Piazza Affari: continua il buon momento
Piazza Affari inizia la settimana come aveva concluso quella precedente, con un rialzo che ha riportato il nostro indice principale oltre quota 16.200 ossia proprio sulla media dell'ultimo anno.
Naturalmente nulla vieta, anzi, che il trend rialzista in atto possa continuare anche nelle prossime sedute, ma un eventuale ritracciamento, a questo punto, potrebbe anche essere inteso come un consolidamento delle posizioni raggiunte.
Bene anche perché l'attuale fase rialzista non è dovuta esclusivamente al recupero dei titoli bancari, anche se il comparto, come ben noto, è determinante per l'andamento dell'indice principale, ma coinvolge anche altri settori come quello assicurativo e dell'energia.
Oggi, ad esempio, il miglior titolo di giornata è risultato Fondiaria Sai (Milano: FSA.MI - notizie) (+5,79%) che ha ripreso, e nettamente superato, quota 1,5 euro, i massimi dello scorso maggio non sono poi così lontani e ci sono ancora ampi margini di risalita.
Dopo la debacle di venerdì scorso torna a salire Ansaldo (Milano: STS.MI - notizie) (+2,76%), il mercato sembra proprio aver apprezzato l'operazione straordinaria (è stata attribuita una nuova azione ogni 8 possedute) lanciata la scorsa settimana.
Un altro titolo che continua la propria risalita è Saipem (Milano: SPM.MI - notizie) (+2,71%), oggi si è fermato ad un soffio da quota 16 euro che rimane comunque un obiettivo minimo.
Saipem: Barclays promuove il titolo a overweight
La britannica Barclays ha deciso di alzare il giudizio su Saipem da equalweight a overweight (suggerimento di acquisto, letteralmente "sovrappesare in portafoglio") confermando un prezzo obiettivo da 20 euro sul titolo.
Mediolanum, Deutsche Bank alza il target price a 6,5 euro (buy)
Gli analisti di Deutsche Bank hanno deciso di alzare il prezzo obiettivo di Mediolanum da 6,3 a 6,5 euro confermando il consiglio di acquisto sul titolo (buy).
Ed eccoci così arrivati al miglior bancario di giornata, si tratta di Unicredit (Milano: UCG.MI - notizie) (+2,49%), l'Istituto di Piazza Cordusio ha messo a segno il quarto rialzo di fila ed in questo periodo il bilancio totale è di +11,64%!!! Ma attribuiamo la palma di titolo del giorno ad Autogrill (Milano: AGL.MI - notizie) (+2,48%) che nella seduta odierna ha superato una quota davvero importante, quella degli 11 euro, pensate che non accadeva dal 12 dicembre 2007!!! Continua a salire Mediolanum (Milano: MED.MI - notizie) (+1,92%) che oggi ha preceduto Finmeccanica (+1,88%) ed A2A (Milano: A2A.MI - notizie) (+1,80%) che oggi ha messo a segno il sesto rialzo consecutivo.
E concludiamo con un titolo che oggi a ritoccato i propri massimi da ben 11 anni, si tratta di Pirelli (Milano: PC.MI - notizie) (+1,78%) che ha preceduta nella classifica delle performances odierne due banche: Bper (+1,72%) ed Intesa (+1,71%).
Non ci sono stati solo rialzi, però, deve infatti continuare a consolidare gli straordinari risultati raggiunti negli ultimi mesi Mediaset (Milano: MS.MI - notizie) (-1,82%).
Qualche presa di profitto anche su Snam Rete Gas (-1,39%) e Gtech (-1,29%) che deve nuovamente cedere quota 20 euro.
BANCO POPOLARE
Banco Popolare completa grazie al superamento di 0,92 il testa spalle rialzista che i prezzi avevano disegnato dai minimi del 25 giugno. La figura potrebbe fornire la base per un rialzo che oltre 0,99, gap del 20 giugno, si pone obiettivi a 1,027 e 1,073, rispettivamente 38,2% e 50% di ritracciamento del ribasso dai massimi di maggio. Solo il superamento di area 1,073, comportando anche la rottura della media mobile a 100 giorni, sarebbe da interpretare come un segnale di inversione in senso rialzista valido anche per il medio periodo. Sotto 0,92 atteso invece ritorno sui minimi di inizio mese a 0,8635. Supporto successivo a 0,7915, minimo del 23 luglio 2012. Per chi volesse comprare il titolo attendere il superamento di 1 euro per intervenire con target a 1,07, stop sotto 0,98.
Per chi gia' detiene il titolo mantenere le posizioni con stop subito sotto 0,92, incrementare oltre 1,00 per 1,07:
grafico a 1 anno
grafico a 6 mesi
MERCATI ASIATICI
Borsa di Tokyo positiva dopo la vittoria di Abe alla Camera Alta.Vittoria elettorale per il premier nipponico Shinzo Abe che ottiene la maggioranza alla Camera alta del Parlamento. Sono 135 su 242 i seggi conquistati, di cui 65 ottenuti dal suo partito, 11 dall’alleato New Komeit; solo 17 quelli passati al Partito Democratico. Un esito scontato quello delle elezioni nell’Impero del Sol Levante, oltre ad una conferma della politica economica del primo ministro, ormai soprannominata “Abenomic”. Il falco liberaldemocratico potrà ora governare in modo pressoché invariato per i prossimi tre anni, portando avanti il piano di riforme considerate necessarie per far uscire il Giappone dalla stagnazione. Dopo una politica monetaria ultraespansiva ed uno stimolo fiscale, Abe dovrà ora mettere in atto un piano di deregulation, oltre ad una liberalizzazione del mercato del lavoro e ad una decurtazione delle tasse sulle imprese, mosse attese dal mercato
Il Nikkei ha aperto la settimana in crescita dello 0,47% a quota 14658, mantenendosi all'interno del range di oscillazione disegnato venerdi' quando i prezzi avevano dato vita ad un "bearish engulfing", figura grafica potenzialmente negativa. I corsi dovranno comunque scendere al di sotto di area 14400 per confermare le implicazioni negative derivanti da tale configurazione. Supporto successivo a 14000, in caso di violazione di questa soglia probabile ricopertura del gap lasciato aperto il 28 giugno a 13200, riferimento strategico nel breve e medio termine coincidente in questa fase con la linea di tendenza che sale dai minimi di giugno.
Solo sotto questo limite i recenti progressi verrebbero vanificati in favore del ritorno a 12400 circa. La tenuta di 14400 e la rottura di area 15000 prospetterebbero invece la ripresa dell'uptrend con primo target a 16000, sui record di quest’anno. Positivo anche il Topix che sale a quota 1216,53 punti (+0,38%), condizionato positivamente dalla vittoria elettorale del premier Shinzo Abe che ieri ha ottenuto la maggioranza alla Camera Alta del Parlamento. Sul fronte societario in evidenza NEC Corp (+4,24%) che potrebbe stringere un accordo di collaborazione con Hewlett-Packard. Ben comprate anche Sumitomo Metal Mining (+2,11%) e Nisshin Steel Holdings (+3,02%).
Perdono terreno invece Yaskawa electric (-4,94%), Mitsumi Electric (-2,91%) e Oki Electric Industry (-1,87%). Contrastate invece le altre principali piazze azionarie asiatiche con Hong Kong che scende dello 0,08% e Shanghai è in calo dell’1,52%, mentre Seoul cresce dello 0,48%.
Borse USA: Dow Jones e Nasdaq in leggero rialzo a metà seduta
I principali indici azionari statunitensi salgono leggermente a metà seduta. Il Dow Jones guadagna al momento lo 0,1% e il Nasdaq Composite lo 0,4%.
Apple guadagna lo 0,5%. UBS ha alzato le sue stime sull'utile dell'impresa della mela per il trimestre terminato alla fine di giugno. Apple pubblica la sua trimestrale domani.
Dopo il crollo di venerdì scorso Microsoft sale dell'1,2%.
Tra gli auriferi Barrick Gold guadagna il 7,1% e Newmont Mining il 6,2%. Il prezzo dell'oro sale al momento di più del 3%.
McDonald's perde il 2,7%. Il colosso del fast-food ha annunciato una trimestrale inferiore alle attese degli analisti ed avvertito che il resto del 2013 rimarrà difficile.
Yahoo! perde il 3,3%. Il gigante di Internet ha comunicato che riacquisterà dall'hedge fund Third Point 20 milioni di propri titoli.
Nel settore edile Lennar perde l'1,4%, PulteGroup l'1,8% e D.R. Horton l'1,6%. Le vendite di case esistenti sono a sorpresa calate negli USA a giugno.
Per il Portogallo tassi su livelli insostenibili. Si riaffaccia l'ipotesi ristrutturazione
Dopo che i rischi sulla tenuta dell'esecutivo hanno riportato ai massimi la tensione sui titoli di Stato portoghesi facendo impennare i tassi sul decennale sopra la soglia critica del 7%, ora si inizia a scommettere sull'eventuale ristrutturazione dei debito di Lisbona. Una strada dolorosa e complicata già percorsa da Atene l'anno scorso ma inevitabile, secondo Bank of America Merrill Lynch, qualora non vengano adottate nuove misure convincenti per il risanamento dei conti pubblici. Secondo gli analisti della banca americana c'è un 35% di probabilità che ci sia un coinvolgimento dei privati nel salvataggio di Lisbona. Una ristrutturazione che potrebbe essere soft o hard. Potrebbe cioè prevedere solo un riscadenziamento dei termini di pagamento (un'ipotesi probabile al 15% secondo BofA) o un deciso taglio del valore nominale (haircut) da parte dei creditori (con un 20% di probabilità).
Tassi oltre il livello d'allarme
Una cosa è certa, con i tassi di interesse ai livelli attuali, il debito pubblico portoghese non è più sostenibile. La scorsa settimana il rendimento dei titoli a 10 anni ha sforato la soglia critica del 7 per cento. Quella, per intendersi, che ha fatto scattare il ricorso agli aiuti internazionali da parte di Grecia, Irlanda e Portogallo e, nel caso di Italia e Spagna, costringere il presidente della Bce a scendere in campo annunciando il programma Omt con cui l'Eurotower si è dotata della facoltà di acquistare titoli di Stato dei Paesi in difficoltà. «Solo l'adozione di nuove misure per migliorare lo stato dei conti pubblici e una revisione "molto positiva" da parte della troika dei creditori internazionali a settembre potrebbe riaprire a Lisbona l'accesso ai mercati nel 2014» scrivono gli analisti di BofA Merrill Lynch. Un'ipotesi molto remota a cui viene dato solo un misero 5% di possibilità.
L'incognita politica
La vera incognita, da questo punto di vista, è politica. Le divisioni sull'adozione delle misure di austerity hanno messo a rischio la tenuta della maggioranza politica in Portogallo. L'ipotesi di rimpasto frutto di un accordo politico tra i politici che sostengono l'esecutivo è stato bocciato dal presidente della Repubblica Silva che ha invece indicato la strada del governo di unità nazionale. Strada particolarmente stretta considerate le visioni totalmente opposte sul piano di risanamento imposto dai creditori internzionali. Il leader dei socialisti Antonio Jose Seguro venerdì scorso si è espresso chiaramente per una rinegoziazione dei termini dell'accordo di salvataggio da 78 miliardi raggiunto con Ue ed Fmi a maggio del 2011. Una presa di posizione che ha innescato una brusca impennata dei rendimenti del titolo portoghese a 10 balzati oltre la soglia d'allarme del 7 per cento. I partiti si sono posti come termine per trovare un'intesa di unità nazionale il 21 di luglio. L'opzione più negativa per i mercati sarebbe quella di un mancato accordo con inevitabili elezioni anticipate. Quella più probabile è che un accordo venga raggiunto ma che l'opposizione socialista imponga di rinegoziare condizioni più favorevoli con i creditori internazionali.
Da cosa dipende la ristrutturazione?
Secondo gli scenari ipotizzati dagli analisti di BofA, nel caso di un governo di unità nazionale favorevole a un compromesso al ribasso sull'austerity c'è un 25% di probabilità che questo comporti un ritardo nell'accesso di Lisbona al mercato dei capitali (non più nel 2014 ma nel 2015). Un'opzione che renderebbe obbligato il ricorso a linee di credito del fondo salva-Stati ed eventualmente l'attivazione delle Omt da parte della Bce. Se tuttavia nel nuovo esecutivo dovesse prevalere la linea anti-austerity è altamente probabile che Lisbona chieda di rinegoziare gli aiuti internazionali e allora sarebbe inevitabile il ricorso al contributo dei privati, come avvenuto nel caso di Atene.