Teoria dei giochi: i libretti di "risparmio" delle cooperative italiane

fatturato 106 milioni.....dipendenti 650
ora non conosco i multipli del settore e le facilitazioni di cui godono...ma 163.000 euro per dipendente....a occhio e croce non potrebbero stare in piedi
 
Update ...

fatturato 106 milioni.....dipendenti 650
ora non conosco i multipli del settore e le facilitazioni di cui godono...ma 163.000 euro per dipendente....a occhio e croce non potrebbero stare in piedi

[...] Entro giugno 2015 "dovremmo arrivare ad una soluzione molto positiva dell'intera vicenda, di più non si può dire per questioni di riservatezza rispetto alle trattative in corso ma è certo che questa azienda avrebbe avuto comunque bisogno di un intervento strutturale per rimanere sul mercato". Si esprime così il vicepresidente della Regione Sergio Bolzonello che questa sera è stato "ospite" in Consiglio comunale [...]

Crac delle Coop Operaie: prelievi e pagamenti bloccati fino a giugno

[...] "Al termine del percorso indicato, creditori, fornitori e prestatori sociali potranno contare su un rientro molto importante" [...]

Insomma soldi bloccati fino a Giugno (si spera) e con un "rientro molto importante".

Bella botta, altrochè.
 
ci siamo accorti noi con 2 dati che l'accrocco faceva acqua e non chi lo fa per mestiere!
avranno mascherato su con finanza creativa (si spiega cosi' il trading compulsivo di cui si legge in giro).....per cui mi sa che questa e' solo la punta dell'iceberg
 
Oggi un quotidiano riporta la corsa agli sportelli Coop in Veneto ed in Emilia, alimentata dallo scandalo del FVG. (*)

Non e' dato sapere quanto a lungo potra' tenere l'intero sistema delle Coop se casi simili si moltiplicheranno oltre ai 2 gia' verificatisi, e soprattutto se non interverranno rapidamente dei provvedimenti da parte delle Autorita'.

Per quanto ci attiene, avviene tutto esattamente come previsto dalla Game Theory di Morgenstern e V.N gia' nel 1944; in uno scenario dove tutti cooperano, e' razionale defezionare nel contest "one shot", cioe' in qualsiasi scenario di incertezza e' buona regola:

1) mettere i soldi al sicuro, soprattutto se si tratta dei risparmi di una vita e sono i soli

2) non correre rischi, magari del tutto inesistenti come ci rassicurano, ma inutili

Fate vobis, ma la teoria dei giochi e' chiara, incontestabile e deduce delle conclusioni assolutamente condivisibili.


(*) Se avro' tempo scannerizzero' l'articolo nel seguito
 


Possono convocare comitati fin che vogliono (buone parcelle per gli avvocati in tempi di crisi...) ma il problema e' affrontabile solo in ambito di teoria dei giochi:
- quando le casse sono semivuote si pagano i fornitori o si rimborsano i depositi ?
Se si pagano i fornitori, non c'e' possibilita' di rimborsare i depositi per lungo tempo.
Se si rimborsano i depositi, non c'e' possibilita' di pagare subito i fornitori.

La Game Theory che cosi' bene descrive queste situazioni in laboratorio forse non sara' applicabile in un contesto sociale "ecologico", ma una cosa al momento e' chiara: tutti i politici si stanno sbracciando a garantire che la capra, i cavoli (e persino forse il lupo ?) saranno traghettati oltre la riva.

Magari rimborsando nel primo piano di riparto a giugno 2015 il 5% o il 10% ai risparmiatori la politica potra' dire un giorno di aver mantenuto le promesse ? :mmmm:
 
Drammatica intervista ieri sera al responsabile delle Coop italiane su Virus, la trasmissione di approfondimento economico su Rai Due. Infatti il ministro Poletti si era rifiutato di rispondere sull'argomento e ha invitato il giornalista a chiedere spiegazioni al responsabile delle Coop.

Sarebbero in ballo 11 miliardi degli italiani, che per il giornalista intervistatore sarebbero depositi e per il capo delle Coop solo "prestiti".

Si e' parlato anche di Banca d'Italia.
 
Drammatica intervista ieri sera al responsabile delle Coop italiane su Virus, la trasmissione di approfondimento economico su Rai Due. Infatti il ministro Poletti si era rifiutato di rispondere sull'argomento e ha invitato il giornalista a chiedere spiegazioni al responsabile delle Coop.

Sarebbero in ballo 11 miliardi degli italiani, che per il giornalista intervistatore sarebbero depositi e per il capo delle Coop solo "prestiti".

Si e' parlato anche di Banca d'Italia.

Bene, adesso vediamo se comincerà l'escalation di panico tra i depositanti, dopo il passaggio per una rete ammiraglia della Rai.

E' la prima volta che succede un pasticciaccio così nel mondo delle coop italiane, oppure ci sono già stati precedenti?
 
altra Coop saltata in aria ...

Da qualche parte qui nel Fol ne stanno parlando.

Coop di Vittorio, emiliana, saltata con le gambe all'aria.

Pat hai avuto l'occhio lungo.

Domani vedo di postare il link.

Good night, and good luck.
 
.
 

Allegati

  • image.jpg
    image.jpg
    148,7 KB · Visite: 532
Nell'ultimo numero del mensile che arriva via posta a casa dei soci Coop, c'è un articolo che tocca il tema della sicurezza dei prestiti sociali ... guarda caso!

(prima li chiamavano genericamente "libretti", adesso li chiamano "prestiti sociali" ...)

Cmq il sunto è che una grossa coop del nordest ha espresso un "interessamento" nei confronti della coop operaia di TS al fine di salvaguardare gli stakeholders (i soci travolti, clienti & fornitori ecc ecc ...).

credo che la soluzione "pesce grosso mangia pesce piccolo" sia l'unica per evitare un drastico calo di fiducia dei consumatori per questa tipologia di investimento(*).

Ci si aggiorna.

(*) il prestito sociale prevede un massimale di 36.000€ circa come "tutela" nei confronti del socio. :D
 
News ...

Coopca, la procura apre un'inchiesta ​Esposto del comitato dei risparmiatori

Tra i documenti allegati all'esposto anche una lettera che, tra luglio e agosto 2014, prima della crisi, la società avrebbe inviato ai soci che avevano risparmi uguali o superiori a 5mila euro: la missiva, di fatto, avrebbe contenuto una proposta di incentivazione a un ulteriore deposito di denaro grazie a un tasso di interesse di un punto percentuale in aumento rispetto al tasso fino a quel momento praticato. «Questo - osserva la Job -, proprio mentre si stava andando verso il baratro. A nostro avviso la società si è comportata come una banca e non come una cooperativa. Anche per questo chiediamo che venga estesa la garanzia bancaria ai depositi e ai risparmi di tutti i soci Coopca».
 
Crollo dei consumi: Mercatone Uno chiede l'ammissione al concordato preventivo

di Natascia RonchettiCronologia articolo 21 gennaio

Questo articolo è stato pubblicato il 21 gennaio 2015 alle ore 12:07.



mercatone-uno-003-kXKI--258x258@IlSole24Ore-Web.jpg



Imola (Bologna) – Il piano di rilancio originario si è infranto contro il muro del crollo dei consumi. E per Mercatone Uno è scattata la fase del concordato preventivo, con la domanda prenotativa di ammissione al Tribunale di Bologna. Per il gruppo di Imola - leader nella distribuzione di mobili, prodotti per la casa e arredi - solo un accordo con i creditori potrà garantire la continuità aziendale e aprire la strada al nuovo piano industriale messo a punto da AlixPartners.
Piano che dovrà essere sorretto da nuovi, potenziali, investitori pronti a scommettere su un marchio storico nel settore dell'arredamento low cost, presente in Italia da quarant'anni. La storia di successo del gruppo emiliano, che negli anni ha costruito un piccolo impero (una rete di 79 punti vendita, undici milioni di clienti, 3.700 dipendenti) si è interrotta davanti alla voragine di un indebitamento che ha raggiunto i 425 milioni di euro, a fronte di un fatturato che, in costante flessione negli ultimi anni, nel 2014 è sceso a poco più di mezzo miliardo (dato di preconsuntivo).



Una situazione ormai insostenibile, di fronte alla quale la richiesta di concordata è diventata l'unica alternativa possibile per individuare nuovi partners e sostenere un programma di sviluppo. Quanto ai contraccolpi sull'occupazione, la trattativa con i sindacati è aperta. “Il nostro obiettivo – spiega il presidente del gruppo Alessandro Servadei - è quello di salvaguardare al massimo i livelli occupazionali, tenendo conto che c'è un piano di rilancio che andrà valutato con i nuovi investitori”.
Servadei, commercialista, ha assunto la carica pochi mesi fa. A lui è affidato il compito di seguire il percorso della procedura concorsuale, affiancato dal legal advisor Diego Rufini. E' una stessa nota dell'azienda a comunicare la svolta. “Una scelta imposta dal perdurare della crisi e dal continuo calo dei consumi particolarmente grave nel settore dei beni durevoli – spiega Mercatone Uno, controllato dagli imprenditori Luigi Valentini e Romano Cenni, azionisti di maggioranza - che ha determinato, a partire dalla ripresa autunnale dell'attività, una costante riduzione del fatturato, il tutto aggravato dal contesto deflazionistico a cui conseguono prezzi di vendita sempre più bassi e perdita di marginalità”.
La forte condizione di crisi si era già manifestata nella prima metà del 2014, tanto da costringere i vertici dell'azienda a ridimensionare drasticamente i piani di sviluppo. L'ammodernamento della rete dei punti vendita si è infatti fermata a 26 negozi. L'ammissione al concordato preventivo potrebbe a questo punto consentire la migliore valorizzazione degli asset aziendali ma anche la continuità dei servizi nella rete di vendita. Continuità assicurata, peraltro, fino ad oggi.
 

Allegati

  • pantanimerca.jpg
    pantanimerca.jpg
    12,7 KB · Visite: 698
Ha mangiato 100.000 Euro in spigole e gransieole (ma senza disdegnare gli scampi..) con i soldi dei libretti !!!!


27 gennaio 2015

image.jpg
Livio Marchetti

" È stata, senza dubbio, una grande storica abbuffata. Un’abbuffata da oltre 100mila euro, corrispettivo di branzini, scampi e anche grancevole bagnati da un fiume di Prosecco doc. "

" Protagonisti delle abbuffate - a spese delle Cooperative operaie - sono stati Livio Marchetti, già presidente poi esautorato dopo il crac, e il già direttore generale Pierpaolo Della Valle."


La grande abbuffata di Marchetti e Della Valle - Cronaca - Il Piccolo
 
So solo che alle Bandierette si mangia bene da sempre, gli altri locali delle abbuffate da 100.000 Euro a spese delle coop operaie non li conosco.

La grande abbuffata di Marchetti e Della Valle - Cronaca - Il Piccolo

Nb: il tipo in foto pesa almeno il triplo dell'altro sodale per cui e' ovvia la differenza nelle spese per i pasti (la differenza di peso e' dovuta alla statura, e non alla pancia )
 

Allegati

  • Cattura.JPG
    Cattura.JPG
    32,4 KB · Visite: 308
Ultima modifica:
Indietro