Non ci siamo. Ragioniamo su piani diversi. Scienza vs. Convinzioni nate da chissà che cosa. Tu dovresti conoscere le capacità energetiche delle fonti di partenza, le dispersioni di potenza nelle fasi che caratterizzano la trasformazione, la reale capacità di potenza dell'energia di arrivo, le perdite in dispersioni date dal trasporto della nuova energia. Fatto questo dovresti anche calcolare il delta energetico tra l'inizio del processo e il risultato della trasformazione e calcolare, usando una qualsiasi unità di misura, la differenza di costi tra l'energia di partenza e quella di arrivo. Io ti parlo di numeri, numeri dimostrati dalla scienza e quindi non contestabili. O meglio non contestabili da chi ci capisce qualcosa. Ecco perché noi due viviamo su due piani diversi.
E riguardo l'Islanda il 75% delle fonti energetiche riguardano l'idroelettrico. Nonostante vivano sopra una selva di vulcani attivi la geotermia non da oltre il 20%. E il tutto è reso possibile perché i consumi dell'isola sono quasi esclusivamente domestici. Avessero un cementificio, una fonderia, una raffinazione o altre aziende energivore, userebbero anche loro centrali a carbone o a olio pesante o a gas o addirittura nucleari. Tutto il mondo è paese e i costi in termini energetici sono uguali per tutti.
Riguardo invece al geotermico in Campania se veramente qualche pazzo decidesse di sfruttare le fumarole dei campi flegrei sappia che il beneficio sarebbe inferiore al costo del reddito di cittadinanza da elargire ai posteggiatori abusivi che rimarrebbero "disoccupati".
Quindi o ci si confronta con dati scientifici alla mano o rimarrete a ragionare tra voi e voi sugli articoli di Novella 2000, Vogue o Donna Moderna.