Stm news ed oltre... (continua)

09:40:00
Stmicroelectronics: Equita alza il target a 6,1 euro dal
precedente 4,7 euro Milano, Finanza.com
 
09:29:00
Stmicroelectronics: Ubs alza il target a 6,3 euro dal
precedente 5,2 euro, rating neutral. Milano, Finanza.com
 
Molti i broker positivi su Stm: Bank of America ha portato il target price a 7,6 euro da 7,1 euro e confermato il giudizio "buy", Exane ha innalzato il prezzo obiettivo a 11,3 dollari (8,37 euro, +4% dal precedente) confermando il giudizio "outperform" ed infine Ubs ha portato il target price a 6,3 euro dai precedenti 5,2 euro e confermato il giudizio "neutral". Il titolo ha mostrato una tendenza storica di medio termine molto rialzista. Allo stesso modo nel breve termine le aspettative favoriscono un forte rialzo ma dopo una pausa tecnica. Il primo supporto e' posto a 6.107, al di sotto del quale il sostegno si colloca a 5.242, una prima resistenza si colloca a 6.757 oltre la quale il target si sposta a 7.345, l'ultima chiusura e' stata registrata a 6.390 euro. Il titolo ha archiviato la seduta piu' recente con un saldo del 4.07%. L'ultima chiusura del 2012 e' stata registrata a 5.345 euro. Il saldo da inizio anno e', all'ultima chiusura disponibile, del 19.55%. Il valore dell'indicatore Rsi a 8 sedute e' di 66/100 ed evidenzia una condizione neutrale. Il titolo distava nell'ultima seduta completata il -2.82% dai massimi dell'ultimo mese e del 17.21% dai minimi dell'ultimo mese. La variazione relativa ad una settimana rispetto al Ftse All Share e', all'ultima chiusura disponibile, del 2.95%.
 
10:13:00
Stmicroelectronics: Natixis alza il rating a buy dal precedente
neutral Milano, Finanza.com
 
STMICROELECTRONICS vola senza la zavorra St-Ericsson

Apprezzata Stm fuori dalla joint venture con Ericsson. Ubs ha alzato il target price sul titolo da 5,2 a 6,3 euro confermando la raccomandazione neutral, spingendolo così al rialzo a Piazza Affari (+2,97% a 6,58 euro). Gli esperti, sulla base dei minori impegni di finanziamento per St-Ericsson, hanno alzato le stime di ebit del 2-10% per tener conto della forza del core business. Tuttavia la banca ha affermato di preferire altri competitors a Stm, date le valutazioni correnti del titolo che scambia a 0,8 volte il rapporto ev/sales riferito alle stime 2014 con un margine ebit del 9%.

Guardando con fiducia a una ripresa ciclica e all'espansione degli utili riferite al settore, Ubs ha dunque accordato la sua preferenza ad altre aziende "che offriranno maggiori margini di lungo periodo, come Infineon, Linear e Maxim". Per Societe Generale l'uscita da St-Ericsson sembra ormai assicurata, con il management che prevede un processo agevole e tempestivo da concludere entro il terzo trimestre 2013. I costi dell'operazione sembrano inferiori alle aspettative e il flusso di cassa di Stm dovrebbe migliorare nel corso dell'anno beneficiando di una crescita delle vendite grazie a nuovi prodotti e di un aumento della redditività.

Gli esperti hanno mantenuto le aspettative sul 2014 e 2015 (margine ebitda al 14,4% e 20,2% rispettivamente e un eps di 0,83 dollari e 1,04 dollari), mentre hanno ritoccato solo le stime riguardanti il primo semestre dell'anno in corso, ossia il periodo precedente all'uscita dalla jv, abbassando l'eps da 0,54 dollari a 0,50.

Exane Bnp Paribas ha aumentato il target price di Stm a 8,7 euro (+4%) confermando la raccomandazione a buy, dopo aver alzato le stime sui ricavi 2013 e sull'ebit 2014-2015. La banca, tenendo conto del mix tra i maggiori ricavi dovuti alla divisione Amm (Analog, Mems Microcontrollers) e quelli minori delle divisioni Automotive e Power Discrete, ha rivisto a rialzo le stime sui ricavi 2013 di circa l'1% escludendo ST-Ericsson e le stime sull'ebit del 5% per il 2014 e del 4% per il 2015.

Gli esperti hanno inoltre affermato che considerando le previsioni sui ricavi, il programma del taglio dei costi in corso e l'uscita da ST-Ericsson, ci potrebbe essere un ritorno del 10% sull'ebit margin nel quarto trimestre del 2014. Per Goldman Sachs Stm continua a rappresentare un ottimo veicolo per investire in un settore che secondo le aspettative dovrebbe beneficiare di un forte rimbalzo ciclico. Il titolo è ancora più apprezzato dalla banca in vista dell'uscita dalla jv St-Ericsson che ha comportato enormi perdite.

Le previsioni 2013 sono leggermente in diminuzione (eps da 0,14 a 0,12 dollari), mentre sono rimaste invariate quelle per il 2014 e il 2015 (eps a 0,50 e 0,53 dollari). Il prezzo obiettivo rimane a 11 dollari (ratin buy) sulla base di un multiplo di 7 rispetto all'ebitda previsto per il 2014. Stm scambia attualmente a 0.77 volte le vendite 2014 e a 5,8 volte l'ebitda 2014, sostanzialmente al di sotto di precedenti livelli di metà ciclo.

Secondo Chevreux (outperform, target price 7 euro), infine, tutti i business di Stm dovrebbero registrare nel 2013 una crescita dei ricavi e dei margini grazie a maggiori quote di mercato. Di conseguenza il gruppo dovrebbe tornare a profitto nel secondo semestre dell'anno in corso, anche con St-Ericsson ancora a bordo.

L'operazione sulla jv costerà a Stm una diminuzione del free cash flow di 300-500 milioni di dollari. Ma per gli esperti la questione fondamentale da risolvere entro il terzo trimestre di quest'anno riguarda le relazioni con IP e in particolare con il cliente chiave Samsung. Sono state dunque ridotte le stime eps per il 2013 da 0,16 dollari a 0,04 dollari. Anche in questo caso sono rimaste invariate le aspettative per il 2014.
 
Stm mostra i muscoli e balza oltre i record del 2012 a 6,45, forzando la resistenza critica definita dalla trend line che scende dai massimi del 2007. Chiusure di ottava oltre questo limite spianerebbero infatti la strada alla crescita con obiettivi anche distanti dai valori attuali: a 7,15 e, in seconda battuta, in area 8,00. La velocità con cui si è realizzato l'uptrend ha tuttavia creato delle forti tensioni sui principali oscillatori grafici, circostanza che potrebbe ora favorire l'avvio di una pausa correttiva. Ad ogni modo fintanto che la linea di tendenza che sale da novembre rimarrà inviolata, a 6,10 circa, il titolo conserverà intatta la struttura rialzista
 
STM regina dei MEMS

Occhio che ora che stm non ha più la zavorra diventa una azienda molto apetibile sopratutto per il businees dei MEMS:


Chi cerca MEMS, trova ST.

È di questi giorni la notizia che la STMicroelectronics sia stata confermata miglior fornitore e distributore di dispositivi MEMS sul mercato. Incrementi nelle vendite che raggiungono vette dell'80% le garantiscono una posizione di predominanza notevole; stiamo parlando del 30% del mercato globale.
Insomma, una vera e propria istituzione che si è affermata con stile ed intelligenza e non accenna ad arrestare la sua crescita.
Una ricerca dettagliata, condotta da IHS iSuppli, un'agenzia di marketing molto attiva e che conduce indagini su commissione per le aziende, ha analizzato il settore del MEMS, (Micro Electro-Mechanical Systems), con particolare riferimento alle applicazioni di tipo consumer, come i telefoni cellulari. I risultati hanno rilevato come la STMicroelectronics sia effettivamente oggi un punto di riferimento nel settore. Ciò è il risultato, tra le altre cose, di una politica di investimenti decisamente fruttifera che ha portato il colosso americano italo-francese a mantenere la posizione di leadership già consolidata lo scorso anno.
Punta di diamante di questo settore sono i dispositivi, cosiddetti, “motion-sensing”, ovvero sensibili al movimento.
Il settore consumer, di cui fanno parte anche i telefoni cellulari, è stato letteralmente rivoluzionato dall'introduzione dei dispositivi MEMS; come tutti avranno notato, infatti, a patto di non desiderare un cellulare “dell'ante-guerra”, come si diceva una volta, moltissime sono le funzioni che oggi un cellulare implementa e, le più moderne ed accattivanti, sono il frutto proprio della dotazione di questo tipo di sensori. Tra le più diffuse feature ci sono quelle permesse da accelerometri, giroscopi, sensori capacitivi, di pressione e tanti altri. Ciò si traduce nella dotazione di bussole, monitor touch-screen, localizzatori gps e chi più ne ha più ne metta.
Il dato che più pare interessante, però, è la crescita rilevata dall'agenzia di indagine, che indica una cifra piuttosto ragguardevole: l'80%! Questo incredibile traguardo, che pare davvero in netta controtendenza con la crisi economica mondiale, è stato raggiunto grazie a due dei prodotti su menzionati, ovvero accelerometri e giroscopi, nonchè alla vendita di ben 15 milioni di microfoni MEMS.
Parliamo di cifre: secondo IHS iSuppli, ST è riuscita a più che duplicare il dato delle vendite di giroscopi del 2011 fino ad un totale che supera i $350 milioni. E secondo le stime, ci sono forti segnali che suggeriscono che questa posizione di netta supremazia non sia destinata ad arrestarsi ma, ad oggi, si prevede che si potrà arrivare fino a $900 milioni nel 2015.
I settori interessati dagli investimenti e dalle vendite non sono, però, solo quelli menzionati. Basta fare un giro sul sito della ST per rendersi conto che il numero di campi di utilizzazione dei loro dispositivi è davvero notevole in quanto a varietà: si va dall'aerospaziale all'automotive, passando attraverso il settore energetico (nel quale ambito le tematiche di efficienza e sostenibilità energetica delle abitazioni si dimostra di particolare interesse per l'azienda).
Nel campo automotive, un esempio di grande interesse è rivestito dal ruolo dei sensori MEMS di pressione, grazie ai quali il controllo degli prenumatici può essere fatto non soltanto real-time ma anche in maniera intelligente, garantendo una pronta ed affidabile soluzioni di controllo per il guidatore. Come in tutti i settori, poi, è ovvio che la divulgazione delle soluzioni proposte ha la possibilità di vedere abbattuti i costi di produzione per cui è facile immaginare un futuro in cui saranno i MEMS a controllare la pressione delle gomme di un'automobile e questi potranno essere integrati su larga scala.
In questo senso, l'incremento annuo è stato stimato intorno al 39% nel lustro tra il 2010 ed il 2015.
Restando nel campo in questione, un paio di esempi: l'odierno ABS, come tutti certamente sapranno, è una dotazione di larga diffusione, oltre ad esser ormai di serie e non più accessorio, proprio in quanto garanzia di sicurezza. Un altro esempio di soluzione ottenuta grazie all'introduzione di apparecchi miniaturizzati, che è presto diventata un punto di riferimento, è il Controllo Elettronico della Stabilità (o Electronic Stability Control-ESC).
Tutto questo non sarebbe stato possibile se, insieme ad una seria politica di investimenti, non si fosse affiancata un'altrettanto ottimizzata politica di ricerca interna intesa a creare soluzioni più evolute. Ed è con questo scopo che nascono dispositivi ad alte prestazioni, che promettono di integrare funzioni multiple in un unico package: iNemo rappresenta proprio questo, una famiglia di moduli inerziali che promette meraviglie e di cui STEVAL-MKI062V2 è un esponente di rilievo.
Insomma, se cercate affidabilità, qualità e politiche di investimento serie e di successo, ST è la risposta.
E, a quanto pare, sarà così per un bel po' di tempo.

MEMS & Sensori ABS automotive ESC mems STMicroelectronics
 
31 Gennaio, 2013 03:41 ET
STMicroelectronics Navi Tre chip MEMS Billionth e rafforza il suo piombo in sensori di movimento per telefoni, tablet e altri dispositivi consumer
ST conduce attraverso tutti i sistemi operativi mobili
GINEVRA - (Marketwire - 31-gen 2013) - STMicroelectronics (NYSE: STM ), leader globale di semiconduttori al servizio dei clienti attraverso tutto lo spettro delle applicazioni elettroniche, ha annunciato oggi di aver spedito 3000000000 sensori MEMS ad oggi - lato posato a fianco, questi chip dovrebbe superare l'altezza del Monte Everest [1] . Il raggiungimento riconferma la posizione della ST come leader nei MEMS (Micro-Electro-Mechanical Systems), dispositivi per applicazioni consumer e portatili [2] .
Secondo le informazioni e IHS società di analisi, MEMS della ST totale e le vendite dei sensori è cresciuto di oltre il 19% nel 2012, raggiungendo un totale di circa $ 800 milioni. Nel più grande di questi mercati, sensori di movimento in telefoni cellulari e tablet, le vendite della ST MEMS rappresentava il 48% del mercato, ben più di due volte superiore a quella del suo principale concorrente, secondo IHS.

"La nostra ricerca mostra che, nel mercato della telefonia mobile, la ST è il fornitore numero uno MEMS in tutti i sistemi operativi mobili importanti del portatile", ha dichiarato Jérémie Bouchaud, direttore e senior principal analyst per MEMS e sensori a IHS. "Anche in un mercato altamente competitivo Android, ST ha quasi il doppio della quota di mercato del suo concorrente più vicino."
ST I sensori MEMS hanno permesso di movimento-attivate interfacce utente in molti dispositivi diversi di consumo popolare, tra cui la maggior parte dei telefoni leader intelligenti, tablet, personal media player, console di gioco, fotocamere digitali e telecomandi, rendendo questi più accessibile e attraente per la gente. ST dispositivi MEMS sono anche ampiamente utilizzati per la caduta libera protezione portatili unità disco rigido, in molti servizi sanitari e prodotti per il fitness e per la navigazione in auto infotainment e migliorate. Oggi, sono in fase di progettazione di nuove applicazioni varie quanto fornisce la più chiara, audio più chiaro nelle comunicazioni mobili e aggiungendo meteo localizzata / capacità di monitoraggio ambientale ai consumatori dispositivi mobili.
"I sensori svolgono un ruolo cruciale nel mondo wireless in evoluzione, per consentire il controllo intuitivo basato su gesti che è sempre più atteso come la norma e aprendo la strada a nuovi servizi ed esperienze utente", ha detto Benedetto Vigna, ST Executive Vice President e General Responsabile della Analog, MEMS e Sensori Gruppo. "Dai sensori per proteggere le comunicazioni, dalla gestione dell'alimentazione per vedere la guida e la proiezione, le soluzioni ST stanno consentendo ondate di innovazione nel mondo wireless che sta cambiando la vita delle persone in tutto il mondo."
Il fornitore one-stop MEMS di scelta, ST offre un portafoglio completo di micro-lavorati accelerometri, giroscopi, sensori di pressione, sensori magnetici, e microfoni e ha la capacità di integrare questi in multi-sensore combo con a bordo l'elaborazione del segnale, il controllo funzioni, sensore-fusione algoritmi, e connettività wireless. Non solo il leader del mercato, la ST è anche in prima linea nello sviluppo della tecnologia MEMS con più di 600 MEMS legati famiglie di brevetti, ST apre la strada verso i dispositivi di rilevamento intelligenti e indipendenti che si apriranno nuovi orizzonti in elettronica di consumo, sanità, scienze ambientali , e molti altri domini.
Per ulteriori informazioni sul portafoglio completo di MEMS della
 
STM - Vicina l'uscita da St-Ericsson. E' partito il ciclo positivo dei chip 01/02/2013 09:49 - WS
FATTO
Il management di StM (STM.MI) ha illustrato ieri a Parigi i risultati del 2012 e le prospettive del gruppo. Ecco di seguito i punti principali:

1) Nel settore è in atto un recupero. Gli ordini a gennaio stanno andando molto bene. Questo vuole dire che il punto più basso del ciclo è stato toccato e che da adesso in avanti nei prossimi trimestri ci sarà crescita. La ripresa sarà diffusa, sia per quanto riguarda i prodotti che le aree geografiche.

2) Il mercato mondiale dei semiconduttori dovrebbe crescere nel 2013 del 4,5%. StM prevede di fare meglio del mercato.

3) StM ed Ericsson stanno discutendo come mettere fine alla sventurata joint venture St-Ericsson che ha accumulato una montagna di perdite. Le due aziende stanno valutando alcune opzioni , una decisione arriverà a breve.

4) Il Ceo di StM, Carlo Bozotti, non esclude che alcuni asset di St-Ericsson possano essere venduti. I potenziali ricavi non sono tenuti in considerazione nel conto di quanto costerà chiudere St-Ericsson. La cifra indicata è compresa fra 300 e 500 milioni di euro.

EFFETTO
StM annuncerà quanto prima la decisione di uscita da St-Ericsson e noi pensiamo che questo innescherà un miglioramento nelle valutazioni del titolo (rerating).

Ormai il mercato non ha più dubbi sulla determinazione del gruppo di porre fine alla joint venture e ha già iniziato a premiare il titolo: quando quest'autunno StM ha annunciato che entro il 2013 sarebbe uscita da St-Ericsson il titolo valeva 0,45 volte i ricavi stimati per l'anno successivo, vicino al minimo storico di 0,38 volte. Ieri il titolo è già salito a 0,8 volte e non vediamo ragioni perché non possa arrivare a 1 volta i ricavi, un multiplo che sarebbe comunque sempre a sconto rispetto ai principali competitor che sono quotati a 1,7 volte i ricavi dell'anno successivo.

Inoltre ci aspettiamo nei prossimi trimestri un innalzamento delle stime grazie al miglioramento del ciclo del settore.

Confermiamo la raccomandazione INTERESSANTE e alziamo e il target price a 8 euro.

Le stime vengono significativamente rialzate sul 2013 (+14% circa) mentre sul 2014 vengono rialzate dell'1%.
 
Nokia: Stephen Elop e la strategia tablet

Il dirigente di Nokia Stephen Elop conferma l'intenzione di entrare nel mercato dei tablet lanciando un primo dispositivo, forse Windows 8.
Stephen Elop non nasconde un grande interesse per il segmento dei tablet: nel corso di una recente intervista, non ha usato alcun giro di parole per spiegare come il proprio team stia già lavorando a un prodotto di tale tipo con l'obiettivo di catalizzare l'attenzione della clientela.


«Non abbiamo annunciato alcun tablet ad oggi, ma è qualcosa a cui stiamo guardando molto da vicino. Stiamo studiando il mercato ora che Microsoft ha introdotto il suo tablet Surface, stiamo provando ad imparare ed a capire quale sia la strada giusta per partecipare». Stephen Elop ha dunque una chiara strategia, ovvero quella di analizzare il mercato attuale per capire come vada a evolversi, quali siano le opportunità emergenti e quale tipo di dispositivo offrire per spingere la propria soluzione.
La stretta di mano tra Stephen Elop e Steve Ballmer, numero uno di Microsoft, lascia supporre che il CEO possa puntare sull'ecosistema Windows 8 per la propria tavoletta, ma un eventuale approdo ad Android non è tuttavia da escludere. Nonostante ciò, è su Windows che Elop immagina il futuro della propria azienda: «Se guardiamo indietro di due anni a quando abbiamo preso queste decisioni, Samsung era grande, HTC era abbastanza grande e Motorola era abbastanza grande. Quel che è successo nei due anni successivi è che Samsung ha catturato una porzione maggioritaria e gli altri sono stati relegati a market share minori. Eravamo preoccupati esattamente per come il quadro della situazione andava delineandosi».
Insomma Samsung era destinata a diventare il gruppo dominante e avrebbe lasciato poco alla concorrenza, ecco dunque perché Nokia non ha immediatamente optato per Android.
 
S&P sotto accusa: festa finita per le agenzie di rating?

La causa intentata dall’amministrazione Obama contro Standard & Poor’s potrebbe far vacillare lo strapotere acquisito sul mercato dalle grandi agenzie di rating, capaci - con i loro giudizi - di produrre violente oscillazioni dei prezzi. E’ la sensazione diffusa tra gli addetti ai lavori, anche se non manca chi fa notare l’insuccesso di passate iniziative giudiziarie nei loro confronti.
La causa
Partendo dalla cronaca, il dipartimento di Giustizia americano ha deciso di portare in tribunale Standard & Poor's Rating Services, contestandole di aver ignorato i propri standard nell’assegnare valutazioni troppo positive a bond collegati a mutui, che hanno poi scatenato la crisi finanziaria. Un’accusa pesantissima perché mette in discussione la trasparenza del lavoro condotto dall’agenzia di rating, che potrebbe essere stata sacrificata pur di corteggiare le banche d’investimento che orchestravano le emissioni. Contestazioni respinte al mittente dalla società, che ha parlato di causa “senza merito legale”, annunciando battaglia “contro queste accuse arbitrarie”.
Il potere delle agenzie di rating
La storia delle agenzie di rating prende il via nel 1909, quando John Moody diventa il primo analista finanziario assegnando voti alle obbligazioni emesse dalle compagnie ferroviarie degli Stati Uniti. Una pratica diretta ad aiutare gli investitori nelle scelte, in modo da ridurre i rischi. Il successo è immediato e nei decenni successivi il modello si estende a tutte le emissioni, decretando un dominio di tre big internazionali: Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch. Il loro potere trae origine nella credibilità che si sono costruiti tra gli addetti ai lavori e nelle regole adottate da alcuni, grandi investitori internazionali (come i fondi pensione), che non possono acquistare titoli al di sotto di un certo voto. Così, se un titolo viene declassato da un’agenzia di rating, immediatamente scatta la corsa a vendere i titoli, provocando così effetti a catena, che rischiano di mandare gambe all’aria l’emittente, ben oltre i propri demeriti.
I conflitti di interessi
Negli ultimi anni si sono addensate molte ombre sulle “tre sorelle del rating”, soprattutto per la loro incapacità di valutare i rischi: per fare un esempio, Lehman Brothers godeva di un giudizio di elevata affidabilità fino alla vigilia del crack.
Più che di incapacità, sono state accusate di dolo da alcuni osservatori, considerato che nel settore privato le agenzie non lavorano gratis, ma si fanno remunerare dalle stesse società che emettono i titoli. Facile, dunque, che si ceda alla tentazione di esprimere un giudizio di favore per mantenere il rapporto di collaborazione a lungo.
I precedenti
La causa intentata negli Stati Uniti potrebbe costituire un elemento di rottura per il dominio indiscusso delle agenzie di rating, agendo come deterrente per eventuali, futuri abusi nel loro operare. Questo, almeno, è quello che si augurano in tanti. Anche se non manca chi fa notare l’insuccesso delle precedenti iniziative giudiziarie: lo scorso anno si era parlato con grande enfasi di un’indagine condotta dallo stesso Dipartimento di giustizia americano sui rating relativi ai bond, ma poi si è persa traccia della vicenda. Così come Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch sono finora uscite indenni, a differenza delle grandi banche d’affari, dalle cause civili condotte in diversi Paesi dopo il crollo dei mercati finanziari.
 
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