Vivere di rendita, posso (Vol. LVIII)?

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Cosa che ho fatto anch'io mensilmente anche per tutto il 2022.
Infatti... diciamo che si ha il vantaggio di accumulare sul portafoglio che si ha nei momenti che si ritengono migliori... Tipo in questo momento ho parcheggiato dei soldi per capire se poter intervenire ... Ma vendere e ricomprare avrei dovuto farlo a dicembre 2021, con tutto in gain per poi rientrare ad ottobre 2022... e nel frattempo niente cedole, incognite etc.

Boh, molto umilmente dico che non ne sarei ne stato capace ne tanto meno avrei avuto il sangue freddo di farlo.
 
Si ma poi fai in tempo a cambiare strategia?

Io mi son costruito un ptf sicuramente sbilanciato su obbligazionario con cedole / dividendi... Non è che qualche mese fa mi son messo a vendere tutto quanto. Per? Piuttosto accumulo a prezzi inferiori.
Sentiamo spesso parlare di orizzonte temporale.
Quale può essere considerato quello giusto per i nostri obiettivi finanziari?
Una recente analisi di Morningstar offre un buon punto di partenza per cominciare a ragionare sul nostro personale orizzonte temporale.
I dati sono quelli storici (dal 1926 a oggi) del tempo massimo e medio di recupero da una perdita delle principali assetclass.
Si va dai 15 anni dell'azionario americano degli anni '20 ai 26 dell'oro negli anni '70. Certo, eventi estremi e che non considerano l'inflazione, ma una buona guida per definire un adeguato orizzonte temporale.
Andando a tempi più recenti alle azioni in stile growth servirono 13 anni a recuperare le perdite del 2000.
La storia non ci dice come andrà il futuro, ma aiuta a comprare l'ombrello giusto.
Buon investimento.
 

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io tagliato la testa al toro, in previsione dei rimborsi che mi cominceranno ad arrivare da inizio marzo, ho usato un pochino della residua liquidità per aprire una posizione anche su BTP MZ37 a 66.69 (il picco dei rendimenti btp in questo momento è sui 20 anni, di fatto il migliore è l'AP45, ma 22 anni mi sembravano un po' troppi, semmai quello lo valuto sotto 60)
In questo momento della mia vita / attività professionale mi interessa il guadagno in conto capitale, non le cedole, per questo ho puntato sui 3 matusa bond
 
Non so chi recitava il mantra in oggetto (io investo in LS), ma, se ho capito cosa vuoi intedere, non credo proprio che chi ha investito o sta investendo in LS ha "sbagliato strada".

Se poi ad ogni evento economico dovremmo cambiare strategia (ad es. adesso fare all-in su BTP o simili) personalmente non la penso in questo modo.

Ma no, era solo per dire che i ptf a volte scendono pure e non c'e' niente di male a ammetterlo ;)
 
Sentiamo spesso parlare di orizzonte temporale.
Quale può essere considerato quello giusto per i nostri obiettivi finanziari?
Una recente analisi di Morningstar offre un buon punto di partenza per cominciare a ragionare sul nostro personale orizzonte temporale.
I dati sono quelli storici (dal 1926 a oggi) del tempo massimo e medio di recupero da una perdita delle principali assetclass.
Si va dai 15 anni dell'azionario americano degli anni '20 ai 26 dell'oro negli anni '70. Certo, eventi estremi e che non considerano l'inflazione, ma una buona guida per definire un adeguato orizzonte temporale.
Andando a tempi più recenti alle azioni in stile growth servirono 13 anni a recuperare le perdite del 2000.
La storia non ci dice come andrà il futuro, ma aiuta a comprare l'ombrello giusto.
Buon investimento.

Io mi son sempre detto: ho una buona cifra che mi rende cedole/dividendi con scadenze intorno al '45 quando avrò 68 anni.

Per quel tempo avrò ereditato quattro appartamenti ed il conto corrente dei miei (bene inteso, auguro loro di vivere bene ancora per 23 anni, ma a 75 entrambi...).

Intanto con i soldi che mi entrano da dividendi e cedole posso decidere di posizionarmi su qualcosa di più aggressivo visto che al momento non mi servono per vivere e continuo a ricevere regolare stipendio.

Onestamente per come stanno andando le cose nel mondo, al di là delle guerre, quello che mi preoccupa di più sono i cambiamenti climatici. Quindi non è nemmeno detto che ci arrivi al '45.
 
Io mi son sempre detto: ho una buona cifra che mi rende cedole/dividendi con scadenze intorno al '45 quando avrò 68 anni.

Per quel tempo avrò ereditato quattro appartamenti ed il conto corrente dei miei (bene inteso, auguro loro di vivere bene ancora per 23 anni, ma a 75 entrambi...).

Intanto con i soldi che mi entrano da dividendi e cedole posso decidere di posizionarmi su qualcosa di più aggressivo visto che al momento non mi servono per vivere e continuo a ricevere regolare stipendio.

Onestamente per come stanno andando le cose nel mondo, al di là delle guerre, quello che mi preoccupa di più sono i cambiamenti climatici. Quindi non è nemmeno detto che ci arrivi al '45.
La diversificazione serve a smorzare il rischio, permette sonni più tranquilli a chi investe ed è attività volta ad ammettere la nostra incapacità ad essere dei maghi che fanno previsioni.
Durante i grandi cali azionari ( dati Usa) mediamente del 32% e con durata di circa 11 mesi, un portafoglio bilanciato 50% azioni e 50% obbligazioni ha ridotto storicamente la discesa ( dal 32% al 15%) velocizzando poi anche il recupero ( da 21 a 10 mesi ).
La foto parte bassa raffigura la classifica delle varie asset per rendimento negli ultimi 12 anni.
Come si vede lo scudetto lo vince sempre un asset diversa, e accade spesso anche che chi è in zona retrocessione poi porti a casa la coppa l’anno successivo.
Sapere in anticipo questo ci spingerebbe a non diversificare, ma se non siamo divinità o truffatori la strada da intraprendere l’avete capita, diversificate!
 

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Preferite l Oat 72 o l Austriaco centenario? Mi interessa in particolare il parere di Mgzr160 ma cmq di tutti quelli che mi vorranno dare il loro parere. Ho visto che il primo quota sui 40 e l altro sui 44 Grazie
 
Certo, ma se hai bisogno di soldi e non hai alternative la strada e' quella. Ecco perche' mettere sui CD non svincolabili solo soldi che si pensa non si debba toccare
Questo è proprio il mio mantra. Fatto 100 il mio patrimonio, vincolo circa 85/90% su CD non svincolabili e non guardo più nulla se non quando faccio sweeping degli interessi sul conto che uso per le spese quotidiane. Il resto su BTP Italia e pochi ETF LS e VEMT più ENEL in perdita di qualche cento euro e un piccolissimo jolly Tesla giocato a fine dicembre scorso che mi dovrà permettere di cambiare macchina fra un paio d'anni (spero il buon Elon non mi tradirà, altrimenti continuo con la macchina attuale!). Normalmente tengo su cc le spese potenziali di un triennio, ma avendo conto su Webank al tasso BCE+0,1, per ora ci tengo quasi il 20% in attesa di spostare su offerte al 4 e 4,5% durante i prossimi mesi. Questa settimana sto aprendo conto Key e almeno 50k andranno li e su CF+, poi attenderò marzo per altri 50k si spera tutti al 4,5.
Scusate, domanda che non vuole essere provocatoria.

Perche' spesso consigliate i CD che sono tassati al 26% per cui il rendimento spesso arriva a fatica al 3% quando comprando un BTP indicizzato avete:
- male che vada il 1,6% (1,4% netto) di rendimento
- inflazione che difficilmente scendera' al 2-3% (per cui il rendimento netto sale gia' automaticamente al 3,4%
- li svincoli quando vuoi (con un minimo rischio di perdita in conto capitale)

Non capisco come possa essere valida una soluzione dove "non vedi" i tuoi soldi per 5 anni... quando potrebbe nel frattempo succedere la qualsiasi...

Per un vero cassettista un BTP indicizzato vuol dire avere la "certezza" di un rendimento netto sicuro e non aleatorio.
Che l'inflazione sia alta o bassa quello sara' il rendimento.
Un CD potrebbe rendere benissimo zero o meno a seconda dei periodi.
I CD sono per chi ha il cuore debole e non riesce a gestire le fluttuazioni del mercato oltre a non avere la necessitò di incrementare il patrimonio e/o difenderlo completamente dall'inflazione.
Capisco che per un percorso di accumulo e creazione di valore consigliare un investimento in CD è poco realistico. In ogni caso credo che in un'ottica di diversificazione una piccola percentuale in CD potrebbe non essere completamente sbagliata e forse potrebbero fare da "stabilizzatori". Questo però è soltanto un mio pensiero, non sono nessuno in questo campo.
 
Grazie dei commenti su CD vs BTPi.
Aggiungo per completezza qualche commento per capire se sbaglio aproccio.

Se metto denaro su un CD con vincolo 5 anni vuol dire che di quel denaro non avro' alcun bisogno / interesse.
Ergo posso mettere l'equivalente su un BTPi con durata similare e me lo dimentico.
Il prezzo del BTPi ovviamente avra' le sue oscillazioni, ma a scadenza paga 100.

Un BTP indicizzato mi tutela nettamente di piu' la mia rendita perche' la protegge dall'inflazione.
Se da una parte il CD viene acquistato per "mettere al sicuro il denaro" (visto che non ho variazioni in conto capitale), in realta' non sto "mettendo al sicuro il suo reale valore" visto che mi sto esponendo ad un elevato rischio di perdita di potere d'acquisto visto che l'inflazione non e' prevedibile...

Sbaglio?
 
Grazie dei commenti su CD vs BTPi.
Aggiungo per completezza qualche commento per capire se sbaglio aproccio.

Se metto denaro su un CD con vincolo 5 anni vuol dire che di quel denaro non avro' alcun bisogno / interesse.
Ergo posso mettere l'equivalente su un BTPi con durata similare e me lo dimentico.
Il prezzo del BTPi ovviamente avra' le sue oscillazioni, ma a scadenza paga 100.

Un BTP indicizzato mi tutela nettamente di piu' la mia rendita perche' la protegge dall'inflazione.
Se da una parte il CD viene acquistato per "mettere al sicuro il denaro" (visto che non ho variazioni in conto capitale), in realta' non sto "mettendo al sicuro il suo reale valore" visto che mi sto esponendo ad un elevato rischio di perdita di potere d'acquisto visto che l'inflazione non e' prevedibile...

Sbaglio?
allora lo stesso paragone, la puoi fare con qualunque altro strumento obbligazionario a tasso fisso: un BTP TF, un bond corporate (l'ultima Eni), un Bfp ordinario...perchè lo fai solo coi CD?!

secondo me sbagli approccio perchè tu parli di preservare il potere d'acquisto, ed è giustissimo, ma patto che la tua rendita iniziale si basi solo sul facciale del titolo e non sul rendimento immediato, perchè se poi cominci a fare i conti facciale+inflazione prevista di fatto stai tramutando un IL in un TV dove ipotizzi il rendimento YTM per "sperare" che generi un rendimento maggiore di un omologo a TF, e basandoti su quelle ipotesi non ti protegge proprio niente, perchè di fatto tu stai già anche "spendendo" la componente inflazione futura ...occhio a non commettere questo errore logico ;)

chi prende un CD o un TF in genere, lo fa per avere un rendita in valore assoluto certa, poi se sarà in valore reale o meno (o magari più) lo scoprirà dopo (personalmente anche questa inflazione la gestisco), diciamo che oggi, oltre la non volatilità, la scommessa è di chi va sul TF (CD o bond) è una veloce riduzione dell'inflazione.

E comunque per come la vedo io i titoli IL hanno senso solo se su lunga scadenza (non fatevi abbagliare dalla anomalia del mega rendimento 2022, se tu avessi preso un BTP Italia 2015-20 o un CD 60 mesi nel 2015 chi sarebbe andato meglio?!)
 
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Preferite l Oat 72 o l Austriaco centenario? Mi interessa in particolare il parere di Mgzr160 ma cmq di tutti quelli che mi vorranno dare il loro parere. Ho visto che il primo quota sui 40 e l altro sui 44 Grazie
eh boh dipende che ci devi fare...a questi prezzi, anche se capitasse l'incastro non credo duri decadi, poi dipende quanto gain vuoi farci e in quanto tempo...ovvio se ho dubbi, ma voglio comunque entrare, prenderei il francese, anche a scapito di un po' di potenziale up, se posso dimenticarlo e voglio tentare il botto prendo l'austriaco...tanto sono emittenti su cui il rischio default è praticamente nullo.

personalmente sono titoli talmente particolari che vanno fatte considerazioni soggettive, chi come me ci mette relativamente poco giusto per sperare di farsi il gain di uno sfizio, chi invece ci sta facendo all-in per provare a raddoppiare in capitale in pochi anni...
 
Ultima modifica:
Grazie dei commenti su CD vs BTPi.
Aggiungo per completezza qualche commento per capire se sbaglio aproccio.

Se metto denaro su un CD con vincolo 5 anni vuol dire che di quel denaro non avro' alcun bisogno / interesse.
Ergo posso mettere l'equivalente su un BTPi con durata similare e me lo dimentico.
Il prezzo del BTPi ovviamente avra' le sue oscillazioni, ma a scadenza paga 100.

Un BTP indicizzato mi tutela nettamente di piu' la mia rendita perche' la protegge dall'inflazione.
Se da una parte il CD viene acquistato per "mettere al sicuro il denaro" (visto che non ho variazioni in conto capitale), in realta' non sto "mettendo al sicuro il suo reale valore" visto che mi sto esponendo ad un elevato rischio di perdita di potere d'acquisto visto che l'inflazione non e' prevedibile...

Sbaglio?

Con uno ti compri il tasso certo, con l'altro ti compri un assicurazione all'inflazione.
Col primo accetti di perdere valore reale, col secondo accetti un inflazione a zero e quindi di "guadagnare" meno del fisso.
@mgzr160 e' piu' tecnico, te l'ha spiegato meglio :D
 
Eh ma l’acqua sporca era tanta. Ma tanta tanta.

Io giovane ingegnere ci ho pure lavorato nell’IRI di Prodi, riuscendo e poi a scappare a gambe levate. Mamma mia che schifo!

A proposito, Se Prodi fosse riuscito a quei tempi a dare via pure all’Alitalia, adesso avremmo qualche nostalgico che si lamenterebbe della svendita della compagnia di bandiera bla bla... bambino con l’acqua sporca bla bla…Ma magari qualche miliardozzo di debiti in meno e pure una compagnia aerea privata decente… chissà :D

Ecco, per chi fa fatica a contestualizzare, l’IRI negli anni 80, come efficienza, era una gigantesca Alitalia. Poi certo, la SIP era piena di soldi. Con quello che costava una telefonata ci mancherebbe altro. Altri settori più esposti alla concorrenza erano già un pozzo nero di perdite e debiti. Con quello che sarebbe venuto di li a poco (globalizzazione) possiamo solo immaginarsi il disastro che sarebbe stato.
Si nell'iri c'era clientelismo, spreco, inefficienza, boiardi di stato incompetenti messi in quei posti dai partiti, e un sacco di altre cose deprecabili .
Ma in mezzo a tanto spreco c'era anche tanta competenza che veniva da 40 anni di investimenti a fiume da parte dello stato.
Io ci ho passato una larga fetta della mia vita professionale, e solo dopo che ci hanno privatizzato e ho toccato con mano la pochezza del privato mi sono reso conto di cosa era stato buttato dalla finestra.
 
La diversificazione serve a smorzare il rischio, permette sonni più tranquilli a chi investe ed è attività volta ad ammettere la nostra incapacità ad essere dei maghi che fanno previsioni.
Durante i grandi cali azionari ( dati Usa) mediamente del 32% e con durata di circa 11 mesi, un portafoglio bilanciato 50% azioni e 50% obbligazioni ha ridotto storicamente la discesa ( dal 32% al 15%) velocizzando poi anche il recupero ( da 21 a 10 mesi ).
La foto parte bassa raffigura la classifica delle varie asset per rendimento negli ultimi 12 anni.
Come si vede lo scudetto lo vince sempre un asset diversa, e accade spesso anche che chi è in zona retrocessione poi porti a casa la coppa l’anno successivo.
Sapere in anticipo questo ci spingerebbe a non diversificare, ma se non siamo divinità o truffatori la strada da intraprendere l’avete capita, diversificate!
In pratica all in su LS 60/40 :D
 
Si nell'iri c'era clientelismo, spreco, inefficienza, boiardi di stato incompetenti messi in quei posti dai partiti, e un sacco di altre cose deprecabili .
Ma in mezzo a tanto spreco c'era anche tanta competenza che veniva da 40 anni di investimenti a fiume da parte dello stato.
Io ci ho passato una larga fetta della mia vita professionale, e solo dopo che ci hanno privatizzato e ho toccato con mano la pochezza del privato mi sono reso conto di cosa era stato buttato dalla finestra.

In che settore IRI lavoravi?
 
Si nell'iri c'era clientelismo, spreco, inefficienza, boiardi di stato incompetenti messi in quei posti dai partiti, e un sacco di altre cose deprecabili .
Ma in mezzo a tanto spreco c'era anche tanta competenza che veniva da 40 anni di investimenti a fiume da parte dello stato.
Io ci ho passato una larga fetta della mia vita professionale, e solo dopo che ci hanno privatizzato e ho toccato con mano la pochezza del privato mi sono reso conto di cosa era stato buttato dalla finestra.
Forse e' vero quello che dici, almeno in parte, ma a livello industriale non poteva stare in piedi.

La grande competenza, in un ambito industriale vale qualche cosa se riesci a venderla e quindi, tra l'altro, se e' cost effective. Poi sul fatto che il ceto imprenditoriale italiano e sopratutto il mercato dei capitali sono quello che sono, possiamo essere sicuramente d'accordo.

Privatizzare un'azienda mantenendone il monopolio (tipo Autostrade) e' una roba che non sta ne in cielo ne in terra per esempio.

Pero' Il business funziona cosi. Poi se parliamo invece di gestire una ONG, una No-Profit o un centro di ricerca le cose potrebbero essere diverse.
 
Mgzr160 scusa ti volevo chiedere una cosa, il prezzo più basso dell Oat 72 è dovuto alla cedola più bassa e al fatto che la Francia ha uno spread più alto rispetto all Austria vero? Grazie!
 
Il signor Bryan Johnson di mestiere fa l’uomo più sano del mondo. Dopo 8 ore precise di sonno, si alza presto ogni giorno e inizia un’interminabile sequela di esami sullo stato di salute del suo corpo. Poi passa all’esercizio fisico e alla meditazione. Quotidianamente ingurgita più di 100 pasticche d'integratori. I pasti sono intrugli di verdure frullate e proteine. Ogni centimetro della sua pelle è strettamente monitorato. Questo gli costa circa due milioni di dollari l’anno e ha un team di 30 persone, tra medici e ricercatori, che lo segue. Controlla il numero di erezioni che ha durante la notte; ha scattato più di 33mila foto del suo intestino grazie a una pillola con fotocamera; si fa scansionare meticolosamente il cuoio capelluto alla ricerca di anomalie; conosce l’esatta composizione della sua urina. Ognuno dei suoi 78 organi viene visto come un tempio e trattato di conseguenza: il programma di mantenimento è sviluppato in base a ciò che lui ritiene essere la migliore letteratura scientifica a disposizione e adattato alle risposte di legamenti, tendini, fegato, cuore, polmoni, pancreas e pelle. In effetti, Johnson, a 47 anni, non ha un solo difetto fisico.

L'articolo continua su TODAY.it
 
Impossibile emularlo... Ma come integratori mi sto dando da fare.... Dibase 25000 vit d, novaprost per la prostata, azyr per gli occhi, ezimega plus colesterolo..
 
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