Titolo Agroenergetico Immobiliare della Banca d'Italia Vol. 73

interessante articolo su mf a pag.5

FOTOVOLTAICO,GOVERNO AL DIETROFRONT.


oggi l'incontro con il ministro......

ciao,fury

Buongiorno Fury,
ho letto e ho ascoltato Romani ieri sera.

Secondo me:
Visto il tempismo di Bonifiche Ferraresi ed EDF EN, direi che potremmo anche rientrare nei vecchi meccanismi d'incentivo, e nei vecchi canoni autorizzativi.
Ancora una volta: bravissimi.

In secondo luogo, e per dirla tutta, penso sia giusto che il Governo diminuisca gli incentivi. A lamentarsi saranno gli avventori dell'ultimo minuto in questo settore, non certo la nostra amica EDF EN, che trovando comunque convenienti i ben più bassi incentivi di Francia Germania e Spagna, continua ad investire in parchi fotovoltaici in Europa. (visto cosa sta facendo EDF EN in Francia? grandioso! e con pannelli al telloruro di cadmio esattamente come i "nostri").
In un settore dove i costi scendono e la tecnologia avanza in modo veloce, perchè gravare sulla gente con incentivi così generosi? Giusto che si vada verso una completa sostenibilità, anche perchè è e sarà sempre più possibile, fra l'altro più in Italia che in Germania
 
Ultima modifica:
Buongiorno Fury,
ho letto e ho ascoltato Romani ieri sera.

Secondo me:
Visto il tempismo di Bonifiche Ferraresi ed EDF EN, direi che potremmo anche rientrare nei vecchi meccanismi d'incentivo, e nei vecchi canoni autorizzativi.
Ancora una volta: bravissimi.

In secondo luogo, e per dirla tutta, penso sia giusto che il Governo diminuisca gli incentivi. A lamentarsi saranno gli avventori dell'ultimo minuto in questo settore, non certo la nostra amica EDF EN, che trovando comunque convenienti i ben più bassi incentivi di Francia Germania e Spagna, continua ad investire in parchi fotovoltaici in Europa. (visto cosa sta facendo EDF EN in Francia? grandioso! e con pannelli al telloruro di cadmio esattamente come i "nostri").
In un settore dove i costi scendono e la tecnologia avanza in modo veloce, perchè gravare sulla gente con incentivi così generosi? Giusto che si vada verso una completa sostenibilità, anche perchè è e sarà sempre più possibile, fra l'altro più in Italia che in Germania


Infatti, i veri operatori di questo mercato sono già più avanti: così si fa.



Scenari del fotovoltaico in attesa degli incentivi: operatori e Istituzioni a confronto a Roma

Solar Revolution Summit 2011 di Business Interational, la due giorni dedicata ai temi chiave dello sviluppo dell'industria e del mercato del solare in Italia e all'estero, torna a Roma a Palazzo Rospigliosi, il 15 e il 16 marzo.

14/03/11 - Tradizionale punto di riferimento per il settore fotovoltaico, l’edizione 2011 del “Solar Revolution Summit” organizzato da Business International, si inserisce in un contesto economico e politico di tensione e polemiche tra gli operatori del mercato e il Governo sul “Decreto Rinnovabili”.
In questa fase delicata, l'iniziativa costituisce un’occasione importante per approfondire le prospettive del solare in Italia e per analizzare i possibili impatti del recente decreto legge sui modelli di business e sulle operazioni in corso, già deliberate e in istruttoria.
Un momento di incontro e di confronto tra Istituzioni, i principali operatori della filiera e il mondo della Finanza.

Aprirà i lavori Corrado Clini, Direttore generale del Ministero dell’Ambiente. Oltre 20 le aziende presenti, sia nazionali che internazionali, che operano nel settore. Tra queste: Enel Green Power, Desertec Industrial Initiative, EDF EN Italia, Interenergy, MX Group, LDK Solar, Phoenix Solar, Solaria Germany, SunPower. Parteciperanno inoltre le associazioni Assosolare, ANIE/GIFI, APER, AIFI, ANCE, Assoimmobiliare, e l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas.

Numerose le tematiche che verranno affrontate nel corso dell’evento, articolato come sempre in due giornate. Saranno esaminati, tra l’altro, i possibili scenari di rendimento di un investimento fotovoltaico alla luce del nuovo “Decreto Rinnovabili” e nell’attuale contesto normativo di riferimento, gli strumenti di finanziamento, la bancabilità , il rendimento potenziale e il ritorno in termini di risparmio energetico dei progetti fotovoltaico.

Quest’anno sarà inoltre riservato ampio spazio alle opportunità di investimento nel settore che alcuni mercati esteri offrono alle imprese italiane del comparto, con un focus particolare su Germania, Regno Unito, Bulgaria, Israele, Cina e Stati Uniti.




Credo non siano certo loro ad avere paura di un decreto ovvio. Lo asseconderanno e continueranno ad investire. D'altra parte, se trovano conveniente il FV in Gran Bretagna, figuriamoci in Italia.

A proposito, per EDF EN ITALIA, il relatore sarà:

Roberto Magnanelli - Head of Project Finance - EDF EN Italia


interessante.
 
Ciao Benini,

ho letto con attenzione quanto hai scritto. Non sono pienamente d'accordo sull'incidenza
del fotovoltaico sul valore, nella sua interezza, della società.

Mi spiego. Romani ieri sera, pure io l'ho ascoltato, non ha fatto altro che ribadire quello che si dice e si legge da tanto tempo, e cioè che il fotovoltaico è un'energia di complemento con un grandissimo impatto favorevole sull'ambiente, ma scarso ritorno in termini di rendimento, sia come forza vera e propria che come investimento.

Detto questo, e venendo a quanto fatto nel nostro terreno, va bene aver usato questa chance al pari di una coltura qualsiasi, intendendo così lo sfruttamento del terreno in maniera alternativa redditizia.

Ma non dimentichiamo che la redditività dell'impianto, a lungo andare, è destinata a scemare. Non fosse altro per le innumerevoli aziende che faranno tale tipo di intervento e per la grande offerta di petrolio che comunque garantisce il mercato (ogni crisi geopolitica muove le quotazioni, ma al proposito è meglio leggere l'ampia letteratura sulla disponibilità del pianeta, con numeri che puntualmente sgonfiano i prezzi del greggio) e toglie interesse nel tempo, al netto degli incentivi parlo, ovviamente.

Quindi, stante la possibile proliferazione di tali impianti, non penso che a gioco lungo si dimostri questa gran carta vincente, sul valore dell'azienda, che alla fine è quello che interessa a noi.

Concordo invece sulla elencazione di tutte le proprietà (e possibilità, gli essicatoi sono per esempio studiati per lavorare, anche conto terzi e comunque per quantità eccedenti il seminato) e sul fatto che la gestione è veramente molto accurata e attenta.

Il dott. Bolognesi, nel corso della visita guidata, ha più volte segnalato che vicine ci sono altre realtà più o meno della stessa grandezza, ma poche così integrate e ricche di immobili di pertinenza.

E' giusto "estimare" il valore, perchè rende sempre più convincente l'investimento fatto, ma secondo me, trattandosi di azienda agricola, meglio basarsi sugli aspetti "agricoli" in senso stretto, che già, con la crisi alimentare incombente, concorrono di loro a creare un bel PLUS.

un saluto
ladiga
 
!!!!

Il dott. Bolognesi, nel corso della visita guidata, ha più volte segnalato che vicine ci sono altre realtà più o meno della stessa grandezza, ma poche così integrate e ricche di immobili di pertinenza.

:D Capperi ....qui si è organizzata una visita guidata per gli , anche miei ettari , e non mi avete avvertito ...???

:yes: In ogni caso .... riguardo al rincorrere le mode del momento e pazziate varie ....
io credo che nel nostro Presidente abbiamo un validissimo controllore .

Lo ha ribadito in assemlea con fermezza e saggezza.
saluti.
 
Ciao Benini,

ho letto con attenzione quanto hai scritto. Non sono pienamente d'accordo sull'incidenza
del fotovoltaico sul valore, nella sua interezza, della società.

Mi spiego. Romani ieri sera, pure io l'ho ascoltato, non ha fatto altro che ribadire quello che si dice e si legge da tanto tempo, e cioè che il fotovoltaico è un'energia di complemento con un grandissimo impatto favorevole sull'ambiente, ma scarso ritorno in termini di rendimento, sia come forza vera e propria che come investimento.

Detto questo, e venendo a quanto fatto nel nostro terreno, va bene aver usato questa chance al pari di una coltura qualsiasi, intendendo così lo sfruttamento del terreno in maniera alternativa redditizia.

Ma non dimentichiamo che la redditività dell'impianto, a lungo andare, è destinata a scemare. Non fosse altro per le innumerevoli aziende che faranno tale tipo di intervento e per la grande offerta di petrolio che comunque garantisce il mercato (ogni crisi geopolitica muove le quotazioni, ma al proposito è meglio leggere l'ampia letteratura sulla disponibilità del pianeta, con numeri che puntualmente sgonfiano i prezzi del greggio) e toglie interesse nel tempo, al netto degli incentivi parlo, ovviamente.

Quindi, stante la possibile proliferazione di tali impianti, non penso che a gioco lungo si dimostri questa gran carta vincente, sul valore dell'azienda, che alla fine è quello che interessa a noi.

Concordo invece sulla elencazione di tutte le proprietà (e possibilità, gli essicatoi sono per esempio studiati per lavorare, anche conto terzi e comunque per quantità eccedenti il seminato) e sul fatto che la gestione è veramente molto accurata e attenta.

Il dott. Bolognesi, nel corso della visita guidata, ha più volte segnalato che vicine ci sono altre realtà più o meno della stessa grandezza, ma poche così integrate e ricche di immobili di pertinenza.

E' giusto "estimare" il valore, perchè rende sempre più convincente l'investimento fatto, ma secondo me, trattandosi di azienda agricola, meglio basarsi sugli aspetti "agricoli" in senso stretto, che già, con la crisi alimentare incombente, concorrono di loro a creare un bel PLUS.

un saluto
ladiga

Buonasera Ladiga,

grazie per l'intervento, ho premesso che sono mie opinioni, quindi assolutamente opinabili, ci mancherebbe altro!

Sull'incidenza del fotovoltaico sulla ns. Società e in senso molto pratico: Bonifiche Ferraresi, senza spendere un soldino, guadagnerebbe con 190 ettari, ciò che guadagna in un anno con 5.400 (mi pare che il ns. utile di quest'anno è di 900.000; vedremo le cifre precise dell'affitto dei terreni, probabilmente si supera questa cifra e per 25 anni).

La redditività degli impianti FV (anche perchè sarebbe bello averne di proprietà, visto il potenziale in estensione di BF) sicuramente è molto maggiore rispetto a due anni fa, con i nuovi pannelli, e qui mi fermo, perchè ho letto più di una volta che ci si aspetta una diminuzione dei costi e una redditività, entrambe del 40% nei prossimi 5 anni. In quanto alla resa nel tempo, si parla di un 80% dopo 20/25 anni rispetto al nuovo. Ma ne capisco troppo poco per continuare. Inoltre per come stanno le cose, riguarda più EDF EN che Bonifiche Ferraresi!

Riguardo al senso hai ragione, e ha ragione anche Romani, oggi non potremmo mai pensare di sostituire il petrolio con il FV o l'eolico. Personalmente, nonostante ciò che succede in queste ore, penso sia difficile non pensare seriamente al nucleare: forse l'intero territorio Italiano coperto di pale e specchietti non basterebbe al nostro fabbisogno. Potremmo anche continuare così: senza lamentarci perchè l'energia da noi costa carissima, però.

Ovvio (anche se scherzando ho finto di lasciarla per ultima in quel post) che il valore immenso di Bonifiche sta proprio nelle terra.
Gli immobili, gli impianti, l'assenza di debiti e l'oculata gestione hanno un grande valore, ma due appezzamenti (Jolanda e Cortona) di tale qualità e dimensione non hanno prezzo davvero.

buona serata!
 
Buongiorno,

Pubblicato il Progetto di Bilancio 2010.
Molto interessante.
 

Allegati

  • Progetto di bilancio 2010.pdf
    854,8 KB · Visite: 291
rigore è quando arbitro fischia

valore è quando vedo sul book

:D:D:DOK!

Stefano
 
"solo" 5.499 pezzi in lettera a 29,20......
 
Era scontato che si risarebbe appoggiato ai 28,6€...a cosa mirino o cosa vogliano solo loro lo sanno . Penso che in bdi nemmeno sappiano le quotazioni del titolo in questione ed alla fin fine a questo punto è meglio disinteressarsene anche da parte del piccolo azionista...altro che domande da presentare in carta bollata........Saluti.
 
...........

mf ci racconta come il governo stia cambiando rotta per il fotovoltaico......

per curiosità,solo per quello , nel board generali è entrato come esecutivo.

angelo miglietta,il perito che determinò il concambio tra doumus italica e risanamento napoli.........


nella governace 2011 hanno scritto .....

h) Clausole di change of control (ex art. 123-bis, comma 1, lettera h), TUF): Non risultano accordi dei quali la Società sia parte e che acquistino efficacia, siano modificati o si estinguano in caso di cambiamento di controllo della società.

in caso di cambiamento di controllo della società..........

perchè cambia qualcosa'..........non so se sia normale sottolinearlo,ma loro sono precisi........


CIAO,fury
 
Era scontato che si risarebbe appoggiato ai 28,6€...a cosa mirino o cosa vogliano solo loro lo sanno . Penso che in bdi nemmeno sappiano le quotazioni del titolo in questione ed alla fin fine a questo punto è meglio disinteressarsene anche da parte del piccolo azionista...altro che domande da presentare in carta bollata........Saluti.

Oooohhhhhh, finalmente!!!

questo è il vero nocciolo della questione: il prezzo (di borsa) giunti a questo punto è ininfluente per chi pensa e crede nella "soluzione finale".

Che sia 20, 30 o 45€ non ha nessuna importanza. A patto di saper attendere e di poterselo permettere. Se ho investito soldi che, poniamo nel 2013 mi servono e a quel tempo le BF saranno a 20€, qualcosa non ha funzionato nelle motivazioni di scelta.

Dobbiamo guardare al valore. Al valore e vigilare, come fa fury, affinchè tutte le variabili che concorrono alla creazione di questo valore, siano coerenti e, possibilmente, volte all'incremento.

Signori, alla BDI non frega nulla del prezzo, nè delle logiche dell'applicativo di Borsa Italiana.

Evviva l'Italia, anche se ci fà tribolare.............

ladiga
 
Oooohhhhhh, finalmente!!!

questo è il vero nocciolo della questione: il prezzo (di borsa) giunti a questo punto è ininfluente per chi pensa e crede nella "soluzione finale".

Che sia 20, 30 o 45€ non ha nessuna importanza. A patto di saper attendere e di poterselo permettere. Se ho investito soldi che, poniamo nel 2013 mi servono e a quel tempo le BF saranno a 20€, qualcosa non ha funzionato nelle motivazioni di scelta.

......beh se dovesse essere a 20 o a 45... Un po' di differenza la fa... Parere personale.....
 
vedo che dilaga la singolare teoria della irrilevanza del prezzo :D

L'unico valore che mi interessa, e che sono sicuro interessa a tutti coloro che hanno investito su bf, è il prezzo - ammesso e non concesso che "valore" e "prezzo" siano entità distinguibili - al quale la potrò vendere.

Sempre kisses e, per oggi, pure Forza Italia (l'Italia vera, intendo).

Stefano
 
PDF] |j_:f"é;_"7V *7 APERTA SICAVFormato file: PDF/Adobe Acrobat - Visualizzazione rapida
la sottoscritta Aperta Sicav con sede in 69, route d'Esch, ... La sottoscritta Aperta Sicav dichiara infine di non avere alcun rapporto di collegamento ...
www.sol.it/italiano/LCS2.pdf


vedi,nel 2008 aperta sicav,avendo oltre il 2 di sol presentò un candidato e fu accettato come sindaco revisore della società sol...........

perchè da noi avendone il 4.998 non lo ha mai fatto,non si è mai preoccupata di ............tranquilla per il proprio investimento..........

ciao,fury
 
Oooohhhhhh, finalmente!!!

questo è il vero nocciolo della questione: il prezzo (di borsa) giunti a questo punto è ininfluente per chi pensa e crede nella "soluzione finale".

Che sia 20, 30 o 45€ non ha nessuna importanza. A patto di saper attendere e di poterselo permettere. Se ho investito soldi che, poniamo nel 2013 mi servono e a quel tempo le BF saranno a 20€, qualcosa non ha funzionato nelle motivazioni di scelta.

......beh se dovesse essere a 20 o a 45... Un po' di differenza la fa... Parere personale.....

Se sei trader, ti dico anch'io che conta avere un carico di 13 piuttosto che 28.


Ma siccome dopo anni che ci confrontiamo sul Fol, penso che siamo tutti o quasi, attendisti della "Soluzione Finale" (ho messo le maiuscole perchè così è più rimarchevole), non importa la quotazione, quanto la valutazione del giorno "X".

Confesso che fà piacere vedere il verde sul PTF, ma a mente fredda, e il nostro tipo di investitore la deve avere, certi prezzi ci devono lasciare indifferenti. A 45 chi ha venduto? E allora..............

ciao patton
ladiga
 
Oooohhhhhh, finalmente!!!

questo è il vero nocciolo della questione: il prezzo (di borsa) giunti a questo punto è ininfluente per chi pensa e crede nella "soluzione finale".

Che sia 20, 30 o 45€ non ha nessuna importanza. A patto di saper attendere e di poterselo permettere. Se ho investito soldi che, poniamo nel 2013 mi servono e a quel tempo le BF saranno a 20€, qualcosa non ha funzionato nelle motivazioni di scelta.

Dobbiamo guardare al valore. Al valore e vigilare, come fa fury, affinchè tutte le variabili che concorrono alla creazione di questo valore, siano coerenti e, possibilmente, volte all'incremento.

Signori, alla BDI non frega nulla del prezzo, nè delle logiche dell'applicativo di Borsa Italiana.

Evviva l'Italia, anche se ci fà tribolare.............

ladiga


Buongiorno Ladiga,

Io e te non siamo sempre d'accordo, ma è discussione, s'intende!

I soli TERRENI valgono, secondo le valutazioni dell'ultimo bilancio di ILLUSTRI (?) periti/esperti, 21.000€/HA.
A Ferrara 190HA di seminativo di buona qualità, è in vendita a 47.000€/HA. Non è valore quello? Siccome non c'è una differenza di 3.000€, ma di 26.000€, mi chiedo quale politica di sottovalutazione ci sia sotto.

Se poi calcoliamo che le IMMOBILIZZAZIONI (sempre secondo le loro valutazioni) complessivamente sono di 150 milioni/€, deduco che il titolo che stava ieri sera a 28,60 VALE DI SOLE IMMOBILIZZAZIONI poco meno di 27, dico 27€.

Con tutte le altre componenti di un bilancio e una valorizzazione più consona alla realtà, non è certo un errore stimare Bonifiche Ferraresi ad un valore doppio al corrente.
Non ha debiti, ma con un indebitamento pro investimenti ben proporzionato, specie con le prospettive di diversificazione che ci sono oggi per una Società simile, chissà quanto potrebbe valere oltre.

Certo, uscisse di scena Bankitalia, lo vorremmo tutti. e alla fine penso accadrà. Ma almeno esprimesse un valore corretto nel frattempo.

Siccome in Borsa una Società ci deve stare per esprimere il suo valore complessivo, UN AZIONISTA DOVREBBE CHIEDERSI PERCHE' SI TIENE UN TITOLO QUOTATO SE (come sembra) è la stessa SPA a nascondere il valore di se stessa, caso unico in Italia.

E ci sarebbero molte altre cosette simili.
 
No, caro Benini,

ce ne sono di situazioni macroscopicamente non "prezzate" al Fair Value dal mercato.

La più eclatante, e forse quella che ci accomuna (toh, guarda caso!) con maggior frequenza: Generali.

Continuano imperterriti a mettere a bilancio gli immobili a prezzi ridicoli. La somma delle parti, da anni valuta a sconto Generali.

Quando andò a 42-43 nel febbraio o marzo 2000, non vorrei sbagliarmi ma siamo lì, tutti pensavano che erano gonfiate. Nossignori, si stavano allineando al valore di mercato degli asset detenuti. D'accordo che allora avevano una partecipazione in Telecom a 16, in Fiat a 30, in Comit a 6, in Credito Italiano a 4 e via....

Ma il mercato stava allinenado prezzo a valore. Poi sappiamo come è andata.

Venendo alla nostra, tutto giusto quello che dici. Ma sempre in funzione di cosa?

Chiaro che il padrone in ottica prudenziale (parliamo pur sempre di una società che deve "anche" garantire le pensioni del personale) sta basso.

Ma se arriva il giorno "X", le cose cambiano. Allora si che prezzo e valore staranno vicini.
Forse non riesco a rendere il mio ragionamento, che poi a ben guardare è la risultante del mio approccio a questo tipo di investimento.

A proposito, la discussione, il confronto arricchiscono, ci mancherebbe non farti problemi perchè io non me ne faccio. Anzi, piuttosto che quei capitoli dove tutti la pensano allo stesso modo perchè devono giustificare la psicologia del loro investimento, prediligo
la critica e l'apertura mentale. Sempre. Anche perchè mi aiuta a vedere quello che la mia cecità (psicologica) non mi fà vedere.

ladiga
 
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