Mi scusi, non credo che il problema possa risiedere nei modelli di calcolo. Inoltre non comprendo due cose:
- come può usare un modello "discreto" come quello di Coxx, Ross e Rubinstein per valutare la volatilità in modo più accurato di quanto non possa fare con Black & Scholes?
- Per valutare correttamente con Samuelson, Boness e Sprenkle come fa a valutare correttamente dei parametri difficili da stimare come grado di avversione la rischio o il tasso di crescita del prezzo dell'opzione (ha gli storici?)?
Tutto questo per dire che forse ci sono problemi a monte, forse che in Borsa Italiana valutano la volatilità con sigma = 2,5
c/(
S*
t^0,5) se il prezzo del bene sottostante l’opzione coincide con il prezzo d’esercizio attualizzato?
![Mmmm :mmmm: :mmmm:](/data/assets/smilies/mmmm.gif)
Voglio dire: Le pare che si mettano a usare i modelli di Sprenkle, Boness e Samuelson per il calcolo della volatilità implicita, tali per cui i valori siano differenti? Secondo me steccano qualcosa