Venerdì, 14 giugno 2024
Il male oscuro delle Tlc: ondata di licenziamenti in Europa. Trema l'Italia
Vodafone in Spagna dopo essere stata acquisita dal fondo britannico Zegona, è pronta a licenziare 1200 dipendenti su 3.200
di Maddalena Camera
I
Le Tlc europee nella morsa dei licenziamenti
Ondata di licenziamenti nel settore delle tlc in Europa, favorito anche dai consolidamenti. Vodafone in Spagna dopo essere stata acquisita dal fondo britannico Zegona, è
pronta a licenziare 1200 dipendenti sul 3.200,
ossia il 37% della forza lavoro. L’annuncio è arrivato dopo l’ok, pochi giorni fa, dell’Antitrust iberico all’operazione che era stata annunciata nell’ottobre scorso e che porterà nelle casse di Vodafone 5 miliardi di euro.
E dunque anche in Italia si registra una certa preoccupazione da parte dei sindacati vista l’
operazione di consolidamento in corso tra Fastweb e Vodafone Italia, dove la società a banda ultra larga controllata dagli svizzeri di Swisscom si è impegnata a pagare ai britannici 8 miliardi di euro per rilevare le attività della società italiana. In Spagna Vodafone e Zegona hanno spiegato che" i licenziamenti sono l’unico modo per garantire la redditività e la competitività della società.per affrontare il futuro con un atteggiamento responsabile”.
Ma non c'è solo la Spagna. In Gran Bretagna British Telecom ha già annunciato una forte riduzione del personale (-42% ) da qui al 2029. In pratica si tratta di
55mila posti di lavoro a rischio su un totale di 130 mila dipendenti e collaboratori. Di questi posti di lavori, almeno 10mila saranno persi per effetto delle iniziative di digitalizzazione, automazione e introduzione dell’Ai nelle operazioni della società. Il piano, elaborato dall’ad Allison Kirkby, nominata il 1 febbraio scorso, prevede un taglio dei costi per 3 miliardi di sterline e comprende la cessione di attività extra Uk o non redditizie per focalizzarsi sui business a maggior valore aggiunto e sul mercato domestico dove la società ha molto investito nelle reti in fibra e 5G.
In Italia i sindacati sono preoccupati e già temono, dopo la cessione della rete Telecom a Kkr e al Mef, una ondata di licenziamenti e per questo motivo hanno chiesto la costituzione di un tavolo a palazzo Chigi per discutere la questione.
L’allarme non è infondato dato che Telecom ha 40 mila dipendenti. Di questi circa 20 mila finiranno nella NetCo, ossia la società della rete e il resto nella società che resterà in capo a Tim che comprende i servizi di tlc fisso e mobile, quelli alle imprese con Tim Enterprise e Sparkle che si appresta ad essere venduta al Mef e al fondo Asterion. Alla nuova società dei servizi che sarà in capo a Tim dovrebbero restare circa 18mila dipendenti. Un numero molto alto rispetto ai dipendenti dei concorrenti diretti dato che Wind Tre ne ha ormai meno di 4mila e Vodafone intorno ai 6 mila.