TIM - Accordo MEF/KKR entro metà mese, a seguire colloqui con Vivendi con il rischio di slittamento della presentazione offerta vincolante
Oggi 09:34 - WS
FATTO
Secondo quanto riportato dal Messaggero sabato scorso, potrebbe essere necessario un ulteriore periodo di 15 giorni per le trattative tra il Ministero del Tesoro (MEF) e KKR, che potrebbero quindi iniziare i colloqui con Vivendi entro metà settembre.
Questo potrebbe comportare un ritardo rispetto alla timeline fissata da TIM (
TIT.MI) per la fine di settembre, quando è prevista la ricezione dell'offerta vincolante per NetCo.
In particolare, il MEF sta negoziando con KKR un accordo per preservare i posti di lavoro in NetCo, mentre TIM sta lavorando alla separazione delle attività.
La proposta non vincolante di KKR prevede già l'assegnazione di oltre 21.000 dipendenti a NetCo, lasciando gli altri 20.000 in ServiceCo, mentre Vivendi chiede una ServiceCo con al massimo 8.000 dipendenti, con un contratto MSA che garantisca la sostenibilità e un leverage inferiore a 2x.
Una volta concluso l'accordo per NetCo, MEF e KKR potrebbero valutare l'acquisizione degli asset di OF (principalmente aree bianche) per realizzare sinergie. Anche Affari&Finanza de La Repubblica solleva oggi gli stessi punti, sottolineando le richieste di Vivendi.
EFFETTO
Un eventuale slittamento dell'offerta congiunta di KKR/MEF di qualche giorno o settimana non sembra essere un problema considerando la complessità dell'operazione e i vari punti ancora da definire, come il personale, il debito e l'MSA. È necessario trovare un buon accordo che tenga conto anche delle richieste di Vivendi, che attualmente rappresentano uno dei principali fattori di incertezza per il successo dell'operazione, come ad esempio il potere interdittivo in caso di un'eventuale EGM per approvare l'operazione.
La richiesta di Vivendi di allocare 8.000 dipendenti sulla ServiceCo (e quindi 33.000 sulla NetCo) sembra poco accoglibile al momento, a meno di una radicale riorganizzazione del personale. È importante ricordare che il piano di delayering di TIM prevede che sulla ServiceCo domestica rimangano circa 19.000 dipendenti, destinati a diminuire a circa 17.000 nel 2025-2026, ovvero più del doppio dei 8.000 richiesti da VIV.
Tuttavia, non escludiamo la possibilità che la stessa NetCo possa assorbire gran parte del personale eccedente, qualora le venga riconosciuto un regime regolatorio più favorevole che possa remunerare i costi per le attività di costruzione, gestione e manutenzione della rete, che probabilmente richiederanno un maggiore sforzo anche in termini di personale. In questo senso, sarebbe auspicabile l'applicazione di un paradigma vincente simile a quello adottato per Terna, con la creazione di un operatore unico quotato a controllo statale (fusione di NetCo con Open Fiber e successiva IPO), che potrebbe beneficiare in futuro di una regolamentazione RAB simile a quella delle utilities, rendendo ancora più interessante l'uscita futura per KKR.
Giudizio Molto Interessante, target price 0,41 euro.