[Thread Ufficiale] (o quasi) su Fisco & Crypto

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

    Per continuare a leggere visita questo LINK
Sposti blocchi da meno di 5000 euro per volta .
Le segnalazioni partono per legge da quella cifra li in sù .
Anche se non sò se gli exchange di cripto abbiano questo obbligo legale .
 
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Approfitto di questo thread per una domanda stupida, che un po' però centra... mi son sempre chiesto: ma se uno deve ritirare cifre consistenti, come deve fare? No, non rientro nel caso ( :( ), ma ipotizziamo che uno voglia riscattare l'equivalente di 100K € in bitcoin. Si fa fare un bonifico SEPA, ok, ma non è alto il rischio di trovarsi la Finanza sotto casa in 5 minuti, telefonate dalla banca con richieste di spiegazioni e, in caso estremo, blocco del conto fino a che non vengano fatti i controlli?
In altri paesi non so come funziona, ma in Italia?
Senza contare le beghe varie che gli exchange possono farti... Leggendo qua e là, ho trovato blog di persone a cui addirittura sono stati richiesti atto di nascita e documento che certifichi la cittadinanza, più storico completo di tutte le transazioni (screenshot sulla piattaforma per esempio) anche per prelievi da 2/3000€.

Ci sarà qualcuno qui che avrà ritirato qualche migliaio di euro di guadagno dalle cripto... Come ha fatto?

Puoi fare bonifici di poche miglia di euro, ma ti assicuro che se i soldi sono regolarmente guadagnati, nessuno potrà mai contestarti nulla anche per somme consistenti (Io sono arrivato a bonifici da 15-20k), alla peggio ti chiederanno le stampe degli acquisti e delle vendite, facilmente reperibili senza bisogno di commercialisti o avvocati
 
Ok, grazie. Però mi stai dicendo che se uno ha, diciamo, 10 bitcoin e ora vuole incassare, ci mette una vita e mezzo... :mmmm:
Considerando che ora gli exchange sono saturi di richieste e mediamente il SEPA te lo accreditano in un periodo che va da 3 giorni a più di un settimana.
A blocchi di 5K alla volta, sta lì fino a Natale del 2040. :bsod:

P.S.
Ad avercene di questi problemi... :D:D

Puoi fare bonifici di poche miglia di euro, ma ti assicuro che se i soldi sono regolarmente guadagnati, nessuno potrà mai contestarti nulla anche per somme consistenti (Io sono arrivato a bonifici da 15-20k), alla peggio ti chiederanno le stampe degli acquisti e delle vendite, facilmente reperibili senza bisogno di commercialisti o avvocati
Questo è vero. Anche a me è capitato di dover fare bonifici di una certa entità, ma per altri motivi che esulano dalle criptomonete...
Io parlo proprio in questo contesto. Prendiamo Coinbase: la banca sta in Estonia... e la maggior parte degli exchange ha la banca in ****** ai lupi. Le stampe degli acquisti in questo caso non ce le hai... al max puoi mostrare uno screenshot dello storico delle tue movimentazioni, ma se operi in più exchange, devi farlo per tutti. Con magari il valore della cripto al buy e al sell, per dimostrare che quei proventi non sono arrivati da giri loschi.
Insomma, non mi sembra proprio una situazione completamente chiara, ecco.

Comunque grazie per le risposte! ;)
 
Ultima modifica:
Ok, grazie. Però mi stai dicendo che se uno ha, diciamo, 10 bitcoin e ora vuole incassare, ci mette una vita e mezzo... :mmmm:
Considerando che ora gli exchange sono saturi di richieste e mediamente il SEPA te lo accreditano in un periodo che va da 3 giorni a più di un settimana.
A blocchi di 5K alla volta, sta lì fino a Natale del 2040. :bsod:

P.S.
Ad avercene di questi problemi... :D:D

Scusa cosa ti cambia dal lasciarli in euro sul conto bancario o quello di Coinbase, ma dai non farti problemi, micca li hai rubati (Spero)
 
Scusa cosa ti cambia dal lasciarli in euro sul conto bancario o quello di Coinbase, ma dai non farti problemi, micca li hai rubati (Spero)
Ahahaha!!! No no!
Tralasciando che non li ho proprio, ma il tutto nasce da una discussione con amici, in cui qualcuno si chiedeva come si fa ad incassare alla fine della giostra.
Tutto qua! A parte che comunque io personalmente mi sentirei più sicuro ad aver quei soldi sul mi conto piuttosto che su quello dell'exchange.
 
... esatto Fla , meglio non lasciar nulla , solo quello che si usa per tradare le cripto ...
 
Riporto a galla questa discussione perchè, leggendo qua e là, deduco che non c'è chiarezza in termini fiscali per ciò che riguarda i guadagni generati con le criptovalute.
Rivolgersi a professionisti non mi ha risolto in quanto nessuno ha chiaro cosa fare...

Mi chiedo quindi, c'è qualcuno che ha già avuto guadagni consistenti da compravendita ci criptovalute?
Come vi siete comportati ai fini fiscali? Avete dichiarato i guadagni nei "redditi diversi"?

Inoltre, io se compro frazioni di criptovalute poco alla volta e poi rivendo di tanto in tanto come faccio a capire esattamente qual è il mio guadagno? Non ho tenuto scritto esattamente ogni volta che ho acquistato qualcosa..
 
Ad oggi sono ancora tanti i dubbi in materia, visto che l'ordinamento è pieno di cavilli e codici che rendono interpretabile a proprio piacimento la materia.
Il punto focale tuttavia è che un eventuale exchange italiano ad oggi non deve fungere da sostituto d'imposta (lo dice l'Agenzia delle entrate, mica il commercialista di turno), pertanto non si applica alcuna tassazione in quanto la conversione in fiat non genera reddito imponibile (mentre lo genera la fee richiesta dagli exchange).
 
Ho spostato i messaggi in questa discussione :) più ricca dell'altra.

Il punto focale tuttavia è che un eventuale exchange italiano ad oggi non deve fungere da sostituto d'imposta (lo dice l'Agenzia delle entrate, mica il commercialista di turno)
Un link alla fonte ufficiale sarebbe molto utile.
 
Ho spostato i messaggi in questa discussione :) più ricca dell'altra.


Un link alla fonte ufficiale sarebbe molto utile.

Per quanto riguarda, la tassazione ai fini delle imposte sul reddito dei
clienti della Società, persone fisiche che detengono i bitcoin al di fuori
dell’attività d’impresa, si ricorda che le operazioni a pronti (acquisti e vendite) di
valuta non generano redditi imponibili mancando la finalità speculativa.

http://www.agenziaentrate.gov.it/wp.../RISOLUZIONE+N.+72+DEL+02+SETTEMBRE+2016E.pdf
 
sketch-1515270756533.jpg
 
A questo punto verrebbe da chiedersi quanti tra i frequentatori di questo forum usano i bitcoin (o altre cripto) solo per acquisto di beni e non a fini speculativi. :)
 
Il punto focale tuttavia è che un eventuale exchange italiano ad oggi non deve fungere da sostituto d'imposta (lo dice l'Agenzia delle entrate, mica il commercialista di turno), pertanto non si applica alcuna tassazione in quanto la conversione in fiat non genera reddito imponibile (mentre lo genera la fee richiesta dagli exchange).

Un link alla fonte ufficiale sarebbe molto utile.


ERRATO.
Circolari e risoluzioni non sono fonti del diritto - FISCOeTASSE.com

Cito da: Diritto di interpello: definizione, modalita, categorie. Leggi qui

Il contribuente come può conoscere se in quel momento è stato presentato un interpello simile al proprio, magari in un altro ufficio? E' possibile che a fattispecie identiche più enti dell'Amministrazione Finanziaria forniscano risposte differenti?

L’istanza di interpello, inerente materia di competenza dell’Agenzia delle Entrate, è presentata alla Direzione Regionale competente in relazione al domicilio fiscale del contribuente. Non è impossibile, in linea generale, che sulla medesima questione possano essere forniti pareri discordanti;


Questo significa che nel caso specifico della società XXX s.r.l. citata nella risoluzione, le cose stanno così.
In generale non è detto che valga lo stesso per altri Exchange.

Nonostante ci si possa aspettare un comportamento simile per tutti, l'AdE ha diritto di cambiare idea e un caso non fa regola.
Cerchiamo di non diffondere interpretazioni errate.
 
ERRATO.
Circolari e risoluzioni non sono fonti del diritto - FISCOeTASSE.com

Cito da: Diritto di interpello: definizione, modalita, categorie. Leggi qui

Il contribuente come può conoscere se in quel momento è stato presentato un interpello simile al proprio, magari in un altro ufficio? E' possibile che a fattispecie identiche più enti dell'Amministrazione Finanziaria forniscano risposte differenti?

L’istanza di interpello, inerente materia di competenza dell’Agenzia delle Entrate, è presentata alla Direzione Regionale competente in relazione al domicilio fiscale del contribuente. Non è impossibile, in linea generale, che sulla medesima questione possano essere forniti pareri discordanti;


Questo significa che nel caso specifico della società XXX s.r.l. citata nella risoluzione, le cose stanno così.
In generale non è detto che valga lo stesso per altri Exchange.

Nonostante ci si possa aspettare un comportamento simile per tutti, l'AdE ha diritto di cambiare idea e un caso non fa regola.
Cerchiamo di non diffondere interpretazioni errate.

Certo che può cambiare parere perché gli interpelli o risoluzioni o pareri non hanno carattere di cogenza, tuttavia se la materia non è normata chi mi dice se la plusvalenza mi genera un reddito imponibile?
Ad oggi pur non avendo carattere vincolante questa risoluzione fornisce interpretazione palese della non tassabilità' delle plusvalenze.
Fino al prossimo giudizio che probabilmente sancirà il contrario è cosi.
 
Apri il link, premi "ctrl+F" (o altro per fare la ricerca in base al browser", scrivi "virtual" e ti esce un passaggio.
 
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