sei più fascista o antifascista?

Ti senti più fascista o antifascista?

  • 1) fascista

    Voti: 13 17,8%
  • 2) antifascista

    Voti: 31 42,5%
  • 3) nè la prima nè la seconda

    Voti: 29 39,7%
  • 4) non lo so

    Voti: 0 0,0%

  • Votanti
    73
Fa ridere leggere i risultati, il 7/8% si dichiara fascista

Il 90% distante dal fascio.

Peró….. l’unica legge antifascista viene criticata dal 50%

:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
Veramente io vedo che il 53 percento non si dichiara antifascista
 
Dovevi mettere un range di età.

Sei fascista da 20 a 40
Sei fascista da 41 a 60
Sei fascista dai 61 a finché campo

Sei antifascista ecc ecc

Avrebbe dato più l'idea di come certe realtà siano nella testa di chi è rimasto ancorato al passato.

Io né l'uno né l'altro anche se mi stanno sul casso di più i secondi.
 
e come ha detto Feltri, tra questi, gli ultimi sono i più fascisti di tutti

Non è di Feltri la frase.
Io pensavo che l'autore fosse Ennio Flaiano ed invece sbagliavoi.....l'originale è:

"il fascismo si divide in due parti: il fascismo propriamente detto e l'antifascismo"

ed è , come racconta lo stesso Flaiano di Mino Maccari

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Non è di Feltri la frase.
Io pensavo che l'autore fosse Ennio Flaiano ed invece sbagliavoi.....l'originale è:

"il fascismo si divide in due parti: il fascismo propriamente detto e l'antifascismo"

ed è , come racconta lo stesso Flaiano di Mino Maccari

Vedi l'allegato 3008412
certamente, lo so, Feltri ha aggiunto quanto ho scritto.
 
Barbero ha chiare simpatie per il comunismo. Andava detto :o
lo dice lui molto apertamente in molti interventi e lo ripete anche in questo
il contesto non è però aderire al barberopensiero, ma ragionare con la propria coscienza autonoma
né i destri, né i sinistri ci riescono ancora in questo paese molto complicato
quando leggo l'equazione PD&5S= comunisti o FdI= fascisti mi diverto molto

Casaleggio padre, ideologo primo finanziatore e co-finanziatore dei 5s per esempio era dichiaratamente di destra ed era stato sicuramente iscritto ad AN e forse anche all'ultimo MSI, non ricordo

in tutto questo panorama l'unico che è stato dichiaratamente comunista è il giovane padano Salvini, il che dovrebbe fare riflettere i suoi sostenitori sulla congruenza tra il socialismo reale e i principi che stanno dietro a quota 100, per esempio
 
lo dice lui molto apertamente in molti interventi e lo ripete anche in questo
il contesto non è però aderire al barberopensiero, ma ragionare con la propria coscienza autonoma
né i destri, né i sinistri ci riescono ancora in questo paese molto complicato
quando leggo l'equazione PD&5S= comunisti o FdI= fascisti mi diverto molto


Finché la storia -e molto altro- ce la facciamo raccontare non da studiosi seri ma da fan delle varie ideologie, non andremo lontano ;)

Barbero è uno di questi, mi spiace.
 
mi spiace per te che la stroria te la fai raccontare

io la leggo direttamente dai documenti storici e traggo le mie conclusioni autonome

il fatto che tu abbia riscontrato nell'intervento di Barbero una polarità di giudizio è un esempio di come Barbero non imponga la sua lettura, ma presenti dei fatti consegnati alla storia del 900, così come Feltri e diversi altri

il segreto sta nel non tifare per una posizione o difendere l'indifendibile
 
I sette motivi per non sentirsi obbligati a dichiararsi antifascisti

1. Il Fascismo è un riferimento storico a un periodo del passato, mentre l'antifascismo è divenuto un riferimento politico a un periodo del presente. Quindi dirsi fascisti, oggi, significherebbe ammettere di vivere fuori dal tempo e dalla realtà, mentre dirsi antifascisti equivale a militare in determinati mondi (partiti, associazioni, giornali, centri sociali o culturali) coi quali un cittadino ha diritto di non volersi confondere o di non essere confuso.

2. La Costituzione vieta la riorganizzazione del Partito Fascista, permette a tutti di manifestare il proprio pensiero e condanna ogni forma di violenza: ma la stessa Costituzione non fa alcun riferimento all'antifascismo come forma permanente di attivismo, soprattutto consistente nel verificare il tasso di antifascismo altrui a scopo denigratorio.

3. Ne consegue che «antifascismo», oggi, è un termine momentaneamente inutilizzabile perché sequestrato da chi ne fa una strumentalizzazione perpetua. Per azzardare un parallelo: la Costituzione sancisce anche che uomini e donne hanno pari diritti, ma questo non equivale a un dovere di dichiararsi «antisessisti» o «femministi» che sono espressioni sbocciate in periodi successivi e, come la militanza antifascista, politicamente connotate.

4. Il Fascismo non solo appartiene al passato e non esiste più, ma un suo ritorno anche in forma evoluta difetta di prospettiva storica e di principio di realtà. Per dirla con Massimo Cacciari. «Antifascismo è diventato una parola vuota da quando non è più declinata o incarnata in dei progetti. È come dire che bisogna essere sempre onesti, o che la mamma è buona. Sono concetti generici Il mondo contemporaneo non presenta blocchi sociali o interessi di classe che portino a totalitarismi fascisti come sono stati quelli del Novecento».

5. L'antifascismo inteso come simbolica presa di distanza da un passato pur lontano e irripetibile, politicamente, oggi appare come un'ammissione di inferiorità morale o richiesta di perpetua umiliazione pretesa da chi, impalcandosi a giudice del bene e del male, ha peraltro moltissimo da farsi perdonare (in un passato assai più recente) per politiche interne ed estere nei confronti di forze e nazioni che tenevano i loro missili puntati contro l'Italia.

6. L'eterna abiura pretesa dalla militanza antifascista (spesso rimessa a cortei d'ogni colore, o a studenti che il Fascismo non l'hanno neppure mai studiato) appare peraltro come insaziabile o di corta memoria: negli attuali Parlamento e Governo siede ancora chi condivise la cosiddetta svolta di Fiuggi (pensata da Domenico Fisichella nel 1992, conclusa da Gianfranco Fini nel 1994 con la fondazione di Alleanza nazionale) laddove l'espressione «antifascismo» apparve chiaramente in scritti e dichiarazioni.

Il segretario di An esaltò «l'antifascismo come momento storicamente essenziale per il ritorno dei valori democratici che il fascismo aveva conculcato», spiegò che le leggi razziali furono «un'infamia», che «Salò fu una pagina vergognosa», addirittura che «il fascismo fu il male assoluto» e fece persino dei pellegrinaggi alle Fosse Ardeatine, alla Risiera di San Sabba e al museo dell'Olocausto: non bastò quello, null'altro basterebbe oggi. E comunque una giovanissima Giorgia Meloni, alla svolta di Fiuggi, era presente.

7.In termini strettamente politici, a meno di voler considerare l'intero corpo elettorale come una somma di microcefali, può dirsi che gli italiani abbiano storicizzato il fascismo assai più degli antifascisti i quali con quest'espressione hanno sostituito proposte, decenti opposizioni e buoni esiti elettorali.
 
Il punto è, comunque, che essere equiparati nell'antifascismo a gente che sosteneva e sostiene tuttora un modello dittatoriale ed antidemocratico come quello comunista, non è bello per chi crede veramente nella democrazia.

Dunque alla larga.
 
E nel non accettare storici che fanno politica.
ti ripeto che quanto citato da Barbero è storiografia documentata e che ognuno di noi è libero di documentarsi attingendo a fonti originali e verificabili
pensare di derubricare fascismo e comunismo a fenomeni passeggeri del '900 è un errore che non deve essere commesso da chiunque abbia a cuore lo spirito delle democrazie liberali costituzionali

il resto sono questioni di lana caprina inutili e anche un po' ridicole

chi è nostalgico delle stragi di Marzabotto o delle foibe lo dica e lo scriva chiaramente

chi non lo è, ma anzi le condanna lo dica e lo scriva: io sono antifascista e anticomunista e ne vado fiero
 
ti ripeto che quanto citato da Barbero è storiografia documentata e che ognuno di noi è libero di documentarsi attingendo a fonti originali e verificabili

E io ti ripeto che gli storici marxisti rileggono la storia come fa a loro comodo.

Le fonti originali le consulto tranquillamente anche io senza problemi, tuttavia è irritante questa tendenza di molti cosiddetti intellettuali di sinistra a rileggere gli eventi per meglio adattarli alla propria visione del mondo.
Ed è per questo che, per chi è interessato ai fatti reali, è meglio stare lontani da chi propone questo approccio totalmente sbagliato.

pensare di derubricare fascismo e comunismo a fenomeni passeggeri del '900 è un errore che non deve essere commesso da chiunque abbia a cuore lo spirito delle democrazie liberali costituzionali

Non so a chi tu ti stia riferendo. Certo non a me

chi è nostalgico delle stragi di Marzabotto o delle foibe lo dica e lo scriva chiaramente

Idem come appena sopra

chi non lo è, ma anzi le condanna lo dica e lo scriva: io sono antifascista e anticomunista e ne vado fiero

Lo scrivo e lo dico io. Il problema è che non sortisce nessun risultato: dopo cinque minuti l'interlocutore alla Barbero, o alla Canfora per intenderci, se ne scorda e riprende a parlare di fascismo ogni volta che si ritrova di fronte chiunque non la pensi come lui.

Diventa una cosa stancante e fine a se stessa, di qui il sostanziale disinteresse mio e di altri a rispondere alle stesse identiche richieste relative a questioni ormai vecchie di un secolo.
 
non tutti lo scrivono, alcuni lo dicono, altro più onesti lo negano

il punto è che io credo non ci sia mai stata nella storia contemporanea una guerra in cui la parte sbagliata e la parte giusta siano state più evidenti: il fascismo era dalla parte sbagliata, così come lo era stato il comunismo e come ha continuato ad esserlo e lo è ancora nella repubblica popolare cinese o in North Corea

c'è qualcuno che sostiene dopo più di un secolo dal 1917 e un secolo dal 1922 che non è così?
se sì ha il mio rispetto, ma non ha la mia stima, se no allora nei fatti è contrario all'ideologia comunista e fascista e se non si vuole definire anti faccia pure

sostenere che l'antifascismo è stato polarizzato dai comunisti per me è semplicemente una scusa e anche un non volere rendere giustizia a tutti gli antifascisti e anticomunisti, tra cui i cattolici, i borghesi, gli aristocratici che combatterono e vinsero la guerra di liberazione dal fascismo nel 1945, combatterono e vinsero stando dalla parte giusta
 
sostenere che l'antifascismo è stato polarizzato dai comunisti per me è semplicemente una scusa e anche un non volere rendere giustizia a tutti gli antifascisti e anticomunisti, tra cui i cattolici, i borghesi, gli aristocratici che combatterono e vinsero la guerra di liberazione dal fascismo nel 1945, combatterono e vinsero stando dalla parte giusta

Una scusa?
La sinistra da sempre monopolizza il discorso della resistenza, incurante della verità storica.

Arrivarono a incarcerare Edgardo Sogno, eroe della resistenza liberale.
L'episodio di Porzus non se lo ricorda nessuno? La damnatio memoriae subita da Alfredo Pizzoni, capo del CLNAI defenestrato e dimenticato solo perché anticomunista?

Si potrebbe andare avanti per settimane, gli esempi sono infiniti.

Il problema è che i partigiani rossi combattevano sì il fascismo, ma avevano l'obiettivo di instaurare un'altra dittatura al posto di quella vecchia. Chiedere ai triestini come si comportarono i socialcomunisti delle brigate partigiane, quando Tito occupò la città per 40 giorni.

Per questo è impossibile stare in piazza con gli "antifascisti"... perché sono comunisti e dunque non meno esecrabili dei loro corrispettivi col fez.
Tra poche ore li vedremo all'opera, nelle piazze. Prevedo, al solito, bandiere israeliane bruciate, slogan contro l'America e gente cui sarà impedito di partecipare solo perché non comunista. Le solite miserie.

Ah, tra parentesi: a liberarci sono stati gli americani coi loro alleati.
Non certo quelli col fazzoletto rosso della "Garibaldi", con i loro quattro fucili
 
Chi non si dichiara antifascista non considera il fascismo un male. E molto semplice, tutto il resto sono voli pindarici per non ammettere il proprio pensiero.
 
Ultima modifica:
Una scusa?
La sinistra da sempre monopolizza il discorso della resistenza, incurante della verità storica.

Arrivarono a incarcerare Edgardo Sogno, eroe della resistenza liberale.
L'episodio di Porzus non se lo ricorda nessuno? La damnatio memoriae subita da Alfredo Pizzoni, capo del CLNAI defenestrato e dimenticato solo perché anticomunista?

Si potrebbe andare avanti per settimane, gli esempi sono infiniti.

Il problema è che i partigiani rossi combattevano sì il fascismo, ma avevano l'obiettivo di instaurare un'altra dittatura al posto di quella vecchia. Chiedere ai triestini come si comportarono i socialcomunisti delle brigate partigiane, quando Tito occupò la città per 40 giorni.

Per questo è impossibile stare in piazza con gli "antifascisti"... perché sono comunisti e dunque non meno esecrabili dei loro corrispettivi col fez.
Tra poche ore li vedremo all'opera, nelle piazze. Prevedo, al solito, bandiere israeliane bruciate, slogan contro l'America e gente cui sarà impedito di partecipare solo perché non comunista. Le solite miserie.

Ah, tra parentesi: a liberarci sono stati gli americani coi loro alleati.
Non certo quelli col fazzoletto rosso della "Garibaldi", con i loro quattro fucili
guarda mettiamola così

io non ho nessun problema a dichiararmi anticomunista e quando lo faccio non mi sento confuso con i criminali titini delle foibe (che ho già ricordato nel mio primo intervento) o con chi avvallò l'invasione russa in Ungheria, il brigatismo rosso, voi invece oltre a citare foibe e americani (un po' a sproposito perché la liberazione fu da parte di tutte le forze in campo, compresi i canadesi, gli indiani, i polacchi...) fate una bella dichiarazione in cui condannate la strage di Bologna, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, il golpe Borghese, la P2, le leggi razziali, l'omicidio Matteotti e di Don Minzoni, le bastonate a don Sturzo, i gas usati nelle guerre colonial, l'invasione di Albania e Grecia, la spedizione in Russia...
 
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