Mi pare che nessuno, almeno non io, abbia scritto che le banche centrali siano emittenti debito. Tutt'altro, visto che sono semmai compratrici.
I relativi governatori sono di nomina politica e va da se che, per quanto la didattica accademica insista a definirle istituzioni autonome, anche le banche centrali sono istituzioni politiche. Basti constatare cosa accade in Turchia. La stessa BCE è politica, probabilmente la forma più evidente ed organica di istituzione politica, visto che il board è la rappresentazione di un insieme di paesi e sanno solo loro le liti che fanno durante le riunioni, sentendosi, ciascuno, investito del diritto/dovere di perorare gli interessi del paese di provenienza a dispetto dell'utilità comune. Non è forse questo l'esempio più lampante di un ideale "parlamento monetario" ? Jurgen Stark si dimise (raro caso di coerenza) proprio per difendere questa asserita indipendenza della BCE che, evidentemente, non considerava più esistente nel momento in cui si ventilò l'avvio del programma di QE. Oppure Jens Weidmann, suo alter ego destinato al soglio pontificio della BCE, trombato ancora prima di sedervici sopra.
Quello che esprimevo io era una critica al fatto che queste banche centrali non possono far finta di non sapere: non sapere gli effetti che inducono le loro decisioni (stampi moneta e fai finta di non sapere che esploderà l'inflazione ?), piuttosto che il contesto nel quale operano: non dicono nulla sui bilanci pubblici sommersi dai debiti, ma poi gli si consente, per mezzo della troika, di partecipare alle decisioni di ristrutturazione ?
E' un gioco ad alimentare l'autoreferenzialità: prima taccio così in seguito mi garantisco il ruolo di salvatore/inquisitore.
La BCE, perchè è quella a noi più vicina, non è altro che quel braccio "armato" con il quale la politica europea mette mano alle decisioni dei paesi più riottosi a cedere sovranità.
Se le banche centrali fossero quelle istituzioni indipendenti che si pensa siano, dovrebbero esserlo sempre, e l'indipendenza si misura proprio nelle situazioni di difficoltà, non in quelle nelle quali basta dichiararla in quanto non c'è bisogno di praticarla.