Non voglio presentarle come garanzia di nessuna cosa.
Sono due dati di fatto enormi (e non sono ovviamente gli unici) di cui tengo ben volentieri conto quando controbatto alla narrazione evergreen del paese sull'orlo del fallimento.
Ritorno alla lira? Ma quando mai.
Il problema è la sudditanza a certi meccanismi. Come ho già spiegato, l'Europa è una alleanza tra stati, ciascuno dei quali ha N secoli di storia indipendente alle proprie spalle: non siamo il Michigan e il Nord Dakota, ergo o l'alleanza è alla pari o se ci mettiamo come gli uccellini a bocca aperta aspettando che la mamma ci porti da mangiare o ci garantisca chissà quale protezione, credo che siamo fuori strada.
Anche perché la mamma non è un usignuolo: è l'aquila imperiale teutonica.
Di fatto è un'alleanza economica più che politica ad oggi, quindi è normale che chi è messo meglio economicamente parlando abbia più potere. Gli italiani di per se, come hai fatto notare, non è che siano messi peggio dei tedeschi ma l'alleanza non è basata su come sono messi i singoli cittadini ma su com'è messo lo stato nel suo complesso, ovviamente se i cittadini italiani decidessero tutti di mettere una parte dei propri risparmi per pagare il debito pubblico l'Italia sarebbe messa meglio della Germania, ma visto che non capiterà mai dobbiamo giudicare l'Italia come stato con il suo enorme debito pubblico e politiche non sempre lungimiranti.
D'altronde anche io che ho acquistato BTP Italia ho valutato il rischio Italia e, pur abitandoci, non nego che ogni cavolata che esce da Palazzo Chigi mi fa venir voglia di vendere... Insomma più che lamentarsi penso che l'Italia debba fare politiche intelligenti in modo che gli investitori non scappino e come prima cosa smetterla di far politiche che danno mance elettorali a destra e a manca, ad una categoria o all'altra... Più soldi investiti nella formazione specialistica in modo da ridurre i disoccupati e coloro che fanno un lavoro poco specializzato (e che quindi vengono pagati poco e sono precari) più in particolare anche quando la gente già lavora altrimenti un 50enne non lo piazzi più, semplificazione del sistema burocratico per le aziende (che in un sistema più semplice, anche con le tasse alte, risparmiano comunque), sanità ed energia (perché siamo un paese anziano e povero di materie prime, quindi conviene far girare bene la sanità in modo da mantenere in forma la popolazione e conviene riuscire a produrre più energia possibile in modo da dipendere il meno possibile dall'estero).
Di base tutte politiche di buon senso che hanno senso solo sul medio-lungo periodo e che infatti non fa nessuno ma che a lungo andare porterebbero il paese Italia a funzionare in maniera efficiente e ad essere quindi attrattivo per gli investitori e molto meno per la speculazione.
A quel punto chi se ne frega se la germania fa bene o male e non avendo poi bisogno dell'aiuto europeo si può davvero imporre il proprio programma.
Come qui su fol uno che si indebita senza ritegno è considerato un folle inaffidabile, uno che scommette in borsa è un giocatore d'azzardo che probabilmente perderà tutto, uno che investe sul lungo periodo è saggio e probabilmente tra qualche anno si ritroverà un bel flusso di cassa... così uno stato non può fare debiti alla cavolo, gli investimenti devono avere un senso.
E buttar via soldi in sussidi al posto che investirli in formazione è follia pura (e su questo penso che anche tu sia d'accordo visto che hai criticato giustamente il rdc).
Discorso simile per le varie leggine per far andare la gente già vicina in pensione... un contentino di 1-2 anni di anticipo mentre tra 30 anni la gente andrà a 70 anni e non c'è nessun sistema pronto per evitarlo. Nessun investimento per rendere le carriere lavorative più stabili e remunerative (in modo che anche i contributi siano più elevati). Nulla, solo regalini.