quando devono piazzare una ciofeca fanno uscire rumos Buffet Soros: ricordate SARAS?

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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si, Di Maio presidente del consiglio lo vedo bene, non ha nemmeno diretto un assemblea di condominio in vita sua , preferisco farmi curare dal dottore bravo ma un po' avido , che dal dottore "sedicente " onesto , ma incapace.
 
Quali segreti nasconde MPS tanto da rifiutare la richiesta di Passera di esame, controllo e investigazioni sui conti della banca senese?

poi NON si lamentassero se vince il ............NO

con M5S che andrà al governo per garantire maggiore trasparenza e onestà
Tipo la trasparenza delle firme raccolte in Sicilia:D
 
Egregi Consiglieri ed egregi Sindaci, con grande rincrescimento Vi comunico in accordo con gli investitori che rappresento, che l'atteggiamento di totale chiusura che la Banca ha dimostrato nei nostri confronti ci costringe oggi a ritirare la nostra proposta presentata il 13 ottobre: ci sono state infatti negate le condizioni minime per condurre il normale percorso volto a rendere definitiva e impegnativa tale proposta. Il carteggio tra noi e la Banca delle ultime settimane -che riportiamo in allegato- mostra che abbiamo fatto richieste usuali e in linea con le prassi di mercato per operazioni di questo genere, mentre la Banca ci ha risposto ponendo condizioni impraticabili e consumando meta' del gia' poco tempo a disposizione. Questa chiusura esplicita nei confronti della nostra proposta ci pare contraria all'interesse della Banca e di tutti i suoi azionisti. Per poter arrivare ad una proposta definitiva e impegnativa prima dell'Assemblea, abbiamo chiesto di poter validare con i vertici della Banca le nostre ipotesi di lavoro al momento basate su dati pubblici e di poter approfondire alcuni temi fondamentali per qualsiasi investitore - prima di tutto la qualita' del portafoglio crediti - temi che andrebbero comunque chiariti al mercato. La chiusura a tali approfondimenti e' stata evidente: 'Da subito ci e' stato richiesto di interrompere ogni contatto con investitori e intermediari e di passare i loro riferimenti alla Banca che li avrebbe contattati direttamente. Abbiamo dato la disponibilita' a chiedere il permesso agli investitori - legati da patto di riservatezza con noi - di trasmettere i loro riferimenti alla Banca, ma abbiamo rifiutato lo standstill totale che la Banca ci richiedeva perche' paralizzante per noi. Successivamente la stessa Banca ha ritenuto di ritirare tale richiesta, palesemente eccessiva, che ha avuto l'unico risultato di far passare del tempo in modo infruttuoso per tutti. 'Per quanto riguarda la due diligence, abbiamo chiarito che non avremmo voluto avvantaggiarci di nessuna informazione esclusiva e che tutti gli approfondimenti concessi a noi potevano/dovevano essere forniti anche agli altri potenziali investitori e al mercato. Abbiamo cioe' richiesto di seguire una procedura tipica di dual track. Ci e' stato detto di attendere un information package standard del quale ad oggi non abbiamo ricevuto ne' l'indice dei contenuti, ne' le tempistiche per poterne usufruire. 'Accettata da parte nostra l'ipotesi di partire dal information package standard, ci e' stato imposto un nuovo divieto, incomprensibile in una operazione di M&A: non avremmo potuto condividere le informazioni ricevute con i nostri investitori, anche se resi noti alla Banca e sottoposti allo stesso nostro vincolo di riservatezza. 'Nelle ultime ore ci avete notificato che la Banca si riserverebbe comunque il diritto di esprimere il proprio veto a che investitori istituzionali che intendessero aderire al nostro progetto possano ricevere informazioni, nonostante la firma da parte loro di accordi di riservatezza a favore della Banca. Anche tale proibizione e' inusitata e atta a paralizzare in ogni momento lo svolgimento della nostra iniziativa. Ne' puo' invocarsi al riguardo un timore di incontrollata diffusione di informazioni, posto che, per quanto ci riguarda, le avremmo condivise comunque con un gruppo ristrettissimo di investitori istituzionali di alto profilo. Abbiamo contemporaneamente chiesto di poter presentare all'Autorita' diVigilanza europea la nostra proposta per poter eventualmente correggerla o integrarla. Anche su questo punto la resistenza e' stata totale e sempre basata su affermazioni non comprovate da elementi oggettivi e che non trovano riscontri in esperienze precedenti: 'La Banca ci ha detto che la nostra proposta non sarebbe abbastanza solida per essere presentata alla BCE. Premesso che questo e' un giudizio che e' prerogativa della BCE, ricordiamo che stiamo parlando di un Piano d'Impresa molto dettagliato ( che avremmo volentieri presentato, ma non ci e' stata data la possibilita'); di lettere di interesse ufficiali da parte di primari investitori internazionali per circa 2 miliardi di Euro (che, come previsto nella nostra lettera, avremmo messo a disposizione della Banca appena firmato il patto di riservatezza) e dell'assunzione di un impegno a garantire l'aumento di capitale in opzione agli attuali azionisti per 1-1,5 miliardi di Euro. 'La Banca ci ha detto che la BCE ha approvato solo l'attuale impostazione e che la nostra proposta di aumento di capitale immediato di 3,5 miliardi non sarebbe stata presa in considerazione. Come detto, tale giudizio e' prerogativa della BCE e appare inopportuno che la Banca parli a suo nome escludendo che la BCE possa nemmeno esaminare altre alternative. Confermiamo il nostro convincimento che la Banca necessiti di una ripatrimonializzazione complessiva per almeno 5 miliardi in tempi brevi ma, ovviamente, saremmo anche disponibili a tener conto delle richieste della BCE rispetto alle modalita' per raggiungere tale obbiettivo. Peraltro, la differenza in termini di effetto patrimoniale 'netto' delle due proposte gia' oggi si riduce fortemente una volta tenuto conto di tutti gli oneri realizzativi, diretti e indiretti, che le due proposte comportano. Venti giorni trascorsi in modo improduttivo, con l'unico effetto dannoso, per noi e soprattutto per la Banca di essersi privata della possibilita' di ricevere un'offerta definitiva e impegnativa che avrebbe, alla fine, potuto accettare o rifiutare. Il 'mantra' ripetuto in ogni sede nelle ultime settimane e': chi vuole partecipare alla ricapitalizzazione di MPS ha un unico modo per farlo, che e' quello di proporsi come Anchor investor in occasione dell' aumento che verra' proposto dopo il referendum sotto forma di Book Building. Questa posizione non tiene conto che la proposta presentata da noi alla Banca presenta differenze rilevanti rispetto al progetto in corso: 'Siamo convinti che il risanamento e rilancio di MPS debba partire dall'impegno convinto di un gruppo di solidi investitori che 'garantiscano' fin dall'inizio l'intero piano di risanamento e rilancio della banca: questo non e' secondo noi un normale aumento di capitale e nemmeno un normale Book Building, ma un completo ridisegno della Banca a partire dal suo azionariato stabile (che deve essere realizzabile, per altro, qualsiasi sia l'esito referendario e senza aver formalizzato in anticipo il deconsolidamento delle sofferenze). Se si vogliono stimolare investitori di questa natura su un progetto del genere non si puo' impedire loro una seria due diligence, esigenza che solleviamo ormai da mesi. 'Siamo convinti che il Piano di risanamento e rilancio della Banca (non 'di salvataggio' come troppo spesso viene definito) per attirare investitori significativi debba essere piu' 'robusto' di quello presentato nei giorni scorsi. Non c'e' qui lo spazio per commentare compiutamente quanto presentato dalla Banca, ma a titolo di esempio: non consideriamo abbastanza ambizioso puntare ad un Cost/Income del 55% tra tre anni (stesso dato del primo semestre 2016) e non consideriamo credibile un costo del credito 'in picchiata' come quello previsto (addirittura 55bps) neanche spostando da subito a sofferenza ulteriori 4.4 miliardi di UTP come da noi proposto. Considerazioni simili potrebbero essere fatte sul costo del funding. Il settore bancario, inoltre, sta cambiando profondamente e il Piano presentato tiene conto secondo noi solo parzialmente di questa discontinuita' strategica. 'Siamo convinti che gli attuali azionisti debbano avere un ruolo maggiore di quanto viene oggi proposto nel progetto della Banca: se si procedesse con la conversione dei subordinati per gli ammontati previsti e con un Book Building concentrato in alcuni Anchor investor, gli attuali azionisti sarebbero sostanzialmente azzerati. Noi proponiamo, invece, di destinare una quota rilevante dell'aumento di capitale - 1-1,5 miliardi - in opzione agli attuali azionisti per dar loro la possibilita' di partecipare al notevole apprezzamento della banca che consideriamo possibile. 'Siamo convinti che il valore intrinseco della Bad Bank alla quale si potrebbe dare vita, debba rimanere agli azionisti - vecchi e nuovi. Il piano della Banca prevede invece l'assegnazione dei titoli junior del veicolo ai soli soci attuali e la cessione a terzi della 'servicing unit', rendendo di fatto l'operazione meno attrattiva sia per i nuovi azionisti che per quelli attuali. Il portafoglio di sofferenze da cartolarizzare e la cosiddetta 'servicing unit' possono dar vita ad un operatore leader nel suo settore e il suo valore non andrebbe, secondo noi, disperso al di fuori dell'azionariato. Per quanto riguarda le modalita' della cartolarizzazione, siamo convinti che negoziandola immediatamente dopo l'aumento di capitale e realizzandola in piu' veicoli (distinti per tipologia di asset, controparte, geografia), si potrebbero ottenere risultati migliori a costi inferiori e con minori rischi per la Banca. 'Siamo convinti che un esercizio di Liability Management possa contribuire al successo dell'operazione complessiva e saremmo stati pronti a discutere lenostre previsioni sia di acquisto che di conversione di obbligazioni subordinate. Difficile valutare le proposte alternative che la Banca si propone data la loro vaghezza e il disordine informativo su questo tema nelle ultime settimane sui media. Certamente era eccessivo non prevedere alcuna LME come da progetto prescelto in luglio, altrettanto eccessivi sembrano gli ammontari di conversione di cui si sente parlare oggi. Gli effetti di conversioni cosi' estese - che da quanto si dice coinvolgerebbero anche il retail - potrebbero essere destabilizzanti sull'azionariato, sui prezzi di borsa e anche sulla clientela. Certamente andrebbero ripensate tutte le componenti del Total Capital Ratio. 'Siamo convinti che l'operazione di ripatrimonializzazione potrebbe essere realizzata con oneri per la Banca inferiori per diverse centinaia di milioni e prospettando al contempo agli azionisti, vecchi e nuovi, un ritorno piu' soddisfacente. E quindi unapiu' probabile riuscita dell'intero progetto. Lavorare in parallelo su due diverse opzioni sarebbe stato meno rischioso che puntare tutte le carte su una sola opzione che, perl'altro, negli ultimi tre mesi non sembra aver portato ad alcuna certezza di risultato.Inoltre, dal primo giorno diciamo che si potrebbe (da oggi diciamo 'si sarebbe potuto') mettere insieme il meglio di entrambe le impostazioni nell'interesse della banca, di tutti i suoi azionisti e del sistema Italia. Il mercato di Borsa e' stato inequivocabile nel dimostrare interesse per la nostra proposta, ma anche questa evidenza non ha convinto la Banca a darci una chance di completarla. La Banca e i suoi Amministratori hanno deciso di puntare tutto su una unica alternativa e mi auguro - non solo nell'interesse della Banca, ma dell'intera Italia - che questa strategia, alquanto rischiosa, porti comunque ai risultati sperati. Pensavamo di poter portare piu' risorse, progettualita' e credibilita' - basata su esperienze di successo concretamente vissute - al risanamento e al rilancio di MPS. Ci siamo proposti alla Banca e a Voi membri del Consiglio di Amministrazione due volte, sempre in maniera costruttiva e amichevole, per contribuire a trovare soluzioni su un dossier cosi' importante e delicato. La risposta della Banca e' stata inequivocabile e ne siamo molto dispiaciuti. red (fine) MF-DJ NEWS 0109:49 nov 2016

Secondo me tra le righe e' spiegato anche perche' la cordata di Passera non puo' tentare una scalata per imporre in assemblea il suo ODG.
Il piano del CDA e' di escludere completamente gli attuali azionisti dall' adc.
Per cui chiunque comprasse una percentuale minima , ma sufficiente per promuovere un ODG in assemblea finirebbe per buttare via i soldi. Considerato che se non si ha una maggioranza verrebbe poi comunque rifiutato dal medesimo CDA che oggi gli sta dicendo di no.
Unica opzione sarebbe acquistare azioni in percentuali ben superiori.
Ad esmepio presentarsi in assemblea con un bel 30% della Banca significherebbe molto probabilmente prendersi la maggioranza e far cacciare via dagli uscieri Morelli, JPM e compagnia cantante.

Ma senza una due diligence che permetta di assodare cosa ci sta' nelle catacombe di mps nessuno si imbarcherebbe in una simile impresa.

Per me e' qui' la spiegazione del perche' per cui il CDA rifiuta. Tenendo nascosti i veri conti e la vera situazione si assicura che nessuno al mondo si azzarda a tentare la scalata.
 
aver negato l'accesso ai conti a Passera, MORELLI ha palesemente ammesso di avere ancora tanti scheletri nell'armadio ben nascosti........


mi meraviglio che il mercato NON penalizzi tale decisione con un bel........................... - 10 %
 
condivido al 100 %.... un buffone pure lui...

Ma se è per le azioni mi sembrano che siano a corto anche quelli di JPMorgan visto che non sanno se riusciranno a raggiungere il numero legale, come mani? Non avevano 100Milioni per comprarne?
 
Uscito ragazzi, preso l'obolo di 1200 euro, ma abbandono, troppa rottura di ca..z, anche se il pmc a 0.238 era ottimo.
 
Quali segreti nasconde MPS tanto da rifiutare la richiesta di Passera di esame, controllo e investigazioni sui conti della banca senese?

poi NON si lamentassero se vince il ............NO

con M5S che andrà al governo per garantire maggiore trasparenza e onestà

Ti riferisci a questi qua ?
M5s, redditi dei parlamentari: Luigi Di Maio e Roberto Fico hanno dichiarato zero euro, Alessandro Di Battista 3 mila

Hai dato una occhiata alla loro dichiarazione dei redditi del 2014 (prima di essere eletti) e a quelle subito dopo ?

Appurato che la bravura non e' contemplata nel panorama del loro movimento.

L'onesta' e' tutta da dimostrare pure quella.
Dice il proverbio:
- L'occasione fa l'uomo ladro. -

QUesti qua di occasioni ancora non ne hanno avuta nessuna e quindi difficile capire se lo sono davvero oppure no.

Sicuramente prima dicevano che avrebbero fatto tutto in streaming (trasparenza) e mi pare che dopo la famosa diretta con Bersani e quella con Renzi (voluta pero' da quest'ultimo) non se ne sono viste piu'.

Quindi anche sulla trasparenza siamo "scarsini".
 
Ti riferisci a questi qua ?
M5s, redditi dei parlamentari: Luigi Di Maio e Roberto Fico hanno dichiarato zero euro, Alessandro Di Battista 3 mila

Hai dato una occhiata alla loro dichiarazione dei redditi del 2014 (prima di essere eletti) e a quelle subito dopo ?

Appurato che la bravura non e' contemplata nel panorama del loro movimento.

L'onesta' e' tutta da dimostrare pure quella.
Dice il proverbio:
- L'occasione fa l'uomo ladro. -

QUesti qua di occasioni ancora non ne hanno avuta nessuna e quindi difficile capire se lo sono davvero oppure no.

Sicuramente prima dicevano che avrebbero fatto tutto in streaming (trasparenza) e mi pare che dopo la famosa diretta con Bersani e quella con Renzi (voluta pero' da quest'ultimo) non se ne sono viste piu'.

Quindi anche sulla trasparenza siamo "scarsini".

Rimpiangi i vecchi ladri di politici ? Non ti è bastato vedere come ci hanno ridotto ?

Evidentemente sei uno di coloro che hanno goduto da quel modo di governare, non c'è altra spiegazione per chi loda ancora decenni di ruberie...
 
Mps: Corrado Passera ritira la proposta, sprint Borsa - Economia - ANSA.it

:mmmm: :(

Questa notizia è come una lapide tombale sulle ultime esigue speranze degli attuali azionisti Mps... Grazie JP Morgan. :wall:

Potrebbe non essere cosi' negativa, l'ingresso di Passera rappresenta per gli altri contendenti un socio "molto pesante" e potrebbe non essere gradito.
Se invece non permetterere la due diligence è squisitamente per motivi di disordine gestionale allora sarebbe argomento interessante per gdf e non per noi azionisti, come sempre parere personalissimo.
E' vero che la giornata è festiva ma il fatto che il titolo tenga mi lascia perplesso ma altrettanto ottimista....
 
Rimpiangi i vecchi ladri di politici ? Non ti è bastato vedere come ci hanno ridotto ?

Evidentemente sei uno di coloro che hanno goduto da quel modo di governare, non c'è altra spiegazione per chi loda ancora decenni di ruberie...

Toccato un nervo scoperto ?
:D
 
Ero rientrato ieri a 0,2440 con 260.000 pezzi. Sono uscito oggi con tutto in apertura a 0,2530. non per sfiducia, ma perchè credo che rinunciare alla proposta di Passera nasconda buchi di bilancio spaventosi. Alle attuali capitalizzazioni la banca ha un valore azionario di 700 milioni di euro. Ho appena sentito parlare questa mattina di un fondo del Qatar che vuole investire un miliardo di euro.

Non so cosa gli azionisti credano. Come investirà questo miliardo di euro? Mica lo regalerà... vuol dire che riceverà in cambio (se va bene all'attuale cambio) 1 miliardo / 0,25 = 4 miliardi di azioni, ovvero il 33% in più di tutto il pacchetto azionario attuale. Se investisse solo questo fondo del Qatar 1 miliardo, domani la banca si troverebbe a valere 8 + 1 = 9 miliardi / 7 miliardi di azioni = 1,3 euro/ azione. Contro gli attuali 8 miliardi / 3 miliardi di azioni = 2,6 euro/azione.

In parole povere ci sarebbe una perdita P/BV mostruosa.

Mettiamo che veramente si trovino investimenti per 5 miliardi (e non stiamo parlando di acquisti di NPL, che ci farebbero volare se venduti a un 40%) si parla di 5.000.000.000 / 0,25 = 20 miliardi di azioni. Ovvero 23 miliardi di azioni totali, con un valore per azione di 8 + 5 = 13 miliardi/23 miliardi = 0,56 euro/azione.

Ricordo che l'attuale valore della banca è di 2,6 euro/azione.
 
Secondo notizie di stampa ci sarebbe anche un piano di emergenza per Rocca Salimbeni, discusso dal governo con Bruxelles, con una garanzia pubblica sull'aumento a fronte della conversione obbligatoria in azioni da parte dei soli obbligazionisti subordinati istituzionali. Ieri intanto, dal Qatar, è partito il roadshow dell'ad Marco Morelli per suscitare l'interesse degli investitori nei confronti dell'aumento di capitale da 5 miliardi. Il tour proseguirà in Europa e Usa e, secondo Radiocor, sarebbe in preparazione anche un appuntamento a Singapore con Temasek, già azionista di Moncler. Domani è i in calendario una riunione del cda Mps (Morelli sarà collegato in videoconferenza) per l'approvazione delle relazioni per l'assemblea,
 
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B.Mps: il testo della lettera di Corrado Passera alla banca

MILANO (MF-DJ)--Di seguito il testo integrale della lettera inviata da Corrado Passera a B.Mps:

Egregi Consiglieri ed egregi Sindaci, con grande rincrescimento Vi comunico in accordo con gli investitori che rappresento, che l'atteggiamento di totale chiusura che la Banca ha dimostrato nei nostri confronti ci costringe oggi a ritirare la nostra proposta presentata il 13 ottobre: ci sono state infatti negate le condizioni minime per condurre il normale percorso volto a rendere definitiva e impegnativa tale proposta.

Il carteggio tra noi e la Banca delle ultime settimane -che riportiamo in allegato- mostra che abbiamo fatto richieste usuali e in linea con le prassi di mercato per operazioni di questo genere, mentre la Banca ci ha risposto ponendo condizioni impraticabili e consumando meta' del gia' poco tempo a disposizione. Questa chiusura esplicita nei confronti della nostra proposta ci pare contraria all'interesse della Banca e di tutti i suoi azionisti.

Per poter arrivare ad una proposta definitiva e impegnativa prima dell'Assemblea, abbiamo chiesto di poter validare con i vertici della Banca le nostre ipotesi di lavoro al momento basate su dati pubblici e di poter approfondire alcuni temi fondamentali per qualsiasi investitore - prima di tutto la qualita' del portafoglio crediti - temi che andrebbero comunque chiariti al mercato.

La chiusura a tali approfondimenti e' stata evidente: 'Da subito ci e' stato richiesto di interrompere ogni contatto con investitori e intermediari e di passare i loro riferimenti alla Banca che li avrebbe contattati direttamente. Abbiamo dato la disponibilita' a chiedere il permesso agli investitori - legati da patto di riservatezza con noi - di trasmettere i loro riferimenti alla Banca, ma abbiamo rifiutato lo standstill totale che la Banca ci richiedeva perche' paralizzante per noi. Successivamente la stessa Banca ha ritenuto di ritirare tale richiesta, palesemente eccessiva, che ha avuto l'unico risultato di far passare del tempo in modo infruttuoso per tutti.

'Per quanto riguarda la due diligence, abbiamo chiarito che non avremmo voluto avvantaggiarci di nessuna informazione esclusiva e che tutti gli approfondimenti concessi a noi potevano/dovevano essere forniti anche agli altri potenziali investitori e al mercato. Abbiamo cioe' richiesto di seguire una procedura tipica di dual track. Ci e' stato detto di attendere un information package standard del quale ad oggi non abbiamo ricevuto ne' l'indice dei contenuti, ne' le tempistiche per poterne usufruire.

'Accettata da parte nostra l'ipotesi di partire dal information package standard, ci e' stato imposto un nuovo divieto, incomprensibile in una operazione di M&A: non avremmo potuto condividere le informazioni ricevute con i nostri investitori, anche se resi noti alla Banca e sottoposti allo stesso nostro vincolo di riservatezza.

'Nelle ultime ore ci avete notificato che la Banca si riserverebbe comunque il diritto di esprimere il proprio veto a che investitori istituzionali che intendessero aderire al nostro progetto possano ricevere informazioni, nonostante la firma da parte loro di accordi di riservatezza a favore della Banca. Anche tale proibizione e' inusitata e atta a paralizzare in ogni momento lo svolgimento della nostra iniziativa. Ne' puo' invocarsi al riguardo un timore di incontrollata diffusione di informazioni, posto che, per quanto ci riguarda, le avremmo condivise comunque con un gruppo ristrettissimo di investitori istituzionali di alto profilo.

Abbiamo contemporaneamente chiesto di poter presentare all'Autorita' di Vigilanza europea la nostra proposta per poter eventualmente correggerla o integrarla. Anche su questo punto la resistenza e' stata totale e sempre basata su affermazioni non comprovate da elementi oggettivi e che non trovano riscontri in esperienze precedenti: 'La Banca ci ha detto che la nostra proposta non sarebbe abbastanza solida per essere presentata alla BCE. Premesso che questo e' un giudizio che e' prerogativa della BCE, ricordiamo che stiamo parlando di un Piano d'Impresa molto dettagliato (che avremmo volentieri presentato, ma non ci e' stata data la possibilita'); di lettere di interesse ufficiali da parte di primari investitori internazionali per circa 2 miliardi di Euro (che, come previsto nella nostra lettera, avremmo messo a disposizione della Banca appena firmato il patto di riservatezza) e dell'assunzione di un impegno a garantire l'aumento di capitale in opzione agli attuali azionisti per 1-1,5 miliardi di Euro.

'La Banca ci ha detto che la BCE ha approvato solo l'attuale impostazione e che la nostra proposta di aumento di capitale immediato di 3,5 miliardi non sarebbe stata presa in considerazione. Come detto, tale giudizio e' prerogativa della BCE e appare inopportuno che la Banca parli a suo nome escludendo che la BCE possa nemmeno esaminare altre alternative. Confermiamo il nostro convincimento che la Banca necessiti di una ripatrimonializzazione complessiva per almeno 5 miliardi in tempi brevi ma, ovviamente, saremmo anche disponibili a tener conto delle richieste della BCE rispetto alle modalita' per raggiungere tale obbiettivo. Peraltro, la differenza in termini di effetto patrimoniale 'netto' delle due proposte gia' oggi si riduce fortemente una volta tenuto conto di tutti gli oneri realizzativi, diretti e indiretti, che le due proposte comportano.

Venti giorni trascorsi in modo improduttivo, con l'unico effetto dannoso, per noi e soprattutto per la Banca di essersi privata della possibilita' di ricevere un'offerta definitiva e impegnativa che avrebbe, alla fine, potuto accettare o rifiutare. Il 'mantra' ripetuto in ogni sede nelle ultime settimane e': chi vuole partecipare alla ricapitalizzazione di MPS ha un unico modo per farlo, che e' quello di proporsi come Anchor investor in occasione dell' aumento che verra' proposto dopo il referendum sotto forma di Book Building. Questa posizione non tiene conto che la proposta presentata da noi alla Banca presenta differenze rilevanti rispetto al progetto in corso: 'Siamo convinti che il risanamento e rilancio di MPS debba partire dall'impegno convinto di un gruppo di solidi investitori che 'garantiscano' fin dall'inizio l'intero piano di risanamento e rilancio della banca: questo non e' secondo noi un normale aumento di capitale e nemmeno un normale Book Building, ma un completo ridisegno della Banca a partire dal suo azionariato stabile (che deve essere realizzabile, per altro, qualsiasi sia l'esito referendario e senza aver formalizzato in anticipo il deconsolidamento delle sofferenze). Se si vogliono stimolare investitori di questa natura su un progetto del genere non si puo' impedire loro una seria due diligence, esigenza che solleviamo ormai da mesi.

'Siamo convinti che il Piano di risanamento e rilancio della Banca (non 'di salvataggio' come troppo spesso viene definito) per attirare investitori significativi debba essere piu' 'robusto' di quello presentato nei giorni scorsi. Non c'e' qui lo spazio per commentare compiutamente quanto presentato dalla Banca, ma a titolo di esempio: non consideriamo abbastanza ambizioso puntare ad un Cost/Income del 55% tra tre anni (stesso dato del primo semestre 2016) e non consideriamo credibile un costo del credito 'in picchiata' come quello previsto (addirittura 55bps) neanche spostando da subito a sofferenza ulteriori 4.4 miliardi di UTP come da noi proposto. Considerazioni simili potrebbero essere fatte sul costo del funding. Il settore bancario, inoltre, sta cambiando profondamente e il Piano presentato tiene conto secondo noi solo parzialmente di questa discontinuita' strategica.

'Siamo convinti che gli attuali azionisti debbano avere un ruolo maggiore di quanto viene oggi proposto nel progetto della Banca: se si procedesse con la conversione dei subordinati per gli ammontati previsti e con un Book Building concentrato in alcuni Anchor investor, gli attuali azionisti sarebbero sostanzialmente azzerati. Noi proponiamo, invece, di destinare una quota rilevante dell'aumento di capitale - 1-1,5 miliardi - in opzione agli attuali azionisti per dar loro la possibilita' di partecipare al notevole apprezzamento della banca che consideriamo possibile.

'Siamo convinti che il valore intrinseco della Bad Bank alla quale si potrebbe dare vita, debba rimanere agli azionisti - vecchi e nuovi. Il piano della Banca prevede invece l'assegnazione dei titoli junior del veicolo ai soli soci attuali e la cessione a terzi della 'servicing unit', rendendo di fatto l'operazione meno attrattiva sia per i nuovi azionisti che per quelli attuali. Il portafoglio di sofferenze da cartolarizzare e la cosiddetta 'servicing unit' possono dar vita ad un operatore leader nel suo settore e il suo valore non andrebbe, secondo noi, disperso al di fuori dell'azionariato. Per quanto riguarda le modalita' della cartolarizzazione, siamo convinti che negoziandola immediatamente dopo l'aumento di capitale e realizzandola in piu' veicoli (distinti per tipologia di asset, controparte, geografia), si potrebbero ottenere risultati migliori a costi inferiori e con minori rischi per la Banca.

'Siamo convinti che un esercizio di Liability Management possa contribuire al successo dell'operazione complessiva e saremmo stati pronti a discutere le nostre previsioni sia di acquisto che di conversione di obbligazioni subordinate. Difficile valutare le proposte alternative che la Banca si propone data la loro vaghezza e il disordine informativo su questo tema nelle ultime settimane sui media. Certamente era eccessivo non prevedere alcuna LME come da progetto prescelto in luglio, altrettanto eccessivi sembrano gli ammontari di conversione di cui si sente parlare oggi. Gli effetti di conversioni cosi' estese - che da quanto si dice coinvolgerebbero anche il retail - potrebbero essere destabilizzanti sull'azionariato, sui prezzi di borsa e anche sulla clientela. Certamente andrebbero ripensate tutte le componenti del Total Capital Ratio.

'Siamo convinti che l'operazione di ripatrimonializzazione potrebbe essere realizzata con oneri per la Banca inferiori per diverse centinaia di milioni e prospettando al contempo agli azionisti, vecchi e nuovi, un ritorno piu' soddisfacente. E quindi una piu' probabile riuscita dell'intero progetto. Lavorare in parallelo su due diverse opzioni sarebbe stato meno rischioso che puntare tutte le carte su una sola opzione che, perl'altro, negli ultimi tre mesi non sembra aver portato ad alcuna certezza di risultato.Inoltre, dal primo giorno diciamo che si potrebbe (da oggi diciamo 'si sarebbe potuto') mettere insieme il meglio di entrambe le impostazioni nell'interesse della banca, di tutti i suoi azionisti e del sistema Italia. Il mercato di Borsa e' stato inequivocabile nel dimostrare interesse per la nostra proposta, ma anche questa evidenza non ha convinto la Banca a darci una chance di completarla.

La Banca e i suoi Amministratori hanno deciso di puntare tutto su una unica alternativa e mi auguro - non solo nell'interesse della Banca, ma dell'intera Italia - che questa strategia, alquanto rischiosa, porti comunque ai risultati sperati. Pensavamo di poter portare piu' risorse, progettualita' e credibilita' - basata su esperienze di successo concretamente vissute - al risanamento e al rilancio di MPS. Ci siamo proposti alla Banca e a Voi membri del Consiglio di Amministrazione due volte, sempre in maniera costruttiva e amichevole, per contribuire a trovare soluzioni su un dossier cosi' importante e delicato. La risposta della Banca e' stata inequivocabile e ne siamo molto dispiaciuti.



Come ci si può fidare di una direzione del genere. Come si fa ad investire in una banca che vuole mantenere segreti i propri portafogli di crediti, quando per legge dovrebbe CONDIVIDERLI CON IL MERCATO. Questa banca è una truffa. Sicuramente saranno falsi anche i bilanci. Passera garantiva l'opzione per un miliardo agli attuali azionisti. Di conseguenza il titolo con questo piano sarebbe sicuramente tornato intorno a 1 euro, avrebbe capitalizzato 3 miliardi e gli attuali azioni avrebbero potuto non diluirsi eccessivamente con un esborso contenuto. Chiedere 5 miliardi con un iperdiluizione 10:1 a svantaggio di chi ha pagato fino ad adesso è criminale.
 
hanno rifiutato la proposta di passera...embèè..cosa vi credevate che era arrivato il salvatore della banca e regalava soldi ...lui con i suoi amici con quei 2 miliardi voleva diventare il padrone,i retail chi più li può spolpare lo fa, dobbiamo sperare che prima della prossima assemblea qualche altro fondo rastrelli...se cambia il sentiment del mercato fra qualche anno una banca come questa a questi prezzi è regalata
 
B.Mps: rammaricati per ritiro proposta Passera
(END) Dow Jones Newswires

November 01. 2016 11:33 ET (15:33 GMT)

:D :D :D
Stanno stappando lo champagne :D
 
La cosa preoccupante non è che abbiano detto no a Passera, ma che abbiano detto no a una Due diligence. Se cerchi capitali e rischi di non riuscirne a trovare per 5 miliardi, non metti i bastoni tra le ruote a chi te ne porta 2 sicuri, A MENO CHE, naturalmente, nel tuo bilancio ci sono trucchetti contabili e giochini che è meglio non si vengano a sapere.

Questi vogliono beccare un pò di capitali, poi magari tra un anno si scopre che c'è un buco di bilancio mostruoso e ancora via sulla giostra.
 
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