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Milano chiude a +1,08%. Le vendite al dettaglio raffreddano dollaro e Wall Street
Chiusura in rialzo per la Borsa di Milano. Il FTSE MIB guadagna a fine seduta l'1,08% a 15.597 punti seguito dall'All Share che segna +1,12% a 16.648 punti. Milano è risultato più tonica degli altri indici europei. Il Dax 30 ha guadagnato lo 0,18%, il Cac 40 lo 0,61%. Nel finale girano in rialzo anche l'indice di Lisbona (+0,78%) e Madrid (+0,13%) per larga parte della giornata.
Borsa Milano chiude positiva con Europa, balzo Mediaset, bene Azimut
MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude positiva accompagnandosi all'Europa, risollevata dagli ultimi dati macro cinesi che confermano il rallentamento del paese ma meno brusco di quanto si temeva e che fanno ben sperare per un'accelerazione sul fronte delle riforme.
Grazie ai bancari Milano, che nelle ultime sedute aveva sottoperformato i principali mercati a causa dell'incertezza politica, segna un andamento frazionalmente migliore.
L'indice FTSE Mib ha chiuso in rialzo dell'1,08%, mentre l'Allshare dell'1,12%. Intorno allo 0,5% i rialzi di Londra e Parigi e allo 0,2% quello di Francoforte.
* MEDIASET mette a segno un rialzo di quasi il 7% con volumi quasi il triplo della media dell'ultimo mese. Il tutto grazie all'ambizioso target price assegnato da Ubs, che ha confermato il giudizio 'buy' e alle indiscrezioni stampa che tornano a parlare di possibili operazioni straordinarie nella pay-tv. [ID:nL6N0FL12P]
* AZIMUT resta in forte denaro anche dopo la smentita di impegni o accordo per acquisire Anima sgr. "La smentita appare piuttosto blanda", spiega un trader. "Di fatto non sta smentendo che sia interessata".
* Tra bancari misti spicca il -3% di POP MILANO sugli scudi la scorsa settimana dopo l'invito di Ignazio Visco favorevole a una trasformazione in spa. Un trader cita il no della Uilca alla trasformazione esplicitato oggi in una nota del segretario generale Massimo Masi. [ID:nL6N0FL1G6] "Il titolo era salito sulle parole di Visco in favore di un cambio di governance, la resistenza del sindacato oggi lo fa scendere", commenta un trader.
* Spunti in denaro su STM che è tonica anche a Parigi. L'indice europeo dei tecnologici sale dello 0,42%
Wall Street debole dopo i dati sulle vendite al dettaglio
Wall Street procede poco mossa. L'indice Empire della Fed di New York, che misura l'attività industriale nello stato della Grande Mela, accelera a luglio e segna 9,46 punti da 7,84 punti, oltre gli attesi 5 punti. Lescorte di magazzino delle aziende americane sono cresciute di misura, fatto che dimostra l'incertezza sulla solidità della ripresa negli Stati Uniti. In ogni caso il dato è migliore delle attese: le scorte sono cresciute dello 0,1% a 1.660 miliardi di dollari, mentre gli analisti attendevano un dato invariato. Mentre nel mese di giugno le vendite al dettaglio negli Usa sono salite dello 0,4%, un numero inferiore alla stima di consensus degli analisti posto a +0,9%. Al netto dei mezzi di trasporto, la variazione delle vendite al dettaglio è nulla. Rivisto al ribasso il dato di maggio da +0,6% a +0,5% e al rialzo quello di aprile da +0,1% a +0,2%.
Il Dow Jones sale dello 0,09% a 15.477,50 punti, lo S&P cresce dello 0,01% a 1.680,33 punti e il Nasdaq guadagna lo 0,04% a 3.601,43 punti. In rialzo Citigroup dopo i conti trimestrali che hanno visto crescere l'utile del 42%. La scorsa settimana Jp Morgan e Wells Fargo hanno battuto le attese.
Il rallentamento cinese
Gli indici archiviano il dato del Pil cinese nel secondo trimestre che confermano il rallentamento della seconda economia mondiale con una crescita scesa al 7,5 per cento dal 7,7 per cento nel primo trimestre. Per la prima volta dopo gli ultimi ripetuti annunci di dati negativi che arrivano da Pechino gli indici azionari reagiscono con un rialzo.
Secondo gli analisti il motivo di questa fredda reazione dei mercati risiede nel fatto che questo rallentamento scongiura i timori di un "hard lending" dell'economia di Pechino. Per questo motivo le Borse asiatiche hanno chiuso in rialzo, eccezion fatta per Tokyo, chiusa per la festività del mare.
I mercati non reagiscono all'allarme lanciato venerdì sera da Moody's sulle crescenti possibilità che Cipro possa andare in default e uscire dall'euro.
Spread
Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi è a 293 punti, poco mosso rispetto a venerdì scorso, quando il differenziale aveva terminato la seduta a 294 punti. Il rendimento è al 4,48%. Il differenziale Bonos/Bund segna 322 punti per un tasso del 4,77% (rendimenti dei titoli dell'Eurozona). In Francia l'OaT decennale vanta un differenziale di rendimento con il Bund tedesco di 65 centesimi (+3 p.b. rispetto alla fine della scorsa settimana). In ogni caso risulta poco mosso dopo il taglio del rating di Fitch sul debito di Parigi.
Valute
L'euro viaggia stabile sopra quota 1,30 dollari. La moneta unica passa di mano a 1,3059 dollari (dopo aver toccato un picco di 1,3084) e a 129,67 yen. Dollaro/yen a quota 99,32 (convertitore di valute).
Tobin tax, Cottarelli (Fmi): ha ridotto transazioni in Italia, Francia
MILANO (Reuters) - L'introduzione della Tobin tax ha ridotto il numero delle transazioni finanziarie in Italia e in Francia.
A dirlo è Carlo Cottarelli, direttore del Dipartimento per le Politiche fiscali del Fondo monetario internazionale.
"Anche se in Italia e in Francia le imposte sulle transazioni finanziarie hanno aliquote basse, c'è evidenza del calo dell'ammontare delle transazioni dopo l'introduzione della tassa" ha detto, citando uno studio che in Francia mostra una riduzione delle transazioni del 15%.
"C'è un effetto distorsivo sull'attività derivante dall'introduzione di transaction taxes. La tendenza è quella di spostare altrove la propria attività" ha affernato l'esponente del Fmi, intervenendo a un incontro Assosim sul tema 'Financial Transaction Tax'.
Il presidente di Assosim, Michele Calzolari, stima un gettito 2013 relativo alla Tobin tax sceso a 200 milioni rispetto all'obiettivo del governo di 1 miliardo di euro.
Secondo Cottarelli esistono in ogni caso forme di tassazione delle attività finanziarie migliori della Tobin tax, già in vigore in Italia e in Francia e in via di introduzione in altri nove paesi europei. Applicando un principio generale, adottato da tempo del Fondo, che preferisca la tassazione a consuntivo delle attività finanziarie piutoosto che durante le stesse.
"La nostra posizione è che ci sono forme di tassazione migliori della Tobin tax. Nel 2010 abbiamo proposto la Financial Stability Charge, una tassa la cui base imponibile fa riferimento al bilancio dei soggetti finanziari, visto dal lato delle attività o delle passività. O la Financial Activity Tax, che applica la tassa alla somma di utili e retribuzioni e sostituisce l'assenza dell'Iva per le banche" ha spiegato Cottarelli. Si tratta di sistemi di imposizione finanziaria che raggiungono in modo più efficiente l'obiettivo di aumentare le entrate dello Stato e di ridurre il rischio sistemico, ha aggiunto.
Mentre con la Tobin tax "l'equity è svantaggiato rispetto all'indebitamento con problemi di leverage che vanno tenuti sotto controllo" afferma l'alto funzionario Fmi.
Fa eccezione, nel giudizio negativo di Cottarelli, l'applicazione della Tobin tax all'high frequency trading, considerata più praticabile per la particolarità di questo tipo di contrattazioni.
Chiusura in rialzo per la Borsa di Milano. Il FTSE MIB guadagna a fine seduta l'1,08% a 15.597 punti seguito dall'All Share che segna +1,12% a 16.648 punti. Milano è risultato più tonica degli altri indici europei. Il Dax 30 ha guadagnato lo 0,18%, il Cac 40 lo 0,61%. Nel finale girano in rialzo anche l'indice di Lisbona (+0,78%) e Madrid (+0,13%) per larga parte della giornata.
Borsa Milano chiude positiva con Europa, balzo Mediaset, bene Azimut
MILANO (Reuters) - Piazza Affari chiude positiva accompagnandosi all'Europa, risollevata dagli ultimi dati macro cinesi che confermano il rallentamento del paese ma meno brusco di quanto si temeva e che fanno ben sperare per un'accelerazione sul fronte delle riforme.
Grazie ai bancari Milano, che nelle ultime sedute aveva sottoperformato i principali mercati a causa dell'incertezza politica, segna un andamento frazionalmente migliore.
L'indice FTSE Mib ha chiuso in rialzo dell'1,08%, mentre l'Allshare dell'1,12%. Intorno allo 0,5% i rialzi di Londra e Parigi e allo 0,2% quello di Francoforte.
* MEDIASET mette a segno un rialzo di quasi il 7% con volumi quasi il triplo della media dell'ultimo mese. Il tutto grazie all'ambizioso target price assegnato da Ubs, che ha confermato il giudizio 'buy' e alle indiscrezioni stampa che tornano a parlare di possibili operazioni straordinarie nella pay-tv. [ID:nL6N0FL12P]
* AZIMUT resta in forte denaro anche dopo la smentita di impegni o accordo per acquisire Anima sgr. "La smentita appare piuttosto blanda", spiega un trader. "Di fatto non sta smentendo che sia interessata".
* Tra bancari misti spicca il -3% di POP MILANO sugli scudi la scorsa settimana dopo l'invito di Ignazio Visco favorevole a una trasformazione in spa. Un trader cita il no della Uilca alla trasformazione esplicitato oggi in una nota del segretario generale Massimo Masi. [ID:nL6N0FL1G6] "Il titolo era salito sulle parole di Visco in favore di un cambio di governance, la resistenza del sindacato oggi lo fa scendere", commenta un trader.
* Spunti in denaro su STM che è tonica anche a Parigi. L'indice europeo dei tecnologici sale dello 0,42%
Wall Street debole dopo i dati sulle vendite al dettaglio
Wall Street procede poco mossa. L'indice Empire della Fed di New York, che misura l'attività industriale nello stato della Grande Mela, accelera a luglio e segna 9,46 punti da 7,84 punti, oltre gli attesi 5 punti. Lescorte di magazzino delle aziende americane sono cresciute di misura, fatto che dimostra l'incertezza sulla solidità della ripresa negli Stati Uniti. In ogni caso il dato è migliore delle attese: le scorte sono cresciute dello 0,1% a 1.660 miliardi di dollari, mentre gli analisti attendevano un dato invariato. Mentre nel mese di giugno le vendite al dettaglio negli Usa sono salite dello 0,4%, un numero inferiore alla stima di consensus degli analisti posto a +0,9%. Al netto dei mezzi di trasporto, la variazione delle vendite al dettaglio è nulla. Rivisto al ribasso il dato di maggio da +0,6% a +0,5% e al rialzo quello di aprile da +0,1% a +0,2%.
Il Dow Jones sale dello 0,09% a 15.477,50 punti, lo S&P cresce dello 0,01% a 1.680,33 punti e il Nasdaq guadagna lo 0,04% a 3.601,43 punti. In rialzo Citigroup dopo i conti trimestrali che hanno visto crescere l'utile del 42%. La scorsa settimana Jp Morgan e Wells Fargo hanno battuto le attese.
Il rallentamento cinese
Gli indici archiviano il dato del Pil cinese nel secondo trimestre che confermano il rallentamento della seconda economia mondiale con una crescita scesa al 7,5 per cento dal 7,7 per cento nel primo trimestre. Per la prima volta dopo gli ultimi ripetuti annunci di dati negativi che arrivano da Pechino gli indici azionari reagiscono con un rialzo.
Secondo gli analisti il motivo di questa fredda reazione dei mercati risiede nel fatto che questo rallentamento scongiura i timori di un "hard lending" dell'economia di Pechino. Per questo motivo le Borse asiatiche hanno chiuso in rialzo, eccezion fatta per Tokyo, chiusa per la festività del mare.
I mercati non reagiscono all'allarme lanciato venerdì sera da Moody's sulle crescenti possibilità che Cipro possa andare in default e uscire dall'euro.
Spread
Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi è a 293 punti, poco mosso rispetto a venerdì scorso, quando il differenziale aveva terminato la seduta a 294 punti. Il rendimento è al 4,48%. Il differenziale Bonos/Bund segna 322 punti per un tasso del 4,77% (rendimenti dei titoli dell'Eurozona). In Francia l'OaT decennale vanta un differenziale di rendimento con il Bund tedesco di 65 centesimi (+3 p.b. rispetto alla fine della scorsa settimana). In ogni caso risulta poco mosso dopo il taglio del rating di Fitch sul debito di Parigi.
Valute
L'euro viaggia stabile sopra quota 1,30 dollari. La moneta unica passa di mano a 1,3059 dollari (dopo aver toccato un picco di 1,3084) e a 129,67 yen. Dollaro/yen a quota 99,32 (convertitore di valute).
Tobin tax, Cottarelli (Fmi): ha ridotto transazioni in Italia, Francia
MILANO (Reuters) - L'introduzione della Tobin tax ha ridotto il numero delle transazioni finanziarie in Italia e in Francia.
A dirlo è Carlo Cottarelli, direttore del Dipartimento per le Politiche fiscali del Fondo monetario internazionale.
"Anche se in Italia e in Francia le imposte sulle transazioni finanziarie hanno aliquote basse, c'è evidenza del calo dell'ammontare delle transazioni dopo l'introduzione della tassa" ha detto, citando uno studio che in Francia mostra una riduzione delle transazioni del 15%.
"C'è un effetto distorsivo sull'attività derivante dall'introduzione di transaction taxes. La tendenza è quella di spostare altrove la propria attività" ha affernato l'esponente del Fmi, intervenendo a un incontro Assosim sul tema 'Financial Transaction Tax'.
Il presidente di Assosim, Michele Calzolari, stima un gettito 2013 relativo alla Tobin tax sceso a 200 milioni rispetto all'obiettivo del governo di 1 miliardo di euro.
Secondo Cottarelli esistono in ogni caso forme di tassazione delle attività finanziarie migliori della Tobin tax, già in vigore in Italia e in Francia e in via di introduzione in altri nove paesi europei. Applicando un principio generale, adottato da tempo del Fondo, che preferisca la tassazione a consuntivo delle attività finanziarie piutoosto che durante le stesse.
"La nostra posizione è che ci sono forme di tassazione migliori della Tobin tax. Nel 2010 abbiamo proposto la Financial Stability Charge, una tassa la cui base imponibile fa riferimento al bilancio dei soggetti finanziari, visto dal lato delle attività o delle passività. O la Financial Activity Tax, che applica la tassa alla somma di utili e retribuzioni e sostituisce l'assenza dell'Iva per le banche" ha spiegato Cottarelli. Si tratta di sistemi di imposizione finanziaria che raggiungono in modo più efficiente l'obiettivo di aumentare le entrate dello Stato e di ridurre il rischio sistemico, ha aggiunto.
Mentre con la Tobin tax "l'equity è svantaggiato rispetto all'indebitamento con problemi di leverage che vanno tenuti sotto controllo" afferma l'alto funzionario Fmi.
Fa eccezione, nel giudizio negativo di Cottarelli, l'applicazione della Tobin tax all'high frequency trading, considerata più praticabile per la particolarità di questo tipo di contrattazioni.
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