In due parole riassumo come e' finita.
In un caso hanno trovato dietro incipit della politica locale una soluzione di sistema, esattamente come sta avvenendo con le banche: Despar, Conad, piccoli imprenditori privati hanno sganciato soldini dal borsellino ed hanno comperato le attivita' (con annessa parte dei dipendenti) di una delle coop.
Nell'altro caso dell'altra cooperativa hanno trovato una seconda soluzione "di sistema", molto piu' di sistema della prima, ma sempre nello stesso filone salvifico che sta avvenendo anche con le banche: le 3 maggiori coop si sono fuse per raggiungere una determinata massa critica ed hanno erogato una cd. liberalita', cioe' hanno promesso di rimborsare il 50% del saldo dei libretti.
Esattamente come sta avvenendo con le banche, in futuro non ci sara' piu' distinzione tra una mela sana ed una "meno sana": tutte le mele delle Coop ( e tutte le mele delle banche) in futuro saranno indistinguibili. Se oggi compro una mela "Intesa", e penso di comperare una mela "Intesa" o una mela "Mediobanca", va a finire che compro una mela Intesa al 70% e il 30% del residuo della mela mi viene nascosto che si chiama Atlante, Giasone e in un futuro prossimo probabilmente dovremmo scomodare persino Zeus.
Non conosco le cifre esatte, ma mi par di ricordare che i depositanti dei libretti, non garantiti da alcun fondo, prenderanno circa 80% in un caso circa 50% nell'altro caso.
E la politica tiro' alla fine un grosso sospiro di sollievo...