In molti settori lavorativi è in atto un risveglio delle coscienze.
La competitività aziendale è divenuta estrema, la produttività deve aumentare ogni anno per riuscire a sopravvivere sul mercato globalizzato, non viene concepito un limite allo sfruttamento.
Anche un lavoro piacevole e stimolante può divenire un vero incubo se i ritmi divengono tali da assomigliare ad una catena di montaggio: ansia, stress, burnout e conseguenze sulla salute sono ormai esperienze molto comuni.
Questa concezione del lavoro per la quale ti viene richiesto di rinunciare ad almeno 10 ore della tua preziosa vita fino a quando non avrai più le forze per reggere (70 anni di età per chi inizia ora) comincia a turbare le coscienze non solo dei giovani ma anche dei meno giovani.
Allora ci si comincia a chiedere se vivere oltre 40 anni come topi in gabbia, con qualche ora d'aria concessa di tanto in tanto per non impazzire, sia davvero una vita degna di essere vissuta.
Giunti a 50 anni, dopo 25-30 anni di lavoro schiavistico alle spalle, si inizia a dare un valore ad ogni singolo giorno della propria vita vissuta in salute e senza costrizioni, cominciando a pensare che valga la pena riscattare la propria libertà con i risparmi accumulati fino a quel momento: meglio 20 anni vissuti liberi e in salute dai 50 ai 70 anni di età che 20 anni vissuti in condizioni di salute precarie, consumati da una vita di lavoro, dai 70 ai 90 anni di età.
La beffa per qualcuno è di non riuscire nemmeno a viverli quei 20 anni di vita da pensionato, finendo sotto terra prima del previsto: oltre al sacrificio anche la beffa, per la gioia dell'INPS.
Se possiamo aspirare ad essere liberi per almeno 20 anni, che siano 20 anni vissuti in piena salute dai 50 ai 70 anni, senza vincoli e catene.
Ogni risparmio speso per raggiungere questo obiettivo sono soldi ben spesi, a costo di finire in miseria a 90 anni con l'assegno sociale, il gioco per molti può valere comunque la candela, ciò che abbiamo di più prezioso è il tempo che ci rimane da vivere in salute (non quello vissuto in malattia), il quale potrebbe esaurirsi quando meno ce lo aspettiamo.
Il tuo progetto è sostenibile, impegnati nel lavoro negli anni a venire guadagnando il più possibile, il tuo sforzo ha ora un fine, uno scopo nobile: riuscire prima o poi a diventare padrone del tempo che ti rimane da spendere su questo pianeta.