Vivere di rendita, posso (Vol. LXXII)?

Stato
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A volte il tempo è galantuomo.

Da quando ho cominciato a seguire il tennis all'inizio degli anni '80 (ma l'ho abbandonato un po' negli ultimi lustri), mai avrei pensato di (ri)vedere durante la mia vita un italiano vincere uno slam.

Complimenti a Sinner.
 
giusto e doveroso tutelare il lavoro di imprenditori seri e orgoglio del paese ma non si può dire che in Italia gli agricoltori non siano sempre stati trattati con condizioni estremamente favorevoli finora non solo per via dei contributi ma anche e soprattutto per il regime fiscale agevolato estremamente favorevole rispetto ad altre attività imprenditoriali, retaggio del passato, ma mai più adeguato al contesto attuale (come per altre categorie sono tanti e votano) in cui molti agricoltori hanno vere e proprie aziende milionarie con case enormi all'ultimo grido e range rover/porsche in garage spesso considerati come mezzi "aziendali" .. e parlo a ragion veduta basta farsi un giro nella campagna toscana, piemontese, veneta per rendersene conto.... se il paese è in crisi e le aziende licenziano giusto che ognuno paghi un pezzetto dei costi sociali correlati agricoltori inclusi...
la campagna toscana, il famoso Chiantishire, non è assolutamente rappresentativo dell'agricoltura in Italia. Io provengo da una zona agricola dove TUTTI stanno smettendo le attività perché non riescono a far quadrare i conti. Ho amici fraterni con cui sono cresciuto che hanno mollato perché non riuscivano più a starci dentro. Decenni di lavoro andato in malora, altro che Porsche nel garage e si ritengono fiortunati che, nononstante siano sopra i 50, abbiano trovato lavoro come dipendenti.
 
al "mercato del contadino" non ci sono intermediari .... ma i prezzi sono comunque alti
un altro che non sa di cosa si parla.. L'agricoltura in Italia non è fatta da quelli che producono vino o dagli ortolani che vanno a fare il mercato settimanale con l'ape piaggio. Quelli rappresentano una percentuale ridicola, il grosso degli agricoltori lavora per la grande distribuzione e i prezzi li fa la grande distribuzione. Pensate davvero che quando andate nei vostri amati supermercati i prezzi li stabiliscano i contadini?
 
un altro che non sa di cosa si parla.. L'agricoltura in Italia non è fatta da quelli che producono vino o dagli ortolani che vanno a fare il mercato settimanale con l'ape piaggio. Quelli rappresentano una percentuale ridicola, il grosso degli agricoltori lavora per la grande distribuzione e i prezzi li fa la grande distribuzione. Pensate davvero che quando andate nei vostri amati supermercati i prezzi li stabiliscano i contadini?
Ma per fortuna che ce sei te che dispensi sapere a tutti
 
la campagna toscana, il famoso Chiantishire, non è assolutamente rappresentativo dell'agricoltura in Italia. Io provengo da una zona agricola dove TUTTI stanno smettendo le attività perché non riescono a far quadrare i conti. Ho amici fraterni con cui sono cresciuto che hanno mollato perché non riuscivano più a starci dentro. Decenni di lavoro andato in malora, altro che Porsche nel garage e si ritengono fiortunati che, nononstante siano sopra i 50, abbiano trovato lavoro come dipendenti.

vero quello che dici ma se ti capita di girare zone come il franciacorta, le langhe o valpolicella/valdobbiadene in Veneto o anche posti simili in Emilia romagna, friuli, ecc troverai moltissime realtà simili a quelle del Chiantishire ;) come tutti i settori diciamo che c'è chi se la passa bene e chi male e in un paese con un sacco di comparti/crisi in difficoltà importante a mio avviso solo non far passare il concetto di un settore completamente sul lastrico quando purtroppo in questo momento ce ne sono anche molti altri che negli anni hanno beneficiato probabilmente di minori agevolazioni fiscali e di sussidi pubblici rispetto a quello dell'agricoltura dove molte realtà sono ormai delle vere e proprie aziende milionarie in continua espansione (e per fortuna che è cosi per il terriorio)
 
vero quello che dici ma se ti capita di girare zone come il franciacorta, le langhe o valpolicella/valdobbiadene in Veneto o anche posti simili in Emilia romagna, friuli, ecc troverai moltissime realtà simili a quelle del Chiantishire ;) come tutti i settori diciamo che c'è chi se la passa bene e chi male e in un paese con un sacco di comparti/crisi in difficoltà importante a mio avviso solo non far passare il concetto di un settore completamente sul lastrico quando purtroppo in questo momento ce ne sono anche molti altri che negli anni hanno beneficiato probabilmente di minori agevolazioni fiscali e di sussidi pubblici rispetto a quello dell'agricoltura dove molte realtà sono ormai delle vere e proprie aziende milionarie in continua espansione (e per fortuna che è cosi per il terriorio)
Infatti, l'agricoltura si divide sommariamente in due grosse categorie. Da una parte ci sono quelli che, per fortuna o per bravura, hanno dei prodotti di eccellenza con un mercato solido e il controllo della filiera. Poi ci sono quelli che fanno coltivazioni non "firmate" se mi passi il termine e lì arrivano i dolori, perché è un continuo ricatto della GDO, basta vedere il video che ho linkato sopra. Se poi si va a vedere il discorso dei contributi a fondo perduto, ci si accorge che il meccanismo è sempre il solito: li prendono quelli che non ne avrebbero bisogno e i poveracci rimangono a bocca asciutta.
 
L’italiano medio resta sempre un bel rebus da interpretare: quando compra è il primo a voler scegliere di comprare qualsiasi prodotto arrivi dall’estero: “Coi miei soldi ci faccio quel che voglio!”.

L’80%, tanto per fare il solito esempio, compra auto prodotte all’estero e il primo che si azzarda a far notare la cosa passa subito per bieco nazionalista, antiprogressista, amante dei dazi e troglodita che spera nel ritorno al Medioevo delle frontiere e degli Stati.

Dopo di che giustamente le fabbriche chiudono, il Paese si deindustrializza e lui si stupisce, scandalizzandosi e dando la colpa a tutti fuorché a se stesso., che non ritiene di avere nessuna colpa pur tenendo in casa due dispositivi Apple, la TV olandese, due o tre macchine in garage prodotte nell’est Europa, tre frigoriferi che arrivano dalla Luna, dopo aver fatto le vacanze all’estero, ecc ecc

Aprono ristoranti e pizzerie, al posto delle fabbriche che nessuno sano di mente vorrebbe aprire in un Paese così esterofilo, e non va bene nemmeno quello

:rotfl: :rotfl: :rotfl:
Il problema è che per esempio auto prodotte in Italia non esistono quasi più (a parte Lamborghini, Maserati, Ferrari, DR, Alfa e pochi altri modelli, cfr statistiche relative al crollo della produzione) questo è il vero problema …. Ed a causa soprattutto di una politica industriale che ultimi 20 anni che non si è vista.
Per altri beni si compra per esempio Brondi ? (Fatto praticamente in CN)
TV Brionvega?
La desertificazione non è colpa dei consumatori ma delle politiche che non hanno guidato e spinto ad innovazione di prodotto e processo, ma questo ripeto è secondo me il risultato della miopia della classe politica degli ultimi 20 anni, e dirigente, che forse è lo specchio dell’italiano medio da te descritto.

Il consumatore ottimizza i propri acquisti su base di costo/prestazioni / estetica….ecc.

Sarebbe interessante vedere le auto che usano i ns parlamentari così per curiosità ….
 
@harvest , temo che manchino i fondamentali e la conoscenza del primario, da parte dei tuoi interlocutori, e' una battaglia persa...
mi sono accorto, d'altra parte io su quei campi dai 15 ai 25 ci ho passato le estati per guadagnare qualche soldo e ti assicuro che di gente ricca ne ho vista poca. A parte ciò, che comunque rimane un punto di vista parziale, Il fatto è che con alcuni, vedi la discussione con @Aga820000, ci si può intavolare un dialogo, confrontandosi ed arricchendosi reciprocamente, con altri è semplicemente impossibile, ma non per mancanza dei fondamentali sull'argomento, proprio per l'incapacità di accettare punti di vista differenti.
 
Il problema è che per esempio auto prodotte in Italia non esistono quasi più (a parte Lamborghini, Maserati, Ferrari, DR, Alfa e pochi altri modelli, cfr statistiche relative al crollo della produzione) questo è il vero problema …. Ed a causa soprattutto di una politica industriale che ultimi 20 anni che non si è vista.
Per altri beni si compra per esempio Brondi ? (Fatto praticamente in CN)
TV Brionvega?
La desertificazione non è colpa dei consumatori ma delle politiche che non hanno guidato e spinto ad innovazione di prodotto e processo, ma questo ripeto è secondo me il risultato della miopia della classe politica degli ultimi 20 anni, e dirigente, che forse è lo specchio dell’italiano medio da te descritto.

Il consumatore ottimizza i propri acquisti su base di costo/prestazioni / estetica….ecc.

Sarebbe interessante vedere le auto che usano i ns parlamentari così per curiosità ….



Non essendoci condizioni ideali da noi per produrre in loco (una delle principali è chiaramente quella di un mercato interno che vada incontro all'offerta, poi logicamente ve ne sono altre tipo la produttività, la competitività, la tassazione ecc) le fabbriche chiudono e spariscono posti di lavoro. La cosa va avanti da almeno 40 anni e si è dimostrata praticamente irreversibile.

E' anche colpa dei consumatori, sì. Perché sono liberi, liberissimi.

Anche di farsi del male, comprando estero e facendo prosperare le economie di quei Paesi che invece la produzione non la mollano di certo. Ma noi siamo più furrrrbi (cit.)

Bada bene che non è un discorso limitato alle macchine. Di fondo c'è la grande esterofilia insita negli italiani.

Il punto è che, poi, questi sono i risultati. L'italiano è indifferente a tutte queste dinamiche, finché non arriva il SUO turno di perdere il lavoro e allora protesta, si indigna... ma a quel punto è troppo tardi :flower:
 
mi sono accorto, d'altra parte io su quei campi dai 15 ai 25 ci ho passato le estati per guadagnare qualche soldo e ti assicuro che di gente ricca ne ho vista poca. A parte ciò, che comunque rimane un punto di vista parziale, Il fatto è che con alcuni, vedi la discussione con @Aga820000, ci si può intavolare un dialogo, confrontandosi ed arricchendosi reciprocamente, con altri è semplicemente impossibile, ma non per mancanza dei fondamentali sull'argomento, proprio per l'incapacità di accettare punti di vista differenti.
lasciali perdere, parlano di cose che non conoscono
l'agricoltura è faticosa e poco remunerativa
 
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