VHYL: L'ETF d'oro per chi vuole vivere di VERA rendita?

C’è chi investe tutto in immobili in Italia ed è sempre sopravvissuto seppur con qualche ferita.
Importante è avere orizzonte temporale lunghissimo ed avere azionario difensivo che se anche ti fai 15-20 anni in drawdown, continui a percepire i dividendi..
Beh gli immobili uno se li ritrova per un processo di sedimentazione...e comunque hai ragione non è finanziariamente corretto investire tutto in immobili italiani...ma mettere 500 k (che mi pare di capire sia tutto il capitale dell'utente) su un etf azionario ci vuole fegato imho
 
Beh gli immobili uno se li ritrova per un processo di sedimentazione...e comunque hai ragione non è finanziariamente corretto investire tutto in immobili italiani...ma mettere 500 k (che mi pare di capire sia tutto il capitale dell'utente) su un etf azionario ci vuole fegato imho
Si assolutamente, sebbene io condivida il fatto che sia l’etf più adatto per essere comprato e mantenuto sul lunghissimo termine godendo della rendita che produce, trovo assolutamente necessario, diversificare in primis per stare psicologicamente più sereno...
Pertanto gestire il tutto su i seguenti etf :
-VHYL,GLDV,XGSD,EXSH,XDWS
-MVOL,IWQU,IWSZ
-IHYG,VEMT-EMBE.

Il mio portafoglio target è questo( posso spiegare il motivo per la scelta di ogni singolo etf ).
 
Si assolutamente, sebbene io condivida il fatto che sia l’etf più adatto per essere comprato e mantenuto sul lunghissimo termine godendo della rendita che produce, trovo assolutamente necessario, diversificare in primis per stare psicologicamente più sereno...
Pertanto gestire il tutto su i seguenti etf :
-VHYL,GLDV,XGSD,EXSH,XDWS
-MVOL,IWQU,IWSZ
-IHYG,VEMT-EMBE.

Il mio portafoglio target è questo( posso spiegare il motivo per la scelta di ogni singolo etf ).
Per me è un ptf molto aggressivo e correlato però ognuno fa ciò che vuole ci mancherebbe
 
Per me è un ptf molto aggressivo e correlato però ognuno fa ciò che vuole ci mancherebbe
Certo.. ma l’accettazione della volatilità è la strada per ottenere risultati....
La bassa volatilità serve solo per chi non ha orizzonte temporale molto lungo sa’ di avere bisogno del capitale dopo 5-10 anni con estrema certezza o per chi ormai ha 60 anni e non ha più tempo di aspettare e non ha necessità di lasciare in eredità nulla a nessuno.
 
Acquistare etf a distribuzione non ha senso secondo me, indipendentemente dall'obbiettivo

Fatto 100 il capitale iniziale, ponendo di acquistare un etf con lo stesso sottostante ad accumulazione e uno a distribuzione con un dividendo del 5% annuo, nel caso in cui il nominale rimanga invariato avremo:

Distribuzione
100 di capitale più 5 di dividendo su cui pagheremo il 26% di tasse, ovvero una rendita netta del 3,7%

Accumulazione
105 di capitale e volendo staccare artificialmente un dividendo potremmo venderne il 5% su cui andremmo a pagare le tasse solo sulla componente di capital gain della "cedola" ottenendo una rendita netta prossima al 5%
Ed essenzialmente potremmo ottenere una cedola netta identica al primo caso disinvestendo una minore quantità di capitale, lasciano le tasse a maturare altri interessi per noi

Anche in caso di elevate plusvalenze, andremmo a pagare il 26% solo sulla parte di "cedola" composta da capital gain, che sarà sempre meno del 26% sul totale di essa
 
Ultima modifica:
Senza contare l'ovvio vantaggio in caso di minusvalenze dove a distribuzione di fatto andremmo a pagare le tasse su una perdita e quello di reinvestire automaticamente i dividendi esentasse nel caso in cui non avessimo la necessità di staccare la nostra cedola artificiale, cosa impossibile a distribuzione
 
Senza contare l'ovvio vantaggio in caso di minusvalenze dove a distribuzione di fatto andremmo a pagare le tasse su una perdita e quello di reinvestire automaticamente i dividendi esentasse nel caso in cui non avessimo la necessità di staccare la nostra cedola artificiale, cosa impossibile a distribuzione
vero i vantaggi dal punto di vista matematico sono innegabili, però poi c'è la comodità di evitare lo stress / sbattimento di effettuare le operazioni di vendita e di gestione del capitale. Una persona diventata rentier, che si avvicina ai 70 anni, magari non ci vuole neanche più pensare di accedere al dossier titoli, inserire ordini di vendita facendo calcoli vari, vuole solo il vil danaro recapitato in conto corrente senza pensieri e pronto per essere speso fino ad esaurimento.
 
Su borsa italiana il dividendo lordo è 0,20 centesimi per quota... Se su Directa ti arrivano 0,17 è perché la trattenuta olandese del 15% ( 0,03 centesimi) è una trattenuta che viene applicata prima del pagamento del dividendo quindi non la vedi su Directa perché non contabilizzata da Directa.
grazie. Almeno tassano correttamente
 
vero che matematicamente conviene l'accumulo, ma se uno per vivere deve decumulare e conta di vendere quote di ETF ad accumulazione in caso di un altro decennio perduto con azionario laterale non rischia di vendere molte quote in perdita?
 
Acquistare etf a distribuzione non ha senso secondo me, indipendentemente dall'obbiettivo

Fatto 100 il capitale iniziale, ponendo di acquistare un etf con lo stesso sottostante ad accumulazione e uno a distribuzione con un dividendo del 5% annuo, nel caso in cui il nominale rimanga invariato avremo:

Distribuzione
100 di capitale più 5 di dividendo su cui pagheremo il 26% di tasse, ovvero una rendita netta del 3,7%

Accumulazione
105 di capitale e volendo staccare artificialmente un dividendo potremmo venderne il 5% su cui andremmo a pagare le tasse solo sulla componente di capital gain della "cedola" ottenendo una rendita netta prossima al 5%
Ed essenzialmente potremmo ottenere una cedola netta identica al primo caso disinvestendo una minore quantità di capitale, lasciano le tasse a maturare altri interessi per noi

Anche in caso di elevate plusvalenze, andremmo a pagare il 26% solo sulla parte di "cedola" composta da capital gain, che sarà sempre meno del 26% sul totale di essa
Tutto vero ma da simulazione che se vuoi ti posto con sequenze rendimenti da mercato laterale non ci sono vantaggi, anzi la versione ad accumulazione è perdente....

Prima sequenza rendimenti annuali = -10% ; -10% ;+ 10% ; +10%
Seconda sequenza rendimenti annuali = +10; + 10; -10 ; -10
 
Certo.. ma l’accettazione della volatilità è la strada per ottenere risultati....
La bassa volatilità serve solo per chi non ha orizzonte temporale molto lungo sa’ di avere bisogno del capitale dopo 5-10 anni con estrema certezza o per chi ormai ha 60 anni e non ha più tempo di aspettare e non ha necessità di lasciare in eredità nulla a nessuno.
Non è solo la vola ma anche i dd e poi l'underwater ecc
 
Tutto vero ma da simulazione che se vuoi ti posto con sequenze rendimenti da mercato laterale non ci sono vantaggi, anzi la versione ad accumulazione è perdente....

Prima sequenza rendimenti annuali = -10% ; -10% ;+ 10% ; +10%
Seconda sequenza rendimenti annuali = +10; + 10; -10 ; -10
Aldilà del fatto che, essendo l'interesse composto, le due sequenze citate non fanno 0, ma danno un risultato negativo, la tua affermazione è comunque errata

Mettiamo come 5% il rendimento da dividendo al momento dell'acquisto iniziale del capitale che per comodità consideriamo a 100 e che esso rimanga costante nel tempo al 5% del capitale iniziale, ovvero il 3,7% netto sempre rapportato a 100
Nel caso 1 avremo:

Accumulazione
Anno 1: 100-10% +5-3,7=91,3 +3,7 dividendo netto
Anno 2: 91,3-10%+5-3,7=83,47 + 3,7 dividendo netto
Anno 3: 83,47+10%+5-3,7=93,12 + 3,7 dividendo netto
Anno 4: 93,12+10%+5-3,7=103,72+ 3,7 dividendo netto

Capitale finale: 103,72
Dividendi netti incassati: 14,8
Tasse pagate: 0

(A onor del vero il quarto anno avremmo dovuto pagare circa il 2% di tasse sulla nostra cedola (il 26% su poco meno dell'8% di capital gain prima dell'ultimo "stacco"), essendo una percentuale veramente minima sul totale l'ho considerato trascurabile per comodità, il risultato sarebbe stato pressoché identico)

Distribuzione
Anno 1: 100-10%+5-26%=90 + 3,7 dividendo netto
Anno 2: 90-10%+5-26%= 81 + 3,7 dividendo netto
Anno 3: 81+10%+5-26%= 89,1 + 3,7 dividendo netto
Anno 4: 89,1+10%+5-26%= 98,01 + 3,7 dividendo netto

Capitale finale: 98,01
Dividendi netti incassati: 14,8
Tasse pagate: 5,2

Ovviamente in uno scenario reale il dividendo staccato avrebbe probabilmente subito delle variazioni, tuttavia, essendo che avrebbe impattano in egual misura entrambi i nostri etf, la cosa è trascurabile
 
Aldilà del fatto che, essendo l'interesse composto, le due sequenze citate non fanno 0, ma danno un risultato negativo, la tua affermazione è comunque errata

Mettiamo come 5% il rendimento da dividendo al momento dell'acquisto iniziale del capitale che per comodità consideriamo a 100 e che esso rimanga costante nel tempo al 5% del capitale iniziale, ovvero il 3,7% netto sempre rapportato a 100
Nel caso 1 avremo:

Accumulazione
Anno 1: 100-10% +5-3,7=91,3 +3,7 dividendo netto
Anno 2: 91,3-10%+5-3,7=83,47 + 3,7 dividendo netto
Anno 3: 83,47+10%+5-3,7=93,12 + 3,7 dividendo netto
Anno 4: 93,12+10%+5-3,7=103,72+ 3,7 dividendo netto

Capitale finale: 103,72
Dividendi netti incassati: 14,8
Tasse pagate: 0

(A onor del vero il quarto anno avremmo dovuto pagare circa il 2% di tasse sulla nostra cedola (il 26% su poco meno dell'8% di capital gain prima dell'ultimo "stacco"), essendo una percentuale veramente minima sul totale l'ho considerato trascurabile per comodità, il risultato sarebbe stato pressoché identico)

Distribuzione
Anno 1: 100-10%+5-26%=90 + 3,7 dividendo netto
Anno 2: 90-10%+5-26%= 81 + 3,7 dividendo netto
Anno 3: 81+10%+5-26%= 89,1 + 3,7 dividendo netto
Anno 4: 89,1+10%+5-26%= 98,01 + 3,7 dividendo netto

Capitale finale: 98,01
Dividendi netti incassati: 14,8
Tasse pagate: 5,2

Ovviamente in uno scenario reale il dividendo staccato avrebbe probabilmente subito delle variazioni, tuttavia, essendo che avrebbe impattano in egual misura entrambi i nostri etf, la cosa è trascurabile
STRUMENTO AD ACCUMULAZIONE vs A DISTRIBUZIONE IN CASO DI OBBIETTIVO RENDITA





Capitale investito = 300.000 euro



Prezzo quota = 100 euro ciascuna



Numero quote acquistate = 3000



Rendimento del sottostante costante del 5 % annuo - su controvalore iniziale di 300 k quindi

( consideriamo che tale redditività viene utilizzata come rendita per l’anno successivo )







Calcolo ipotizzando la seguente sequenza di rendimenti annuali:



1 anno = -10 %

2 anno = -10 %

3 anno = +10 %

4 anno = +10 %





-Fine del primo anno il sottostante perde il 10 % quindi le quote da 100 euro vanno a 90 euro, ma grazie al reddito generato dal sottostante reinvestito al lordo delle imposte, le quote valgono 95 euro.



Vendo quote per un ammontare in grado di farmi arrivare sul conto il 5 % del capitale versato all’inizio ( 5% che corrisponde alla redditività generata )



ATTENZIONE : Si devono vendere quote per incassare 11.100 euro in quanto questo sarebbe il dividendo NETTO incassato alla versione a distribuzione: tale circostanza consente di fatto, di lasciare la liquidità corrispondente alla tassazione (26% ) reinvestita nel fondo, cosa che non avviene con lo strumento a distribuzione.



quindi ho : 11.100/ 95 = 116,842105 ( numero quote da vendere )



Incasso 11.100 euro, non pago tasse e genero minusvalenza di 584,210525 euro ( 116,842105 x 5 euro (100-95 ) .





Quote residue = 3000- 116,842105 = 2883,157895

Controvalore patrimonio = 273.900 euro





-Fine del secondo anno il sottostante perde ulteriore 10 % quindi le quote da 95 euro vanno a 85,5 euro, ma grazie al reddito generato dal sottostante reinvestito al lordo delle imposte, le quote valgono 90,5 euro (come detto ipotesi rendimento costante quindi sempre 5 euro per quota e non il 5% del controvalore al momento ).



Vendo quote per un ammontare in grado di farmi arrivare sul conto il 5 % del capitale versato all’inizio ( 5% che corrisponde alla redditività generata )



quindi ho : 11.100/ 90,5 = 122,651934 ( numero quote da vendere )



Incasso 11.100 euro, non pago tasse e genero minusvalenza di 1.165,193373 euro ( 122,651934 x 9,5 euro(100-90,5 )





Quote residue = 2883,157895 - 122,651934 = 2.760,505961

Controvalore patrimonio = 249.825 euro











-Fine del terzo anno il sottostante guadagna il 10 % quindi le quote da 90,5 euro vanno a 99,55 euro, ma grazie al reddito generato dal sottostante reinvestito al lordo delle imposte, le quote valgono 104, 55 euro (come detto ipotesi rendimento costante quindi sempre 5 euro per quota e non il 5% del controvalore al momento ).



Vendo quote per un ammontare in grado di farmi arrivare sul conto il 5 % del capitale versato all’inizio ( 5% che corrisponde alla redditività generata )



ATTENZIONE: in questo caso si genera una plusvalenza, pertanto bisogna vendere quote per un ammontare che, pagata la plusvalenza del 26 %, lasci sul conto 11.100 euro NETTI.



Calcolo da fare:



1) calcolare il 26% della plusvalenza per quota = 4,55 x 26 / 100 = 1,183 euro;

2) sottrarre 1,183 euro a 4,55 = 3,367 euro

3) aggiungere 3,367 a 100 = 103,367

4) 11.100 / 103,367 = 107,384 quote

5) moltiplicare il numero di quote per la plusvalenza = 107,384 x 1,183 = 127,03 euro ( tassazione )

6) Aggiungere tale importo all’importo netto da ottenere = 11.100 + 127 = 11.227 euro



quindi ho : 11.227 / 104,55 = 107,38402 ( numero quote da vendere )



Incasso 11.227 euro, pago tasse in quanto genero plusvalenza:



plusvalenza per quota = 4,55 euro



plusvalenza complessiva quote vendute = 107,38 x 4,55= 488,597321 euro



imposta al 26 % ( 127,03530euro )



Quindi il mio incasso netto è 11.227 – 127,03 = 11.100 euro





Quote residue = 2.760,505961- 107,38402 = 2653,1219

Controvalore patrimonio = 277.383 euro







-Fine del quarto anno il sottostante guadagna ulteriore 10 % quindi le quote da 104,55 euro vanno a 115,005 euro, ma grazie al reddito generato dal sottostante reinvestito al lordo delle imposte, le quote valgono 120,005 euro (come detto ipotesi rendimento costante quindi sempre 5 euro per quota e non il 5% del controvalore al momento ).



ATTENZIONE: in questo caso si genera una plusvalenza, pertanto bisogna vendere quote per un ammontare che, pagata la plusvalenza del 26 %, lasci sul conto 11.100 euro NETTI.



Calcolo da fare:



1) calcolare il 26% della plusvalenza per quota = 20,005 x 26 / 100 = 5,2013 euro;

2) sottrarre 5,2013 euro a 20,005 = 14,8037 euro

3) aggiungere 14,8037 a 100 = 114,8037 ( euro per quota al netto della tassazione 26% )

4) 11.100 / 114,8037 = 96,6867 quote

5) moltiplicare il numero di quote per la plusvalenza = 96,6867 x 5,2013 = 502,896 euro ( tassazione )

6) Aggiungere tale importo all’importo netto da ottenere = 11.100 + 502 = 11.602,896 euro





quindi ho : 11.602,896 / 120,005 = 96,6867 ( numero quote da vendere )



Incasso 11.100 euro, pago tasse in quanto genero plusvalenza:



plusvalenza per quota = 20,005euro



plusvalenza complessiva quote vendute = 96,6867 x 20,005 = 1.934,219 euro



imposta al 26 % ( 502,896 euro )



Quindi il mio incasso netto è 11.602,896 – 502,896 = 11.100 euro





Quote residue = 2653,1219- 96,6867= 2.556,435

Controvalore patrimonio = 306.785 euro



Adesso andiamo a liquidare intera posizione:



2.556,435 x 20,05 = 51.141,4862 ( plusvalenza )



Tassa al 26 % ( 13.296,7864) quindi rimane 37.844,699 euro



Controvalore quote al netto della plusvalenza = 100 x 2.556,435 =255.643 euro



Patrimonio liquido rimanente 255.643 + 37.844,699= 293.488,199 euro







Ora andiamo a sommare gli incassi netti annuali : 11.100 +11.100+11.100+11.100 = 44.400 euro



Sommiamo patrimonio rimanente e incassi : 293.488,199 + 44.400 euro = 337.888,199 euro



Guadagno ottenuto : 337.888,199 - 300.000 = 37.888,199 euro









ETF A DISTRIBUZIONE



-Fine del primo anno il sottostante scende del 10 % quindi le quote da 100 euro vanno a 90 euro, i 5 euro di reddito generato viene distribuito.



Possiedo 3000 quote che valgono 90 euro



Controvalore patrimonio = 270.000





Fine del secondo anno il sottostante scende di ulteriore 10 % quindi le quote da 90 euro vanno a 81 euro, i 5 euro di reddito generato viene distribuito.



Possiedo 3000 quote che valgono 81 euro



Controvalore patrimonio = 243.000





-Fine del terzo anno il sottostante cresce del 10 % quindi le quote da 81 euro vanno a 89,1 euro, i 5 euro di reddito generato viene distribuito.





Possiedo 3000 quote che valgono 89,1 euro



Controvalore patrimonio = 267.300



Fine del quarto anno il sottostante sale ulteriore 10 % quindi le quote da 89,1 euro vanno a 98,01 euro, i 5 euro di reddito generato viene distribuito.



Possiedo 3000 quote che valgono 98,01 euro



Controvalore patrimonio = 294.030





incassi lordi : 15000 x 4 = 60.000



incassi netti da tassazione 26 % : 44.400 euro



Sommiamo patrimonio rimanente e incassi netti : 294.030 + 44.400= 338.430 euro



Guadagno ottenuto: 38.430 euro





Ora proviamo con sequenza rendimenti opposta sempre considerando le stesse condizioni:




Capitale investito = 300.000 euro



Prezzo quota = 100 euro ciascuna



Numero quote acquistate = 3000



Rendimento del sottostante costante del 5 % annuo - su controvalore iniziale di 300 k quindi

( consideriamo che tale redditività viene utilizzata come rendita per l’anno successivo )





Calcolo ipotizzando la seguente sequenza di rendimenti annuali:



1 anno = +10 %

2 anno = +10 %

3 anno = -10 %

4 anno = -10 %



ETF AD ACCUMULAZIONE :



-Fine del primo anno il sottostante sale del 10 % quindi le quote da 100 euro vanno a 110 euro, ma grazie al reddito generato dal sottostante reinvestito al lordo delle imposte, le quote valgono 115 euro.



ATTENZIONE: in questo caso si genera una plusvalenza, pertanto bisogna vendere quote per un ammontare che, pagata la plusvalenza del 26 %, lasci sul conto 11.100 euro NETTI.



Calcolo da fare:



1) calcolare il 26% della plusvalenza per quota = 15 x 26 / 100 = 3,9 euro;

2) sottrarre 3,9 euro a 15 = 11,1 euro

3) aggiungere 11,1 a 100 = 111,1 ( euro per quota al netto della tassazione 26% )

4) 11.100 / 111,1 = 99,9099 quote

5) moltiplicare il numero di quote per la plusvalenza = 99,9099 x 3,9 = 389,648 euro ( tassazione )

6) Aggiungere tale importo all’importo netto da ottenere = 11.100 + 389,648 = 11.489,649 euro

quindi ho : 11.489,649 / 115 = 99,9099 ( numero quote da vendere )



Plusvalenza è 15 euro per quota quindi 1.498,649 euro (99,9099 x15 ) .

Pago il 26 % ovvero 389,648 euro quindi rimane 1.109,001



Incasso netto = 11.489,649 - 389,648= 11.100 euro



Quote residue = 3000- 99,9099 = 2.900,09

Controvalore patrimonio = 333.510 euro





-Fine del secondo anno il sottostante cresce ulteriore 10 % quindi le quote da 115 euro vanno a 126,5 euro, ma grazie al reddito generato dal sottostante reinvestito al lordo delle imposte, le quote valgono 131,5 euro (come detto ipotesi rendimento costante quindi sempre 5 euro per quota e non il 5% del controvalore al momento ).



Calcolo da fare:



1) calcolare il 26% della plusvalenza per quota = 31,5 x 26 / 100 = 8,19 euro;

2) sottrarre 8,19 euro a 31,5 = 23,31 euro

3) aggiungere 23,31 a 100 = 123,31 ( euro per quota al netto della tassazione 26% )

4) 11.100 / 123,31 = 90,017 quote

5) moltiplicare il numero di quote per la plusvalenza = 90,017 x 8,19 = 737,239 euro ( tassazione )

6) Aggiungere tale importo all’importo netto da ottenere = 11.100 + 737,239 = 11.837,239 euro



quindi ho : 11.837 ,239 / 131,5 = 90,017 ( numero quote da vendere )







Plusvalenza è 31,5 euro per quota quindi 2.835,536 euro (90,017 x 31,5 ) .

Pago il 26 % ovvero 737,239 euro quindi rimane 2.098,299 euro



Incasso netto = 11.837 -737,239 = 11.100 euro







Quote residue = 2.900,09 – 90,017 = 2.809,92

Controvalore patrimonio = 369.504 euro









-Fine del terzo anno il sottostante perde il 10 % quindi le quote da 131,5 euro vanno a 118,35 euro, ma grazie al reddito generato dal sottostante reinvestito al lordo delle imposte, le quote valgono 123,35 euro (come detto ipotesi rendimento costante quindi sempre 5 euro per quota e non il 5% del controvalore al momento ).



Calcolo da fare:



1) calcolare il 26% della plusvalenza per quota = 23,35 x 26 / 100 = 6,071 euro;

2) sottrarre 6,071 euro a 23,35 = 17,28 euro

3) aggiungere 17,28 a 100 = 117,28 ( euro per quota al netto della tassazione 26% )

4) 11.100 / 117,28 = 94,6452 quote

5) moltiplicare il numero di quote per la plusvalenza = 94,6452 x 6,071 = 574,591 euro ( tassazione )

6) Aggiungere tale importo all’importo netto da ottenere = 11.100 + 574,591 = 11.674,591euro





quindi ho : 11.674,591 / 123,35 = 94,6460 ( numero quote da vendere )



Plusvalenza è 23,35 euro per quota quindi 2.209,985 euro (94,6460 x 23,35 ) .

Pago il 26 % ovvero 574,591 euro quindi rimane 1.635 euro



Incasso netto = 11.674,591 -574,591 = 11.100 euro





Quote residue =2.809,92- 94,6460 = 2.715,274

Controvalore patrimonio = 334.929 euro







-Fine del quarto anno il sottostante perde ulteriore 10 % quindi le quote da 123,35 euro vanno a 111,015 euro, ma grazie al reddito generato dal sottostante reinvestito al lordo delle imposte, le quote valgono 116,015 euro (come detto ipotesi rendimento costante quindi sempre 5 euro per quota e non il 5% del controvalore al momento ).



Calcolo da fare:



1) calcolare il 26% della plusvalenza per quota = 16,015 x 26 / 100 = 4,16 euro;

2) sottrarre 4,16 euro a 16,015 = 11,85 euro

3) aggiungere 11,85 a 100 = 111,85 ( euro per quota al netto della tassazione 26% )

4) 11.100 / 111,85 = 99,24 quote

5) moltiplicare il numero di quote per la plusvalenza = 99,24 x 4,16 = 412,838 euro ( tassazione )

6) Aggiungere tale importo all’importo netto da ottenere = 11.100 + 412,838 = 11.512,838 euro



quindi ho : 11.512,838 / 116,015 = 99,24 ( numero quote da vendere )



Plusvalenza è 16,015 euro per quota quindi 1.589,260 euro ( 99,24 x 16,015 ) .

Pago il 26 % ovvero 412,838 euro quindi rimane 1.176 euro



Incasso netto = 11.512,838 – 412,838 = 11.100 euro







Quote residue = 2.715,274 – 99,24 = 2.616,034

Controvalore patrimonio = 303.499 euro



Adesso andiamo a liquidare intera posizione:



2.616,034 x 16,015 = 41.895,784 euro ( plusvalenza )



Tassa al 26 % ( 10.892,904 euro ) quindi rimane 31.002 euro



Controvalore quote al netto della plusvalenza = 100 x 2.616,034 =261.603 euro



Patrimonio liquido rimanente 261.603 + 31.002 = 292.605 euro







Ora andiamo a sommare gli incassi netti annuali : 11.100 +11.100+11.100+11.100 = 44.400 euro



Sommiamo patrimonio rimanente e incassi : 292.605 + 44.400 euro = 337.000 euro



Guadagno ottenuto : 337.000 - 300.000 = 37.005 euro















ETF A DISTRIBUZIONE



-Fine del primo anno il sottostante sale del 10 % quindi le quote da 100 euro vanno a 110 euro, i 5 euro di reddito generato viene distribuito.



Possiedo 3000 quote che valgono 110 euro



Controvalore patrimonio = 330.000





Fine del secondo anno il sottostante cresce ulteriore 10 % quindi le quote da 110 euro vanno a 121 euro, i 5 euro di reddito generato viene distribuito.



Possiedo 3000 quote che valgono 121 euro



Controvalore patrimonio = 363.000





-Fine del terzo anno il sottostante perde il 10 % quindi le quote da 121 euro vanno a 108,9 euro, i 5 euro di reddito generato viene distribuito.





Possiedo 3000 quote che valgono 108,9 euro



Controvalore patrimonio = 326.700



Fine del quarto anno il sottostante perde ulteriore 10 % quindi le quote da 108,9 euro vanno a 98,01 euro, i 5 euro di reddito generato viene distribuito.



Possiedo 3000 quote che valgono 98,01 euro



Controvalore patrimonio = 294.030





incassi lordi : 15000 x 4 = 60.000



incassi netti da tassazione 26 % : 44.400 euro



Sommiamo patrimonio rimanente e incassi netti : 294.030 + 44.400= 338.430 euro



Guadagno ottenuto: 38.430 euro
 
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Complimenti per l'analisi accurata, non ho controllato i calcoli, ma si deduce che chi vuole la rendita e non vuole sbattersi nemmeno coi calcoli per la rivendita annuale della quota non può che seguire un prodotto a distribuzione, che nascono esattamente per quello.
 
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Aldilà del fatto che, essendo l'interesse composto, le due sequenze citate non fanno 0, ma danno un risultato negativo, la tua affermazione è comunque errata

Mettiamo come 5% il rendimento da dividendo al momento dell'acquisto iniziale del capitale che per comodità consideriamo a 100 e che esso rimanga costante nel tempo al 5% del capitale iniziale, ovvero il 3,7% netto sempre rapportato a 100
Nel caso 1 avremo:

Accumulazione
Anno 1: 100-10% +5-3,7=91,3 +3,7 dividendo netto
Anno 2: 91,3-10%+5-3,7=83,47 + 3,7 dividendo netto
Anno 3: 83,47+10%+5-3,7=93,12 + 3,7 dividendo netto
Anno 4: 93,12+10%+5-3,7=103,72+ 3,7 dividendo netto

Capitale finale: 103,72
Dividendi netti incassati: 14,8
Tasse pagate: 0

(A onor del vero il quarto anno avremmo dovuto pagare circa il 2% di tasse sulla nostra cedola (il 26% su poco meno dell'8% di capital gain prima dell'ultimo "stacco"), essendo una percentuale veramente minima sul totale l'ho considerato trascurabile per comodità, il risultato sarebbe stato pressoché identico)

Distribuzione
Anno 1: 100-10%+5-26%=90 + 3,7 dividendo netto
Anno 2: 90-10%+5-26%= 81 + 3,7 dividendo netto
Anno 3: 81+10%+5-26%= 89,1 + 3,7 dividendo netto
Anno 4: 89,1+10%+5-26%= 98,01 + 3,7 dividendo netto

Capitale finale: 98,01
Dividendi netti incassati: 14,8
Tasse pagate: 5,2

Ovviamente in uno scenario reale il dividendo staccato avrebbe probabilmente subito delle variazioni, tuttavia, essendo che avrebbe impattano in egual misura entrambi i nostri etf, la cosa è trascurabile
Guarda i calcoli.... La mia affermazione è corretta:
Con la sequenza di rendimenti in oggetto, la versione ad accumulazione perde soldi

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Ma quindi la versione ad accumulazione non sempre è quella fiscalmente più vantaggiosa?
La versione ad accumulo ha la possibilità di recuperare le minus ma la versione a distribuzione evita commissioni di vendita e bid ask spread per quanto possano essere contenuti....
 
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Ma quindi la versione ad accumulazione non sempre è quella fiscalmente più vantaggiosa?
La versione ad accumulo ha la possibilità di recuperare le minus ma la versione a distribuzione evita commissioni di vendita e bid ask spread per quanto possano essere contenuti....
L'accumulo è fiscalmente vantaggioso se lo tieni per tot anni e poi lo vendi, il caso in esame invece prevede di ridurre il capitale in modo da avere una rendita ogni anno, al pari di un ETF a distribuzione, e con la buona analisi di Francesco881 conviene quello a distribuzione.
 
STRUMENTO AD ACCUMULAZIONE vs A DISTRIBUZIONE IN CASO DI OBBIETTIVO Rendita....

Stai facendo un ragionamento fondamentale sbagliato in partenza perché calcoli il dividendo sul numero di quote dell'etf e non sul numero di quote dei titoli che compongono il sottostante, ed essendo che esso è uguale in entrambi gli etf è che quello ad accumulazione sostanzialmente reinveste automaticamente i dividendi delle società che lo compongono, il dividendo non cambia nonostante il numero di quote dell'etf siano diminuite perché con un capitale maggiore avrai sicuramente più quote del sottostante

Ad essere pignoli in realtà il dividendo cresce, cosa che sbilancia ulteriormente i conti a favore dell'accumulazione, cosa che prima ho omesso per semplicità di calcolo e perché non necessario a dimostrare la mia affermazione

È ovvio che essendo il sottostante lo stesso, se finito il primo anno il mio capitale è l'1,3% maggiore del valore delle stesse quote degli stessi titoli in quel momento, avrò anche l'1,3% in più di quote di essi, indipendentemente dal fatto che le quote dell'etf in mio possesso siano diminuite e quindi anche il mio dividendo sarà l'1,3% maggiore perché i dividendi li staccano le società che compongono l'etf, mica vanguard

Il tuo ragionamento è come affermare che finito il primo anno comprando il prodotto a distribuzione con meno soldi compri più quote della stessa cosa che con quello ad accumulazione
È un paradosso
 
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In conclusione, per un investitore fiscalmente residente in ITALIA non è mai conveniente l'acquisto di un prodotto a distribuzione, se non per evitare lo sbattimento di 4 click all'anno consapevole di star regalando tasse allo stato, poi ognuno è libero di fare ciò che vuole per carità...
(che poi se uno vuole reinvestire i dividendi o una parte di essi deve fare comunque quei 4 click)
 
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