A world of love


Ci sono momenti che rimango in silenzio ad ascoltarmi.
È in quei momenti che fabbrico i miei pensieri più veri, mentre cammino per le strade, osservando la gente che passa, ascoltando i discorsi, a volte assurdi, di alcune persone o assaporando il sole che mi scalda dentro.
Amo ridere, giocare.
Amo le cose belle, le belle storie che dicono qualcosa, mi piace tutto ciò che fa palpitare il cuore.
È bello aver la pelle d’oca, significa che stai vivendo.

Josè Saramago, da
L’ultimo Quaderno

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“Domanda: "Cosa c'è fuori dal bar?". Risposta: "Fuori dal bar c'è fuori dal bar". Non ci sono più bottiglie allineate sotto la specchiera. C'è il disordine e, se ti vuoi specchiare, devi farlo in una vetrina di un negozio. Le auto vanno chissà dove. Rallentano come belve domate da un semaforo… poi ripartono. I bambini escono dalle scuole dove li aspettano le mamme e i maniaci. Tra qualche anno li aspetteranno le fidanzate e gli spacciatori di droga. Meglio così. È bello avere qualcuno che ti aspetta. Fuori del bar c'è il resto del mondo con la sua colonna sonora di clacson e di "*******, io venivo da destra". Fuori dal bar sei più basso. Nel bar eri più alto del juke-box, fuori sei più basso del grattacielo di fronte. Fuori dal bar ci sono i mendicanti sciolti sugli angoli come pupù di cani dopo la pioggia. Fuori del bar c'è il sole o la luna, a seconda di a che ora esci dal bar, a testimoniarti che il tempo è passato mentre tu finivi la birra, e che diventerai vecchio, vecchio, coi capelli bianchi come la schiuma della birra che hai bevuto per non pensarci. Fuori dal bar ci sono i cani randagi, quelli che vorrebbero avere un collare e al momento, purtroppo, hanno solo le pulci. Fuori dal bar ci sono gli ubriachi: quelli che sono stati buttati fuori dal bar. Fuori dal bar c'è un deserto pieno di gente. Meglio stare nel bar.” —

Andrea G. Pinketts scrittore, giornalista e drammaturgo italiano 1961–2018
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«Il dolore è tanto, inimmaginabile, atroce. Una parte di me che se ne va.

Aveva solo 22 anni... una vita davanti spezzata, senza un motivo logico.

Posso capire una malattia, un incidente, ma questo è il modo più inconcepibile.

Non te ne fai una ragione".


Gino Cecchettin

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"L'amore vero non umilia,

non picchia,

non uccide"

Giulia Cecchettin, il papà

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"Giulia Cecchettin, 22 anni, la ragazza dal sorriso gentile,
103esima vittima del 2023 di violenza maschile.


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«Il dolore è tanto, inimmaginabile, atroce. Una parte di me che se ne va.

Aveva solo 22 anni... una vita davanti spezzata, senza un motivo logico.

Posso capire una malattia, un incidente, ma questo è il modo più inconcepibile.

Non te ne fai una ragione".


Gino Cecchettin

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"L'amore vero non umilia,

non picchia,

non uccide"

Giulia Cecchettin, il papà

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"Giulia Cecchettin, 22 anni, la ragazza dal sorriso gentile,
103esima vittima del 2023 di violenza maschile.

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E' terribile quello che sta succedendo, un femminicidio quasi ogni giorno:(:mad:. Non aggiungo altro. Un fiore per Giulia:flower:. Ieri un'altra vittima in Calabria, una dottoressa stimatissima nel suo piccolo paese, uccisa a fucilate mentre tornava dal lavoro in macchina insieme al marito.
 
E' terribile quello che sta succedendo, un femminicidio quasi ogni giorno:(:mad:. Non aggiungo altro. Un fiore per Giulia:flower:. Ieri un'altra vittima in Calabria, una dottoressa stimatissima nel suo piccolo paese, uccisa a fucilate mentre tornava dal lavoro in macchina insieme al marito.
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“Molti uomini desiderano porsi al di sopra delle donne
perché non riescono a stare al pari con gli uomini.”

ERICA JONG

Oltre ad essere aumentati i femminicidi, a me sembra sia aumentata anche la ferocia con cui vengono commessi.

Femminicidi, la violenza sulle donne e i giovani: sono in aumento i casi tra gli under 30

Nel 2023 in Italia sono state uccise 54 donne: dieci di loro avevano meno di trent'anni.

Dramma nel dramma: un figlio su tre ha assistito alla morte della madre... molti figli hanno ammazzato la propria madre.

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Giulia, tra l'altro, è il nome che accomuna tre giovani vittime. Giulia Cecchettin è stata brutalmente uccisa dal suo ex a 22 anni, pochi giorni prima di laurearsi. Giulia Donato, che di anni ne aveva 23, è stata uccisa a gennaio dal fidanzato Andrea Incorvaia, guardia giurata che le sparò prima di togliersi la vita. Giulia Tramontano aveva 29 anni e un figlio in grembo quando (era al settimo mese) venne accoltellata dal fidanzato Alessandro Impagnatiello.

Amare non vuol dire possedere, ma avere cura di una persona che ci è cara, che è libera di non nutrire
i nostri stessi sentimenti. Liberi di amare senza pretendere

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«Fino a quel maledetto sabato da padre ho sempre pensato che Filippo fosse un figlio perfetto. Non mi aveva mai dato nessun problema né a scuola né coi professori. Non ha mai alzato le mani nemmeno con suo fratello. Trovarmi di fronte ad una cosa del genere non è concepibile... Non riusciamo a capire come possa aver fatto una cosa così Filippo, un ragazzo a cui abbiamo cercato di dare tutto quello che potevamo dare"

Nicola Turetta, padre di Filippo

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1) Eliminare i sensi di colpa;
2) non fare della sofferenza un culto;
3) vivere nel presente (o almeno nell'immediato futuro);
4) fare sempre le cose di cui si ha più paura (il coraggio s'impara a gustare col tempo);
5) fidarsi della gioia;
6) se il malocchio ti fissa, guardare da un'altra parte,
7) prepararsi ad avere 87 anni.

Erica Jong (Come salvarsi la vita)

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Sanno bene le donne che esse spesso fioriscono nonostante i loro uomini,
piuttosto che grazie ad essi.

ERICA JONG
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Ce n'è un sacco di amore in giro, ma va sempre alle persone sbagliate,
nei momenti sbagliati, nei posti sbagliati.
Le persone molto amate si beccano un sacco di amore in più
e quelle che non ne hanno non ne ricevono affatto.

Erica Jong (paura di volare)

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"Quando ti ho accarezzata,
mi sono accorto di aver vissuto per tutta la vita
con le mani vuote."

Alejandro Jodorowsky

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"Volevo dire una cosa che mi sta tanto a cuore. Non posso credere di dover vivere in un mondo in cui noi donne
dobbiamo essere ogni giorno coraggiose in quello che facciamo. Io ai miei figli non voglio insegnare questo.
Non voglio ritenermi fortunata se nella mia vita incontro una persona perbene, perché dovrebbe essere la
quotidianità.
Mi dà fastidio che davanti a tutte le notizie che sentiamo tutti i giorni ci siamo quasi abituati e non deve essere così".

Benedetta Pilato (nuotatrice)
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Per gli altri è un giorno come un altro.
Per te, è un giorno come te.
Sei in ritardo.
Non sei ancora uscito da ieri ed è già domani,
anche se gli altri lo chiamano oggi.

Andrea G. Pinketts
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Storie di padri e figli e di un rapporto che è uno strumento di felicità (certa) se sai come usarlo​

Leggi cosa dice la psicologia sul rapporto padre e figli e scopri come migliorare questa relazione che è fondamentale per vivere serenamente.
DI CLAUDIA SANTINIPUBBLICATO: 10/07/2021
Un papà è... il primo compagno di un figlio. Un papà è... colui a cui il bambino si ispira, da cui trae gli insegnamenti e che gli fa da guida per affrontare la vita. Un papà è... il primo - insieme alla mamma - a insegnare al bambino a parlare ma anche a comunicare con il prossimo, a spostarsi ma anche a camminare sulle strade della vita, ad andare in bicicletta ma anche a "pedalare" per costruirsi la propria via. Se il rapporto tra figlio e padre è, nell'infanzia, spesso di tipo "imitativo", ovvero il figlio replica l'insegnamento e l'atteggiamento del genitore con fiducia, è nella fase adolescenziale che questo viene messo in dubbio: il teenager contesta le "regole" dell'adulto, andando di conseguenza a mettere in dubbio la sua stessa percezione della figura di padre. In questa delicata fase di crescita, è specialmente nel figlio maschio che si nota un distacco importante con la figura paterna: è qui che il figlio vuole "diventare lui stesso un uomo" e si sa che, per farlo, deve mettere il dubbio proprio il grande esempio di adulto che ha davanti


Se mio figlio commetterebbe un grave delitto mi sentirei così in colpa da meritare di essere condannato assieme a lui!!

"Oggi i genitori trasmettono di meno i sentimenti, la capacità di gestire emozioni e relazioni"

Oggi abbiamo in genere una figura di padre molto sbiadito. Altro che patriarcato! La figura della madre oggi è molto presente, molto accudente, è quella che cerca di risolvere tutti i problemi. E quando si va fuori, nel palcoscenico del mondo, la realtà è molto diversa: impera una terribile dilatazione dell’io in cui l’altro da sé non viene accettato. Dietro non c’è tanto un problema culturale, quanto un’emergenza educativa, genitoriale.

Carlo Ciccioli, psichiatra

Qualche anno fa resisteva la figura della madre che si sacrificava per amore dei figli... purtroppo vedo molte
mamme prestare molta più attenzione a cose "più frivole" e spesso i figli vengono percepiti più come un peso
o un ostacolo per la realizzazione dei propri progetti.

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Chi uccide per amore non ama!
Tempo fa un amico si era innamorato perdutamente di una sua collega. Senza descrivere tutta la sua felicità dirò che era immensamente felice! Dopo tempo lei non intende continuare quella relazione. Dirò che il dolore per lui è stato immenso...ma per tanti come lui dopo l'abbandono la discografia ne ha cantato e scritto milioni di parole!! L'epilogo finale è stato che il mio amico è morto in silenzio per infarto(?)!
Chi ama veramente non sopprime colei che non intende più andare avanti con la relazione! Gorgia di Leontini(Encomio di Elena) descriveva il dolore dell'abbandono come la perdita dell'anima che l'altro si è portato via........depauperato/a si vive e si continua a vivere senz'anima!
 
Chi uccide per amore non ama!
Tempo fa un amico si era innamorato perdutamente di una sua collega. Senza descrivere tutta la sua felicità dirò che era immensamente felice! Dopo tempo lei non intende continuare quella relazione. Dirò che il dolore per lui è stato immenso...ma per tanti come lui dopo l'abbandono la discografia ne ha cantato e scritto milioni di parole!! L'epilogo finale è stato che il mio amico è morto in silenzio per infarto(?)!
Chi ama veramente non sopprime colei che non intende più andare avanti con la relazione! Gorgia di Leontini(Encomio di Elena) descriveva il dolore dell'abbandono come la perdita dell'anima che l'altro si è portato via........depauperato/a si vive e si continua a vivere senz'anima!

Gli amori sono distruttivi per coloro che vedono nell'altra persona il loro unico scopo di vita,il loro tutto...se quell'amore ad un certo punto viene meno, crolla il mondo intero e il vuoto creatosi può essere devastante.
Per questo io ritengo che sia fondamentale per ognuno di noi avere nella vita interessi più disparati e piacevoli...e dignità
nell'affrontare anche certi problemi (oltre agli altri che la vita in generale ci presenta). Dobbiamo amarci e amare senza voler possedere (è difficile ma è l'unico modo per sopravvivere!) .

 

Il passato è bello perché è passato, prima era bello perché era presente.
Se cercate di far diventare presente il vostro passato,
come minimo sbagliate la coniugazione dei verbi.

Andrea G. Pinketts
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Non importa cosa trovi sotto l’albero, ma chi trovi intorno.
(Stephen Littleword)



Il Surrealismo di Salvador Dalì non conosce limiti.
Lo stile della sua arte si legge anche in piccole produzioni come nei bigliettini di auguri di Natale.
Opere meno note, ma non per questo di minor valore, dal 1958 al 1976, Dalì disegna in esclusiva
19 cartoline natalizie per l’azienda farmaceutica Hoechst Iberica di Barcellona, destinate a medici
e farmacisti della Spagna.

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Tutto quello che non sopporto ha un nome.
Non sopporto i vecchi. La loro bava. Le loro lamentele. La loro inutilità.
Peggio ancora quando cercano di rendersi utili. La loro dipendenza.
I loro rumori. Numerosi e ripetitivi. La loro aneddotica esasperata.
La centralità dei loro racconti. Il loro disprezzo verso le generazioni successive.

Ma non sopporto neanche le generazioni successive.
Non sopporto i vecchi quando sbraitano e pretendono il posto a sedere in autobus.

Non sopporto i giovani. La loro arroganza. La loro ostentazione di forza e gioventù.
La prosopopea dell'invincibilità eroica dei giovani è patetica.
Non sopporto i giovani impertinenti che non cedono il posto ai vecchi in autobus.

Non sopporto i teppisti. Le loro risate improvvise, scosciate ed inutili.
Il loro disprezzo verso il prossimo diverso. Ancor più insopportabili i giovani buoni, responsabili e generosi. Tutto volontariato e preghiera. Tanta educazione e tanta morte. Nei loro cuori e nelle loro teste.

Non sopporto i bambini capricciosi e autoreferenziali e i loro genitori ossessivi e referenziali solo verso i bambini. Non sopporto i bambini che urlano e che piangono. E quelli silenziosi mi inquietano, dunque non li sopporto. Non sopporto i lavoratori e i disoccupati e l'ostentazione melliflua e spregiudicata della loro sfortuna divina.
Che divina non è. Solo mancanza di impegno.
Ma come sopportare quelli tutti dediti alla lotta, alla rivendicazione, al comizio facile e al sudore diffuso sotto l'ascella? Impossibile sopportarli.

Non sopporto i manager. E non c'è bisogno nemmeno di spiegare il perché. Non sopporto i piccolo borghesi, chiusi a guscio nel loro mondo *******. Alla guida della loro vita, la paura. La paura di tutto ciò che non rientra in quel piccolo guscio. E quindi snob, senza conoscere neanche il significato della parola.
Non sopporto i fidanzati, poiché ingombrano.
Non sopporto le fidanzate, poiché intervengono.
Non sopporto quelli di ampie vedute, tolleranti e spregiudicati.
Sempre corretti. Sempre perfetti. Sempre ineccepibili.
Tutto consentito, tranne l'omicidio.
Li critichi e loro ti ringraziano della critica. Li disprezzi e loro ti ringraziano bonariamente. Insomma, mettono in difficoltà.

Perché boicottano la cattiveria.
Quindi, sono insopportabili.
Ti chiedono: "Come stai?" e vogliono saperlo veramente. Uno choc. Ma sotto l'interesse disinteressato, da qualche parte, covano coltellate.
Ma non sopporto neanche quelli che non ti mettono mai in difficoltà. Sempre ubbidienti e rassicuranti. Fedeli e ruffiani.

Non sopporto i giocatori di biliardo, i soprannomi, gli indecisi, i non fumatori, lo smog e l'aria buona, i rappresentanti di commercio, la pizza al taglio, i convenevoli, i cornetti con la cioccolata, i falò, gli agenti di cambio, i parati a fiori, il commercio equo e solidale, il disordine, gli ambientalisti, il senso civico, i gatti, i topi, le bevande analcoliche, le citofonate inaspettate, le telefonate lunghe, coloro che dicono che un bicchiere di vino al giorno fa bene, coloro che fingono di dimenticare il tuo nome, coloro che per difendersi dicono di essere dei professionisti, i compagni di scuola che dopo trent'anni ti incontrano e ti chiamano per cognome, gli anziani che non perdono mai occasione per ricordarti che loro hanno fatto la Resistenza, i figli sprovvisti che non hanno nulla da fare e decidono di aprire una galleria d'arte, gli ex comunisti che perdono la testa per la musica brasiliana, gli svampiti che dicono "intrigante", i modaioli che dicono "figata" e derivati, gli sdolcinati che dicono bellino carino stupendo, gli ecumenici che chiamano tutti "amore", certe bellezze che dicono "ti adoro", i fortunati che suonano ad orecchio, i finti disattenti che quando parli non ascoltano, i superiori che giudicano, le femministe, i pendolari, i dolcificanti, gli stilisti, i registi, le autoradio, i ballerini, i politici, gli scarponi da sci, gli adolescenti, i sottosegretari, le rime, i cantanti rock attempati coi jeans attillati, gli scrittori boriosi e seriosi, i parenti, i fiori, i biondi, gli inchini, le mensole, gli intellettuali, gli artisti di strada, le meduse, i maghi, i vip, gli stupratori, i pedofili, tutti i circensi, gli operatori culturali, gli assistenti sociali, i divertimenti, gli amanti degli animali, le cravatte, le risate finte, i provinciali, gli aliscafi, i collezionisti tutti, un gradino più in su quelli di orologi, tutti gli hobby, i medici, i pazienti, il jazz, la pubblicità, i costruttori, le mamme, gli spettatori di basket, tutti gli attori e tutte le attrici, la video arte, i luna park, gli sperimentalisti di tutti i tipi, le zuppe, la pittura contemporanea, gli artigiani anziani nella loro bottega, i chitarristi dilettanti, le statue nelle piazze, il baciamano, le beauty farm, i filosofi di bell'aspetto, le piscine con troppo cloro, le alghe, i ladri, le anoressiche, le vacanze, le lettere d'amore, i preti e i chierichetti, le supposte, la musica etnica, i finti rivoluzionari, le telline, i panda, l'acne, i percussionisti, le docce con le tende, le voglie, i calli, i soprammobili, i nei, i vegetariani, i vedutisti, i cosmetici, i cantanti lirici, i parigini, i pullover a collo alto, la musica al ristorante, le feste, i meeting, le case col panorama, gli inglesismi, i neologismi, i figli di papà, i figli d'arte, i figli dei ricchi, i figli degli altri, i musei, i sindaci dei comuni, tutti gli assessori, i manifestanti, la poesia, i salumieri, i gioiellieri, gli antifurti, le catenine d'oro giallo, i leader, i gregari, le prostitute, le persone troppo basse o troppo alte, i funerali, i peli, i telefonini, la burocrazia, le installazioni, le automobili di tutte le cilindrate, i portachiavi, i cantautori, i giapponesi, i dirigenti, i razzisti e i tolleranti, i ciechi, la fòrmica, il rame, l'ottone, il bambù, i cuochi in televisione, la folla, le creme abbronzanti, le lobby, gli slang, le macchie, le mantenute, le cornucopie, i balbuzienti, i giovani vecchi e i vecchi giovani, gli snob, i radical chic, la chirurgia estetica, le tangenziali, le piante, i mocassini, i settari, i presentatori televisivi, i nobili, i fili che si attorcigliano, le vallette, i comici, i giocatori di golf, la fantascienza, i veterinari, le modelle, i rifugiati politici, gli ottusi, le spiagge bianchissime, le religioni improvvisate e i loro seguaci, le mattonelle di seconda scelta, i testardi, i critici di professione, le coppie lui giovane lei matura e viceversa, i maturi, tutte le persone col cappello, tutte le persone con gli occhiali da sole, le lampade abbronzanti, gli incendi, i braccialetti, i raccomandati, i militari, i tennisti scapestrati, i faziosi e i tifosi, i profumi da tabaccaio, i matrimoni, le barzellette, la prima comunione, i massoni, la messa, coloro che fischiano, coloro che cantano all'improvviso, i rutti, gli eroinomani, i Lions club, i cocainomani, i Rotary club, il turismo sessuale, il turismo, coloro che detestano il turismo e dicono che loro sono "viaggiatori", coloro che parlano "per esperienza", coloro che non hanno esperienza e vogliono parlare lo stesso, chi sa stare al mondo, le maestre elementari, i malati di riunioni, i malati in generale, gli infermieri con gli zoccoli, ma perché devono portare gli zoccoli?
Non sopporto i timidi, i logorroici, i finti misteriosi, i goffi, gli svampiti, gli estrosi, i vezzosi, i pazzi, i geni, gli eroi, i sicuri di sé, i silenziosi, i valorosi, i meditabondi, i presuntuosi, i maleducati, i coscienziosi, gli imprevedibili, i comprensivi, gli attenti, gli umili, gli esperti, gli appassionati, gli ampollosi, gli eterni sorpresi, gli equi, gli inconcludenti, gli ermetici, i battutisti, i cinici, i paurosi, i tracagnotti, i litigiosi, i superbi, i flemmatici, i millantatori, i preziosi, i vigorosi, i tragici, gli svogliati, gli insicuri, i dubbiosi, i disincantati, i meravigliati, i vincenti, gli avari, i dimessi, i trascurati, gli sdolcinati, i lamentosi, i lagnosi, i capricciosi, i viziati, i rumorosi, gli untuosi, i bruschi, e tutti quelli che socializzano con relativa facilità.
Non sopporto la nostalgia, la normalità, la cattiveria, l'iperattività, la bulimia, la gentilezza, la malinconia, la mestizia, l'intelligenza e la stupidità, la tracotanza, la rassegnazione, la vergogna, l'arroganza, la simpatia, il doppiogiochismo, il menefreghismo, l'abuso di potere, l'inettitudine, la sportività, la bontà d'animo, la religiosità, l'ostentazione, la curiosità e l'indifferenza, la messa in scena, la realtà, la colpa, il minimalismo, la sobrietà e l'eccesso, la genericità, la falsità, la responsabilità, la spensieratezza, l'eccitazione, la saggezza, la determinazione, l'autocompiacimento, l'irresponsabilità, la correttezza, l'aridità, la serietà e la frivolezza, la pomposità, la necessarietà, la miseria umana, la compassione, la tetraggine, la prevedibilità, l'incoscienza, la capziosità, la rapidità, l'oscurità, la negligenza, la lentezza, la medietà, la velocità, l'ineluttabilità, l'esibizionismo, l'entusiasmo, la sciatteria, la virtuosità, il dilettantismo, il professionismo, il decisionismo, l'automobilismo, l'autonomia, la dipendenza, l'eleganza e la felicità.
Non sopporto niente e nessuno.
Neanche me stesso. Soprattutto me stesso.
Solo una cosa sopporto.
La sfumatura

(Paolo Sorrentino)
Concordo su tutto in modo particolare il pullover con il collo alto!!:flower:
 

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Se non sono io per me, chi sarà per me?
Se non così, come?
Se non ora, quando
?

Alejandro Jodorowsky

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