copertura" optato sia con l'hedging, che con l'inserimento del gold in portafoglio.
Ribadisco, a mio avviso, o uno o l'altro. Questo è copertura. Il resto è esposizione in una ben definita direzione. Coi rischi annessi e connessi.
No, i LS hanno beneficiato del rafforzamento del dollaro (ovviamente nella loro componente azionaria)
 
A si? Obbligazionario mondiale hedgiato sei indifferente al dollaro?
Cioè, secondo te, un esposizione obbligazionaria in dollari con dollaro in rafforzamento è neutrale rispetto ad un esposizione obbligazionaria con hedging? Una beneficia del rafforzamento del dollaro, l'altra neutralizza il vantaggio di tale rafforzamento e al momento paga pure un prezzo per tale sterilizzazione.
Come fai a essere indifferente (attenzione ai termini) al dollaro, nel momento che hedgiarsi o non hedgiarsi comporta la "sottile"differenza, tra beneficiare o non beneficiare del suo rafforzamento.
Anticipo la contestazione. E se il dollaro invece di rafforzarsi, si indebolisce? Ecco che subentra il ruolo (in questo caso si di copertura) del gold
La questione sta tutta nel ponderare l'esposizione pro e contro dollaro, in chiave di copertura. Bene. Considera il gold una posizione contro dollaro. E in chiave di "copertura" determina la restante asset allocation.
Hedging + gold sono esposizioni contro dollaro. Nulla di neutrale.
In determinate percentuale può pure stare in piedi. Importante è avere ben chiaro che quella è una parte del portafoglio non neutrale, ma che performa solo in caso di indebolimento del dollaro. Nel caso opposto...viceversa...son mazzate.
Bene, aggiungendo gold all'hedging internazionale, non ti copri...ma ti esponi verso un ben determinato contesto.
Tutto qua.

Secondo me,
non puoi dire che la mancata partecipazione a guadagni e perdite di un asset in valuta estera conseguente all'hedging corrisponda comunque ad una scelta di esposizione alla stessa valuta.
Non siamo nelle mutue relazioni tra sistemi inerziali. Stiamo semplicemente parlando di finanza.

Le strade sono due. O mi copro o non mi copro.
Se non mi copro partecipo al rischio di mercato e al rischio cambio. Ciò porta sempre ad una maggiore volatilità.
Se mi copro partecipo al rischio di mercato, ma annullo il rischio cambio. Ciò porta sempre ad una minore volatilità.
Il costo di copertura, l'abbiamo già detto mille volte, oggi è un costo ma con i tassi invertiti potrebbe anche diventare un extra rendimento.

Poi possiamo fare discorsi su oro e dollaro che, effettivamente, hanno molto spesso correlazione inversa.

Gli stessi dicorsi però non possiamo farli con dollaro e obbligazionario in quanto la correlazione tra i due dipende dal contesto economico. Anch'essa dunque è una variabile da considerare.

Dunque, mentre per la partita oro dollaro quanto dici, soprattutto nella replica a dedalo, ha senso, nella partita obbligazionario oro il ragionamento perde di validità diventando a mio avviso una forzatura, filosoficamente anche carina ma al lato pratico di utilità, sempre a mio avviso, relativa.
 
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A si? Obbligazionario mondiale hedgiato sei indifferente al dollaro?
Cioè, secondo te, un esposizione obbligazionaria in dollari con dollaro in rafforzamento è neutrale rispetto ad un esposizione obbligazionaria con hedging? Una beneficia del rafforzamento del dollaro, l'altra neutralizza il vantaggio di tale rafforzamento e al momento paga pure un prezzo per tale sterilizzazione.
Come fai a essere indifferente (attenzione ai termini) al dollaro, nel momento che hedgiarsi o non hedgiarsi comporta la "sottile"differenza, tra beneficiare o non beneficiare del suo rafforzamento.
Anticipo la contestazione. E se il dollaro invece di rafforzarsi, si indebolisce? Ecco che subentra il ruolo (in questo caso si di copertura) del gold
La questione sta tutta nel ponderare l'esposizione pro e contro dollaro, in chiave di copertura. Bene. Considera il gold una posizione contro dollaro. E in chiave di "copertura" determina la restante asset allocation.
Hedging + gold sono esposizioni contro dollaro. Nulla di neutrale.
In determinate percentuale può pure stare in piedi. Importante è avere ben chiaro che quella è una parte del portafoglio non neutrale, ma che performa solo in caso di indebolimento del dollaro. Nel caso opposto...viceversa...son mazzate.
Bene, aggiungendo gold all'hedging internazionale, non ti copri...ma ti esponi verso un ben determinato contesto.
Tutto qua.
Bene: visto che fai affermazioni che confliggono con quanto scritto negli ultimi volumi di questo thread e con quanto spiegato sul sito di Dedalo Invest, mi chiedo se li hai letti... e se ci hai riflettuto...
 
In finanza, paradossalmente rischi e opportunità vanno di pari passo.
L'hedging elimina il rischio cambio tanto quanto elimina l'opportunità del cambio.
L'hedging internazionale (pertanto principalmente esposto al dollaro), sommato ad un asset tendenzialmente correlato inversamente col dollaro non è copertura. E' esposizione.
Se vuoi dare all'oro il suo ruolo di copertura che non faccia da zavorra al portafoglio e che al contrario funga da paracadute.... questo è ad oggi, con le opportune proporzioni tra asset.
L'opportunità del cambio non esiste, si chiama rischio di cambio: ti può far guadagnare di più o di meno, ma non lo sai prima e non lo puoi prevedere. Ti affidi al caso, 50% di probabilità, praticamente una scommessa.

Se vuoi aumentare il rischio del portafoglio - secondo me - è meglio spostare l'asset verso l'asset che nel lungo termine ha il rendimento atteso più alto ovvero l'azionario, aumentandone un po' il peso. Al limite, se si crede che l'oro continui la sua corsa ventennale, si può aumentare il peso dell'oro (io preferirei l'azionario senza nemmeno pensarci un attimo).

Inserire asset obbligazionaria e aumentarne il rischio non coprendosi lo trovo abbastanza insensato, ma tant'è.
 
Ho già espresso altre volte il mio pensiero sull'oro. Opinione assolutamente personale ed anche un pochino estremista: per me l'oro è solo fisico, lo considero come fondo di emergenza. Ancora meglio dei contanti perché, fino ad oggi (dopo millenni) è immune dal rischio di crisi sistemiche anche di tipo valutario (l''euro può perdere del tutto il suo valore, l'oro è un pochino più complicato).

Prima di essere fulminato da questa idea di polizza per la vita, avevo avuto in passato pure io il prurito di aggiungere il classico Invesco o Xtrackers hedged. Ma sono troppo pigro !;)
 
Ragazzi io vi lancio uno spunto di riflessione.
L'hedging è una sorta di "assicurazione" contro la perdita di valore del dollaro. Risulta controproducente in caso di rafforzamento del dollaro stesso.
L'oro ... uguale.
Poi ognuno tragga le sue conclusioni.
 
Per me la riflessione è semplice, l'oro è un hedging rispetto all'azionario.
 
Per quanto riguarda la correlazione lineare tra oro e S&P
Ragazzi io vi lancio uno spunto di riflessione.
L'hedging è una sorta di "assicurazione" contro la perdita di valore del dollaro. Risulta controproducente in caso di rafforzamento del dollaro stesso.
L'oro ... uguale.
Poi ognuno tragga le sue conclusioni.
Per me le cose sono un po' diverse.

L'hedging di uno strumento obbligazionario serve in primo luogo per assicurarsi che il rendimento sia quello dell'asset. Ancora più importante, che la volatilità non venga pesantemente alterata dall'impatto del cambio, altrimenti si verifica il controsenso di inserire obbligazionario nel portafoglio per mitigare la volatilità, ma poi la ri-aumentiamo per via del rischio di cambio.

Nell'azionario, l'impatto del rischio di cambio è essenzialmente nel rendimento finale e molto minore sulla volatilità. Il che giustifica la non copertura totale o una copertura parziale, a seconda delle preferenze dell'investitore.

Sull'oro non hedgiato quello che dici è in parte vero: è negativamente correlato col dollaro (ma quanto?), ma questo non vuol dire che vada sempre nella direzione opposta al dollaro (in certi periodi ci può essere un disallineamento). In altre parole, mitiga un po' ma se voglio assicurarmi il rendimento di mercato degli asset in dollari devo hedgiare più che comprare oro. Anche perché più aumento il peso dell'oro, meno spazio rimane per le altre asset in portafoglio.

Poi è chiaro che se credo in un aumento di valore dell'oro, magari superiore a quello dell'asset azionaria come è avvenuto negli ultimi 20 anni, faccio bene a sovrappesare l'oro. Io preferisco l'azionario all'oro ma sono scelte strettamente personali.
 
Bene: visto che fai affermazioni che confliggono con quanto scritto negli ultimi volumi di questo thread e con quanto spiegato sul sito di Dedalo Invest, mi chiedo se li hai letti... e se ci hai riflettuto...
Per me la riflessione è semplice, l'oro è un hedging rispetto all'azionario.
Ma no. Sono asset decorrelati (bene! la decorrelazione aumenta la diversificazione e riduce il rischio). Ma non è un hedging.
Da asset decorrelati, possono andare in direzione opposta tanto quanto andare nella medesima direzione.
Concludo il mio intervento sul tema, riassumendo che la presenza di oro in un portafoglio "dollarocentrico" come il globale, oltre ad aumentare la diversificazione, assolve egregiamente di fatto (per via della tendenziale correlazione inversa con il dollaro) la funzione di hedging valutario. Poi, ognuno dia al mio suggerimento (o meglio riflessione) il credito che ritiene opportuno, anche pari a zero, ovviamente.
 
Per quanto riguarda la correlazione lineare tra oro e S&P

Per me le cose sono un po' diverse.

L'hedging di uno strumento obbligazionario serve in primo luogo per assicurarsi che il rendimento sia quello dell'asset. Ancora più importante, che la volatilità non venga pesantemente alterata dall'impatto del cambio, altrimenti si verifica il controsenso di inserire obbligazionario nel portafoglio per mitigare la volatilità, ma poi la ri-aumentiamo per via del rischio di cambio.

Nell'azionario, l'impatto del rischio di cambio è essenzialmente nel rendimento finale e molto minore sulla volatilità. Il che giustifica la non copertura totale o una copertura parziale, a seconda delle preferenze dell'investitore.

Sull'oro non hedgiato quello che dici è in parte vero: è negativamente correlato col dollaro (ma quanto?), ma questo non vuol dire che vada sempre nella direzione opposta al dollaro (in certi periodi ci può essere un disallineamento). In altre parole, mitiga un po' ma se voglio assicurarmi il rendimento di mercato degli asset in dollari devo hedgiare più che comprare oro. Anche perché più aumento il peso dell'oro, meno spazio rimane per le altre asset in portafoglio.

Poi è chiaro che se credo in un aumento di valore dell'oro, magari superiore a quello dell'asset azionaria come è avvenuto negli ultimi 20 anni, faccio bene a sovrappesare l'oro. Io preferisco l'azionario all'oro ma sono scelte strettamente personali.

Ritengo corretto non considerare i risultati di ogni asset come compartimenti stagni, ma considerare il portafoglio come unica entità che deve portare risultati riducendo il rischio.
Il contesto dove il fattore cambio penalizza l'asset obbligazionario, è però proprio quello favorevole all'oro. Nel complesso del portafoglio questo attenua i rischi.
 
Ciascuno ha le proprie opinioni ci mancherebbe.

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Domanda da sfera di cristallo, non cerco una risposta ma pareri, esperienze o articoli/video abbastanza affidabili in merito. Premetto che sostanzialmente la risposta è "boh, chi lo sa...."

Rata pac sui 2k, liquidità disponibile sui 15k, nei mesi precedenti se vedevo il pf in rosso, aggiungevo qualche centone al pac.

Visti i ribassi che sembrano intravedersi all'orizzonte, cosa faccio della mia rata del pac con cadenza 15 del mese?

La incremento?
Ne metto una anche al 1 mese del mese? di commissioni non ne pago
Stoppo il pac e ogni mese compro quando mi sembra ci sia un calo?
Controllo ogni giorno come stiamo andando e se scende del 5% o altre % compro?
Faccio un mix dei punti qui sopra?
 
Ragazzi io vi lancio uno spunto di riflessione.
L'hedging è una sorta di "assicurazione" contro la perdita di valore del dollaro. Risulta controproducente in caso di rafforzamento del dollaro stesso.
L'oro ... uguale.
Poi ognuno tragga le sue conclusioni.

Sarei curioso di conoscere la tua opinione sull'oro hedged.
 
Domanda da sfera di cristallo, non cerco una risposta ma pareri, esperienze o articoli/video abbastanza affidabili in merito. Premetto che sostanzialmente la risposta è "boh, chi lo sa...."

Rata pac sui 2k, liquidità disponibile sui 15k, nei mesi precedenti se vedevo il pf in rosso, aggiungevo qualche centone al pac.

Visti i ribassi che sembrano intravedersi all'orizzonte, cosa faccio della mia rata del pac con cadenza 15 del mese?

La incremento?
Ne metto una anche al 1 mese del mese? di commissioni non ne pago
Stoppo il pac e ogni mese compro quando mi sembra ci sia un calo?
Controllo ogni giorno come stiamo andando e se scende del 5% o altre % compro?
Faccio un mix dei punti qui sopra?
Domanda un po' troppo vaga per ottenere riferimenti abbastanza affidabili :)

Portafoglio pigro, ovviamente, visto che scrivi qui.
Quindi obiettivi di investimento fissati, asset allocation diversificata, orizzonte medio/lungo, piano operativo definito a suo tempo, senza essere condizionato dallo stress per mantenere una disciplina di azione in tutto l'orizzonte di investimento.

Ipotizzando che questo sia effettivamente il tuo contesto minimale ed avendo tu già impostato nel piano operativo un PAC mensile (e limitato a 15k), io non esiterei e continuerei con i 7/8 PAC previsti.

Ribassi che si intravvedono? Normalmente il PAC è scelto per mediare in situazioni di mercato volubile; ma se vuoi scommettere sui ribassi all'orizzonte, investi tutta la liquidità nel momento in cui il ribasso ti sembra al minimo.

Ma, appunto, sarebbe una scommessa all'interno di una gestione pigra (permettimi l'ossimoro): ok se è nelle tue corde.
 
Domanda da sfera di cristallo, non cerco una risposta ma pareri, esperienze o articoli/video abbastanza affidabili in merito. Premetto che sostanzialmente la risposta è "boh, chi lo sa...."

Rata pac sui 2k, liquidità disponibile sui 15k, nei mesi precedenti se vedevo il pf in rosso, aggiungevo qualche centone al pac.

Visti i ribassi che sembrano intravedersi all'orizzonte, cosa faccio della mia rata del pac con cadenza 15 del mese?

La incremento?
Ne metto una anche al 1 mese del mese? di commissioni non ne pago
Stoppo il pac e ogni mese compro quando mi sembra ci sia un calo?
Controllo ogni giorno come stiamo andando e se scende del 5% o altre % compro?
Faccio un mix dei punti qui sopra?

Ho più o meno i tuoi stessi dubbi. Accumulo azionario internazionale dal 2018. Al momento la mia strategia prevede i seguenti punti:
- acquisto tutti i mesi (indipendentemente dall'andamento);
- se il prezzo è <10% dal massimo del prodotto, arrotondo alla quota superiore (opero su Directa) e ci metto magari ogni 2 mesi un paio di quote in più --> mi rendo conto che sia inutile in ottica lungo termine, però psicologicamente mi piace;
- se il prezzo <PMC ho una riserva di liquidità destinata proprio a mediare tipo martingala (rispetto al PMC -5%, investo una quota 1,5x / -10% 2x / -15% 2,5x / -20% 3x / -25% 3,5x / -30% 4x / -35% 4,5x / -40% e oltre 5x) così facendo posso sostenere circa 2 anni a -40% con investimenti pari a 5x...
Oltre tornerò alla quota singola...

Questa "strategia" con il Covid19 ha avuto un effetto positivo però il drawdown per quanto profondo è stato temporalmente limitatissimo, quindi psicologicamente sono riuscito a gestirlo molto bene. Due anni, sotto del 40% rispetto al PMC, penso di reggerli....però bisogna trovarcisi. Sicuramente non ho intenzione di vendere.
 
Io ho cominciato un pac su VWCE lo scorso anno, eravamo vicino ai massimi. Qualche rata sopra 100 l'ho presa, poi un paio vicino ai minimi. Alla fine sono stato sotto tra il 3 ed il 7% (ora vicino al 7), non mi posso lamentare vista l'annata. Lo strumento fa -13 ytd

Anche perchè è un pac che vorrei tenere tanti anni e utilizzarlo al posto del fondo pensione (che non ho attivato per maggiore libertà e spero rendimento). L'unico dubbio è sull'influenza dei grossi storni in futuro, poniamo tra 10-15 anni il montante sarà cospicuo e la piccola rata del pac(in proporzione al montante) avrà poca influenza sul prezzo rispetto ad oggi.

Va bene, vedremo in futuro come fare per limitare questo problema, sono sono all'inizio del percorso "previdenza pigra" :D
Visto che siamo in calo, ho deciso di aumentare del 20% gli acquisti dal prossimo anno.
 
Ultima modifica:
Il fondo pensione (se negoziale) andrebbe fatto anche solo per i vantaggi fiscali, il rendimento è quasi un effetto collaterale.
 
Il fondo pensione (se negoziale) andrebbe fatto anche solo per i vantaggi fiscali, il rendimento è quasi un effetto collaterale.

Io ho una situazione particolare, qualcosa potrei scaricare ogni anno(dall'irpef degli affitti) ma non lavorando e non avendo a breve intenzione di farlo, non saprei in quale finestra uscire per maturare anche il minimo, occorrono diversi anni di contributi.

Ci sono degli escamotage, tipo iscriversi al fondo pensione delle casalinghe per almeno 5 anni :D ma si parla comunque di circa 68-70 anni per poter riscattare il fondo (parzialmente il resto sarebbe rendita) e non ho intenzione di privarmi della flessibilità di poter uscire quando voglio.

Altra possibilità (per diversificare) è acquistare il btpi 2051 0,15 per maturare nel 2051 un capitale interamente rivalutato all'inflazione europa

Cosi la mia pensione pigra potrebbe esser composta da un etf world e da un obbligazione (tipo asset allocation 70 / 30 :D )
 
Domanda un po' troppo vaga per ottenere riferimenti abbastanza affidabili :)

Portafoglio pigro, ovviamente, visto che scrivi qui.
Quindi obiettivi di investimento fissati, asset allocation diversificata, orizzonte medio/lungo, piano operativo definito a suo tempo, senza essere condizionato dallo stress per mantenere una disciplina di azione in tutto l'orizzonte di investimento.

Ipotizzando che questo sia effettivamente il tuo contesto minimale ed avendo tu già impostato nel piano operativo un PAC mensile (e limitato a 15k), io non esiterei e continuerei con i 7/8 PAC previsti.

Ribassi che si intravvedono? Normalmente il PAC è scelto per mediare in situazioni di mercato volubile; ma se vuoi scommettere sui ribassi all'orizzonte, investi tutta la liquidità nel momento in cui il ribasso ti sembra al minimo.

Ma, appunto, sarebbe una scommessa all'interno di una gestione pigra (permettimi l'ossimoro): ok se è nelle tue corde.
Grazie per la risposta, capisco quello che intendi un pf PIGRO è pigro cioè non dovrei pormi questi pensieri ma
1) ho appena cominciato perciò essere più aggressivo potrebbe starci, non ho un pf da anni, in questo momento la mia rata ancora influisce abbastanza sul prezzo medio di carico
2) sembra che questa recessione sia telecomandata o comunque che sia molto probabile che ci sarà

Ecco appunto mettere tutta la liquidità pensando che sia il minimo sarebbe ottimistico, cioè se VWCE fa un meno 30% o 40% quasi sicuramente la butto.... però appunto cercavo qualche spunto in merito
 
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